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Autore: nephaelibatha    06/07/2014    4 recensioni
Tortuoso sarà il percorso che porterà Lucius e Narcissa al coronamento di un amore travagliato, frutto di incontri-scontri degni di una delle storie d’amore più belle di tutti i tempi. Una relazione segnata da numerose avversità, non ultime i caratteri decisi e forti di entrambi i personaggi; ma l’amore trova sempre un modo per esistere, e nonostante tutto, i due riusciranno finalmente a trovarsi.
Dalla storia:
“Dovrei dirti che al mondo ci sono ragazzi migliori di me, ma sono un terribile egoista, e l’idea che un altro uomo che non sia io possa baciarti o godere della tua vicinanza mi porterebbe alla pazzia. Sono follemente innamorato di te, Narcissa Black, e spero che questo basterà a tenerti al mio fianco.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Famiglia Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Severus Piton | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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11. Incomprensioni



Il corridoio che conduceva all’aula di Pozioni era semideserto, fatta eccezione per qualche studente chino sui libri a ripassare morbosamente. Lucius camminava placidamente in direzione della classe, tenendo fra le mani il piccolo quaderno di Narcissa.
Toccare quell’oggetto era come poter essere a contatto con una parte minima della fanciulla, e per un attimo il ragazzo fu tentato di tornare indietro sui propri passi e tenerlo ancora con sé. Tuttavia rimase fermo dov’era, aspettando l’arrivo del professor Lumacorno. Quest’ultimo non si fece attendere troppo a lungo, e non appena scorse la figura del giovane appostato davanti all’aula, i suoi occhi si rinnovarono di ammirazione.
<< Signor Malfoy! Ma che piacere vederla qui di buon mattino >> esclamò con gioia l’omone, gustandosi la presenza di un Lucius alquanto imbarazzato.
<< Il piacere è tutto mio, professore. C’è una cosa di cui vorrei parlarle … >> esordì, cercando le parole adatte a quel tipo di occasione.
<< Ma certo! Possiamo accomodarci nella classe, è il posto ideale per qualche chiacchiera accademica >> trillò l’insegnante, facendo strada al ragazzo.
Lucius sapeva che egli non sarebbe stato altrettanto contento alla fine di quell’incontro, ma Lumacorno non gli lasciava spazio per poter interrompere quel flusso di frizzante entusiasmo.
<< Allora, giovanotto! Parli pure. Si tratta di qualche illuminazione riguardo agli ultimi argomenti svolti, non è così? >>
<< Non proprio >>
Lucius approfittò dell’espressione contrariata e confusa del docente per potersi spiegare e porre fine a quel teatrino insopportabile.
<< In realtà si tratta della signorina Black e della lezione in cui eravamo presenti anche noi studenti dell’ultimo anno. So che ciò che sto per dirle non le farà piacere, ma devo assumermi le mie responsabilità. Ho barato in quell’occasione: ho sottratto il quaderno di Narcissa perché puntavo a un bel voto, di conseguenza lei non ha avuto modo di ripassare e per questo motivo è stata trovata impreparata. Narcissa adora la sua materia e non è giusto che subisca le conseguenze di un mio errore. >>
Il viso di Lumacorno aveva cambiato rapidamente aspetto nel corso del breve racconto di Lucius. Ora si poteva intravedere perfettamente un’ombra di delusione oscurare i suoi occhi.
<< Quindi le risposte brillanti che ha esibito quel giorno erano merito della signorina Black? >> chiese, con la fronte corrugata dal dispiacere di aver perso un potenziale alunno brillante.
<< Esattamente >> ammise Lucius a malincuore, chinando leggermente la testa in segno di colpevolezza. << Questo è il quaderno in questione. Vorrei che lo leggesse, perché dal contenuto si comprendono il valore e la passione di Narcissa. >>
L’insegnante prese fra le mani l’oggetto e iniziò a sfogliare alcune pagine con sentito interesse, poi tornò a fissare lo sguardo imperturbabile sul bel volto del giovane.
