The Seventh,
Hellraiser
PART 11: Clearin’
Chapt.19: Striking the Balance
Noi siamo impegnati in un
gioco che non possiamo vincere.
Certi fallimenti sono migliori
degli altri, questo è tutto.
[George Orwell, 1984]
Il corpo del Generale fuma ancora, in mezzo agli ultimi gemiti di agonia
degli altri. Camminando tra i cadaveri smembrati, Mentore non prova neanche una
briciola di rimorso per aver lasciato che la sua furia facesse scempio delle loro
carni: che il fallimento, nel progetto Ultron,
sarebbe stato pagato a carissimo prezzo era un avviso che più volte aveva ripetuto.
Tuttavia la sua rabbia, dopo l’iniziare esplosione, era andata via via scemando: gli ultimi li aveva massacrati più per compiacere
la Morte e dimostrarle il suo asservimento.
Nella penombra della stanza fredda, Lei si compiace del suo operato: eppure non è
ancora sazia, né tantomeno soddisfatta.
L'agonia dell'ultimo scienziato ancora in vita smette nell'istante in
cui gli accarezza la guancia madida di sudore e sangue.
Poi, semplicemente, sparisce, per andare a reclamare il suo ultimo
debito.
Il neon sfarfalla, ritorna a funzionare.
La base resta completamente silenziosa.
“D'accordo, Principessina: almeno uno dei due deve dormire e tu sei la
prescelta.” Darcy solleva Hela
da terra – la testina mora ciondola su una spalla – e le asciuga il naso dal
filo di moccio che esce dalle narici. Sul tappeto del salottino, invece, Howie continua la sua rumorosa opera di distruzione
suppellettili dribblando sapientemente i pedagogici tentativi materni di
contenimento.
Jane se l'è data a gambe da un po' – probabilmente sarà nascosta da
qualche parte con la scusa del monitoraggio di un qualche pianeta appena
scoperto – e Darcy è più che conscia che sia stata la
più furba delle tre.
Anche se, non ha problemi ad ammetterlo, BabyBorgo
quando non è in compagnia del moccioso Stark è un
pezzo di pane.
Infila le ditina nelle ciocche di capelli di Darcy e le attorciglia. Non tira, non fa male,è semplicemente un antistress.
Darcy la porta nella sua stanza, dove ha allestito
un piccolo 'Angolo Hela'
con una brandina e tre sedie a fare da sponda, e la appoggia dentro al nido di
cuscini e coperte restituendole il ciuccio. Hela
cerca di lottare contro la sonno per non lasciarla andare via, ma si arrende
dopo pochi secondi. Lascia lentamente la presa mentre Darcy
la copre: “Già così presto, Principessina?” Commenta con una mezza risata: “Ed
io che volevo cantarti qualcosa per farti dormire...”
Accende la ricetrasmittente e la appoggia su una delle sedie vicine al
viso della bimba: “Se permetti, tata Darcy deve
finire di leggersi Allegiant,
prima di fare la nanna.” Controlla un'ultima volta che stia effettivamente
dormendo, prende il suo e-book e poi esce dalla stanza con l'altra
ricetrasmittente in mano.
Non si accorge del calo di temperatura.
Fury mi fissa in silenzio.
Senza battere ciglio.
Da circa venti minuti.
Poi si alza dalla sedia di fronte alla mia lettiga ed esce dalla stanza.
Quando Natasha entra sto ancora tremando: “È
stato orribile.”
Mi passa una mano fra i capelli e porge un sandwich al pollo: “Immagino”
sussurra comprensiva: “La gamba?”
“L'antidolorifico è in circolo; è manna dal cielo, davvero.” Scarto il
sandwich e ne mordo un boccone, Natasha prende posto
sulla sedia - in calzoncini e maglietta
è decisamente meno inquietante di Fury – e fa lo
stesso con il suo. “Il medico dice che non l'ho aggravato più di quel tanto, se
si escludono di legamenti stirati; pensavo di peggio. Che ore sono?”
