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Autore: milly92    26/08/2008    1 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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capitolo due la prova

Confessions of a Teenage Drama Queen

Capitolo 2

La prova

Mentre seguivo Maria all’interno del loft continuavo ad avere l’impressione di essere in un sogno dal quale qualcuno molto crudele avrebbe potuto svegliarmi all’improvviso. Insieme a me c’erano due ragazzi, Dario e Giorgio: il primo, con i capelli biondo scuro e gli occhi verdi, sembrava spaesato ed emozionato come me, l’altro invece , più alto e con la carnagione scura,sorrideva e sembrava volersi mostrare sicuro di sé.

Ci eravamo già presentati, ed avevo scoperto che Dario era il life coach di Rossella e Giorgio era quello di Simona, due cantanti della stessa categoria di Niko.

“Che carino” commentò Giorgio, appena entrammo in cucina: era bianca e rossa, con un grande tavolo al centro e alcuni sgabelli sparsi per la stanza. Su una delle sedie giaceva una chitarra e sul tavolo vi erano vari fogli sparpagliati.

“Si…” dissi senza fiato, mentre Maria, Silvia e Luke si fermavano e facevano segno a noi life coach di fermarci. Notai un uomo alto con dei baffi molto spessi accanto a loro, che se ne stava vicino una telecamera. D’istinto mi aggiustai i capelli e il colletto della camicia.

Fa che non mi inquadri di profilo…

“Mi raccomando, Luigi, solita inquadratura, eh!” disse Silvia Fortuna, aggiustandosi la voluminosa chioma biondo platino mentre l’uomo accendeva l’aggeggio.

Solita inquadratura?! Quante ne esistevano?!

 “Bene, questo è il loft!” disse Luke, un trentenne dalla chioma mora e gli occhi chiarissimi, mostrando la zona con la mano. “I ragazzi sono di là, ora li andremo  a chiamare, non sanno nulla della vostra presenza e del vostro arrivo…”

“In realtà non sanno proprio niente, questa dei life coach è stata una mia idea!” disse entusiasta Silvia, mentre una delle altre life coach rideva e un’altra si aggiustava furtivamente il lucidalabbra.

“Quindi, in bocca al lupo!” esclamò Maria.

Non ebbi il temo di dire “Crepi” che dal corridoio di fronte entrarono Rossella, Simona, Rosangela degli over 25 e due gruppi vocali, i Music Sense e i Gold Boyz.

Non si sentiva altro che un misto di “Piacere!”, “Che bello conoscerti!” e “Io sono il tuo life coach”.

“Ciao, io sono Andrea dei Gold Boyz, piacere!” disse velocemente un ragazzo sulla ventina, molto alto, con i capelli scuri caratterizzati dalla cosiddetta cresta ed un sorriso voluminoso.

“Piacere, io sono Debora!” risposi senza fiato, mentre lui annuiva sorridendo e correva a salutare qualcun altro.

 “Ciao! Piacere, Rossella!” esclamò una diciannovenne affascinante, dalla pelle diafana, gli occhi verdi e i capelli corvini. Dal vivo assomigliava ancora di più a Biancaneve!

“Ciao, io sono Debora” mi presentai emozionata, ancora incredula.

“Io sono Simona” dichiarò invece una ventenne un po’ in carne con i capelli ramati e un sorriso ampio.

“Lo so” risposi con un sorriso, mentre la tensione iniziava ad attenuarsi. “Vi seguo dall’inizio della trasmissione, giuro” spiegai.

Mi presentai quasi a tutti insieme agli altri life coaches, sentendomi decisamente imbarazzata.

“Sei la life coach di Niko, vero?” mi chiese Rossella qualche minuto dopo, dopo che ebbi sistemato la mia roba nella stanza che avrei diviso con la life coach dei Music Sense, Martina e Giulia, la life coach di Fabio, uno degli over 25.

“Si…” risposi, e nel dirlo non ci credevo ancora.

Martina mi sorrise. Era una ragazza di diciotto anni dell’Aquila, sembrava davvero simpatica. Ma, ahimè, dovevo ancora conoscerla bene.

“Comunque Niko sta per venire” soggiunse Maria, che era stata fino ad allora in un’altra stanza a fare le varie presentazioni e a dare le varie spiegazioni agli altri concorrenti. “Sta tornando da un appuntamento con Radio Due”

Annuii, non sapendo cosa aggiungere. E, non so come, la abbracciai. “Oh, grazie ancora, Maria!” sussurrai.

