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Autore: Jeade__    02/07/2014    1 recensioni
“L'amore non ha senso. E' soltanto una botta di culo. Se arriva ti ritrovi tra rose e fiori, altrimenti è soltanto una pugnalata dritta nel petto. Tutto quello che ti costruisci per arrivare a raggiungerlo, te lo vedi bruciare come carta davanti agli occhi.
Fanculo."
[III capitolo, Scarlett.]
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La storia, di come il destino possa sorprenderci ogni volta. Di come spesso le persone non ne prendono atto, perdendo così "la retta via".
Perdiamo noi stessi, ritrovandoci a vicenda.
Un gico di intrecci di diversi destini, ed è proprio di questo che voglio parlarvi, mie lettrici.
La vità di ognuno non è che un gomitolo. Esso si intreccia ad altri, si divide, si spezza.
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"Alcuni dicono che il nostro destino è legato alla Terra, e che essa fa parte di noi quanto noi di essa.
Altri dicono che il destino è intrecciato come un tessuto, cosicché il nostro destino ne incrocia molti altri.
E' la cosa che tutti cerchiamo di cambiare o lottiamo per cambiare.
Alcuni non lo trovano mai.
Ma ci sono quelli che vi sono guidati!"
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Se vi ho incuriosita, passate. Aspetto un vostro commento :)
A presto!
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 16-

 

-It's a promise?-

-è una promessa?-


 

 

 

Ti useranno e poi? Cosa rimarrà?”


Non devi rimanere costantemente a pensare quello che è già capitato. Pensa a come puoi migliorare il presente piuttosto!”


Non permetterò che tu perda ancora tempo quando c'è gente che sta male per te. Sembra che non te ne freghi un cazzo.”


Qualche volta Scarlett, le persone possono aiutarti. Mostrarti affetto. O amore. Ma se continuerai a respingerle e non provare a lasciare uno spiraglio della vera te stessa, allora cara mia, ti ritroverai da sola.”

 


Erano solamente queste le parole, che si sentiva ripetere nella mente. In quella mente fin troppo stanca per poter reggere altro.
Troppo stanca per autocommiserarsi ancora.
Eppure era l'unico modo. L'unico modo per non far entrare nei suoi enormi problemi, persone a cui lei teneva.


Ma stava iniziando a non crederci più come teoria. Poiché, le persone a cui voleva più bene, stavano già rischiando per lei.
E tutto questo per causa sua.

-Sono un idiota.- sussurrò, prendendosi i capelli tra le mani, mentre le lacrime le solcavano le guance lentigginose.

Ad un tratto, la vista si fece meno nitida del normale. Una stanchezza improvvisa, si impossessò del suo gracile corpo, e in un momento poco definibile, la sua testa insieme al busto, finì con lo scaraventarsi sulle mattonelle fredde, di quel giardino esterno, di quella casa a lei sconosciuta.

Toccò con la guancia la mattonella umida. Tentò di aprire lo sguardo, ma non vide altro che una fitta nebbia.

Grigio.

Era completamente avvolta da un grigio. Grigio dentro di se, grigio davanti ai suoi occhi.

Non vedeva più nulla.
Magari era meglio così. Sarebbe finita. L'avrebbe fatta finita.


Eppure c'era una cosa che riuscì a vedere.

Un ombra. Che si avvicinava sempre di più.

 

 

 

 

 

 

-Ecco Ysa, ci siamo quasi, un altro passo e ti portiamo a sdraiarti su un bel letto- disse Emma incoraggiandola a fare un ulteriore passo, su uno dei gradini delle lunghe scale, che conducevano al piano superiore.
-Ho sete- si lamentò quest'ultima, abbassando la testa puntando lo sguardo verso i propri piedi.
-Adesso arriva Margot, con il bicchiere d'acqua- la rassicurò l'amica.

Così grazie all'aiuto di Emma e Niall, Ysabel riuscì a raggiungere una stanza che non fosse occupata da persone, troppo occupate per dare retta a degli intrusi.

Adagiarono l'amica su un letto matrimoniale, alquanto spazioso.

