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Autore: Zomi    02/07/2014    5 recensioni
Il silenzio è per la meditazione.
È per allontanare la mente dal corpo.
Dai suoi dolori, dalle distrazioni, dai tremori di smarrimento e angoscia.
Il silenzio è per ritrovare se stessi.
Il silenzio è basilare nei miei allenamenti: se non c’è, non posso dare il meglio di me, non posso fondere mente e corpo in un'unica arma, allenandola e portandola al di là dei miei limiti, rendendola indistruttibile e perfetta.
Il silenzio è realmente d’oro.
Rende tutto più prezioso.
Un bacio dato senza fra rumore, brilla più di un diamante.
L’amore fatto nel silenzio della notte, è sacro e intoccabile.
Il silenzio della crescita è inesorabile e stupefacente.
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Io sono silenzio...
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Urla
 

Urla di gioia.
Urla di felicità.
Urla di dolore.
Urla di paura.
Urla di tristezza… urla di piacere.
Urla di fame di Rufy.
Urla di entusiasmo di Chopper, per una nuova favola di Usopp.
Urla di overdose di donne di Sanji.
Urla di emozione di Brook per un paio di mutandine femminili.
Urla da Super di Franky.
Urla di isteria, le mie, per la pazzia dei miei Nakama.
Urla di godimento, mal trattenute, ben volute, brevi e mai sufficienti di quanto sto con Zoro.
Urla d’amore, quanto lui è con me.
In me.
Urla.
Urla.
Urla.
Io sono urla.
Urli che lancio, strillo, strepito senza sosta.
Urla, e urlo con tutto il fiato che ho in gola.
-OH KAMI!!!!!-
Mordo con forza estrema il labbro inferiore, mente infilzo il braccio di Robin con la mano destra, mantenendomi retta con la schiena sul letto dell’infermeria, straziando con la mano libera il lenzuolo, fine e bianco, che si macchia di sangue e liquidi vari.
-DANNAZIONE!!!!!!!!!!!!!!! AHHHHHHHHHHHHH!!!!-
Urlo di dolore: le ossa del bacino sembrano spezzarsi per le contrazioni, e per quanto le tenga divaricate, sembrano non essere mai abbastanza larghe per far nascere mio figlio.
-AHHHHHHHHHH!!!-
Urla di stanchezza.
Sono quattro ore che spingo, scalcio, strillo, sudo per mettere al mondo la mia creatura, ma non è ancora finita, e sento che sto perdendo le forze.
-AHHHH… ZORO!!!!-
Urla di aiuto.
Lo vorrei accanto a me, a sorreggermi, ad aiutami in questa impresa.
Urlo il suo nome, urlo un’invocazione, ma Chopper è stato chiaro: ha bisogno di calma per adempiere il suo compito, e un buzzurro ringhiante e agitato, per quanto zitto sia, sarebbe stato d’intralcio.
-Ci siamo quasi Nami- afferma sicuro il medico renna, in un sussurro gridato sopra le mie urla.
Getto il capo all’indietro, prendendo fiato, straziandomi di strilli d’aria i polmoni ansanti per le mie grida.
Sono stanca.
Stanca di spingere, di sudare, di irrigidire le spalle e muovere muscoli che non credevo di possedere.
Sono stanca, ma non voglio smettere di urlare.
Perché lo sento.
Sento lui, o lei, gridacchiare piano dentro di me, e voglio, bramo, esigo di sentirlo urlare anche sulla Sunny.
-Manca poco- mi asciuga la fronte Robin, aiutandomi a restare dritta con la schiena –Ancora poco, e poi rimpiangerai tutto questo silenzio- mi stringe la mano e rafforza la presa sulla mia spalla sinistra.
-Ancora poco e sarete in due a urlare, squarciando il silenzio-
Annuisco, e digrigno i denti.
-Al mio tre spingi, Nami- ordina Chopper, e inarco la schiena, riempiendo i polmoni d’aria -Uno, due… tre-
Azzanno l’aria, la strappo, mi creo uno spazio da riempire di urla, grida, strilli e imprecazioni.
