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Autore: Nikki Potter    26/08/2008    18 recensioni
Harry è rimasto di nuovo solo, tutti sono morti e lui è l'unico sopravvissuto. Ma arriverà in un'altra dimensione dove Harry James Potter è ufficialmente morto il 31 ottobre 1981, dove Voldemort semina il terrore e dove ritroverà tutte le persone che ha perduto e imparerà a conoscerle. Riuscirà sotto falsa identità a sconfiggere di nuovo Voldemort e a salvare le persone che gli vogliono bene?
Genere: Avventura, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo, Da Epilogo alternativo
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Dimensione Parallela10 Silente era seduto nel suo ufficio. Era da tre giorni, precisamente da quando era terminata la riunione, che pensava alle parole di quel ragazzo.
Si vedeva dai suoi occhi che aveva sofferto molto, forse troppo per la sua giovane età. Sì ma perché?
Cosa centrava in questa guerra? Che ruolo aveva? Certo ora era un membro dell’ordine ma prima?
E tutte quelle strane cicatrici e bruciature? Come se le era procurate?
Come faceva a conoscere così bene Tom Riddle?
Come poteva conoscere lui e il suo passato? Era impossibile che sapesse della sua profonda amicizia con Gellert Grindewald eppure aveva capito che le sue parole si riferivano al suo senso di colpa per la morte di Ariana…
C’erano troppe domande e nessuna risposta
Cosa più strana Harry Potter che ricompare così all’improvviso dopo 17 anni…
Eppure sia lui che Severus, i Potter, Remus e Sirius avevano visto quel corpicino senza vita.
Non sapeva più cosa pensare, eppure era sicuro che Teddy Evans fosse la chiave di tutto. Scoprire i suoi segreti forse lo avrebbe portato alla soluzione di quella situazione ingarbugliata e confusa.
Qualcuno bussò alla porta.
“Entra Severus”.
Severus Piton entrò nell’ufficio del Preside con la curiosità celata sul viso “Mi hai fatto chiamare…è importante?”
Domanda stupida, ovvio che lo era…
“Severus siediti, devo chiederti una cosa importante, direi fondamentale”.
Severus obbedì e lo guardò con curiosità crescente.
“Cosa pensi di Teddy Evans?” chiese Silente unendo i polpastrelli delle mani e guardandolo negli occhi.
Severus rimase un po’ spiazzato, non si aspettava questa domanda…
“Beh, da come ho sentito parlare Moody di lui deve essere parecchio abile nel duello…”
“Io non mi riferivo a quello, io intendevo come persona, come ti sembra?” lo interruppe Silente.
“È un ragazzo molto maturo per la sua età, che si porta dietro i segni del suo passato che da quello che ho capito deve essere stato piuttosto doloroso. E poi…” Severus esitò.
Doveva dirlo? Avrebbe trovato le parole giuste?
“Cosa?” lo incitò Silente.
“Sembrerà stupido, ma quando lo guardo negli occhi mi sento strano. Eppure quegli occhi hanno qualcosa di familiare, sono sicuro di averli già visti…” Severus ne era sempre più convinto, quando lo aveva visto al campo di Quidditch aveva avuto la sensazione di “déjà vu”.
“Severus ti chiedo di tenerlo d’occhio il più possibile, sono sicuro che solo in questo modo scopriremo la verità anche su Harry Potter” disse Silente serio.
“Non posso credere che sia vivo…” Severus si guardò le mani.
“Lo so, ma era lui senza dubbio, poi la sua tomba è vuota”.
Severus alzò la testa di scatto “Come…”
“Ho mandato Alastor a controllare” rispose Silente.
Severus non disse nulla, era rimasto senza parole.
“Allora, controllerai Teddy Evans per me?” chiese Silente.
“Certo, giorno e notte se è necessario per sapere dov’è Potter” rispose subito Severus.
“Non preoccuparti per Hogwarts, il tuo posto sarà preso momentaneamente dai tuoi due assistenti” disse Silente con un sorriso.
“Ma non sarà un po’ troppo presto?” chiese Piton.
“No, devono fare un po’ di esperienza e poi sono ragazzi in gamba. Sono sicuro che se la caveranno egregiamente” rispose Silente con un sorriso.
“D’accordo, allora vado a prepararmi” Severus si alzò e uscì chiudendo piano la porta.
Silente ricongiunse i polpastrelli delle mani e fissò il soffitto.
“Cosa mi nascondi Teddy Evans?”