-Niall rimani con lei, vado a cercare una pezza bagnata-. Il ragazzo annuì e dopo che l'amica uscì dalla stanza, si sedette accanto all'esile figura di Ysabel.

 

-Ehi..come ti senti?- le chiese premuroso lui.
-Scombussolata-
-Ti fa male la testa?-
-Si..- sbuffò coprendosi con una mano gli occhi.
Il ragazzo rise -non lo reggi per niente l'alcool- disse
-Dove mi trovo?- chiese, ancora scombussolata.
-Sei sdraiata su un letto.-
-Uhm..- mugolò lei. E dopo di che, sempre sotto lo sguardo curioso del biondino, si sollevò con il busto, staccando la schiena dal morbido materasso. -Ma io devo andare..- farfugliò tastando il letto, cercando di scavalcarlo e poggiare i piedi a terra.

-Ehi, ferma qui..- la fermò l'amico tenendola ferma dalle spalle
-Ma io devo andare!- ribatté contrariata. Il ragazzo rise leggermente, divertito da quell'espressione imbronciata.
-E dove vorresti andare in queste condizioni?- domandò.
-Devo trovare mio fratello- disse cercando di scrollarsi le mani del biondino dalle proprie spalle, provando a mettersi in piedi, con scarsi risultati, ricadendo seduta sul letto.

Niall rimase interdetto.

Fratello?
Non lo sapeva.
In realtà non sapeva quasi nulla di lei, non aveva avuto modo di ultimare il discorso di quel giorno nell'auto.

Si sentiva un verme a chiedere di lei, in quelle condizioni.
Ma la curiosità era più forte di lui.

E così chiese.

-Non è a casa con i tuoi genitori?- chiese.
-Qui ci sono solo io.- disse lei.
-Lo so, ma vedrai che è tutto apposto. I tuoi, sapranno dov'è tuo fratello.- cercò di tranquillizzarla, lui con tono calmo, accarezzandole la schiena.
-No Niall.- lo interruppe lei, spazientita. -come possono saperlo loro?- mugolò lei. Sembrava che da un momento all'altro avrebbe avuto una crisi isterica.

-Beh.. sono i tuoi genitori, gliel'avrà dett..-
-Loro non ci sono più-

I gelo.
Il gelo riempì quella stanza.

Niall rimase scioccato a quelle parole. Non sapeva come scusarsi, o come rimediare a quella situazione disagiata.

-Sono qui per cercare mio fratello- disse lei ad un tratto.
-..ti sei trasferita dall'Irlanda per cercare tuo fratello. Vero?- chiese premuroso, avvicinandosi di più a quella figura esile che sedeva sul letto.
-Si.. so che è qui a Londra- sospirò.
-..Da.. da quanto non lo vedi?- chiese Niall cercando di essere il meno invadente possibile. Non era sua intenzione farla stare peggio.

-Da.. sedici anni..avevo solo due anni quando non l'ho più visto.- disse tirando su con il naso.

Niall prontamente le prese la mano dalla pelle leggermente olivastra, di lei e l'avvolse nelle sue. -Mi dispiace Ysabel..-

La ragazza alzò lo sguardo, incrociando le due iridi azzurre cielo dell'amico.
Gli sorrise, prima di ritornare seria e abbassare lo sguardo.

-Promettimi, che non lo dirai a nessuno..-
Il ragazzo strinse la presa delle sue mani, in segno di conforto.

-A nessuno.- promise.

 

 

 

 

 

 

 

 

Si fece largo tra più gente, fino a che non scorse la porta di ingresso.
L'aprì e vi varcò la soglia, giungendo nell'immenso giardino.

 

Girò per un po' in quella distesa verde, finché non notò il retro della casa, che presentava una struttura in legno, circondata da una pavimentazione.
E fu lì che la vide.
Era lì, per terra distesa su quelle mattonelle fredde. Le corse in contro, inginocchiandosi sul terreno.

La preoccupazione invase il suo corpo.
La scrutò, e le se avvicinò rapidamente al petto per sentire se respirava ancora.

 

C'era battito.
-Scarlett..- provò a richiamarla scuotendole le spalle.

Ma lei, era priva di sensi.