<< Ero già a conoscenza del notevole talento della signorina Black, ma chi oggi ha dimostrato di possedere del concreto valore è lei, signor Malfoy. Non è da tutti ammettere le proprie colpe, ma lei l’ha fatto senza esitare. Ciò nonostante non può aspettarsi che non ci siano conseguenze per il gesto che ha compiuto. Presto le comunicherò la punizione cui dovrà sottoporsi durante la settimana. Per quanto mi riguarda è tutto >> stabilì Lumacorno con voce sentenziosa, lasciandosi sfuggire, tuttavia, un sorrisino di orgoglio nei confronti di quello che sarebbe diventato uno dei suoi studenti preferiti.



Narcissa camminava spedita in direzione della Sala Grande per potersi finalmente riposare e gustare il pranzo in santa pace. Quella era stata una mattinata piuttosto fruttuosa dal punto di vista del rendimento scolastico. La tanto temuta verifica di Difesa contro le Arti Oscure si era rivelata inaspettatamente fattibile, e in quel momento la fanciulla non aspettava altro che rivedere Alanis per poter finalmente chiacchierare e rilassarsi. Nemmeno la vista di Lumacorno, che ultimamente era diventato uno dei suoi incubi più frequenti, riuscì a toglierle quel barlume di buon umore che aveva faticosamente raggiunto.
<< Signorina Black! >> la fermò l’insegnante, con le braccia nascoste dietro la schiena a conferirgli un’aria saggia.
<< Buongiorno professore! >> lo salutò educatamente Narcissa, esibendo il suo solito sorriso radioso.
<< Come procedono gli studi? >> le chiese cortesemente il docente.
<< Discretamente, signore >>
<< Bene. A tal proposito, credo di avere qui con me qualcosa che le appartiene >> affermò con tranquillità Lumacorno, estraendo da dietro la schiena il quaderno di Pozioni della fanciulla. Narcissa rimase senza fiato per qualche secondo prima di prendere con mani tremanti l’oggetto che le era stato sottratto. Dopo quegli attimi di muto stupore riuscì a rivolgere un’espressione interrogativa al professore, che si affrettò a spazzare via qualsiasi dubbio.
<< Questa mattina Lucius Malfoy si è presentato da me con il suo quaderno, raccontandomi di averlo prelevato da lei e di aver barato l’altro giorno quando ha risposto brillantemente a tutte le mie domande. Ha anche insistito nell’elogiare la sua passione e il suo impegno per la mia materia che stentavo a riconoscerlo. Deve perdonarmi se l’ho fatta sentire a disagio in quell’occasione, signorina Black. Ma sappia che il mio giudizio nei suoi confronti non è mutato di una virgola; continui ad impegnarsi come ha sempre fatto e vedrà che la sua strada sarà sempre in discesa. Arrivederci. >>
Narcissa ricambiò distrattamente il saluto tanta era la sorpresa generata da quelle parole.
Ebbe bisogno di qualche attimo per metabolizzare ciò che le era stato appena detto, semplicemente perché le risultava assurdo. L’ultima volta che aveva parlato con Lucius di quell’accaduto lui si era mostrato arrogante e presuntuoso come al solito, invece l’immagine che aveva descritto Lumacorno corrispondeva ad un perfetto modello di onestà e umiltà. Perplessa e stordita da quell’improvviso cambio di rotta da parte del giovane, la ragazza riprese il cammino interrotto dall’incontro con l’insegnante, ancora più determinata a raggiungere la sua meta.


Una volta arrivata all’ingresso della Sala Grande, Narcissa vi si inoltrò velocemente, andando a sedersi vicino all’amica che le aveva gentilmente tenuto il posto.
<< Cominciavo a pensare che avresti saltato anche il pranzo pur di studiare >> commentò Alanis scoccandole un’occhiata di affettuoso rimprovero.
<< Credimi, se ti fosse successo quel che è accaduto a me perfino tu avresti fatto un po’ di ritardo >> sorrise Narcissa con un’espressione furba dipinta sul volto appositamente per far incuriosire la compagna.
