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Autore: ily95    07/07/2014    1 recensioni
Raccolta di one-shots Outlaw Queen ambientate dopo la terza stagione (ma anche AU, flashback e future fics)
Con il ritorno di Marian, Robin si trova diviso tra i doveri verso la moglie e l'affetto che prova nei confronti di Regina. Come se non bastasse, una nuova gelida minaccia incombe su Storybrooke...
[Outlaw Queen, accenni Robin/Marian]
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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» Stubborn Love «
So pay attention now
I'm standing on your porch screaming out
That I won't leave 'til you come downstairs
 
Henry chiude la porta e lo supera, scendendo gli scalini e rivolgendogli uno sguardo di compassione.
-Ciao, Robin.- lo saluta.
L'uomo alza la testa, che teneva tra le mani, e sorride al ragazzino.
-Forse dovresti andare a riposare.- gli suggerisce Henry. -Sta facendo buio e non credo che stasera mamma sia intenzionata a parlare con te.
Robin considera per un attimo l'idea di alzarsi, raccogliere quel che resta della sua dignità e andarsene, aspettare che sia lei a cercarlo. Ma no, non può darla finta a quella donna così testarda.
-Credo che resterò qui fuori dalla porta come un cane ancora per un po'.- risponde lui, cercando di sdrammatizzare. -Ho bisogno di parlare con lei.
Henry sembra capire e lo saluta, allontanandosi lungo la strada debolmente illuminata.
Robin sospira. Aspetterò ancora qualche minuto e poi me ne andrò, pensa.
 
Regina si sveglia con un terribile mal di testa post sbornia.
Non avrebbe dovuto scolarsi un'intera bottiglia di vino, la sera precedente. Ma al momento le era sembrata una buona soluzione. Qualunque cosa, pur di non pensare alla scena che si era svolta davanti ai suoi occhi: Robin, il suo Robin, riunito con la sua compianta e perfetta moglie. Giovane, bella, gentile e viva.
Così, una volta che Henry era tornato da Emma, Regina si era lasciata cadere sul divano, lo stesso dove lei e Robin avevano fatto l'amore solo poche ore prima, con nient'altro che una bottiglia e un cuore infranto.
Ora ne stava pagando le conseguenze.
Aveva chiuso la porta in faccia a Robin la sera prima, non voleva la sua compassione, non voleva sentirgli dire che si era... divertito con lei, ma che ora che era tornata la sua fantastica Marian, non avrebbe avuto piú bisogno di lei.
Una lacrima solitaria solca il viso di Regina. Nessuno ha veramente bisogno di lei, neanche le persone a cui tiene maggiormente.
Notando che l'aspirina non dà gli effetti sperati, la donna decide di uscire a ritirare la posta, almeno per prendere una boccata d'aria.
 