“Quasi l'una di notte, dovremmo metterci anche noi a letto: Bruce lo è
di già da un pezzo e Clint mi ha dato una di quelle occhiate che... beh, sai.”
“E allora perché sei qui?”
“Ciclo.”
“Oh!”
“Già. Mentre eri impegnata a rifarti il gesso Tony ha parlato con Pepper: ad Hela è spuntato un
dentino nuovo e ha dato un ulteriore due di picche a Stark
Junior.”
Amore di Mamma: “Sono così orgogliosa di lei!” Pigolo fingendo di
asciugarmi le lacrime agli angoli degli occhi. Poi chiedo a Nat
di passarmi la mia tuta lacera e trovo nella tasca interna l'immagine
spiegazzata dell'ultima conversazione su Skype. Hela ha le manine piantate sul tavolo e i capelli ribelli
sparsi per aria. La bocca è aperta in una O – se non ricordo male sta urlicchiando di piacere – e Darcy
alle sue spalle sembra trattenere a fatica il suo entusiasmo.
Che strana sensazione.
Qualcosa che non provo da quell'incidente in automobile - che incidente
non era – in cui sono morti i miei genitori.
Una sensazione di appartenenza.
Ho voglia di vederla.
Guardo l'immagine sgranata, ricordo il suo profumo ed il suo modo goffo
di provarmi ad accarezzare – mani paffute umide di saliva e completamente
scoordinate - studio i suoi lineamenti e cerco di comprendere come sia
razionalmente possibile che abbia sviluppato un tale attaccamento nei suoi
confronti, che non l'ho portata per nove mesi dentro di me, né desiderata o
cercata; L'ho praticamente ripudiata ed ora non vedo l'ora di ritrovarmela
davanti.
“Certo che Darcy poteva anche mettersi in un
posto più illuminato” Commenta Natasha.
Sto per spiegarle che si tratta solo di un problema di connessione
quando mi accorgo di una cosa: è solo Hela ad essere
in ombra, Darcy è illuminata completamente dal sole;
addirittura strizza gli occhi abbagliata. Sulla bambina, invece, pare incombere
un cono d'ombra. Che pare quasi avere una forma umana.
Sarà sicuramente Jane. O Pepper, cerco di convincermi e
soffocare l’inquietudine.
“Tutto bene?” domanda Nat. Vorrei annuire, ma
non riesco a mentirle e scuoto la testa. Lei segue il mio sguardo sulla foto di
Hela, poi si siede sulla lettiga e mi fissa
direttamente negli occhi: "Loki?"
"No, non le torcerebbe mai neppure un capello, di questo ne sono
sicura."
"Pensi che possa portarla via?"
Alzo le spalle: "Non credo. È qualcos'altro. Non lo so, è... un
brutto presentimento, un istinto, ecco."
Lei da un buffetto nella guancia e mi invita a dormirci su: "Fatti
una bella dormita, Adie, che la stanchezza porta
brutti pensieri." Mi sforzo di annuire e mi accomodo il cuscino mentre lei
finge di rimboccarmi comicamente le coperte per tranquillizzarmi. Quando esce
lascia accesa solo una piccola lampadina: "Per i brutti pensieri." Spiega
con una mano sul pannello d'entrata: "Odiano le abat-jour accese."
.
Il secondo attacco dei demoni alati alle arpie è più forte del
precedente: sfondano la prima linea della formazione facendole precipitare nel
vuoto e ne disperdono la seconda, dirigendo l'attacco ad Erzsebet.
Le guardiane più vicine alla Regina si chiudono a proteggerla, ma non possono
evitare lo scontro diretto.
Dallo sperone su cui stanno combattendo, Amon
si sbarazza del suo avversario e cerca con lo sguardo la moglie, poi alza
entrambe le braccia per raccogliere e direzionare il potere della Gemma
dell'Anima in suo soccorso.
Questa volta, la Gemma non brilla nemmeno.
Resta per un istante interdetto e prova di nuovo a disegnare con le mani
ampi cerchi nell'aria bruciante: sembra quasi il comico direttore di
un'orchestra che si rifiuta di suonare. Prova ancora.
