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Autore: telesette    02/07/2014    0 recensioni
Alla corte della Regina Maria Tsunade, vittima inconsapevole degli intrighi politici del Cardinale Orochilieu, il giustiziere mascherato Sanzashi combatte le ingiustizie a colpi di spada. Il mistero aleggia anche attorno al passato di una giovane fanciulla di nome Tenten che, desiderosa anche lei di combattere per il bene di Konoha, combatte al fianco del giustiziere col nome di Mokuren...
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Neji Hyuuga, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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Dedico questo capitolo a Sophie, e al suo Esame di Maturità,
con affetto e tante tantissime congratulazioni...

DADO

***

Tra lezioni di galateo, doppie lezioni di scherma e il segreto di Sanzashi da mantenere, Tenten si trovava ora nell'impossibilità di dormire per più di due o tre ore a notte. Sovente Kosuji era costretto a picchiettarle dolcemente la mano sulla spalla, ogniqualvolta lei si appisolava, in modo che il conte Hiashi non avesse motivo di irritarsi con lei. Fortuna che Hinata era sempre pronta ad aiutarla, grazie anche ad un prodigioso infuso di erbe contro lo stress e la stanchezza, permettendole così di sopportare quel ritmo assurdo almeno per qualche giorno.
Circa una settimana dopo, durante gli allenamenti mattutini, Tenten era già arrivata a guadagnarsi gli elogi del conte Hiashi.
Il rischio di addormentarsi tuttavia aumentava, specie durante le soporifere lezioni del professor Orokana, senonché Hinata si premurava di aiutarla di nascosto coi vari compiti. Essendo poi pressoché indifferente agli altri membri della famiglia, non vi era motivo per lei di temere alcunché.
Per dieci giorni consecutivi, Tenten si impegnò scrupolosamente a condurre una vita esemplare durante il giorno... per poi scendere non vista nella stanza segreta di Villa Hyuga, durante la notte, e sottoporsi alle durissime lezioni di Neji. Purtroppo le ferite del ragazzo tardavano a guarire, malgrado il lieve recupero degli arti, e per il  momento Sanzashi non poteva far altro che restare a riposo.
Dopo l'incendio a Konoha, e la fuga dei principali capi della rivolta, il comandante Kabuto e le guardie di Orochilieu stavano perlustrando tutta la regione come segugi affamati. La situazione stava precipitando, proprio come previsto da Neji, e si avvicinava inesorabilmente il giorno in cui tutto si sarebbe risolto con un gran bagno di sangue.

- No, non ci siamo - brontolò Neji, assestando l'ennesimo colpo correttivo al polso della sua allieva. - Sulla parata di quarta, devi ruotare e colpire conseguentemente... Subito, però, sei ancora troppo lenta!
- D'accordo, riproviamo - ansimò Tenten sfinita.

Malgrado la stanchezza, i progressi della fanciulla erano comunque notevoli.
Lo stesso Neji, pur senza dirglielo apertamente, era piacevolmente stupito dalla tenacia e costanza con cui lei stava pian piano acquisendo il succo di anni e anni di allenamento in poco più di una settimana. Adesso Tenten riusciva a portare colpi molto più precisi e calcolati, seppur con una certa lentezza nell'esecuzione, tanto che persino lui era costretto a tergersi il sudore dalla fronte.

- Non male - mormorò. - Stai cominciando ad acquisire la tecnica!
- Merito del "maestro", suppongo - fece lei beffarda.

Neji aggrottò le sopracciglia, con evidente fastidio.

- C'è poco da scherzare - sentenziò, sferrandole un fendente imparabile che la spedì duramente gambe all'aria. - Ricordati che, in un combattimento vero, può succedere di tutto; ti occorre sviluppare anche una certa capacità di adattamento, in modo da resistere anche in situazioni estreme, e questo significa un altro allenamento extra!
- Ancora ?!?
- Poche storie - tagliò corto l'altro. - Qui le cose si fanno a modo mio o a modo mio, punto!
- Tiranno - borbottò Tenten sottovoce.
- E ricordati una cosa: se mai un giorno riuscissi a disarmarmi, non importa come, quello sarà il tuo unico modo per guadagnarti la maschera!

Tenten sbarrò gli occhi.

- Ma non è giusto - protestò. - Ti alleni da molto più tempo di me, non riuscirò mai a disarmarti...
- Qui non si tratta di cosa è giusto o sbagliato - ribatté Neji severamente. - Se non sei in grado di sconfiggermi, non puoi pretendere di combattere al mio fianco; prima lo capirai, anzi, e molto meglio sarà!

***

- Io lo detesto!

Tenten si mise a girare su e giù per la camera di Hinata, tanto che quest'ultima cominciava ad accusare un forte mal di testa, imprecando a gran voce contro Neji ed il suo insopportabile modo di fare.

- E' un essere odioso, saccente, borioso, arrogante, tronfio, pomposo, pieno di sé...
- Tenten, ti prego - gemette Hinata debolmente. - Puoi smetterla di girare in tondo?
- Oh, scusami - fece l'altra mortificata. - Comunque non lo sopporto, non lo sopporto proprio, è detestabile!

Hinata non disse nulla.
Semplicemente sospirò con pazienza, versando due buone tazze aromatiche di thé, e invitò l'amica a sedersi davanti a lei.
Tenten accettò il dolce liquido profumato, sorseggiandolo con eleganza, cercando altresì di calmarsi.