-Che diamine ci fai ancora qui?
Robin si riscuote dal sonno quando la superficie a cui era appoggiato viene meno e lui si ritrova disteso a pancia in su sul portico di Regina, con lei che lo guarda severamente dall'alto.
Non si era reso conto di essersi addormentato contro la sua porta e di aver passato lì tutta la notte. Si mette in piedi, i muscoli sono indolenziti, ma lui è abituato a dormire anche in luoghi più scomodi di quello.
Regina non ha una bella cera, ma il cuore di Robin manca comunque un battito trovandosela lì davanti.
Vorrebbe allungare le braccia e stringerla di nuovo a sé, affondare il viso nei suoi capelli neri e baciarla fino a non avere più fiato. Ma non può.
-Ti avevo detto che non me ne sarei andato finché non mi avessi ascoltato.
-Torna dalla tua famiglia.- ordina lei, scocciata, rientrando in casa e iniziando a chiudere la porta.
-Aspetta!- Robin si infila tra la porta e lo stipite, bloccandola con il suo corpo.
-Vattene da casa mia o chiamo lo sceriffo.- sibila lei, nascondendo il dolore dietro una maschera di crudeltà.
-Non fare così, Regina. Ti prego, ascoltami.
-Non c'è niente da dire.- risponde lei.
-E invece c'è, e molto!- replica lui. -Vuoi dirmi che dovremmo continuare la nostra vita come se non fosse successo nulla? Non possiamo far finta di niente... Quello che c'è tra di noi... è qualcosa di reale, di profondo. Non posso cancellarti così. Non posso smettere di pensare a te... di desiderare te.- dice lui, avvicinandosi a lei, con gli occhi carichi di emozione.
La donna rimane per un attimo interdetta.
-E tua moglie, la madre di tuo figlio?- chiede, la voce tremante. -Ho distrutto abbastanza famiglie, ho rovinato abbastanza vite. Voglio fare la cosa giusta, Robin. Non portarmi via anche questo.
L'uomo abbassa lo sguardo.
-Mi dispiace.- sussurra.
-Non devi.- risponde lei, il dolore che traspare dalla sua voce, sebbene si sforzi di sorridere. -Non è colpa tua. Sei un uomo d'onore.
-Fammi finire.- riprende lui, avvicinandosi ancora di più, tanto che lei è costretta ad indietreggiare, fino a ritrovarsi con la schiena contro il muro.
-Mi dispiace, ma non riesco a fare la cosa giusta. Non se ciò significa stare lontano da te.- la fissa intensamente, accarezzandole la guancia con il dorso della mano e asciugandole le lacrime. Lei pone la mano sopra la sua e chiude gli occhi, godendosi quel dolce contatto.
-Io sono follemente, completamente e irrimediabilmente innamorato di te, Regina Mills.- dichiara, mentre fa combaciare le loro labbra dolcemente.
È un bacio dolce e appassionato allo stesso tempo, un bacio disperato, quello di due anime gemelle che non riescono a trovarsi.
Quando si staccano, i respiri sono affannosi, le fronti si toccano, gli occhi sono chiusi e le mani cercano ancora l'altro.
Regina sorride tristemente.
-È un addio, Robin Hood.- sussurra.
-Non deve esserlo.- risponde lui, ma sa che è più complicato di così, sa che il loro amore è troppo speciale per poter filare liscio. E sa che lotterà per rendere felice quella donna ferita che possiede il suo cuore.
Sospirando, si allontana lentamente da lei e si dirige verso la porta.
Regina rimane ferma ad osservarlo.
-Robin!- lo chiama dopo che lui ha fatto qualche passo.
Lui si gira.
-Grazie.- dice lei, abbozzando un sorriso. Sente di doverlo ringraziare per amarla così tanto da passare una notte sul suo portico, da rischiare tutto per lei.
-È tutta una questione di tempismo.- commenta lui, regalandole uno dei suoi sorrisi tutto fossette.
E Regina inizia a pensare che forse, ma solo forse, il suo lieto fine è di un passo più vicino di quanto non fosse quella mattina.

 
*  *  *

Disclaimer: i personaggi e l'opera non mi appartengono

Eccomi di nuovo qui! Avevo già scritto qualche capitolo quindi ho potuto aggiornare abbastanza velocemente!
Questo capitolo è ambientato subito dopo la fine della 3x22: Regina è uscita sconvolta da Granny's e si è chiusa in casa, dove Henry è andato a confortarla. So che il finale è un po' dolceamaro, ma mi piacerebbe che nella quarta stagione ci fosse una scena del genere. E che ovviamente dopo Robin sistemi le cose e scelga la sua anima gemella!
La frase finale di Robin riprende quel "It's all about timing" da lui pronunciato nella 3x21, mentre sia il titolo del capitolo che la citazione iniziale provengono dalla canzone Stubborn Love dei The Lumineers.
Infine volevo ringraziare tutte le persone che hanno letto lo scorso capitolo: sarei ben felice di leggere vostri pareri e consigli!
Ci si vede al prossimo capitolo! :*
ily
  
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