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Autore: Tomoko_chan    06/07/2014    15 recensioni
Il post guerra è forse più doloroso della guerra stessa, perché la salita è più ripida di quanto non fosse prima. Il ritrovamento casuale di una tecnica antichissima del Clan Uzumaki riporterà indietro nel tempo una preoccupatissima Hinata e un Naruto ultra bisognoso dell'affetto dei genitori. Un viaggio che è effettivamente la ricerca di quel qualcosa che manca: perché una guerra sconvolge e lascia tante ferite, tante cicatrici, ma ti lascia senza amore. Un viaggio che metterà a dura prova i sentimenti di Naruto, che cercherà ancora una volta l'aiuto della nostra moretta. Come finirà?
***
[NaruHina doc.] [Accenni MinaKushi]
Vincitrice del contest "Il linguaggio dei fiori" indetto da Naruhinafra sul forum di EFP e dei premi "Miglior affinità di coppia", "Miglior IC", "Premio Grammatica" e "Premio fiore".
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kushina Uzumaki, Minato Namikaze, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto, Minato/Kushina
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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In cerca di... (te)​
 
♦ Qualcosa di diverso.


 
<< Hmm… >> mugolò, dolorante, cercando di aprire gli occhi.
Cosa è successo?, si chiese, mente con una mano si stropicciava le palpebre, dove mi trovo?
Si mise a sedere facendo leva con una mano sul terreno ruvido. Tentò di mettere a fuoco, guardandosi intorno; si trovava a terra, era appena l’alba, il cielo era rosso e tutto attorno a lei c’erano altalene, sabbia e vari giochi per bambini. Si trovava in un parco molto simile a quello di Konoha, ora distrutto dalla guerra, che presto sarebbe stato rimesso a nuovo, lo stesso o quasi dove, di tanto in tanto, giocava da bambina.
Poi capì, anzi, ricordò: Naruto aveva afferrato la collana, innescando così il suo meccanismo, e adesso erano tornati indietro nel tempo, in chissà quale anno.
Naruto. Non lo vedeva, così si alzò in piedi, aguzzando la vista martoriata alla sua ricerca. Non poter usare la sua abilità innata era una vera scocciatura, ma già da tempo aveva compreso che avrebbe dovuto imparare ad usufruirne il meno possibile, per il suo bene.
Mosse qualche passo e finalmente lo vide, steso a terra, in pigiama, privo di sensi. Ebbe un tuffo al cuore, a quella vista, così corse verso di lui e si inginocchiò a suo fianco, tentando di controllare i suoi parametri vitali. Ebbe paura, aveva già rischiato di perderlo altre volte, così si abbassò sulla sua bocca, di profilo, cercando di sentire il suo respiro.
<< Cos… Ouch! >> Hinata imprecò, dolorante, tenendosi la fronte con una mano. Naruto si era svegliato e si era messo a sedere di colpo, travolgendola con una vigorosa testata. 
<< Per tutti i Kami! >> esclamò Naruto, andandole vicino, con le mani giunte e il capo chino << Scusa, scusa, scusa, scusa, scusami tanto, Hina-chan! Non volevo! >>
Hinata sorrise, sicura che le sarebbe uscito un bel bernoccolo, ma comunque contenta internamente di vedere un Naruto così dispiaciuto per averle fatto del male.
<< Non fa niente, Naruto-kun. Non fa tanto male. >> bugia << Sta già passando. >> altra bugia!
<< Sicura? >> chiese il biondo, titubante, alzando lo sguardo << Non ti fa male? >>
<< Non poi così tanto. >> lo rassicurò lei << Tu stai bene? >>
<< Certo! >> affermò, alzandosi, per poi aiutare lei a fare lo stesso tendendole una mano << Dove siamo? >>
<< Nel parco giochi di Konoha. >> rispose la ragazza, guardandosi intorno << Dov’è la collana? >>
<< Ma era andato distrutto! >> ignorò la sua domanda << Aspetta, siamo davvero tornati indietro nel tempo? >>
<< Sì. >> confermò lei << Non so di quanto, però. >>
<< Non ci resta che scoprirlo! >> esultò il biondo, con un gran sorriso.
<< No, Naruto-kun, non possiamo! >> lo riprese lei, dispiaciuta <<  Scusami, ma dobbiamo tornare subito indietro. >>
Il biondo le diede uno sguardo improvvisamente duro << No, Hinata. Io devo rimanere qui. Ci sono i miei genitori. >>
Per un attimo, rimase a bocca aperta. Lui non le si era mai rivoltò così.
<< Lo so, Naruto-kun, ma è pericoloso, non capisci… >> rispose lei, quasi in un sussurro << Dov’è la collana? >>
Il biondo si guardò intorno, alla sua ricerca, poi si toccò il petto. La collana era lì, sotto la sua maglietta, al suo collo, e gliela mostrò.
<< Non so come ci sia finita qui. >> precisò il ragazzo << Ma finché l’avrò faremo quello che dico io! Tanto non possiamo tornare indietro se non la riattiviamo, giusto? >>
Hinata cercò di ricordare ciò che aveva letto.
<< Giusto. >> rispose lei, intristita << Ma non capisci, ci saranno delle conseguenze, enormi conseguenze!  >>
<< Di che tipo? >> fece lui.
<< Non possiamo modificare il passato. >> affermò la ragazza << Altrimenti anche il nostro presente cambierà. E non sappiamo come! >>
Naruto ci pensò su, guardando l’orizzonte, dove ormai il sole era sorto.
<< Staremo attenti. >> rispose lui, a denti stretti << Ma non mi tirerò indietro. Ho bisogno di conoscere i miei genitori. >>
Hinata rimase a bocca aperta, stupita dal tono di voce più che dalle parole. Sapeva perfettamente che Naruto sentisse il bisogno di interagire con i suoi genitori, un po’ come lei, che desiderava la stessa cosa per sua madre, morta anni prima. Ma quel tono con cui Naruto lo aveva affermato era… incredibilmente triste e arrabbiato. Che fosse quello il motivo per cui Naruto era ancora sveglio, la notte precedente? Che lo turbasse così tanto, negli ultimi tempi, da non permettergli di dormire?
<< Andiamo? >> la richiamò Naruto, con sguardo cupo.
Non riuscì a controbattere o a imporsi. Annuì, soltanto, seguendolo per le strade della vecchia, quanto bella, Konoha.
 