- Sapevi che mio cugino ha un carattere difficile - osservò Hinata. - Anni fa, quando eravamo entrambi più piccoli, riusciva sempre a disarmarmi senza il minimo sforzo; era lui il più bravo, con un'abilità di gran lunga superiore persino a quella di mio padre, tanto che non riuscivo neppure a seguire i suoi movimenti con gli occhi...
- Va bene, ma questo non lo autorizza certo a fare sentire gli altri come delle nullità!

Hinata sorrise.

- Tenten, tu pensi "veramente" che Neji ti permetterebbe di allenarti, se non tenesse le tue capacità in più che grande considerazione?
- Spiegati meglio!
- Sono dieci giorni che vi allenate - fece notare Hinata. - Dopo la mia prima sconfitta, mi disse che non ama perdere tempo con gli incapaci; quando ti alleni con lui, invece, non fa che ripeterti che devi impegnarti molto e molto di più... Non ho ragione?
- Sì, ma cosa c'entra?
- Significa che ti apprezza, anche se non te lo dirà mai - concluse, assaporando l'ultimo sorso dalla tazzina. - Credimi, io lo conosco bene: se ha ancora intenzione di allenarti, dopo tutti questi giorni, è perché "vuole" che tu arrivi in fondo al tuo addestramento!
- Ma lui ha detto...
- Ti ha detto quello che vuole che ascolti, non quello che pensa - puntualizzò. - Dimostragli che non hai paura, che hai più coraggio di quanto lui non si immagina nemmeno, magari anche ricorrendo a qualche piccolo trucco... Del resto, è stato lui a dirti di imparare a vincere con qualsiasi mezzo!

***

Quella notte, Neji era come al solito nella stanza sotterranea.

- Sei in ritardo - brontolò, non appena Tenten entrò dal passaggio segreto.
- Scusa, dovevo aspettare che Kaede e Koetsu andassero a dormire!
- Mi spiace ma, dopo stanotte, dovremo sospendere il tuo addestramento!
- Come sarebbe a dire ?!?

Senza neppure guardarla negli occhi, Neji prese ad aggiustarsi uno speciale rinforzo metallico sull'avambraccio.

- Sarebbe a dire che devo tornare al mio lavoro - spiegò. - Orochilieu e Kabuto stanno muovendosi molto più in fretta di me: vogliono accelerare la rivolta, per rovesciare Sua Maestà, così da eliminare ogni ostacolo tra loro e la scalata verso il potere assoluto!
- Ma Hinata ha detto che ci vorranno altri venti giorni, perché la tua spalla possa guarire completamente!
- Questo non è un problema tuo - disse Neji seccato. - Non sei riuscita a vincermi in duello, dunque non hai motivo di dire alcunché, e non c'è nessuno in grado di sostituirmi al momento!
- E' la tua ultima parola?

Nessuna risposta.
Neji la stava apertamente ignorando, ormai convinto di dover proseguire nella sua lotta da solo, ma sbagliava di grosso nel sottovalutarla così.
Si era appena messo in guardia, pensando di disarmarla in fretta e poi uscire in sella al fido Yorunosute, ma subito si accorse che Tenten non aveva ancora impugnato la spada.

- Beh - esclamò. - Che fine ha fatto la tua arma?
- L'ho dimenticata - sussurrò Tenten, avvicinandosi a lui con fare stranamente malizioso. - Sono così distratta, a volte...
- Guarda che, se è uno scherzo, non fa ridere!
- Chi ha detto che voglio farti ridere?
- Non prendermi in giro, oppure io... Mmmhhh !!!

Approfittando del suo momento di rabbia e distrazione, Tenten baciò Neji sulle labbra.
Il giovane, che non si aspettava certo un simile approccio da parte sua, rimase totalmente spiazzato... Tuttavia, Tenten aveva ben altro in mente.
In men che non si dica infatti, dopo avergli sfilato la spada dalle mani, costei si scostò rapidamente puntandogli contro la sua stessa arma sul petto.

- Che razza di...
- Come vedi, ho seguito il tuo consiglio - mormorò Tenten astutamente. - Se la vista non mi inganna, ti ho appena disarmato, bello mio!
- Ma... Ma...
- Niente "ma", hai detto che dovevo disarmarti, non hai specificato come... Ho solo adattato il fine alle circostanze!

Neji masticò amaro.
Quella dannata ragazzina era riuscita a fregarlo, suo malgrado, e ormai lui non poteva certo rimangiarsi la parola data.
Tenten si era guadagnata il diritto di indossare la maschera di Mokuren, a tutti gli effetti, e ciò significava che avrebbe potuto affiancare Sanzashi nelle sue imprese.

- Allora, che ne dici, ho superato la prova?
- Non montarti la testa - sibilò Neji. - Riparleremo di questo scherzo, quando sarà il momento, adesso dobbiamo andare!
- "Dobbiamo"... Sei sicuro di star bene?
- Indossala, e fai meno chiacchiere - sentenziò Neji, gettandole un lungo pezzo di stoffa di colore rosa molto chiaro. - Hinata ha lavorato molto per fartela, fin dal nostro primo allenamento assieme, e il tuo costume è già pronto!
- Allora, vuol dire che siamo una squadra - sorrise lei, restituendogli la spada dalla parte dell'impugnatura.
- Sto solo rispettando la parola data, nient'altro - concluse lo spadaccino mascherato, avviandosi verso l'uscita del passaggio. - Fai in fretta a cambiarti, ti aspetto fuori...

 

( continua col prossimo capitolo )

   
 
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