Scusate il ritardo, ma a aprile Alex è uscito a prendere le sigarette e il mio investigatore lo ha ritrovato solo tre giorni fa, su una spiaggia Brasiliana con tanto di drink con l'ombrellino. Sig sob... mi odia... continua a scappare...
No, a dire il vero ho avuto problemi con il pc... credevo si sarebbe ripreso, ma dopo un mese e mezzo in fin di vita è definitivamente morto e ne ho dovuto prendere un'altro. Addio, mi mancherai tanto anche se eri un catorcio...
Buona lettura.
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Demoni
redenti – Angeli peccatori
“Per
te
sarei disposto a dichiarare guerra a Dio”
“Io
invece
per te sarei disposta a ucciderlo”
3-
Ritorno a Grimmauld
Place
[…]
Erano
passati alcuni giorni da quando aveva fatto quel sogno, e Harry
iniziava a
innervosirsi per non aver ricevuto nessuna risposta alla lettera, da
parte di
Silente.
Stava
facendo i bagagli, quel pomeriggio Remus sarebbe andato a prenderlo,
così da
poter finire le vacanze a
Grimmauld Place
insieme ai suoi amici. Per la prima volta non era molto felice di
lasciare
Privet Drive.
Le
cose a casa dei suoi
zii non andavano male. Certo, non lo trattavano da re ma, da che
ricordasse,
quello era l’anno più tranquillo che avesse mai
passato e poi gli sarebbe
mancato Michael, erano diventati buoni amici. Con lui si sentiva a suo
agio
come se lo conoscesse da sempre. Quel ragazzo gli trasmetteva qualcosa
di
strano, non in senso negativo, era più una sensazione dolce
e fuggevole come il
profumo. Sì, il profumo di qualcosa lontano perso tra le
pieghe del tempo, che
riusciva solo a scorgere, ma lo stesso gli comunicava tanta malinconia.
Come un
ricordo dimenticato, ma impresso a fuoco sulla sua anima. Senza
accorgersene
portò la mano a sfiorare la cicatrice sulla sua fronte.
Il
suono del citofono riscosse Harry da quei pensieri infausti
–Maledizione.
Perché sono sempre in ritardo?- Harry borbottando,
buttò gli ultimi libri nel
baule e si diresse a rotta di collo al piano inferiore.
-Remus-
-Ciao,
Harry?!- la faccia del licantropo era atteggiata in una posa dubbiosa.
Il
moro non capendone la motivazione, subito gli chiese -Che ti
è successo?-
-Che
è successo a me? Che è successo a te piuttosto?!-
il tono era a metà tra lo
sconvolto e il divertito, ma vedendo che il ragazzo non capiva
proseguì -Non
puoi non essertene accorto, sembri un’altra persona. Ti
assicuro, fatico a
riconoscerti. Com’è possibile, mi distraggo un
secondo e tu diventi un uomo?-
-Remus
non esagerare, sono sempre lo stesso. Dai, entra un momento-
A
dire il vero anche lui se n’era accorto, in quelle poche
settimane il suo corpo
si era completamente sviluppato. Ora non era più il
ragazzino magrolino di un
tempo, ma un bellissimo ragazzo di un metro e ottanta, con un corpo
statuario
forte e tonico, i muscoli ben sviluppati dal Quidditch
si
delineavano lungo tutta la sua figura dalle proporzioni perfette, la
pelle
ambrata e liscia. Anche il viso era cambiato e aveva preso dei tratti
accentuati e mascolini. I capelli erano sempre gli stessi, neri come la
notte e
scomposti, gli incorniciavano il viso e facevano risaltare quegli occhi
di
smeraldo grezzo.
Sembrava
quasi che le sue cellule si fossero
svegliate tutto d’un colpo e si fossero impegnate al massimo
per dargli in un
mese l’aspetto da eroe, che non aveva mai avuto.
L’unica cosa di cui non si era
ancora accorto era quanto fosse
diventato bello. Tanto da indurre persino zia Petunia a addolcire il
comportamento nei suoi confronti.
-Non
porti più gli occhiali?- chiese Remus a un
certo punto.
-Oh,
è già un mesetto che li ho tolti. È
stato
strano ma un giorno vedevo meglio senza, piuttosto che con. Ora
aspettami un
secondo qui, vado a prendere le mie cose e andiamo, i miei zii sono
fuori e
preferirei non essere in salotto con un lupo mannaro, quando
torneranno- disse,
con un ghigno per niente Griffondoro.
-Va
bene- gli sorrise di rimando il licantropo.
