Caro Hitoshi, non ho resistito, proprio ieri sera, mentre mi coricavo l’ho rivisto sulla poltrona, quindi mi sono alzata a sedere sul letto e l’ho chiamato “Yukio?”. Silenzio. Poi ho sentito dei respiri, che nonostante egli fosse stato lì altre volte non avevo mai udito, sembrava quasi che io, credendo fosse lui, gli avevo dato vita. Non ottenendo risposta lo chiamai ancora, e fu ancora silenzio, ma poi, mentre ero al limite della rassegnazione, sentii il mio nome fendere l’aria. Era la sua voce, era lui. In preda alla gioia, mi misi a piangere e a ridere contemporaneamente, e senza ragionarci accesi la luce. Subito mi resi conto dell’errore, pensai che sarebbe scomparso, invece era lì, Yukio, lo Yukio che avevo conosciuto alle medie dall’aspetto esile, ma meraviglioso, lo stesso con quei capelli biondi, con gli stessi occhi pieni di vita di una volta. Restai ferma, incredula. “Yukio, Yukio …” la mia mente non pensava ad altro, volevo riabbracciarlo, ma restai ferma e lo fissai piangente, mentre lui sorrideva dolcemente come se comprendesse il mio dolore, sapendo che odio essere consolata. Asciugate le lacrime mi alzai, volevo toccarlo, vedere se era vero, ma appena in piedi ci fu un black-out e quando la luce si riaccese non c’era più, al suo posto, sulla poltrona, una foto di me e lui quando eravamo in seconda media, così belli e sorridenti, che scoppiai a piangere ancora più forte. Yukio era stato seduto lì e io l’avevo visto, ma mi sono giocata l’opportunità di vedere se fosse carne o sogno. E ora, quell’anima tornerà? Oppure dato che ho acceso la luce è sparita per sempre?