<< Vediamo se riesci a convincermi >> fu la risposta dell’amica che intanto si riempiva il piatto per godersi meglio il racconto.
Narcissa le narrò per filo e per segno tutto quello che le aveva riferito Lumacorno, e dopo essersi deliziata con i commenti sarcastici dell’amica, il suo sguardo fu inevitabilmente attirato dalla figura di Lucius distante di qualche metro. Aveva finito di mangiare e sul suo piatto giacevano i resti del pranzo frugale che aveva terminato di consumare da poco. Attorno a lui alcuni amici stavano parlando di qualcosa di molto divertente, ma Malfoy si limitava a tenere sulle labbra un tirato sorriso di circostanza.
Aveva la mente altrove e lo sguardo vacuo rifletteva perfettamente quell’assenza che solo Narcissa sembrava notare. Smise di guardarlo all’istante perché il suo cuore aveva cominciato a battere più velocemente del solito e lei era fin troppo consapevole dell’effetto che le provocava anche la sola vista di quel giovane. Tornò a fissare il proprio piatto e non poté fare a meno di sentirsi fastidiosamente in colpa nei confronti del giovane.
Ormai non riusciva più a negare a se stessa il fatto che negli ultimi tempi i suoi sentimenti fossero cambiati. Lo dimostravano molte cose, a partire dal semplice fatto che ormai la maggior parte dei suoi pensieri era orientata su di lui. Era come se Lucius, diventando più presente nelle sue giornate, si fosse insidiato anche dalla sua mente, rubandole quel poco di privacy che le era rimasto. Ogni attimo sembrava votato al desiderio di rivederlo e di incontrarlo, e questo impulso si era fortificato dopo l’ultimo e doloroso incontro di cui erano stati protagonisti di recente.
D’un tratto quel vortice di pensieri intricati spinse Narcissa a voltarsi di scatto per notare che il ragazzo stava abbandonando la tavola per seguire i compagni. Senza nemmeno pensarci due volte, la fanciulla si alzò e raggiunse di corsa il giovane ancora perso nel suo stato di apatia.
<< Malfoy >> disse piano Narcissa, sperando che la confusione generale mascherasse almeno in parte l’emozione che aveva chiaramente incrinato la sua voce.
Istintivamente gli mise una mano sul braccio per farlo voltare, e quella fu la prima volta che instaurò volontariamente un contatto fisico con lui. Lucius si girò all’istante non appena avvertì la presenza di dita altrui sull’avambraccio e notò con doppio stupore che era stata Narcissa a fermarlo. Quando i loro occhi si incontrarono, la gola della fanciulla si fece più secca e le mani le si ghiacciarono subito. Lucius aveva un’aria un po’ provata, come se in quei giorni non avesse dormito granché, e Narcissa non riuscì a non pensare che fosse per colpa sua.
<< Ho bisogno di parlarti >> sussurrò lei fissando i suoi enormi occhi azzurri in quelli grigi del ragazzo.
<< Non mi aspettavo che mi avresti rivolto la parola, visto come ci siamo lasciati l’altro giorno >> commentò lui restituendole uno sguardo neutrale.
<< E invece lo sto facendo. Possiamo andare in un posto più tranquillo, per favore? >>
Si avviarono verso la fine di un corridoio, dove sostava austera un’immensa finestra che dava sul giardino. Passeggiarono in silenzio finché non si fermarono davanti a quella porta invisibile sul mondo, e Narcissa non poté fare a meno di comparare il colore freddo e spento del cielo con il grigio degli occhi di Lucius in quel momento. Malfoy se ne stava fermo a fissare tranquillamente il panorama con le mani nelle tasche, come se al suo fianco non ci fosse nessuno. Lei avrebbe voluto volentieri mollargli un ceffone per scuoterlo da quella improvvisa e inspiegabile condizione di immobilità snervante, ma si trattenne perché sapeva di dover mostrare gratitudine nei suoi confronti.