Lei ricambiò la stretta affettuosamente.

“E’ stato merito tuo!”

Poco dopo Rossella e Simona andarono in sala prove con i loro coach insieme a Martina che raggiunse i Music Sense. Maria mi condusse in un elegante soggiorno.

“Beh, tu stai qui, Niko è arrivato! Lui non sa nulla!” si congedò facendomi l’occhiolino e allontanandosi con Giulio D’Amore, il vocal coach del gruppo di Silvia Fortuna. Mi lasciò da sola con il cameraman, che mi sorrise incoraggiante.

“Quale inquadratura preferisci?” mi chiese.

“Oh, ehm.. Quella preferita della signora Fortuna”

Rimasi immobile come una cretina, senza sapere cosa fare. Il mio stomaco era diventato di piombo! Cosa avrebbe pensato di me Niko vedendomi?

Non seppi darmi una risposta perché Niko era lì davanti a me, visibilmente confuso. Non avevo nemmeno sentito la porta aprirsi, cavoli!

Sentii un calcio allo stomaco, l’aria mancarmi e mi sarei appoggiata a qualcosa per non cadere se avessi potuto muovermi, dato che mi sentivo le gambe paralizzate.

Era ancora più bello dal vivo: aveva jeans scuri, una maglia a righe nere e bianche e i suoi occhi mi sembravano dei fari in mezzo al mare in tempesta.

“Ciao…” disse, osservandomi, prima di fare un cenno al cameraman.

“Oh, oh, c-ciao” mormorai, avvicinandomi. Non ci credevo, era un sogno… “Immagino ti stia chiedendo chi sono” gli dissi, cercando di sorridere e sembrare educata.

Lui ricambiò il sorriso. “Beh, si! E’ vero che qui capita di tutto, ma avere una sconosciuta nella mia camera non mi era ancora successo…”

Arrossii: quella era la sua camera?! Mara mi aveva trascinato nella sua camera! Eppure non sembrava, era un semplice soggiorno… Ma tre secondi dopo, vicino la porta, lessi: Niko, Massimo, Fabio e Luigi. Accipicchia! E un occhiata in più mi rivelò una seconda stanza dove c’erano i letti.

“Oh, scusa, mi ci ha portato Maria, cioè…”

Niko mi guardava confuso. Sospirai: calma, Debora, calma…

“Sono la tua life coach. Ho partecipato ai provini ed ho passato le selezioni, il mio compito è farti da supporto nella vita quotidiana, tirarti su il morale e cose simili. Anche agli altri ne è stato affidato uno” aggiunsi, imbarazzata.

Niko continuava a guardarmi con un’aria strana, poi annuì, ancora un po’ confuso.

“Credo sia meglio se chiedi  a Maria se hai qualche dubbio, io non ti so dire altro, non credevo che sarei passata… Insomma, credevo mi avrebbero detto: “Sei troppo giovane” e cose simili”.

Niko fece una piccola risata. “Anche io non credevo avrei mai arrivato qui, ma, beh, alla fine ce l’ho fatta” mi raccontò. “Ma perché, quanti anni hai? Diciotto?” chiese.

Scossi il capo. “Innanzitutto mi presento!”

Miracolo, mi stavo sciogliendo! Era bellissimo, eppure non era freddo e timido come voleva apparire!

“Mi chiamo Debora, ma puoi anche chiamarmi Deb, ho quasi sedici anni e vengo da Maddaloni”

“Maddaloni? E dov’è, al nord?”

“Eh? Ma no! Al sud, qui vicino, provincia di Caserta” risi, sentendomi decisamente stupida.

Niko mi guardò incredulo. “Davvero? Hai un accento perfetto! Non si sente proprio che sei del sud…”

“I miei cugini di Pisa non la pensano così, comunque” decretai, “Grazie per avermi dato due anni e mezzo di più”.

Un altro sorriso. “Non ci credo che non hai nemmeno sedici anni, sembri davvero una diciottenne” dichiarò. “Comunque, piacere di conoscerti Debora, io sono Nicola, ma puoi chiamarmi Niko” disse, imitando la mia presentazione.

Mi porse la mano, cordiale. La strinsi, mormorando un flebile “piacere”, dato che a quel tocco mi sentii mancare.

All’improvviso entrò Maria, soddisfatta, senza nemmeno bussare. “Hai visto Niko? Cosa ne pensi della tua life coach?” gli chiese.