E ancora.
Al suo fianco, Loki lo sta già osservando da
qualche secondo, appoggiato alla lancia con l'aria più tranquilla del mondo.
Quando il Re degli Inferi gli rivolge il suo sguardo dorato, arrossato dal fumo
della battaglia, la Gemma sulla sua corona si scioglie completamente
inondandogli la fronte e accecandolo quell'istante che basta per permettere a Loki di saltargli addosso e scaraventarlo a terra
puntandogli la lancia alla gola.
Con la schiena sulla nuda roccia e la lama a graffiargli la giugulare,
anche Amon si permette un ghigno ironico: “...ed io
che mi guardavo alle spalle.”
“Saresti dovuto essere più attento.” Lo deride Loki.
Rivolge il suo sguardo verso le Arpie sopra le loro teste, in netto svantaggio
numerico: Erzsebet sta cercando di guidare una
disperata difesa: “Morirà tra poco. O forse la prenderanno in ostaggio i tuoi
nemici: non so quale delle due alternative augurarle.” Preme di nuovo la lancia
sulla gola, il volto deformato dal ghigno sadico che non tiene più a freno:
“Chissà cosa le faranno, prima di restituirtela.”
Amon, invece, ostenta sicurezza: “Si ucciderebbe con le
sue stesse mani prima che accada."
“E tu la lasceresti fare? Convivresti con il rimorso di non averla
salvata?"
“Oh, Loki, io convivo con un sacco di cose. E
lo faccio molto meglio di te.” Erzsebet urla,
sbalzata dalla sella della sua arpia, e per un attimo la maschera di
impassibilità del Re si incrina: “Tuttavia... hai già dilaniato il mio Regno,
ora minacci di far dilaniare la mia Regina. Sarebbe decisamente un po' troppo,
forse anche per me. Sono interessato la tua offerta.” La mano sinistra di Loki lascia la presa della lancia e si apre: sul palmo
prende forma la vera Gemma dell'Anima. Amon storce la
bocca: “Questa è decisamente l'originale, la sento pulsare...! Come ho fatto ad
essere così stolto da precipitare nel tuo inganno?
“Perché le mie abilità sono
ampiamente provate” Sogghigna Loki "Non esiste
uomo o demone, nell'Universo, che possa resistere ai miei inganni, se io
decido che sia così."
“E quasi ti ammiro per questo.
Per quanto ora lo trovi davvero fastidiosa. Ma dicevamo: il prezzo?"
“La nomina.”
“Di Hela?”
“E chi altri?”
“Tutto qui? E come posso fidarmi? La tua parola?” Amon
alza un sopracciglio, scettico, piega la testa di lato: “Davvero?”
“Hai alternative?”
“Tu?”
“Se non nomini Principessa mia figlia, essa morirà per mano di qualcuno
– Odino o i giganti di Muspel, demoni o Titani non
importa. Se ti uccido, essa morirà comunque. Non ho alternative, ma tu ne hai
una: rendi ora mia figlia tua Erede, e avrai il potere della Gemma che
salverà la tua sposa e gli Inferi interi su cui governare.”
“E la tua, di sposa?”
Loki deglutisce, chiude per un istante gli occhi e poi li
riapre, più determinati di prima: “Io non ho una sposa a cui badare, ho una
figlia.”
"Direi che è abbastanza" Re Amon
alza gli occhi: “E sia, dunque.”
C'è freddo. Hela si raggomitola tra i cuscini
stropicciando e arrotolando il lenzuolo che la copre.
E c'è anche qualcuno, nella stanza, ed è qualcuno che la osserva e le
impedisce di dormire bene. La ricetrasmittente sulla sedia ronza e si spegne, Hela si strofina gli occhietti mettendosi a sedere:
"Pa-pà?" Balbetta, guardandosi attorno. Sbatte le palpebre e il buio
che da impenetrabile si schiarisce alla sua vista dorata. Cerca il letto dove
dorme Darcy, trovandolo vuoto con il tavolo da notte
sgombero dalla solita montagna di fazzoletti e bicchieri d'acqua vuoti e
protesta con un mezzo singhiozzo; quando cerca di mettersi in piedi
appoggiandosi allo schienale della sedia perde l'equilibrio e rotola a terra
trascinando con sé una cascata di cuscini e sbattendo la testa sul tappetino
del pavimento. Non fa male, ma il colpo era inaspettato, ed è tutto così freddo
e strano, brutto. Scoppia a piangere.