<< Volevo ringraziarti per quello che hai fatto per me stamattina, non credevo che … >>
<< Che cosa? Che io fossi in grado di dire la verità? Beh, come vedi ti sbagliavi, e a quanto pare ho anche abbastanza coraggio da ammettere i miei errori e pagarne le conseguenze. Davvero stupefacente … >> la interruppe Lucius all’improvviso, lanciandole un’occhiata carica di risentimento.
Narcissa fu colpita dritto al petto da quelle parole piene di acido sarcasmo, e il primo impulso fu quello di indietreggiare impercettibilmente e di incrociare le braccia in un gesto di auto protezione.
<< Se ti pesava così tanto potevi anche risparmiarti una fatica disumana come questa! >> rispose lei, restituendogli almeno parte del veleno che lui le aveva indirizzato.
La risata amara di Lucius creò una crepa nel gelido silenzio che si era formato intorno a loro.
<< E’ veramente incredibile! Dopo quello che è successo fra di noi, dopo ciò che ti ho detto l’altro giorno e dopo averti dimostrato più e più volte quel che provo per te, tu vieni a ringraziarmi per aver consegnato a Lumacorno il tuo stupido quaderno di Pozioni!
L’ho fatto per te, per farti capire ancora una volta che non sono il ragazzo superficiale, arrogante e bugiardo che ti ostini a credere che io sia. Ma ovviamente agli occhi della perfetta Narcissa Black cos’è la dichiarazione di amore di quell’idiota di Malfoy in confronto all’impressione che può fare su un professore? >>
Il petto di Lucius si alzava e abbassava frenetico tanta era la foga che aveva impiegato per buttarle addosso tutta la delusione che aveva in corpo.
Intanto Narcissa era rimasta trafitta dall’intero discorso. Non credeva, non si era nemmeno posta il problema che Lucius potesse soffrire come lei in una situazione del genere.
E in quel momento il suo orgoglio ferito così in profondità non le avrebbe mai permesso di dargli apertamente ragione. Sentì le lacrime scendere rapide e umilianti sulle gote impallidite prima che potesse fermarle, e la vista si annebbiò così tanto che le riuscì impossibile decifrare l’espressione del giovane.
<< Oh perdonami se non mi sono buttata fra le tue braccia sapendo che te la facevi con mia sorella! Che cosa pretendi, Lucius? Che ti giuri amore eterno quando non sono sicura nemmeno delle tue parole? Se mi conoscessi veramente capiresti come stanno le cose >>
Ma Malfoy le aveva già voltato le spalle, allontanandosi da lei a grandi falcate, mosso da una molteplice rabbia: per se stesso, per il suo brutto carattere, e soprattutto per Narcissa, che si mostrava ogni volta così indecifrabile e restia a mostrare ciò che realmente provava!
La ragazza rimase a fissare l’ampia schiena del giovane farsi sempre più distante, mentre il rumore dei suoi singhiozzi si univa all’eco dei passi di Lucius.




Spazio Ringraziamenti: Buonasera a tutti! Con l’estate e la fine (temporanea, ahimè) degli esami ritorna la mia tendenza a pubblicare di notte. So che mi perdonerete per l’orario improbabile, ma essendomi dedicata tutto il pomeriggio al capitolo non mi andava di aspettare domani per aggiornare. Che dire? Ormai sono sempre più sconvolta dal sopravvento che prendono i personaggi su di me, tant’è che sempre più spesso mi lascio guidare da loro, a costo di stravolgere i piani iniziali. Ma basta con le mie chiacchiere! Passo a ringraziare le fantastiche persone che mi seguono sempre e che non mancano di recensire ad ogni (delirante, aggiungerei) capitolo: BekkaMalfoy, Giuliii e Francyslytherin <3 vi adoro e vi mando un abbraccio virtuale, che con questo caldo forse è meglio di uno reale xD (sono anche riuscita a fare la rima, e nelle condizioni in cui sono ora vi garantisco che è un’immensa conquista :D)
Alla prossima!
Cissy

  
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