Rimase
un momento nell’ingresso a fissare le scale
nel punto dove il ragazzo era sparito, poi sospirando
sussurrò -Spero che
questa volta tu possa vivere davvero. Metti fine a questa guerra e vivi
felice,
come non hai potuto fare allora Vlad- poi, come ricordandosi
improvvisamente di
una cosa importante, annunciò a voce alta per farsi sentire
dal giovane -Silente
mi ha dato un messaggio da riferirti-
-Davvero?
Quando l’hai visto?- giunse la risposta,
urlata dalla camera in cima alle scale.
-Spiegami
tutto. A dire la verità, mi stavo un po’
preoccupando per il suo silenzio- aggiunse Harry, una volta tornato
nell’ingresso con tutte le sue cose.
-Sì,
sai ieri sono passato da scuola e così,
sapendo che venivo a prenderti, mi ha chiesto di riferirti che non
è riuscito a
scoprire niente, ma che la situazione è sotto controllo. Che
succede?- aggiunse
in tono preoccupato.
Il
moro era piuttosto deluso. Non sapeva se era il
caso di spiegare la situazione a Remus. Magari lui, essendo stato un
grande
amico di Sirius, sapeva chi era la donna che stava cercando, ma non
voleva
riaprire le ferite ancora sanguinanti di entrambi.
-Nulla,
l’avevo sentito perché ero preoccupato che
Voldemort potesse cercare di introdurre qualcuno dei suoi nella scuola.
Sai,
chi meglio di un mago oscuro può insegnare a difendersi da
loro? Credo che, tra
Raptor e Barty Crouch, l’abbiamo ampiamente dimostrato- disse
sospirando
pesantemente.
-Ehm…
effettivamente- dovette concordare,
grattandosi nervosamente la nuca -Se la cosa può farti star
più tranquillo,
Silente mi ha chiesto se posso… ecco… tornate io
a insegnarvi Difesa- disse il
professore con un sorriso imbarazzato e il moro, senza parole, rispose
buttandogli le braccia al collo.
-Grazie
Harry- mormoro il licantropo, restituendo
l’abbraccio.
-Sono
così felice per te e poi, tu sei il miglior
insegnante di difesa che abbiamo mai avuto. Davvero- agli occhi di
Lupin il
ragazzo sembrava un bambino che avesse ricevuto per il suo compleanno
il regalo
che desiderava da mesi, ma non aveva mai avuto il coraggio di chiedere.
Era
una benedizione vederlo sorridere. Dalla morte
del padrino si era disperatamente chiuso in se stesso e, per un attimo,
l’uomo
aveva avuto il timore che non sarebbe più riuscito ad
aprirsi veramente.
Con
un’espressione risorta come una fenice dalle
ceneri dei malandrini, si trovò a domandare
“Migliore di un mago oscuro?”
-Oh
sì, certo. Anche perché tu non cercherai di
farmi la pelle entro la fine dell’anno e questo ti fa
guadagnare un sacco di
punti- gli comunicò Harry con un tono solenne, che fu
totalmente vanificato dal
sorrisetto strafottente dipinto sul suo viso.
-Ma
pensa un po’ te cosa mi devo sentir dire- stette
al gioco l’amico con tono sconsolato, poi con un sorriso
sincero gli sussurrò,
come se avesse paura di rovinare l’allegria del momento
-Qualunque cosa ti sia
successa ti ha fatto bene. Sono felice di vederti così
allegro-
-Ho
un amico che quando esagera col bere diventa un
po’ filosofo- gli confessò il giovane, arrossendo
un poco.
-Beh,
credo di doverlo ringraziare. Un giorno me lo
dovrai far conoscere- lo rassicurò il Licantropo, sorvolando
sul fatto che
sicuramente il moro non incontrava l’amico a casa degli zii e
quindi
sgattaiolava fuori di nascosto, infischiandosene dei pericoli che
avrebbe
potuto incontrare, ma visti i risultati non sarebbe riuscito ad
arrabbiarsi
nemmeno volendo.
-Certamente.
Sono sicuro che ti piacerà- confermò
sorridendo. Un sorriso sollevato e sincero. Remus rimase un attimo
incantato,
pensando che quel sorriso radioso gli era davvero mancato, in tutta la
sua
bellezza ultraterrena.
Espirando
piano tornò al mondo reale, sentendo la
macchina dei Dursley fermarsi nel vialetto -Ora però
sarà meglio andare. Non
credo tu voglia salutare i tuoi zii ed io non voglio farmi sgridare
come un
bambino da Molly. Era già abbastanza in pena sta mattina- e
detto questo, al
cenno affermativo del giovane, preparò la passaporta senza
ulteriori indugi,
afferrò parte dei bagagli del ragazzo e insieme sparirono.