Nell'angolo più lontano della stanza, il buio si condensa in una nuvola
nera che gli occhi della bambina non riescono a fendere.
Aumenta l'intensità del pianto con quella del freddo e l'avanzare
dell'oscurità dall'angolo della stanza.
Tra le lacrime intravede un volto pallido nel buio e allunga le braccia
per farsi prendere in spalla, ma le ritrae subito quando non riconosce nel
volto nessuna famigliarità: "Mam-ma?"
Il viso non risponde. Seguita a flutturare
nella nuvola nera che sta prendendo il sopravvento nella stanza.
La bambina trema così tanto da non riuscire neppure più a piangere
forte.
"Io, Amon Ba'al Hammon,
Sovrano del Limbo e Protettore delle Porte dell'Oltremondo,
successore di Astaroth e figlio di
Dalla nuvola di buio è comparsa anche una mano bianca. Ondeggia davanti
agli occhi dorati della bambina, calamitandole l'attenzione e cessandone il
pianto.
"Comandante delle Quaranta Legioni dell'Anticamera degli Inferi,
Settimo Spirito di Goetia, Conduttore di Avidità,
Conoscitore del Passato e del Futuro, Riconciliatore dei Nemici..."
"Ne hai ancora per molto?"
"Un po' di pazienza, amico mio, è una formula complessa. Dicevamo: Riconciliatore
dei Nemici e Dissipatore di Amicizie, Induttore e Vanificatore
di Passioni "
Il freddo della mano bianca è percettibile anche senza che la sfiori
realmente: Hela ne è completamente ipnotizzata.
"Attraverso il mio sangue e la mia voce, eleggo mia unica Erede ,di
titoli e possedimenti, Hela di Niflheim,
figlia di Loki e di Addison, Duchessa del
Limbo."
Le dita sono quasi sulla sua guancia, a tergerle le lacrime con la sua
carezza fatale.
"Sia la Principessa Hela consacrata al
dono della Vista che fende le Tenebre, del Fuoco Fatuo e della Lunga
Giovinezza. Sia la sua vita prospera, e la sua anima immunhe
al tocco diretto della Morte."
E la mano evapora sul viso della bambina. Il volto bianco ed impassibile
si contrae in una smorfia di sgomento e si sfalda.
La nuvola di tenebra svanisce, portando con sé il freddo.
Hela sbatte le palpebre una, due volte, riprende la
mobilità dei suoi muscoli.
E poi scoppia di nuovo a piangere.
"Fatto."
"Veramente?"
Amon annuisce e Loki dopo un
istante di esitazione lascia cadere a terra la lancia e la Gemma, che il Re si
affretta a recuperare, accasciandosi sulle ginocchia. "È finita"
mormora, sentendosi improvvisamente esausto e privo di forze.
Si lascia cadere all'indietro, sulla viva roccia nera della Voragine,
con gli occhi che pungono. "È finita."
Amon guida la carica finale delle sue Legioni stringendo
la Gemma luminescente tra le dita.
"È finita."
Hela è salva, Hela è al sicuro.
La sua bambina ha un futuro davanti che nessuno potrà strapparle via.
Almeno in quello non ha fallito.
Tutto attorno, i Demoni di Amon ed Erzsebet esultano alla vittoria e sollevano i sovrani a
braccia, portandoli in trionfo urlando.
Per la prima volta dopo tanto tempo, Loki
sente il nodo allo stomaco sciogliersi ed il sollievo diffondersi nel corpo.
Scoppia a ridere ed in singhiozzi nello stesso momento: "È finita."