Benché anche lui, quella sera si fosse dato all'alcool, era ancora lucido. Non perfettamente, ma lo era. E non l'avrebbe lasciata lì, in quelle condizioni.

Così, senza ulteriori indugi, la circondò tra le sue braccia e la sollevò portandola al di fuori di quel giardino, e al di fuori di quella casa.

 

In pochi minuti, raggiunse il proprio veicolo. La sedette sul posto accanto al guidatore e le abbassò del tutto lo schienale, per permetterle di stare più comoda.

Chiuse la portiera e aprì quella opposta, sedendosi alla guida.
Accese il motore, e partì verso la propria abitazione.

 

Dopo nemmeno cinque minuti, la macchina venne parcheggiata. La recuperò, adagiandola nuovamente tra le sue forzute braccia.
Aprì la porta d'ingresso e vì trovò solamente la luce ancora azionante, della tv del salotto.

Fece piano, e dopo aver richiuso il portone, salì sempre con la ragazza tra le braccia, al piano superiore.
Varcò la soglia della propria camera da letto e la adagiò sul proprio materasso, facendo attenzione ad essere delicato.

Chiuse le persiane, a vi accese una luce soffusa. Così da non poter dare fastidio.
Le tolse le scarpe col tacco che stava indossando, riponendogliele per terra accanto al comodino di lui.

Alzò lo sguardo, scrutando tutta la sua figura.
Finché non si bloccò.

Si soffermò trattenendo il fiato, ad osservare una macchia violacea che le ricopriva la guancia destra.
Scorse l'intera figura di ella, cercando in preda all'ansia, altri punti lesionati. E vi trovò con orrore, una macchia scura all'altezza dello stomaco, che ricopriva la stoffa del vestito, che poggiava sul punto in questione.

Un senso di preoccupazione ed ansia, invase ogni centimetro del suo corpo, fino in profondità.


"Chi ti ha ridotta in questo stato?" si domandò.

 

 

 

 

 


-Eccoci qui, come sta?- chiese Margot insieme ad Emma, varcando la porta della camera dove vi erano Niall e Ysabel.
-Si è addormentata- disse lui indicando la ragazza completamente abbandonata in un sonno profondo.
-Meglio se la portiamo a casa- disse Emma.
-Si, contatto Louis. Sono venuti inisieme- disse Niall.
Le due annuirono.

Niall digitò il numero dell'amico, e poco dopo azionò la chiamata.

-Non risponde.- disse chiudendo la chiamata, per poi ri-azionarla, attaccando nuovamente l'orecchio allo schermo del proprio cellulare.
-Ma non dovrebbe essere qui?- chiese Emma
-Quando sono andata a prendere l'acqua ho provato a cercarlo con lo sguardo ma non l'ho visto-
-Non risponde, proprio.- costatò Niall.
-Ma Havanna non è a casa?- chiese pensandoci su, Emma
-Starà sicuramente dormendo a quest'ora. Pazienza. Ci organizzeremo diversamente- disse Margot -la portiamo a casa nostra per stanotte.-
Emma annuì -Niall, grazie per averci aiutate-

Il ragazzo sorrise, pensando al momento in cui Ysabel, sebbene non cosciente, si era fidata di lui. -Figurati.- disse.
-Aspettate vi do una mano a portarla alla macchina- disse premuroso.
-Okay, io avvicino la macchina all'entrata. Ci troviamo di sotto.- disse Margot, per poi dirigersi oltre la porta di quella stanza.


Poco dopo uscì dall'abitazione e raggiunse l'auto. Accese il motore della sua jaguar, e la postò proprio davanti all'enorme casa, azionando le quattro frecce.
Aspettò alcuni istanti. Finché non le arrivò una chiamata.

-Pronto?-
-Marghe, Ysabel non si vuole scollare dal letto- sentì la voce dell'amica, dall'altra parte del telefono.
-E quindi che facciamo?-
-Niall ha proposto che rimarrà lui, con lei e la mattina seguente la riaccompagnerebbe a casa. Non è male come idea. Sarà distrutta ora, e ci credo che non ha le forze di alzarsi-
-Si hai ragione, possiamo anche venirla aprendere noi la mattina, così facciamo colazione insieme-
-Perfetto, glielo dico a Niall allora.-
-Okay, muoviti ti aspetto giù con la macchina-
-Arrivo.- disse prima di riattaccare il telefono.





