"Vedo che ti sei messo già all'opera..." disse Young Bin con un ghigno rivolgendosi all'amico. 
"Lo sai che non mi piace perdere tempo"
Anche se quella ragazza ha davvero qualcosa di diverso...


Sono passati molti giorni da quell'incontro mozzafiato. Le giornate sono passate a ritmo frenetico: lo studio mi occupa molto tempo, ma sono riuscita a trovare comunque, un ritaglio nel pomeriggio da passare con Sun Ha. Dopo la scuola, ovviamente quando non mi trattengo in biblioteca, ci fermiamo alla caffetteria in centro. Ho scoperto che anche a lei piace il cappuccino schiumoso.  Qualche domenica mattina siamo uscite per andare al cinema o per fare shopping.  Abbiamo parlato di tantissime cose. Ho scoperto che Sun Ha è segretamente innamorata del nostro capoclasse.  Un bel tipo. Ce li vedo insieme anche perché ha molta confidenza con lui. Si conoscono da tanto tempo, ma lei non ha mai avuto il coraggio di rivelare i suoi sentimenti.  Ha un carattere aperto, ma su queste cose diventa piuttosto riservata. 
Pensa che dichiarandosi potrebbe distruggere quello che era riuscita a costruire con tanta fatica: un bel rapporto di amicizia. Del resto come darle torto. Tuttavia, più lei mi racconta dei suoi sentimenti, più mi sento in colpa di non avere parlato dei miei. Devo trovare il momento giusto.

Siamo alla pausa pranzo e poiché è una giornata soleggiata, decidiamo di mangiare fuori sull'erba vicino al campo di football. Sembriamo due lucertole al sole. 
"Sun Ha... " comincio, poggiando le mani sull’erbetta e volgendo lo sguardo verso il cielo, "mi piace un ragazzo" aggiungo diretta, senza giri di parole. 
"Cosaaaaaa????? " chiede con la bocca ancora piena di cibo. Sembra essere uscita da un anime. È talmente buffa che mi scappa una risata.
"E chi è e da quando va avanti questa cosa?" ed ecco che comincia l'interrogatorio.
"Beh, non saprei dirti di preciso visto che abbiamo avuto solo un contatto visivo. Non ci siamo mai parlati, ne so il suo nome" le rispondo schiettamente, ma non le racconto del nostra prima conversazione, se questa può definirsi tale. 
"E com'è fisicamente?"
per un attimo ripenso ai suo fisico... al suo viso... ai suoi capelli... ai suoi occhi... alla sua voce. .. al suo profumo... metto la testa tra le ginocchia abbracciandole, perché  sento di nuovo quel calore sul mio viso.

Una palla rotola verso di me e si blocca ai miei piedi, ma non me ne curo. Alzo di nuovo la testa per risponderle e le parole mi muoiono in gola. Per la quinta volta mi trovo inaspettatamente davanti a Lui. Prende la palla, mi fa l'occhiolino in segno di saluto e se ne torna da dov’era venuto.
"Lo conosci Yoo Mi?" Mi domanda piuttosto sorpresa.
"Beh no, si... non proprio". Farfuglio tenendo incollati gli occhi alla sua figura che si allontana.
"Non dirmi che è lui?"
Annuisco...ma non la guardo perché sono troppo imbarazzata.
"Yoo Mi... ti prego lascia stare.  Non è il ragazzo che fa per te. Non ne so molto ma.. è un casanova. E il suo passatempo sono proprio le ragazze. Molte hanno sofferto. Non voglio che tu faccia un esperienza del genere. Soprattutto se è la prima."

Ascolto le sue parole che mi accarezzano con tono materno e protettivo; ciò nonostante né la mia mente né il mio cuore hanno intenzione di darle ascolto.
"Yoo Mi promettimi che non gli darai confidenza, dimmi di si” mi implora e allo stesso tempo cerca di portarmi verso l’unica risposta che è disposta a sentire.
Le rispondo meccanicamente di si. Ma quel si l’ho detto così, tanto per dire; in realtà, c’è qualcosa in me che non ne vuole sapere di lasciar perdere. Ritorniamo in classe, ripongo il cellulare nella borsa, e mi accorgo che il piccolo portacellulare dalla scritta “Princess” con i cristalli rosa, non c’è più. Sono talmente frastornata che decido di cercarlo più tardi dopo le lezioni.
 
 
Completamente distratta finisco per passare l’ultima ora in biblioteca al posto di fare educazione fisica, trovando la scusa di aver mal di pancia. Sono seduta  al tavolo vicino l’enorme finestra che offre un meraviglioso panorama e sto ascoltando un po’ di musica strumentale. La uso come scacciapensieri. Sulle note del piano di Yiruma, chiudo gli occhi e mi lascio trasportare. Mi addormento.
 
Vengo svegliata dalla luce che irradia la parte del tavolo su cui sono poggiata. È il tramonto.
Mi strofino le mani contro gli occhi ancora assonnati.
Caspita ma quanto ho dormito?
Prendo la cartella raccolgo il cellulare con le cuffie.
Un attimo! Ma io avevo le cuffie alle orecchie… e ho avviato la playlist in modalità ripetuta.
Perché non avevo le cuffie? Mah! Me le sarò tolte da sola…
 
Mi guardo in giro. Non c’è più nessuno, ma poco dopo, mi accorgo che sul tavolo rimane solitaria una piccola  bustina di carta. Prendo il bigliettino che racchiude all’interno. Lo leggo.
 
Sei ancora più bella quando dormi. Ancora una volta devi ringraziarmi. Alla prossima Principessa.
 
Sgrano gli occhi. È stato lui. Lui che mi ha tolto le cuffie… Lui che mi ha lasciato il bigliettino… Lui che mi ha chiamato principessa…  Come fa a sapere del mio soprannome…
non lo sa nemmeno Sun Ha…
 
E senza che me ne accorgo trovo la risposta nelle mie mani. Dalla bustina scivola fuori ciò che avevo dimenticato di cercare: il mio portacellulare.