Camminavano senza meta ormai da un paio d’ore. Non si erano scambiati altre parole, un poco imbarazzanti per le ultime frasi che si erano detti. Naruto camminava, sentendosi un po’ in colpa, con le mani dietro alla nuca, come sempre. Hinata, poco dietro, lo seguiva, chiedendosi come fare a sciogliere la situazione. Aveva paura di quello che stavano facendo, certo, ma proprio non riusciva a dire di no a quel ragazzo dagli occhi cerulei, che le aveva salvato la vita in tutti i modi possibili e immaginabili.
Decise che non sarebbe andata affatto bene se in quella avventura avrebbero continuato a litigare, così si fece avanti, affiancandolo.
<< Senti, Naruto-kun… >> lo richiamò, la voce flebile e ansiosa << Posso… posso sapere chi erano i tuoi genitori? >>
Si pentì di averlo chiesto in meno di dieci secondi netti. Certo, forse quella non era certo la frase più adatta, però aveva sicuramente rotto il ghiaccio. Naruto la guardò, curioso.
<< Ah, è vero. >> rispose il biondo << Non ho ancora detto a nessuno le mie origini. Sarai la prima! >> si infervorò, poi prese a indicare il monte degli Hokage << Vedi, lì, l’ultima testa, la quarta? Quello è mio padre: Minato Namikaze. >>
Hinata socchiuse la bocca, stupita. In effetti si somigliavano molto.
<< E il libro del Clan Uzumaki che hai trovato? >> Naruto sorrise, al ricordo della madre, bellissima << Mia madre è Kushina Uzumaki, “habanero rosso sangue”, seconda Jinkurikii del Kyuubi. >>
<< Ma… ma è fantastico! >> affermò la ragazza, felice per lui.
<< Ho deciso, andiamo, devo comprarmi dei vestiti! >> disse di colpo l’Uzumaki, con un sorriso a trentadue denti, prendendo per mano Hinata e infilandosi nel primo negozio di abiti che trovò sulla strada. << Non posso mica andare in giro in pigiama! >>
Hinata concordò e si sedette su una poltroncina in cuoio, in attesa, mentre un commesso evitava che il ragazzo gli mettesse in subbuglio tutto il negozio. Naruto venne aiutato e, dopo pochi minuti, si presentò di nuovo davanti a lei.
<< Come sto, Hina-chan? >> le chiese, facendole un occhiolino sprezzante.
Hinata arrossì, osservando Naruto. Indossava dei jeans scuri che ricadevano morbidi e una semplice magliettina arancione, che metteva allegria e faceva risaltare i muscoli possenti delle braccia e delle spalle.
<< Be-bene. >> mormorò la ragazza, tornando a balbettare.
<< Woooooooh, guarda, Hinata! >> esultò il biondo, indicando un abito dietro di lei << E’ bellissimo! Lo devi assolutamente provare! >>
<< Ma, Na-Naruto-kun! >> balbettò la ragazza, con un viso rosso che aveva raggiunto livelli da record.
<< Dai, Hinata, ti starebbe benissimo! >> insistette lui << Fallo per me, ‘ttebayò! >>
Il commesso le si avvicinò, con l’abito della sua taglia, e lei non poté fare a meno che defilarsi nello spogliatoio, senza via di uscite. Si spogliò, per poi infilarsi velocemente il vestito. Era bianco con fiori viola scuro, aveva la scollatura a cuore, un’unica spallina che lasciava scoperta la schiena e le ricadeva morbido fino a metta coscia.
<< Psss, Hinata. >> si sentì chiamare in un sussurro dal biondo << Hai finito? >>
<< Sì. >> mormorò la ragazza in risposta.
