Prompt: “sotto
le coperte” @ Spokon in 69min
Era tanto che volevo provare a scrivere di questi due, che sono fluff potente,
e quindi bon ;_; <3
Asahi
ama il sabato mattina.
Prima che interrompesse gli allenamenti, lui e Noya
avevano preso l’abitudine di vedersi al di fuori della palestra; quando si sono
allontanati, urlando l’uno contro l’altro e con la sensazione di poter persino
arrivare alle mani, ad Asahi era sempre mancata quell’atmosfera
fuori dal campo in cui riuscivano a stare insieme con tanta facilità.
Yuu è chiasso, voce alta, buon umore: lo è dentro e
fuori dal contesto sportivo, un concentrato di energia che sembra sopraffarti e
invece ti abbraccia e ti sostiene. Ad Asahi è mancato
da morire, ci pensa da quando hanno ripreso con quella loro routine, spostandola al venerdì dopo gli
allenamenti, così Noya può rimanere a dormire da lui
senza preoccuparsi delle lezioni del giorno dopo.
Per la verità è stato un caso, ma l’importante è il risultato, immagina.
Ha abbandonato il viso di Noya portando lo sguardo
verso la finestra dalle tapparelle abbassate neanche cinque minuti prima, e si
trova a rabbrividire appena quando si sente stringere e il corpo dell’altro si
fa più vicino, fino a che le labbra non gli baciano pigramente il collo.
Asahi avvampa: nonostante fra loro sia tutto
chiarito, da quel litigio ai sentimenti che provano, non riesce a risparmiarsi
ogni volta un colorito poco dignitoso sulle guance. È timido di per sé, questo
sì, ma Yuu ha un ascendente tutto particolare su di
lui.
«Mnh…» il fatto che mugugni è segno che, molto
probabilmente, si sia mosso più per istinto che non per reale presa di
coscienza del mondo che lo circonda; questo ha il potere di far sentire Asahi ancora più stupido, felice e accaldato: «Asahi…?» mormora con tono roco, strascicando appena la “i”
finale per il sonno.
Lui gli sorride, gli bacia la fronte: «È presto. Torna a dormire.» glielo
sussurra, visto che sono così vicini, e azzarda a stringerselo un po’ di più
addosso passando il braccio sopra il suo fianco, la mano aperta e calda contro
la schiena di Noya. Sa che è stanco – pensa al motivo
e si sente morire dentro, non perché sia spiacevole, al contrario. Gli torna in
mente con fin troppa facilità di Yuu che lo guarda
come se non avesse mai visto niente di più bello al mondo, che ridacchia piano
quando Asahi arrossisce per questo; si ricorda di
come la sera prima (e non solo) gli abbia scostato i capelli dal viso quando
questi sono andati a infastidirgli lo sguardo, di come gli abbia detto – mentre
Asahi lo guardava come se nemmeno ci credesse, che Yuu era solo per lui, sotto di lui, e che lo desiderava – «Voglio
vederti in viso, Asahi.»
Noya borbotta qualcosa di insensato e struscia il
naso contro il suo collo; Asahi sorride e alla meno
peggio sistema le coperte per assicurarsi che siano entrambi al caldo, lontani
dalle temperature tutt’altro che piacevoli che l’inverno ha da offrire fuori da
lì.
Gli bacia la punta del naso, Yuu lo arriccia per
riflesso; Asahi sorride, intenerito – abbassa la
guardia, e Noya a sorpresa unisce le labbra alle sue.