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Autore: felpa_fan    27/08/2008    3 recensioni
Recensite Numerosi! Questa piccola one-shot che parla di un ragazzino cresciuto in orfanotrofio, un ragazzino solitario, senza amici ma con dei poteri, dei grandi poteri, poteri magici! DALLA STORIA: "Non era un bambino qualunque, era considerato un ragazzino solitario, senza amici e strano… Alcuni bambini che avevano tentato di fare amicizia con lui, raccontavano tante storie incredibili e tra esse ce n'era una che era molto singolare: alcuni dicevano che quel bambino parlava una lingua sconosciuta. Riusciva ad affascinare gli insegnanti come affascinava gli altri ragazzi ma allo stesso tempo li riusciva a spaventare. Nessuno gli dava così troppa confidenza. - Cosa hai detto? - chiese incredulo il professore. - Io… riesco a parlare e a capire i serpenti."
Genere: Mistero, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una camera buia, molto buia… In quella piccola stanza erano sistemati un piccolo letto, una sedia e un armadio con due sportelli. L'armadio non era un mobile, sembrava un oggetto antico migliaia di anni che nessuno toccava o spolverava da secoli. Quella stanza sembrava un pezzo d'antiquariato, una camera appartenuta a dei poveri contadini di almeno un secolo prima. Eppure, quel tugurio, era una stanza di un orfanotrofio e più precisamente la cameretta di un bambino che risiedeva in quel luogo.
Non era un bambino qualunque, era considerato un ragazzino solitario, senza amici e strano… Alcuni bambini che avevano tentato di fare amicizia con lui, raccontavano tante storie incredibili e tra esse ce n'era una che era molto singolare: alcuni dicevano che quel bambino parlava una lingua sconosciuta. Ormai, il piccolo ragazzo era diventato quasi una leggenda; nessuno lo conosceva molto bene, nessuno gli dava troppa confidenza.
Non era un ragazzo antipatico, anzi, era molto affascinante e sapeva farsi rispettare anche dai più grandi. Infatti riusciva a minacciare chi lo infastidiva raccontando delle storie che sembravano veramente realistiche. Alcuni rimanevano terrorizzati per giorni, altri finivano per credere a quello che raccontava. In seguito ci sono state persone che hanno raccontato a loro volte le storie che gli venivano proferite: alcune parlavano di luoghi misteriosi fuori dal tempo, altre di creature oscure come ragni, serpenti e altre ancora, di creature fantastiche create dalla fantasia del ragazzo: dragoni del male, grandi creature alate dalle zanne affilate e tanti altri animali che non sto a riportare di seguito.
La passione di quello stravagante ragazzo era infondere paura ai suo coetanei per poi poterli controllare del tutto offrendo loro la sua protezione. Per essere un bambino quello era un ragionamento molto raffinato che riportava una grande mente, una grande intelligenza. Anche gli insegnanti si erano accorti dell'intelligenza del piccolo ma non gli davano molto confidenza… Riusciva ad affascinarli come affascinava gli altri ragazzi ma allo stesso tempo li riusciva a spaventare. Nessuno gli dava così troppa confidenza.

Era un ragazzo affascinate, bello, dai lineamenti fini ma nonostante questo non era mai stato ne adottato ne preso in affidamento a tempo determinato.

Un giorno, quando un vecchio strampalato bussò alla porta dell'orfanotrofio, la direttrice non si stupì che cercasse quel ragazzo. I due così diversi d'età ma anche così simili si incontrarono più volte, sempre da soli, senza la supervisione della direttrice che era solita assistere alle visite dei propri allievi. Quell'anziano signore avere richiesto,  quasi ordinato, esplicitamente che lui e il ragazzo, che all'epoca aveva appena compiuto undici anni, restassero da soli durante le loro conversazioni. Un giorno la governante ebbe il coraggio di chiedere a quell'uomo che si spacciava per un professore che cosa rivelassero di tanto confidenziale e riservato quelle conversazioni ma lui le rispose che non poteva capire cosa stesse spiegando al bambino. La direttrice informò il professore, Albus Silente, che quel ragazzo era molto strano e gli raccontò tutto quello che sapeva sul suo conto. Lui le rispose che presto l'avrebbe portato nella propria scuola e che sarebbe tornato in quell'orfanotrofio soltanto per le vacanze estive. La rassicurò di non preoccuparsi per il futuro del ragazzo, si sarebbe trovato molto bene, sfruttando le proprie capacità.

La direttrice riuscì però a sentire l'ultima parte di una delle ultime conversazioni tra il professore e il piccolo bambino:

- Professor Silente, ci vedremo il primo settembre.
- Sicuro ragazzo. Ma prima di lasciarti ti voglio porre un ultima domanda, e ti chiedo di rispondere sinceramente: c'è qualcosa che desideri dirmi?
- Beh professore… Non so se è una cosa davvero normale tra "noi"… - disse il bambino titubante.
- Coraggio, non aver paura di dire la verità Tom… - disse Silente comprensivo.
-  Beh… In effetti… Io… riesco a parlare con i serpenti. - dopo aver balbettato le prime parole il ragazzino pronunciò velocemente il resto della frase e dopo averla detta, aspettò sempre titubante e un po’ intimorito la risposta.
Silente si fermò di scatto; stava preparandosi per uscire ma quella frase lo immobilizzò.
- Cosa hai detto? - chiese incredulo il professore.
- Io… riesco a parlare e a capire i serpenti.
Silente sapeva che parlare con i serpenti non era un buon segno, così non volle preoccupare eccessivamente il ragazzo. Dopotutto era un povero bambino soltanto eccessivamente curioso e un poco dispettoso.
- No Tom, non è niente di grave. Ma preferirei che non te ne vantassi ne che ti facessi pubblicità con la tua dote. Noi, ricordatelo Tom, non siamo fenomeni da baraccone!
- Certo signore. - assicurò il bambino.

Così finì la conversazione che la direttrice ascoltò.
Silente all'epoca non si immaginò che aveva parlato, e fatto entrare nel mondo magico quel mago che sarebbe diventato terribilmente famoso. L'anziano professore aveva pensato di parlare con Tom Orvoloson Riddle, un ragazzo orfano con doti magiche molto accentuate. Per una volta Silente si era sbagliato. Con gli anni, quel bambino "innocuo", sarebbe morto, lasciando spazio dentro al suo corpo ad una creatura molto più temibile e potente. Silente non capì che quel bambino fosse l'unico Erede di Salazar Serpeverde. Non capì che Tom non era altro che il futuro Mago Oscuro più temuto della storia moderna: Lord Voldemort.  
 
Spazio autrice

Ecco qua: la mia prima one-shot.

Vi confesso che non ho mai ammirato Lord Voldemort, ma per essere veramente sincera è il personaggio che, insieme a Severus Piton, mi affasciana di più (tranquilli, il mio personaggio preferito rimane sempre e comunque Felpato, sia ben chiaro...)!

Ho pensato che, anche se Tom è un eroe del male, bisogna dedicargli comunque qualcosa, perchè, dopotutto, come disse Olivander:
"Colui che non deve essere nominato ha fatto grandi cose, terribili, ma grandi..."
(Olivander, fabbricante di bacchette, Harry Potter e la Pietra Filosofale)

Spero che questa one-shot vi sia piaciuta e che recensirete!

Se vi va fate un salto comunque ad una mia serie di drabble: "After the end" e a due mie long-fic: "A special year" e "Amore destinato a soffrire"

Baci,
Barbara
  
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