Naruto si infilò velocemente nel camerino, facendole scappare un guizzo, ma il biondo le mise una mano davanti alla bocca per farla stare zitta.
<< Tranquilla, non è un rapimento e non sono un maniaco come Ero-sennin, solo, non urlare! >> disse, liberandola << Ascolta, avevamo bisogno di vestiti, solo che non abbiamo soldi, con noi… quindi non ci rimane che una cosa da fare: scappare! Al mio tre! >>
Accadde tutto velocemente, nemmeno il tempo di dire davvero “tre”: Naruto l’aveva presa per mano e aveva cominciato a correre; in men che non si dica furono fuori dal negozio, per le vie di Konoha, ignorando le urla del negoziante che inveiva contro di loro, nella foga era anche riuscito a rubare una busta dove mettere tutti i loro vestiti originali. Si fermarono solo finché capirono di non essere più inseguiti da nessuno, stanchi e ansanti.
Hinata guardava sbalordita il biondo: cavolo, l’aveva fatta rubare!
<< Naruto-kun? >> lo richiamò, ancora ansimante.
<< Hm? >> rispose lui, piegato in due per riprendere fiato.
<< Sei un pazzo. >> disse genuinamente la ragazza.
Naruto cominciò a ridere forte, scompisciandosi, travolgendo Hinata in quella risata allegra e spensierata, la prima da quando quella sera si era fiondata a casa sua.
<< E tu sei bellissima, Hina-chan. >> rispose il biondo dopo poco, guardandola con occhi diversi, lucidi e felici, appassionati, per poi arrossire << Davvero uno schianto. >>
Hinata arrossì a sua volta, abbassando il viso per non darlo a vedere. Naruto sorrise.
<< Ma perché hai voluto che mi cambiassi? >> la sentì mormorare dopo poco << Non ce n’era bisogno! >>
<< Ah, già! >> affermò il moro, schiaffandosi una mano in fronte << Perché ti devo presentare a mio padre! >>
 << Co-come? >> balbettò la ragazza, mentre veniva nuovamente presa per mano e condotta a tutta velocità verso la magione dell’Hokage << Ma, Naruto! >>
<< Cosa? >> chiese lui, non smettendo di correre: ormai erano a pochi passi.
<< Non possiamo andare lì, non può saperlo! >> obbiettò la ragazza, che non riusciva proprio a fermare quell’uragano << E’ l’Hokage! >>
<< Cos’è che non posso sapere? >> chiese l’Hokage, apparso all’improvviso sulla soglia degli uffici di Konoha.
Naruto si fermò ad appena due metri dall’uomo, sfoggiando un gran sorriso soddisfatto, stringendo maggiormente la mano della ragazza. L’uomo li squadrò, lo sguardo bonario mentre l’espressione del volto rimaneva imperturbabile.
<< Cosa non posso sapere, Hyuga e…? >> lo sguardo divenne interrogativo << Ma chi siete, voi? Conosco tutti a Konoha, eppure non mi pare di avervi mai visto. >>
Nello stesso momento in cui Naruto aprì bocca, Hinata strizzò gli occhi, ripetendosi mentalmente la stessa frase più volte, come un mantra: ti prego, non dire che veniamo dal futuro, ti prego, non dire che sei suo figlio, ti prego!
<< Sono Naruto Uzumaki, vengo dal futuro e sono tuo figlio! >> 

 
 


Ogni volta che leggo questo capitolo mi scompiscio XD
Vediamo un po'... Naruto fa arrabbiare Hinata perchè ignora il pericolo, poi la fa rubare, poi la fa ridere,
poi la fa arrossire, poi la fa impaurire e infine la fa pregare. Bello vero?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi perdoniate per il ritardo!
 
   
 
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