*

Stava correndo da quelle che sembravano ore e i suoi inseguitori erano ancora lì, a una decina di metri da lui…
Non ce la faceva più, era sfinito.
“Stupeficium!” disse senza nemmeno voltarsi.
Dall’urlo soffocato che gli raggiunse le orecchie doveva averne beccato uno…
Ne rimaneva ancora un altro…
All’improvviso sentì un dolore lancinante alla gamba e cadde a terra con un urlo di dolore perdendo la bacchetta.
Il sangue usciva a fiotti dal taglio che sembrava abbastanza profondo.
Vide il suo nemico fermarsi a un metro da lui, la bacchetta puntata al suo cuore.
Guardò il Mangiamorte con disprezzo e disgusto, sapeva cosa sarebbe successo. Vide la punta della bacchetta diventare verde.
“Addio. Avada…”
Non chiuse nemmeno gli occhi, voleva guardarlo in faccia fino all’ultimo.
“…Keda…”
“Stupeficium!”
Vide un getto di luce rossa colpire il Mangiamorte che aveva riconosciuto essere Avery e farlo finire contro un albero facendogli perdere i sensi.
Sentì dei passi alle sue spalle avvicinarsi.
L’ultima cosa che vide prima di cadere nell’oblio furono due brillanti occhi verde smeraldo guardarlo con interesse e preoccupazione.

*

“Ginny che è successo domenica? Non mi hai più detto nulla…” Luna la guardava curiosa.
“Ah già, scusami. In questi giorni sono un po’ distratta…” rispose Ginny cogliendo al volo la scusa per interrompere il tema per la McGranitt.
“Chissà come mai ma non lo avevo notato…” commentò Luna sarcastica.
Ginny sospirò e si guardò intorno. Poteva stare sicura, in fondo alla biblioteca non c’era mai nessuno.
“Beh ecco, hai presente Teddy Evans?”
“Intendi quel pezzo di figo che abbiamo incontrato la settimana scorsa al campo?” chiese Luna mollando in maniera definitiva la piuma e avvicinando il viso a quello della rossa per essere certa di non perdere neppure una parola.
“Sì, ecco ci siamo incontrati per caso, anche lui fa parte del Tu-Sai-Cosa…”
“Ah davvero? Neve non mi aveva detto niente in proposito…”
Ginny sorvolò le parole di Luna “Mi ha chiesto se volevo uscire con lui”.
“Cosa?! Wow! Sono contenta per te…perché tu hai detto di sì, vero? Perché altrimenti qui sei tu la pazza non io” Luna la guardava sorridente.
“Certo che ho detto di sì” rispose la rossa come se la cosa fosse ovvia.
“A proposito, hai ancora sognato il tipo occhi verdi e capelli ribelli?” chiese Luna.
“Sì, domenica e lunedì, ma chi è? Non capisco che significa, eppure sembra che mi conosca, che mi voglia molto bene…” Ginny pensava anche a quel ragazzo.
Eppure era convinta che Teddy dovesse avere quegli occhi verdi…
“Beh, sei contesa da Teddy Evans e l’ “imaginary boy”. Che ragazza fortunata!” commentò Luna.
Ginny sorrise “Muoviamoci a finire questo tema, voglio arrivare in tempo a cena, ho una fame…”
“Hai ragione, al lavoro!” disse Luna da brava Corvonero.
Ora l’unico rumore che si sentiva era quello delle piume sulla pergamena.

*

Ron e Hermione passeggiavano mano nella mano nel giardino della Tana. Lui aveva appena finito l’addestramento Auror mentre lei aveva terminato per quel giorno le lezioni di Magisprudenza.
“Come stanno i tuoi in Australia? Li hai sentiti ultimamente?” chiese Ron.
“Sì, la settimana scorsa. Stanno benissimo. Sai là è appena cominciata la primavera, la stagione preferita di mia madre” rispose Hermione leggermente malinconica.
Ron l’abbracciò per dimostrarle che lui c’era e non l’avrebbe abbandonata per nessuna cosa al mondo.
“Ti amo” le sussurrò dolcemente all’orecchio.
Hermione si staccò leggermente per guardarlo in faccia. Era stupita e commossa insieme, era la prima volta che glielo diceva.
Sorrise “Anch’io ti amo”.
Ron si chinò e la baciò sulle labbra.
“Lo sai che fra una settimana sono 11 mesi che stiamo insieme?” gli fece notare Hermione.
“Lo so. 4 novembre 1997 data storica in cui Ron Weasley baciò Hermione Granger e gli dichiarò il suo amore in un campo di Quidditch” rispose Ron sorridendo.
“Dopo la partita Grifondoro-Serpeverde vinta per 200 a 10 grazie alle parate del mitico e bellissimo Ronald Weasley” aggiunse Hermione con un sorrisino malizioso sulle labbra.
“Wow! La mia ragazza ha detto che sono bellissimo” disse Ron con voce bassa e sensuale.
“Sì, sei bellissimo e solo mio” sussurrò Hermione.
Si baciarono dolcemente.
Il loro amore era ancora forte come il primo giorno, anzi forse di più e loro sapevano che questo legame che li univa non si sarebbe mai spezzato.