[…]
Ritrovarsi
a Grimmauld Place, ora sua, senza Sirius
fu un duro colpo per Harry. Mentre il numero
12 compariva davanti ai suoi occhi, un macigno sempre più
pesante gli incurvava
le spalle. Il peggio era, il moro lo sapeva, che le cose sarebbero
peggiorate
una volta all’interno.
Appena
entrato infatti,
l’aria gli si blocco in gola e le cose precipitarono quando
tutti iniziarono a
guardarlo con compassione e a cercare di tirargli su il morale.
‘Cazzo,
non pensavo che
l’avrei mai pensato ma: voglio
tornare
dagli zii’
Dall’esterno
non si
poteva scorgere nulla di quello che avveniva interiormente, Harry
sorrideva e
rispondeva gentilmente a tutti.
Solo
Hermione si accorse
che qualcosa non andava e disse, col suo solito tono da maestrina
–Harry, hai
finito i compiti??- per vedere se accoglieva la scappatoia.
Appiglio
che naturalmente
lui afferrò al volo -Sì Herm, ma avrei bisogno di
farti vedere un paio di
pergamene di cui non sono troppo sicuro-
-Ma
certo, quando vuoi-
gli disse un po’ dubbiosa. Da quando in qua Harry finiva i
compiti a metà
luglio? Al massimo, il giorno della partenza per Hogwarts.
Harry
le rivolse un
sorrisetto che diceva chiaramente ‘Lo so cosa stai pensando,
non ti fidi mai
delle mie capacità, ma sta volta ti ho fregata’ e
si affrettò a rispondere -Se
ti e’ possibile subito, prima mi tolgo il pensiero meglio
stò-
-Ok
Harry, andiamo in camera
mia- sorridendo timidamente, imbarazzata per aver fatto la figura della
maestrina.
Ron,
che fino a quel
momento era rimasto in silenzio scioccato dall’aspetto
dell’amico, s’intromise -Hey
Harry, non vorrai davvero fare i compiti con Hermione.
Sei appena arrivato, vieni di la e raccontaci cos’hai
fatto quest’estate- il tono era gioviale, ma solo in
superficie.
Il
moro aveva capito
subito dove il suo amico volesse andare a parare e questo lo fece
innervosire
parecchio.
-Ron,
se avessi voluto
parlarvi della mia estate avrei risposto alle vostre lettere- il tono
gelido
usato fece rabbrividire tutti i presenti -Visto che non l’ho
fatto, fai due più
due e capisci che preferisco studiare piuttosto che farmi compatire da
uno solo
dei presenti-
Detto
questo, si avvio su
per le scale senza guardare in faccia nessuno, seguito da una triste
Hermione,
che non si spiegava come Ron potesse essere tanto insensibile certe
volte, e
lasciando dietro di sé un infuriato rosso che, in effetti,
non aveva
assolutamente afferrato il significato di quelle parole.
Appena
la porta della
camera fu chiusa Harry tirò un lungo sospiro, si mise seduto
sul letto
affondandosi le mani nei capelli come per far chiarezza nei suoi
pensieri, poi
si rivolse all’amica -Grazie Herm, non sai quanto questo sia
importante per me.
Non sarei resistito per molto-
Lei,
in piedi davanti
all’amico, si chinò un po’ in avanti
mettendogli una mano sulla spalla per
richiamare la sua attenzione -Non ti preoccupare ma dovrai scusarti con
Ron,
lui non voleva…- tentò, ma fu subito interrotta.
-Oh,
sì che voleva.
Voleva a tutti i costi impedire che io mi trovassi solo con te. Visto
che è
troppo vigliacco per confessarti i suoi sentimenti, non se la deve
prendere con
me”
La
riccia avvampò
letteralmente -Ma che dici… io… lui non-
iniziò a balbettare.
-Dai,
non fare cosi- la
blandì ridacchiando. Vederla così imbarazzata,
non era cosa da tutti i giorni -Lo
sanno pure i sassi che è pazzo di te e che ora e’
geloso marcio di me, come lo
era due anni fa di Krum. E sanno pure che tu lo ricambi-
Non
riusciva proprio a
smettere di ghignare, soddisfatto delle reazioni della bella ragazza
davanti a
lui. In effetti, lui non ci pensava mai, ma ogni anno la sua amica
diventava
sempre più bella. Quell’anno sicuramente avrebbe
fatto perdere la testa a un
sacco di ragazzi e fatto diventare verdi d’invidia tutte le
ragazze. Era
normale che Ron fosse geloso, ma non di lui cazzo, per lui Hermione era
un’amica e una confidente. Sì l’amava,
ma non in modo romantico. Pensandoci, anche
Ron era molto cambiato, anche per lui valeva lo stesso discorso che
aveva fatto
per l’amica. Oddio, gelosi e testardi com’erano, si
sarebbero strozzati l’un
l’altra prima di dichiararsi.