Davanti al riflesso di pannello lucido della Sala Mensa, Thor scrolla di
nuovo la corolla di dreadlocks e li osserva ricadere
sulle spalle con un ghigno soddisfatto: "Mi piacciono!"
"Non si era capito" Bofonchia Clint ficandosi
in bocca il quarto panino della serata: "Sei peggio di Natasha
quando esce dal parrucchiere."
"Come, scusa?" Parlando del diavolo, eccola comparire
da uno dei pannelli d'entrata, avvicinarsi al tavolo di Clint e rifilargli un
pizzicotto dietro alla nuca che gli fa andare di traverso il panino davanti
allo sguardo divertito del Capitano. Poi si serve dal sacchetto dei sandwich,
rimproverandoli di aver finito tutti quelli al tacchino.
"Colpa di Stark. Trovava divertente
seguire Fury sbriciolando sulla plancia di
comando." Risponde il Capitano "Me ne è rimasto un wrap vegetariano, vuoi?" Lei dimostra interesse e
Steve le chiede anche notizie di Addison.
"Si è risvegliata, sta meglio ma sostiene di avere brutti
presentimenti su Hela."
Thor si volta di scatto, un nugolo di dreadlocks
che si apre in una coreografica aureola: "Che intendi?"
"Ma nulla, è solo stanca e quando si è stanchi si pensa male. E poi
è un po' italiana e si sa, le madri italiane sono ansiose."
"A GreyRaven: Dal Bondage
al Bonding in un mese" Ridacchia Clint, alzando
la bottiglia di Birra. Natasha fa lo stesso con la
sua, apprezzando la battuta.
"Se posso aiutarla a placare questo suo stato, posso precedervi a
Nevada Field. Anch'io sono impaziente a rivedere mia
nipote."
Natasha alza un sopracciglio: "E...?"
"...e basta!" Thor incrocia le labbra avendo cura di
accompagnare il suo diniego con una vibrante scrollata di dreadlocks.
"Niente esibizione di treccine a qualcuna?" Insiste "Sai
che staresti meglio se te li legassi in alto? Credo che potresti avere ancora
qualche possibilità con..."
Lui alza una spalla e fa un gesto di disinteresse con la mano. Appena
gli altri girano l'occhio, però, si passa una mano tra i capelli per
raccoglierli e torna a specchiarsi.
Con le strumentazioni di nuovo funzionanti Nevada Field
è ritornata a pieno regime. Selvig è riuscito
addirittura a farsi sentire via skype paventando un
suo ritorno il prima possibile, gettando un'ombra di sconforto tra alcuni degli
scienziati: "Vacanze finite" aveva commentato uno di loro "Se
vacanze si potevano chiamare con la dottoressa Foster in perenne crisi
isterica." Gli aveva fatto eco una compagna.
Dal canto suo, Jane aveva fatto spallucce e ripreso il suo lavoro: unico
rammarico, non aver potuto raccogliere dati audio e video degli ultimi stravolgimenti
atmosferici.
"Si saranno verificate anomalie spazio temporali più uniche che
rare, e noi non abbiamo uno straccio di rilevazione" si lamenta con Darcy: "Quando ricapita un alieno in grado di
sconvolgere il magnetismo terrestre?!"
"Mah, vedendo la media negli ultimi anni, non escluderei un panel al Comic-Con."
"Ormai questo pianeta è diventato un porto di mare" concorda Pepper con un sospiro.
"Ma noi lo abitavamo prima che fosse mainstream.
Tisana?"
"Grazie, Darcy."
"Anche per me." Guarda fuori dalla finestra: "Malva e
Verbena, grazie."
"Uh! Il dottor Banner ha fatto scuola... adesso la bevi in suo
onore?"
"No, è che ho bisogno di qualcosa di molto rilassante" Continuando a guardare fuori dalla finestra,
Jane si toglie lo scialle dalle spalle e lo getta furiosamente su una sedia:
"Anzi, no" ringhia inforcando la porta.