Niko mi guardò incoraggiante. “Anche se non ho capito cosa deve fare, beh, si vede che hai scelto bene! Mi sta già simpatica, poi è della Campania come me!”

Ricambiai lo sguardo, dicendo: “Allora… Forza Napoli!”

“Forza Napoli!” ricambiò entusiasto, battendo il cinque con me.

“Ora scoprirai qual è il suo compito” sovvenne Maria, riportandomi alla realtà. “Seguitemi in sala prove”

“Si. Ah, e comunque, i tuoi cugini di Pisa non capiscono niente” disse Niko sereno mentre camminavamo, con Luigi alle calcagna.

Inutile dire che per un pelo non svenni, incredula.

La sala prove era una stanza abbastanza grande, piena di strumenti, microfoni e in un certo senso mi dava un senso di calore. Al centro c’era una sedia più grande delle altre, che pensavo fosse il “trono” di Maria, e tutt’attorno ce n’erano altre normali.

Mi sentivo un po’ a mio agio, finalmente, e mi sedetti su una di quelle sedie, imitando Maria e Niko. Non mi ero sbagliata, quella era la sedia dove si sedeva sempre lei.

“Vado a chiamare Sandro, si intrattiene sempre” si lamentò la donna, alzandosi controvoglia, riferendosi al vocal coach.

Io e Niko rimanemmo lì come due pesci lessi, guardando ognuno in due direzioni diverse.

“Allora, cosa ti piacerebbe cantare?” gli chiesi dopo un po’ per fare conversazione. Lui si voltò verso di me lentamente, quasi come se avesse dimenticato la mia presenza.

“Oh, magari potessi cantare quello che voglio!” sbottò. “E poi, parliamoci chiaro, qui sono il più sottovalutato, le star per Maria sono Rossella e Simona”.

Improvvisamente il suo sguardo divenne triste, incutendomi una certa tenerezza.

“Ma no Niko, vedi, io penso che lei ci tenga anche a te solo che non lo dà a vedere. E poi perde meno tempo con te perché sei più bravo e non hai bisogno di essere gonfiato con maggiori attenzioni” risposi, cercando di essere cordiale.

Ma Niko scosse il capo. “No, so che se dovesse scegliere chi buttare fuori tra me e una di loro non esiterebbe a scegliere me” disse.

“E allora tu falle cambiare idea, no? Insomma, ora sono la tua life coach e ti aiuterò!” esclamai, forse fin tropo convinta. Non mi sembrava affatto giusto che venisse messo all’ombra di quelle due, che venivano venerate come delle dee, delle ninfe della musica. Lui aveva tutti i requisiti per essere un adone della musica pop!

Nei suoi occhi lessi qualcosa di strano, e appena udimmo i passi di Maria e Sandro mi sussurrò lentamente “Ne parliamo dopo, ok?”.

Annuii, e ricomposi la mia espressione indignata di fronte a Maria e il vocal coach.

“Lei è Debora, la life coach di Niko” mi presentò Maria con un’aria un po’ scocciata.

Certo che quella donna era davvero lunatica! Con un sorriso un po’ forzato mi alzai e strinsi la mano a Sandro Forte.

Dopo che egli ebbe sistemato la pianola, preso alcuni fogli, meditato un po’, finalmente Maria si decise a parlare.

“Bene Niko, per te avevamo pensato la canzone dei Greenday, “Wake me up when September ends”, cosa ne pensi?” chiese Maria mentre Sandro annuiva convinto e già gli porgeva il testo della canzone.

La reazione di Niko fu prevedibile mentre io cercavo di nascondere la mia disapprovazione. Fece un piccolo sbuffo , scrollando le spalle.

“Veramente non è che ne sia entusiasta, eh, insomma, è una canzone troppo…”

“… Troppo fuori dal suo genere, ecco!” conclusi io, senza nemmeno trattenermi.

Maria mi scoccò un’occhiataccia. “E dimmi, cosa vorresti fargli cantare, carissima?” mi chiese sarcastica, accentuando l’ultima parola. 

Decisi di essere rispettosa, insomma, non era mia intenzione farla irritare nemmeno dopo un’ora del mio arrivo!

“Beh, un pezzo di Tiziano Ferro!” buttai lì, abbastanza convinta. “Tipo “Perdono”, “Rosso relativo”, “Imbranato”, “Sere nere”, “Stop! Dimentica”. Ce le vedo bene addosso, vanno benissimo con la sua voce, il suo tono forte…”

Maria mi squadrò per diversi secondi, mentre Niko scattò su improvvisamente dato che si era accasciato sulla sedia.