*

Lily respirò forte. Finalmente sarebbe riuscita a farlo.
Prese dalla tasca dei pantaloni una chiave d’ottone con appeso un buffo boccino di peluche e la infilò nella serratura della porta; con lentezza la girò fino a quando non la sentì scattare. Respirò a fondo prima di aprire la porta che emise un cigolio per la mancanza di olio ai cardini. Si ricordava ancora che alla sua destra c’era l’interruttore. Lo trovò quasi subito e accese la luce.
I mobili, il fasciatoio e la culla erano coperti con dei teli bianchi.
Vide che per terra c’era ancora il pupazzo che ritraeva un perfetto Ramoso; era il preferito di Harry.
Lo prese e lo strinse al petto. Erano 17 anni che non entrava in quella stanza, non ne aveva mai avuto il coraggio, non voleva illudersi che suo figlio fosse vivo, di vivere nei sogni.
Ma ora lei sapeva che suo figlio era vivo e lei lo avrebbe aspettato. Avrebbe aspettato il suo ritorno sulla soglia della porta ma prima doveva sistemare quella stanza, la sua stanza.
“Gratta e netta!” la polvere e le ragnatele scomparvero.
Aprì le finestre per cambiare l’aria e far uscire quel terribile odore di chiuso. Poi tolse le tende (azzurre con boccini dorati e nuvolette) e portò via il fasciatoio, la culla e i pupazzi, tranne Ramoso, Felpato e Lunastorta.
Con un paio di incantesimi mise tutto in cantina dove sapeva che c’erano anche i mobili della vecchia camera di James.
Sapeva che ad Harry sarebbe piaciuta.
Rimpicciolì tutto per farlo entrare nelle tasche poi tornò al piano di sopra. Passò tutto il pomeriggio però alla fine era soddisfatta del lavoro ottenuto.
Un letto ampio di noce con coperte rosse e oro era stato messo al centro della parete a sinistra della porta con affianco il comodino. Alla parete opposta c’era il grosso armadio di noce. Alla sinistra della porta c’era il comò e la scrivania era stata posizionata davanti a una della finestre; era convinta che Harry come lei amasse scrivere guardando il paesaggio. Il parquet era coperto in gran parte da un grosso tappeto rosso. Le tende erano leggere e quasi trasparenti di un tenue dorato. Le pareti erano di un giallino e nella stanza ora c’era odore di pulito.
Sì, ora quella stanza era perfetta.


Ecco un altro capitolo, questa volta sono stata un pochino più svelta! Allora, secondo voi chi è il misterioso personaggio che fugge dai Mangiamorte?? Vi consiglio anche di riflettere sull'identità dei due assistenti di Severus...
Ringrazio le 95 persone che hanno inserito questa ff tra i preferiti.
Siccome sono di fretta oggi sarò rapida con le recensioni, scusate!!! Risponderò solo a chi ha bisogno di chiarimenti o spiegazioni!!!

cinderella87, NemoTheNameless, Lars Black, Lally_the best, la scrittrice, Summers84, Elia950, ragazzasilenziosa, bulmettina, Deidara, chichetta99, Mirwen: grazie per aver recensito!!!!! Spero che vi piaccia qst capitolo!! Nel prossimo l'appuntamento, promesso!!! Ciaoo!! Baci!!!

kia88oc: mi hai letto nel pensiero?? Era proprio qll ke volevo fare con Harry e Ginny...beh ke te ne pare di questo chap??? Ciaoo!! Baci!!!

jaily: Tonks gli ha dato una piccolissima parte dei suoi poteri e alcune lezioni per insegnargli a cambiare solamente il viso, sai per ragioni di sicurezza!! Non esiste che il Prescelto vada in giro liberamente con la sua faccia, sarebbe una specie di suicidio. Sxo di aver risposta alla tua domanda. Ciaooo!! Baci!!!

erikappa: Ron e Hermione stanno già insieme, anke se l'avevo già scritto nel 7 chap, vai a rivederlo se vuoi e se hai tempo...ciaooo!!! Baci!!!

Padfoot_07: già, Ginny sogna il nostro Harry o meglio conosciuto come "imaginary boy" :D!!! Ke poi alla fine sono la stessa persona...ciao!!!! Baci!!!!


Al prossimo chappy
Nikki Potter





 









  
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