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Autore: the_demon    03/07/2014    1 recensioni
Il mondo abitato dai personaggi è perfetto, in superficie. Il 99,9% della popolazione mondiale è convinta di vivere felice, quando in realtà tutto è minacciato dai demoni. Arrivati da un'altra dimensione, erano stati sconfitti, ma sono tornati.
Hikari e la sua squadra, la A-1, sono dei cacciatori di demoni. Nessuno di loro ha dubbi sulla correttezza del loro operato, ma l’incontro di Hikari con un demone che sembra saperne più di lei sull’Organizzazione comincerà a farla ricredere sulle sue azioni. Aiutata da Jasper, il membro più intelligente della squadra, cercherà di svelare i misteri che si celano dietro l’Organizzazione e i demoni. Ma qualcuno, nei ranghi alti, si accorge di tutto questo, e sguinzaglia contro la A-1 una squadra di uomini, per ucciderli.
Avrà nelle mani il destino del mondo, come lo gestirà?
Mi chiamò Hikari, che significa “luce”. Ironico: ho sempre amato il buio.
Genere: Azione, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 – La fuga
 
Victor e Jasper sono seduti a un tavolo della mensa, con una montagna di cibo davanti. Faccio per andare a prendere un vassoio, ma loro mi mostrano un piatto.
-Ne abbiamo preso anche per te.- io ringrazio e mi siedo accanto a Victor, mi verso del caffè e lo bevo tutto d’un sorso.
-Dove sono Anne e Drake?- chiedo addentando dei biscotti calorici.
-Devono aver avuto una notte di fuoco…- dice Victor sorridendo, e Jasper gli pianta una gomitata nello stomaco.
-Anne sta facendo una doccia e Drake è sceso alla stanza degli addestramenti.- mi spiega, e mi si stringe lo stomaco a pensare alle brutte sensazioni del giorno prima.
-Capisco.- la taglio lì e nessuno di noi parla più fino alla fine della colazione.
Posiamo i vassoi e ci disperdiamo di nuovo, nello stesso modo di ieri.
-Va tutto bene?- mi chiede Victor. Io annuisco con un mezzo sorriso e corro via, nella stanza simulazione dell’addestramento.
Imposto le modalità: Difficile, Demoni al quinto girone.
Ci sono fino al sesto, perché nessuno sa molto di quelli al settimo. Che io sappia, pochi sono sopravvissuti per accertarne l’esistenza. Io e gli altri siamo fra loro.
Il demone Kaden deve aver sviluppato una certa curiosità nei miei confronti, altrimenti sarei già sicuramente morta.
Afferro una pistola e una spada a caso, e comincio a uccidere demoni digitali. La simulazione finisce troppo presto, così mollo tutto e torno in camera. Mi ficco sotto la doccia e accendo il getto caldo al massimo.
La mente mi si svuota, e riesco a non pensare a niente.
Quando esco dalla doccia, mi rendo conto di non avere niente da fare, quindi mi stendo sul letto, e mi addormento, nonostante non ne abbia alcuna intensione.
 
Sono seduta in alto, i piedi penzoloni nel vuoto. Sotto di me, un mare di liquido rosso, con alcune zone più scure che sembrano solide.
-Dove sono?- chiedo a me stessa, ma qualcun altro risponde.
-Sulla luna.- dice una voce che ormai conosco fin troppo bene.
-Sono seduta… sulla luna?- chiedo stordita, troppo sorpresa per minacciarlo, o fare qualcosa di intelligente.
-Già.- risponde Kaden, che sta camminando… nel vuoto. Dovrei farmi curare.
-Come…- mormoro, e lui mi interrompe di nuovo.
-È il mio mondo.- mi ricorda –Qui le regole le faccio io.
-Che ci faccio qui?- chiedo reggendomi la testa, che mi gira in preda alle vertigini.
-Penso che tu e il damerino vi siate fatti scoprire.- si gira come se avesse sentito un rumore –Ti conviene scappare. Stanno organizzando un attacco contro di voi.
-Ma…- mormoro.
-Muoviti. La luna- mi indica -si sta per rompere.
Vedo che accanto a me si è formata una crepa. Senza pensare a nulla, mi lancio giù dalla luna e continuo a correre fregandomene del fatto che la gamba mi faccia un male cane.
Mi volto solo quando sono abbastanza lontana: Kaden è ancora lì, che mi guarda dall’alto con sguardo quasi arrabbiato.
Mi volto e ricomincio a correre, aspettando di svegliarmi.
 
Mi sveglio sobbalzando. Scatto in piedi, mi metto gli stivali ai piedi, infilo tutto quello che avevo tirato fuori dentro il mio zaino. Mi aggancio le armi sulle spalle ed esco di corsa. È tardo pomeriggio quando busso alla porta di Jasper con foga.
-Jasper!- urlo –Jasper!
Lui apre con gli occhialetti storti e un panino in mano, la bocca piena e un’espressione stanca.
-Che è successo?- chiede dopo aver deglutito.
-Mangia quel panino e fai i bagagli. Leviamo le tende.- gli dico semplicemente, poi mi giro e comincio a battere sulla porta di Victor.
-Perché?- chiede confuso.
-Fallo!- rispondo –Mi avete nominata capitano, no?
Dico la stessa cosa a tutti gli altri e in meno di un quarto d’ora siamo tutti pronti, chi con i capelli un po’ spettinati, chi un po’ scosso, chi ancora con la barba sulle guancie.
-Dove andiamo?- mi chiede Drake quando siamo già sul furgoncino.
Io sto guardando il foglio con tutti i dati che ho raccolto, quindi quasi non lo sento.
-Non lo so.- mormoro con il cuore stretto in gola –Nelle basi non possiamo tornare.
-Ha a che fare con quello che è successo ieri notte?- chiede Jasper con occhi attenti.
-Sì.- sprofondo nel sedile.
-Come lo sai?- io mi mordicchio le labbra e mi sfugge un singhiozzo. Lui mi guarda stupito. Non mi ha mai vista piangere. Nessuno di loro.
-Io…- scoppio in lacrime. Mi si avvicina e mi posa una mano sulla spalla. Non fa altro, non dice nulla, ma la sua presenza è sufficiente a tranquillizzarmi, almeno per un po’.
Lui mi sorride.
-Non è colpa tua.- mi dice –Ma come hai capito che siamo stati scoperti?
-Non mi crederai mai.- poi gli spiego tutto quanto. Lui sta zitto ad ascoltare senza fiatare, è lì e basta, non cambia nemmeno espressione.
-Potrebbe essere una capacità dei demoni di settimo girone, quella di entrare nei sogni altrui.- conclude –Ma la domanda è: perché si interessa a noi?
Sto per aprire bocca, ma mi interrompe.
-Perché si interessa a te?
*** Angolo dell'autrice ***
Hey! Scusate il ritardo e soprattutto scusate il capitolo piccolissimo D: chiedo venia... Volevo parlarvi dei personaggi, di come li ho creati. Partiamo dalla protagonista, Hikari. Come penso sia abbastanza evidente, è il mio "alter ego" nella storia. Ha i miei stessi dubbi, la mia stessa fragilità e la mia stessa autostima.
Alla prossima, Kuroi Akuma
 
   
 
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