“Si! Maria, scusami, ma Tiziano Ferro… Si! Si!” era entusiasta, e improvvisamente mi lanciò un’occhiata radiosa.

Arrossii, ricambiando lo sguardo. E, miracolo, Sandro annuì.

“Maria, la ragazza ha ragione! Tiziano Ferro è perfetto per lui! Perché non ci ho pensato io?!” dichiarò, quasi come se si volesse dare dello stupido.

“Mah, Niccolò, insomma, Tiziano Ferro? Ma… Ma no, non va bene…” si oppose Mara. “Non ve bene per Niko  e per la sua voce…”

“Cosa vorresti dire, che la mia voce non è capace?” scattò su Niko, cercando di essere pacato.

“Ma no, no, solo che…” Era evidente che Maria si stava arrampicando sugli specchi.

“Facciamo così” propose Sandro, lanciandomi uno sguardo di sbieco. “Ora lui ne proverà qualcuna, ok? Poi vedremo!”

Io sorrisi in sua direzione. “Credo sia una buona idea” sovvenni, e quando Maria mi lanciò un’occhiataccia aggiunsi: “Non che io sia qualcuno qui per dare il mio parere”.

“Brava” gracchiò Maria.

“Invece no, lei qui è la mia life coach e la sua opinione per me conta!” ribattè Niko alzandosi e mettendomi una mano sulla spalla come per trasmettermi il suo sostegno.

Rimasi di sasso dinanzi quel gesto di fiducia, ma non ribattei, non volevo che Maria mi cacciasse fuori.

“Va bene, allora proviamo “Sere nere”, ok?” propose il vocal coach, evidentemente per spegnere le probabilità di formazione di una futura lite.

Tutti annuimmo silenziosamente. Dopo che Sandro ebbe trovato lo spartito di “Sere nere”, fece qualche prova, accese il pc, scaricò il testo e lo diede a Niko.

Mi sentivo emozionata, Tiziano Ferro era uno dei miei idoli e vedere Niko cantare una sua canzone dal vivo era un po’ come essere ad un suo concerto.

Niko accese il microfono, la base partì, e un’atmosfera magica si impadronì nella stanza.

Ripenserai agli angeli, al caffè caldo svegliandoti mentre passa distratta la notizia di noi due. Dicono che mi servirà, se non uccide fortifica mentre passa distratta la tua voce alla tv, tra la radio e il telefono risuonerà il tuo addio. Di sere nere che non c’è tempo,non c’è spazio, mai nessuno capirà. Vuoi rimanere, perché fa male, male, male da morire senza te…”

Avevo le lacrime agli occhi, era una cosa stupenda. Ce l’aveva nel sangue Tiziano Ferro, quasi quasi sembrava fosse la serata della puntata in prima serata!

“Cavoli, bravo, Nicò!” esclamò convinto Sandro, simulando un applauso. “Sono allibito, è stupenda!”

“Anche io la penso così, sei stato davvero… Davvero super” conclusi imbarazzata.

Niko si voltò verso di me e fece un gesto tra la modestia e la felicità.

Tutti aspettavamo il verdetto di Maria, che aveva gli occhi lucidi.

“E va bene, mi hai fatto piangere! Contento? Solo che ora mi metti in difficoltà, ca**o!” sbottò. Aveva detto già una parolaccia in mia presenza!

“Posso sapere il perché, Maria?” chiese Niko fin troppo educatamente, sedendosi.

Lei non lo guardò. “Perché io dovevo già dare un pezzo di Tiziano Ferro a Rossella” rispose. “Non possiamo portare due canzoni con lo stesso artista”.

L’espressione di Niko poteva simulare ira, ma anche la solita frase: “Cosa avevo detto io?”

“E quale,scusa?” chiese.

La paura che

A stento trattenni una risata. Era ridicolo un pezzo del genere per una voce come quelle di Rossella!

“Mi scuso se mi intrometto…” iniziai, lanciando un’occhiata timorosa verso la telecamera,ma la sua risposta acida mi fece zittire.

“Figurati, ormai lo fai anche senza permesso, prego

Queste parole mi ferirono da morire, non era da me fare cose simili.