Thor non si è annunciato con fulmini o acquazzoni. Neppure con un
atterraggio 'a tonfo' come suo solito. Semplicemente,
attraversa il giardino con il Mjolnir in mano, in
jeans e maglietta dei Giants, come se entrare dalla
sua ex, al quale ha devastato la finestra della camera e scazzottato il suo
attuale ragazzo in versione Berserk, sia la cosa più
normale dell'Universo.
Jane praticamente abbatte la porta a vetri del giardino per andargli
incontro: "TU!"
"Ciao Jane."
"TU COME OSI!" Gli rifila uno schiaffo che rimbalza sulla
guancia e lo fa arretrare di un paio di passi: "PRESENTARTI QUI, COME SE
NIENTE FOSSE, DAVANTI AI MIEI OCCHI!"
"Jane, io..."
"STRONZO MENTECATTO ASGARDIANO!"
"...veramente io..."
"Adesso stai zitto e mi ascolti bene: ho detto che è FINITA tra di
noi, FINITA HAI CAPITO? Ho tutto il diritto di rifarmi una vita, e di
frequentare CHI VOGLIO e con chi MI FA STARE BENE!"
"Io non cercavo..."
"Oh sì, tu cercavi proprio lo scontro, bello mio, ti conosco. Devi
lasciarmi vivere, hai capito? Noi due non stiamo più insieme e non c'è modo che
possiamo tornare a frequentarci. E SMETTILA DI
SCUOTERE QUELLA CAZZO DI TESTA!" Si ferma,
strizza gli occhi, lo guarda bene: "Rasta? Ti sei fatto... i rasta?"
"Già."Risponde gettando la testa all'indietro: "Ed ora se
permetti..." La prende e la sposta di lato sollevandola: "Come sto
tentando di dirti da che son giunto, non era te che cercavo."
"Co-cosa?" Dopo un istante di
smarrimento Jane si lancia al suo inseguimento: "Che vorresti dire?"
"Son qui per mia nipote, Hela. Posso
domandarti dove si trova o sono di impedimento al proseguire della tua
vita?"
Le guance di Jane diventano bollenti per l'imbarazzo: "Io... ahem... ti domando scusa, davvero, è solo che..."
"Non ha importanza, ora."
"E' nella stanza di Darcy, terzo piano a
destra."
"Veramente è secondo piano a sinistra" la testa di Darcy - e lo schermo del suo Starkphone
- fa capolino dallo stipite della porta: "Vieni, Thor, ti accompagno io. Hey, i dreadlocks, uau! No-Asgard-No-Cry, posso toccarli?"
Il sorriso di Darcy quando apre la porta della
stanza con un 'Ta-daa!' si spegne quando trovano il
lettino vuoto. Accende di scatto la luce e Thor si getta a cercarla
scaraventando i cuscini e le copertine, aprendo le ante degli armadi
chiamandola a gran voce.
Ha già il mjolnir alzato per spaccare la
finestra e cercarla fuori quando Darcy si piega
abbastanza per trovarla raggomitolata in un angolo buio sotto la rete del
letto.
Thor lascia cadere a terra il martello ammaccando le assi del pavimento
e sposta la rete cercando di fare il meno rumore possibile. La prende in
braccio - lei si raggomitola ancora di
più su se stessa diventando minuscola nelle sue braccia- e sospira di sollievo.
Hela apre appena gli occhietti gonfi di sonno,
incontra i suoi, e allunga le manine sui dreadlocks.
Si riaddormenta immediatamente stringendo una treccina tra i pugnetti chiusi.
Darcy aggiorna il suo profilo Instagram.
Il 'Like' di GreyRaven
è praticamente immediato.
Questi ultimi capitoli sono
assolutamente dei parti.
Ci sto mettendo un’eternità - e vi assicuro, non è una cosa psicologica,
io non vedo l’ora di finire!.
Ad ogni modo, come sempre non
posso mancare di ringraziare per il seguito, per l’affetto e per le recensioni
a quest’ultima parte della saga…
GRAZIE grazie
e ancora GRAZIE!!!
Come sempre, rimando al mio ask per
qualsiasi questione e per tutto il resto c’è MasterStark.
Alla prossima, se vorrete…
EC.