Hermione
cercando
disperatamente di cambiare argomento tornò al motivo per cui
erano andati in
camera -Allora, per i compiti... già che ci siamo ti do una
mano a farli-
Harry
vedendola sempre
più rossa e con gli occhi puntati per terra, mentre si
torturava una ciocca di
capelli, decise che non era il momento di insistere -Non serve Herm, li
ho già finiti-
i suoi occhi di smeraldo brillarono di malizia -Pensavi che mentivo al
piano di
sotto, vero?-
La
ragazza voleva
sprofondare, non gli aveva creduto nemmeno per un secondo -Scusa Harry,
è che
gli anni passati non…- si trovò a farfugliare.
-Non
ti scusare. È vero,
gli anni passati aspettavo sempre fino all’ultimo secondo,
non mi sono mica
offeso. Quest’anno dai Dursley, non mi muovevo dalla stanza
per praticamente
tutto il giorno e ho ripassato un po’- la
giustificò con dolcezza l’amico,
prendendole la mano.
Sollevata
per non averlo
offeso, Hermione tornò quella di sempre -Beh, meglio
così, finalmente mi hai
dato retta e hai capito l’importanza dello studio-
-Infatti.
Siccome l’ho
capito, mi puoi fare un favore Herm?- confermò il moro con
l’espressione più
innocente che gli riuscì, cosa che non prometteva mai nulla
di buono -Mi
potresti prestare un po’ dei tuoi libri
d’approfondimento?-
La
ragazza sgranò gli
occhi. Ok, era palese, quello era un Mangiamorte sotto pozione
polisucco.
‘Harry Potter’ e ‘libri
d’approfondimento’ non erano parole da associare in
nessun caso, tanto quanto ‘Severus Piton’ e
‘campi fioriti’. Rabbrividì
impercettibilmente quando nella sua mente si formò
l’immagine di Piton che intrecciava
ghirlande in un campo di fiori colorati.
-Davvero?
Harry, credo
che dovresti studiarti per bene i libri di testo degli anni passati,
prima di
pensare ad approfondili- provò a dissuaderlo -Approfondire
certi argomenti
senza conoscerne le basi potrebbe essere pericoloso-
Harry
la capiva, nemmeno
lui si sarebbe fidato del se stesso di solo un paio di mesi prima.
-Veramente
ho già fatto anche quello. Ho letto e studiato tutti i libri
degli scorsi
cinque anni- la tranquillizzò.
-Ma
com’e’ possibile?-
sbottò l’altra, poi vedendo
l’espressione del moro, rettificò -Non
perché tu
non sia intelligente, ma sei stato dai tuoi zii solo un mese e mezzo,
avresti
dovuto leggere un libro al giorno-
La
sua espressione si
distese, e ridacchiando le chiese per scherzo -Se vuoi puoi provare a
interrogarmi- ricordarsi, dopo quelle parole, che con Hermione non si
scherza
sullo studio, e vedendo il luccichio rapace negli occhi di lei
rabbrividì. Lo
aveva preso assolutamente in parola.
Dopo
quasi un’ora durante
la quale la riccia gli fece le più svariate domande, alle
quali fortunatamente
lui rispose più che bene, a volte menzionando dettagli che
nemmeno l’amica
conosceva. Hermione si arrese.
-Anche
se non so proprio
come tu abbia fatto. Prendi tutti i libri che vuoi da me- poi
riflettendo
aggiunse -In più, se ti interessa, su al secondo piano
c’e’ la libreria dei
Black, devo ammettere che è molto ben fornita. Ci sono libri
rarissimi e
antichi-
Harry
sogghignò -Lieto di
averti convinta, credo che ci farò un salto. Almeno
sarà un rifugio sicuro
dagli scocciatori-
-Credo
che ti nasconderai
spesso lì ma…- il tono era diventato serio e
preso un bel respiro continuò -Ti
prego Harry, io capisco tu non voglia nessuno che ti compatisca, ma noi
siamo
tuoi amici e… beh, non ci allontanare-
Il
moro sorrise
dolcemente. Hermione, oltre a essere diventata molto bella, era anche
molto
dolce e sensibile, lo capiva e confortava meglio di chiunque altro
-Grazie di
tutto piccola, non ho intenzione di allontanarvi, ma Ron non capisce.