“Va bene, ok, non so cosa mi ci avete portato a fare qui in sala prove se non posso nemmeno esprimere un’opinione. Vado di là, la mia presenza è inutile. Però, scusi se glielo dico Maria, non è giusto negare un pezzo a Niko che gli sta bene solo per darlo alla sua pupilla, che tra l’altro è fatta per un genere diverso” risposi prima di alzarmi ed uscire.

Non seppi cosa successe, fatto sta che mi aspettavo che qualcuno mi fermasse. Invece non successe nulla, entrai nella mia stanza e iniziai a mettere in ordine la mia roba dato che le valige erano ancora intatte. Sentivo le lacrime che volevano uscire fuori, le reprimetti ma dopo un po’ non ce la feci più. Dopotutto anche Maria aveva dichiarato che Rossella era la sua pupilla qualche settimana prima, insieme a Simona! Ero solo stata sincera, ma sapevo che non avrei dovuto agire così.

Mezz’ora dopo la porta si aprì, rivelando Martina.

“Ehi, ma hai pianto?” mi chiese avvicinandosi.

Annuì, asciugandomi il viso. “Si, ma non è niente, tranquilla”

Lei non mi credette. “Cosa è successo? Dimmi!”

“Te lo dico dopo Martina, ok?” dissi evasiva, perché conoscendomi sapevo che raccontando l’accaduto sarei di nuovo scoppiata in lacrime.

Martina annuì e si arrese ma solo perché sentì qualcuno chiamarla.

Ero lì da nemmeno mezza giornata e già avevo combinato il primo guaio!

Non sapevo che a chiamare Martina era stato Niko, il quale entrò nella mia stanza, chiudendo la porta. Evidentemente le aveva chiesti se ero in camera.

Il mio cuore accelerò un battito mentre cercavo di asciugare le ultime lacrime.

“Posso?” chiese.

Feci un cenno di assenso, tanto ormai era entrato e sapevo cosa stava per fare, anzi, dire: ti ringrazio ma non dovevi risponderla così.

Si sedette sul mio letto, con stampata in faccia un’espressione indecifrabile.

“Senti Debora…” iniziò.

“Lo so,Niko, ho sbagliato, ora mi sistemo e le chiedo scusa va bene?” dissi meccanicamente.

Lui mi fissò, prima di scoppiare a ridere. “Ma sei pazza? Tu… Sei stata grande! Gli hai detto cose che mi trattengo da settimane! Mi hai difeso come una vecchia amica, una sorella!” esclamò, facendo un segno di vittoria. “Ed ora grazie a te ho “Sere Nere” da cantare!” aggiunse.

Lo fissai, incredula. “Cosa?!”

Niko annuì, contento. “Si, appena te ne sei andata Maria ha detto : “Mazza, c’ha na faccia tosta”” iniziò, imitando la sua voce facendomi ridere. “Ma Sandro, beh, lui ti ha dato ragione, le ha detto che è vero che anche se Rossella è la sua preferita ciò non la autorizza a mettere a rischio me con un testo che non fa per me… Così Maria ha iniziato con la solita solfa che Rossella in un eventuale ballottaggio è più discograficamente pronta di tutti e bla bla bla…. Così mi sono alzato e le ho detto che non si fa come fa lei, perché mi ha negato la sua mano dopo che è il mio capogruppo e tu me l’hai porta dopo che mi conosci da solo un’ora”.

Accolsi il suo racconto in silenzio, scioccata. “Davvero?” balbettai. “Le hai davvero risposto così?”

“Le ho detto la verità” mi corresse.

Sorrisi come una demente. “Grazie”

“E di che, life coach” rispose, sottolineando l’ultima parola.

Scoppiammo a ridere come due vecchi conoscenti, prima che nella mia stanza si intrufolasse Maria.

Si diresse verso la finestra, guardando il prato su cui si affacciava il loft. Non si degnò di guardarci in faccia.

“Mi fa piacere che tra di voi c’è già un’intesa. Debora, hai superato la prova!” si girò, sorridendomi.

Io ero ancora un po’ sconvolta, ma ebbi il coraggio di dire: “Eh?”

Maria annuì. “Si, anche gli altri life coach hanno dovuto superare una cosa simile. Dovevamo mettervi in difficoltà e vedere quanto credevate nel vostro concorrente da seguire, se eravate capace di individuare i brani da cantare e tu lo hai fatto a pieni voti. E anche tu, Niko! Gli altri concorrenti non hanno difeso i loro life coach, bravo. Si vede che tra di voi c’è già un’intesa”

Ero davvero incredula, cioè, mi ero arrabbiata per niente? Scossi il capo, dandomi della scema.