Urlo di dolore.
Urlo di stanchezza.
Urlo il nome di Zoro, implorandolo che venga ad aiutarmi.
Urlo di paura, perché ancora non so se sarò all’altezza di essere la madre di una creatura bella e speciale come la mia.
Urlo.
Urlo.
Urlo.
Urlo ancora e poi…
-Wha-whaaaaa…-
Ansimo, perdendo lo sguardo in un mare di lacrime.
Cos’è questo flebile e acuto urlo?
Chi strilla con così poca voce, da farmi piangere dalla tenerezza?
Chi strilla con tutta questa forza, costringendomi ad alzare la schiena a pezzi, muovendomi verso Chopper per scorgerlo solo un pochino?
-Sta…- ansimo piano, dimenticandomi come si urla -… sta…-
-È perfetto- afferma il piccolo medico, avvolgendolo in un piccolo lenzuolino.
Vorrei urlare.
Urlare di gioia.
Urlare di felicità.
Urlare perchè non mi ricordo nemmeno più il dolore che mi attanagliava le membra cinque secondi fa.
Urlare il nome di Zoro, e ordinargli di venire qui, per vedere la nostra creatura.
Respiro piano dal naso, bagnato dalle lacrime, prendendo tra le braccia mio figlio.
Non ho chiesto a Chopper se è maschio o femmina, non mi importa: mi importa di ascoltare le sue urla, il suo richiamo primordiale, il suo primo grido di vita.
Urla.
Urla.
Urla.
Urla la vita che è in te, piccolo mio.
Urla di vita, urla di fame, urla di gioia.
Urla mentre io piango, urla per me che sono stanca, urla per chiamare quel buzzurro di tuo padre.
Urla perché ora sei con noi.
-Mo-mocciosa-
Sogghigno, non sollevando nemmeno per finta lo sguardo da te, mentre Zoro entra nell’infermeria, richiamato dai tuoi strilli.
Sento, in silenzio, un suo polpastrello asciugarmi le lacrime, sedendosi accanto a me, e circondandomi le spalle con un braccio.
-Strilla come sua madre- sghignazza, baciandomi le tempie sudate.
Sorrido.
Ora sono io che sto in silenzio, contemplando la mia creatura.
Senza far rumore, abbasso un lembo della camicia, denudandomi il petto, dove subito, con un leggero urletto, il piccolo Roronoa struscia il nasino.
Chiude la sua boccuccia come un piccolo uccellino, e inizia a poppare, mangiando con foga e stringendo i pugni, lasciando a Zoro il turno di urlare.
Urla di gioia.
Urla di felicità.
Urla di orgoglio, facendo tuonare le mura della Sunny annunciando a tutti che sei nato.
Urla di allegria, urla contro Sanji che spera tu sia una bellissima femminuccia.
Urla al Mondo che sei nato, e che nessuno ti torcerà mai un capello.
Urla che mi ama, che ci ama.
E io, nel silenzio in cui ti stringo al mio petto sfamandoti, urlo che tu e Zoro siete il mio One Piece.
Urlo, urlo piano, urlo il silenzio, perché io sono urla, e tuo padre silenzio.
E tu, sei il nostro piccolo urlo silenzioso.
 
 







 
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ANGOLO DELL’AUTORE:
Alzi la mano chi non ha capito nulla (anche l’autrice alza la mano).
Non so perchè ma nel mio cranio la storia era totalmente diversa. Nata guardano l’immagine che l’accompagna, speravo di scrivere un qualcosa di interessante e carino, ma non so perché invece è uscita sta cosa informe e mal digerita.
Mah, sarà l’estate…
Passando a noi, ringrazio tutti color che hanno avuto lo stomaco di leggerla, quelli ancor più coraggiosi che l’hanno commentata e i pazzi che l’hanno inserita tra le preferite.
La dedico a NaMiRoRoNoA e Sof_chan che hanno da subito capito attorno a “cosa” ruotava la storia, e perché le FF vanno dedicate, tutto qui…
Zomi
 
   
 
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