 

 

Aveva giurato che quello era l'ultimo bicchiere.

Si certo.
-Un' altro- fece al ragazzo oltre il bancone.
-Amico, il bar è chiuso.-
Il moro, fece un gesto di stizza con la mano, e decise di alzarsi da quello sgabello. Sebbene con estrema goffaggine.

-Devo andare a cercare Scarlett, devo portarla a casa.- disse farfugliando tra se e se. -Avevo promesso che l'avrei accompagnata a parlare con Dave.- disse parlando ancora tra se e se.
Decise di compiere un'azione a lui, troppo rischiosa in quelle condizioni.
Si appoggiò alla ringhiera della lunga scala.
Ce la doveva fare.

-Scarlett è per forza da questa parte!- disse indicando con il dito un punto oltre il piano superiore, come se si stesse auto-indicando il percorso da proseguire.

Dopo innumerevoli sforzi, riuscì a raggiungere il piano superiore.
Varcò il lunghissimo corridoio.
Gli sembrava di entrare in un vortice infinito.

Vide un ragazzo biondo passare e scendere al piano di sotto.
Ma non vi badò più di tanto.

Aprì le diverse camere -Scarlett?- domandò.
Ma nessuno vi rispose.

Ad un tratto varcò un'ulteriore camera e vì scrutò una figura femminile adagiata su un letto.

-Scarlett!- disse. Ma come risposta ebbe solo un profondo silenzio.
Si avvicinò a quella figura.

Mente e gli occhi, in quello stato, non facevano che mentirgli, e probabilmente fu per questo che assegnò l'identità della sua migliore amica alla figura femminile coricata, sotto le coperte.

-Bene ora che ti ho trovato..- disse per poi interrompere il suo monologo, con uno sbadiglio -.. è ora di andare a parlare..- un altro sbadiglio - ..con Dave.- disse, per poi crollare dalla stanchezza su una poltrona poco distante da dove lui era.



Non saprei dire fino a che punto possa giungere, la particolarità, o l'ilarità, del nostro destino.
Come possa creare momenti, così ovvi, o così stravaganti nella nostra vita.

E come ogni volta riesce sempre a stupirci, lasciandoci assaporare quel misto di irrazionalità e mistero, che vi è celato, nei suoi intrecci.

 

 



 

Jeade's point of view:


Ehi ehi ehi!
Eccomi qui, con un tremendo ritardo sulla mia tabella di marcia. Mi dispiace!

Ecco cos'è successo:

Il 28, è stata una data, molto attesa.
E per la prima volta dopo troppo tempo, sono riuscita a realizzare il mio sogno. Ed è stato il momento più bello della mia vita.
Li ho visti. Erano lì, a pochi metri da me.

Tengo a precisare che questo non è uno sbocco, su cui io voglia esultare a proposito di questo evento. Assolutamente. Sto solamente spiegando, la causa della mia assenza in questi giorni, e molte di voi sapevano già di questa mia partenza, perciò volevo solo raccontare come mi avete chiesto.


Comunque, nel ritorno a casa, ho iniziato a sentirmi male.
E infatti ho avuto per tre, quattro giorni di fila la febbre alta.


Okay, basta rompervi le scatole con la mia vita privata
Passiamo al capitolo!

Vi lascio delle domande e spero di ricere risposte, sono curiosissima!


1) CHI E' SECONDO VOI IL RAGAZZO CHE HA SALVATO SCARLETT?

2) CHI E' LA RAGAZZA CHE ZAYN TROVA IN UNA DELLE CAMERE, E CHE PENSA SIA LA SUA MIGLIORE AMICA SCARLETT?


3) CHE VI ASPETTATE NEL PROSSIMO CAPITOLO? TRA MARGOT ED HARRY, COSA VOLETE CHE ACCADA?
PROPONETE, SONO CURIOSA DI SAPERE LA VOSTRA!



Spero che il capitolo vi sia piaciuto, un bacio a tutte!
Jeade xx



 
   
 
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