“Cioè, Maria, tu hai finto? Non pensavi quelle cose?” chiese Niko.

Maria fece un verso misterioso, come a dire: “Chissà!”.  “Allora, complimenti a entrambi! Spero lavorerete bene insieme! Ci vediamo domani” si congedò, ma prima si avvicinò, abbracciandoci entrambi.

“Ah, e tu puoi, anzi devi, darmi del tu, Debora,ok?” mi chiese sorridente uscendo.

“Va bene Maria” concessi, ancora stranita mentre sentivo la porta chiudersi.

Eravamo di nuovo io e Niko, soli. Ci guardammo in modo enigmatico, prima di riscoppiare a ridere di nuovo come dei pazzi.

“Allora, vuoi venire a registrare un messaggio nel confessionale?” mi chiese. “E’ bello rivederli dopo un pò, potremmo raccontare di questa prova” suggerì.

“Va bene” concessi, “Ma fammi dare prima un’aggiustatina”.

Rimase lì a guardarmi mentre andavo in bagno a sciacquarmi il viso, e mi osservò mentre mi truccavo e mi legavo i capelli.

“Ah, tu dovevi dirmi ancora quelle cose riguardo al fatto di Maria…” gli ricordai mentre mi si avvicinava. Ero intenta nel colorarmi le guance con un po’ di fard. Strano come mi sentissi davvero a mio agio, Niko mi faceva sempre lo stesso effetto ma almeno non balbettavo più come una cretina!

“Credo tu sappia ormai a cosa mi riferisco dopo l’episodio di oggi” disse. “Ne riparliamo un altro giorno, ora non credo sia il caso”.

Non replicai, posai il trucco e lo guardai. “Sono pronta, andiamo!”

“Ok, life coach” ironizzò per l’ennesima volta. Uscimmo dalla mia stanza e mi presentò gli altri che non avevo ancora avuto modo di conoscere e registrammo il messaggio narrando l’episodio…

Poco dopo però, Niko mi disse: “Sai, ora ho capito qual è il compito di un life coach”

Lo guardai. “Ah si? Allora sarai lieto di spiegarmelo” ironizzai.

Continua…

 

Salve cari lettori! Come butta il vento dalle vostre parti? A parte il fatto che il giorno dopo che ho pubblicato il primo cap mi si è rotta la tastiera del pc e ciò mi ha impedito di aggiornare subito (vi ripeto che i primi 37 cap sono già stati scritti! Quindi preparatevi ad una narrazione prolissa ihih!), io inizio già a sentire nell’aria un’atmosfera pre-scolastica dopo aver preso la lista dei libri e come se non bastasse ho ancora i compiti delle vacanze da terminare… Ma passiamo alle cose più importanti, ovvero ringraziare le dolcissime persone che mi hanno spronato a pubblicare questo secondo cap!

Promise: Grazie mille, mi fa piacere che ti piaccia, è un gran sollievo! Spero valga lo stesso per questo ^^ Fammi sapere!

Gemellina Dolly: Ciao carissima! Eh si, Debora è davvero dolcissima, ma spesso come hai visto ciò non le porta mai cose buone, anche se in questo cap è stata premiata! Niko ora lo hai conosciuto… Cosa te ne sembra? Un bacione!

Penso che aggiornerò sabato! Voi cosa ne dite? Vi va bene l’aggiornamento due volte a settimana, il mercoledì e il sabato? Fatemi sapere, e mi raccomando, recensite per farmi sapere la vostra opinione, buona o cattiva che sia!

A presto,

la vostra milly92.

Qualche Anticipazione:

Ma, purtroppo per me, non  così entusiasmante fu il primo vero  incontro con Silvia Fortuna.

 

“Ho saputo che sei Campana anche tu, anzi, lo sa tutta l’Italia dopo il tuo famoso: “Forza Napoli”, eheh!” osservò senza togliermi gli occhi di dosso.

________

Mi voltai verso di lei, inerte. Mi sentivo il fiato e la voce mancare. A stento riuscii a dire: “Sbaglio o mi ha dato della grassa?”  , scrutando il mio riflesso nel vetro del distributore.

________

 

Rimasi sbalordita da quel discorso, ma sentivo che lo stesse dicendo solo per consolarmi. Mi accarezzò il viso, facendo un sorriso per rincuorarmi.

________

 

Mi abbracciò per la prima volta e sentii il suo cuore battere all’unisono con il mio.

  
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