Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Tessa    04/01/2005    1 recensioni
Yukio Mishimoto muore di cancro e la sua migliore amica, se non fidanzata, Satomi Mizu non riesce ad accettarlo...
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Caro Hitoshi, non è passato molto tempo da quando siamo stati a casa di tua nonna insieme, tuttavia mi pare che sia un’eternità, solo 10 mesi, ma più duri di tutta una vita, tristi, crudeli, freddi, così tanto da farmi cambiare, da farmi diventare donna, io che fino all’estate scorsa giocavo ancora a nascondino, avevo sempre la testa fra le nuvole e mi addormentavo con un peluche; sembra che la luce di quei momenti, la luce che rendeva la mia vita futile e felice, si sia affievolita ora che neanche il muro del mio mondo riesce a proteggermi dal dolore e che neppure il sole riesce a darmi un sorriso, ora che la vita si è mostrata a me come qualcosa di grigio e insipido, qualcosa per cui non vale la pena neanche piangere. Per quanto mi riguarda di rugiada per le lacrime non ne ho più, nonostante non ne abbia mai pianta una dentro di me sento i gemiti della me stessa di prima, dalla me stessa che sta morendo. Mi sento di aver perso tutto e mi chiedo se sia questo il vivere, sia questo ciò che ho sempre desiderato davvero quando cercavo la tristezza, se sia nel dolore il senso della vita. Penso che lo avrai capito: Yukio è morto. Circa una settimana fa. Ti avrei voluto scrivere subito, scusami se non l’ho fatto, ma lo strazio che subiva il mio cuore non me lo ha permesso, ho creduto seriamente che non ce l’avrei fatta a uscirne fuori, o almeno non così presto, già quando seppi della sua malattia la mia vita si era rabbuiata, per questo scappai insieme a lui dalla campagna, volevo vivere gli ultimi mesi della sua vita al massimo inseguendo un’irraggiungibile felicità immaginaria, ma quello che ho passato … ciò che ho vissuto nell’appartamento di Yukio mi ha reso tutto più difficile: ogni giorno svegliarsi nella nebbia di una futura morte, in una casa che saprai verrà abbandonata, con un amico a cui eri affezionata e che ora vedi ogni giorno più dimesso e sbattuto, ogni giorno con gli occhi più spenti, ogni giorno con i capelli più radi, ogni giorno più magro, ogni giorno più vicino alla fine. Ho visto Yukio morire davanti ai miei occhi, la sua vita spegnersi in un ultimo sorriso, come per dire “Non preoccuparti, ci rivediamo”, per infondermi coraggio dato che sapeva che io avrei sofferto più di lui rimanendo in vita per vedere la sua morte. Il rumore leggero delle sue labbra che si piegavano, poi silenzio, un silenzio che mi porterò dentro per sempre. Non piansi, non riuscivo a credere che non ci fosse più, che non avrei mai visto più i suoi occhi… i suoi occhi erano tutto per me, ogni volta che avevo paura o ero insicura, mi bastava guardarli e sembrava che non esistesse più niente, solo lui, lui che ora non esiste più. Al funerale non ero in me, ma quando vidi le sue ceneri scivolare vicino agli scogli e pensai che era tutto ciò che era rimasto di 10 anni di vita passati assieme, io, Satomi, dentro di me, ho spirato; da allora solo un’intensa agonia verso la fine di me stessa. La solitudine è l’unica cosa che ha colmato il vuoto lasciato da Yukio, non so più con chi parlare, non rido più, non riesco più a capire chi sono e cosa voglio, ora alle mie urla di dolore risponde solo l’eco della casa vuota, solo un ricordo nostalgico di una vita ormai passata. Ed ecco che i giorni si trasformano in eternità senza di lui, sola, dato che la morte di Yukio mi ha strappato anche quel poco di forza che mi ero riuscita a creare, ciò che mi proteggeva, ora tutto quello che mi resta è un corpo freddo e i frammenti del tempo in cui vivevo davvero, in cui la mia vita non aveva senso, le giornate erano piene di nulla e io ero invasa dalla leggerezza tipica dell’adolescenza , quella stessa leggerezza che rendeva ogni attimo bello, che rendeva la vita degna di essere vissuta solo per quel sorriso o per quella battuta scema che facevamo sempre, quello è il fulcro della vita, ed ora che l’ho perso brancolo nella cecità della cruda realtà, senza un senso. Hitoshi, che senso ha questa mia vita? La vita è bella, la mia era bella, ora è solo un cumulo di emozioni che si sovrappongono, abbandonate lì perché io sono troppo presa per viverle tutte e senza Yukio … per me non esiste più niente, ogni giorno che passo nel suo appartamento è un giorno sprecato nel passato, un giorno in cui non vivo davvero, in cui sono come un oggetto inutile, in cui non vedo più i suoi occhi. Mi sono accorta di quanto mi manca tutto, tu, Rie, quella maledetta casa in campagna impregnata dall’odore della morte, quella sera con lui, tutto, tutto, tutto … è tutto finito, senza rendermene conto vivevo per lui… lui era il mio mito, il mio migliore amico, il mio ragazzo, il mio sostegno … adesso sono sola, sola contro un mondo che non avevo mai visto, sempre protetta dalla barriera del mio infantilismo. La sua morte è irreversibile, non posso tornare indietro, ma guardare avanti mi sembra impossibile… non mi resta che accettare la mia sconfitta.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Tessa