Non sono
fatto di ceramica per la miseria, sembra che tutti mi trattino come se
stessi
per rompermi e questo mi manda in bestia-
Ripensando
alle scene
pietose che avevano imbastito i membri dell’Ordine al suo
arrivo, la ragazza
sbuffò sonoramente -L’ho visto,
cercherò di tenerti il più lontano possibile
gli scocciatori, in modo da evitare inutili spargimenti di sangue in
questa
casa-
-Come
farei senza di te?-
le chiese il ragazzo, prima di abbracciarla di slancio e sussurrarle
all’orecchio -Sarei perduto senza la tua amicizia. Quindi
cerca di non finire
ad Azkaban, per esserti liberata in maniera definitiva degli
scocciatori-
I due
si staccarono per
guardarsi negli occhi e iniziarono a ridere. Tra una risata e
l’altra lei buttò
fuori qualcosa che somigliava molto, a un -Vedrò cosa posso
fare, ma non
garantisco niente-
Una
volta che riuscirono
a sedare le risa e ricomporsi un pochino, decisero di scendere a dare
una mano
per la cena. Sulla porta Hermione si voltò e, puntando il
dito contro l’amico,
lo accusò -Tu non devi pensare che la mia pazienza sia poca,
solo per il mio
comportamento con te e Ron. Voi siete casi disperati-
Il
moro carezzandole la
guancia, divertito le ripose -Oh, ma io non lo faccio. Veramente,
pensavo al
pugno che hai tirato a Malfoy non più di un anno e mezzo fa-
Anche
lei sorrise -Se lo
meritava. E non hai idea di che soddisfazione sia stata, in quel
momento ho
capito cosa ti spinge a mettergli le mani alla gola ogni volta che lo
incontri-
-Oh,
ecco perché tenti di
impedirmi di mettergli le mani addosso con molta meno convinzione da
allora-
ancora ridendo, i due si diressero in cucina.
[…]
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Grazie, come sempre, a tutti coloro che commentano. E' un piacere leggere quello che pensate. Spero di avere molti commenti a cui rispondere.
valefan: Prima di tutto, un saluto e un bacio, a Edward e a te. Non vi preoccupate, sentirsi in confusione è normale... mia mamma che legge questa storia e coraggiosamente, commenta in anteprima ogni capitolo, mi ha gentilmente detto che: è ora che io vada a farmi vedere da uno bravo, perchè non sono proprio normale. E lei, essendo mia madre, dovrebbe capire un po meglio i miei ragionamenti... hehehe. Quindi non ti preoccupare e qualunque idea ti venga in mente sparala, mi appassionano e intrigano i ragionamenti di chi legge le mie storie. A dire il vero, sono bloccata terribilmente al settimo capitolo (mi sono impantanata e non riesco ad andare nè avanti, nè in dietro... sig sob). A presto, baci...
PiccolaSerpe: Grazie Fede. Dracuccio caro...mhmmmm... dovrai attendere almeno fino al quinto capitolo, ma ti assicuro che, nel frattempo, non ti farò annoiare. Il mio Harry è una specie di proiezione di me e del mio caratteraccio...quindi non è esattamente un griffondoro modello... fammi sapere se ti piace. Per quanto riguarda Luce beh... per ora non la si vedrà se non di striscio, ma al momento giusto hehehehe... Alex ringrazia per il complimento e ti manda un bacio. Ciao.
meg89: Il mio neurone ricambia il saluto del tuo criceto... Per quanto riguarda la storia posso dirti che:
- No, Luce non è affatto un vampiro.
- No, no, ha l'età che dimostra... più o meno.
-Non ha avuto una relazione con Sirius, per carità è un uomo sposato... *ops, forse ho detto qualcosa di troppo ^,^*
-Voldy la riverisce e la teme per dei buoni motivi, ma su questo non dò anticipazioni, in nessun caso.
Ma ora passiamo a altro, scommetti che riuscirò a farti cambiare idea sul bel biondo? In fondo, Lucius ha un suo perchè e io lo voglio inserire in maniera importante nella storia. Michael... hehehehehe ^_^ non so ancora come lo imbucherò nella storia, ma abbi fede. Sì, sì, ho letto la tua storia e ti ho lsciato un commentino... baci a presto.
A presto bella gente e commentate numerosi.... ^_^ baci,
Sathia & Alex