Cap.7 La follia dopo la morte
“Per oggi basta
nomi, continueremo domani” disse dura
Natasha.
“Dovresti far
venire Steve. Almeno dandovi il cambio
riusciresti a dormire” rispose Bucky. Finì di
sciacquare l’ultimo piatto, si
piegò e lo mise nella lavastoviglie. La chiuse e si
voltò, vedendo la rossa
fissarlo. Era seduta sul letto e teneva una mano sul calcio della
pistola nella
fondina.
“Non so se ti
aiuterebbe” sibilò. Winter sbadigliò,
si voltò
e avanzò. Si sedette sul pavimento e alzò le
spalle.
“Lo dico per te,
io di dormire, dormo” spiegò. Si sdraiò
sul
pavimento, sbadigliò nuovamente e chiuse gli occhi. Il
respiro gli divenne
regolare e si addormentò.
James
avanzò ondeggiando.
I lunghi capelli castano-rossicci gli sferzavano la pelle
pallida e
teneva gli occhi sgranati. Avanzò nel corridoio nero,
sentendo il battito
cardiaco rimbombargli nelle orecchie. Sentì le risate dei
medici, vedeva una
luce bianca uscire dalle fessure delle porte chiuse ai due lati.
Udì le proprie
urla a causa delle scosse elettriche provenire dagli usci chiusi. Una
lacrima
gli cadde dal viso, finì sul pavimento creando dei cerchi
concentrici sulla
superfice scura.
“Bucky!”
sentì
gridare. Si voltò, un giovane biondo dal viso coperto da una
maschera bianca
era davanti a lui. Allungò una mano nella sua direzione,
gridò vedendola
diventare di metallo e deformarsi, le dita diventarono ondulate e il
palmo si
trasformò in un filamento allungato.
Soldier ringhiò
nel sonno e strinse il pugno di metallo. Il
sudore gli colava lungo il viso e ansimava, scosso da brividi.
Natasha si
portò il cellulare all’orecchio sentendolo
squillare a vuoto.
“Pronto?”
rispose Steve dall’altra parte.
“Ho il tuo
migliore amico a casa mia” bisbigliò la Vedova.
“Cosa? Stai
bene? Ti ha attaccata? Lui come sta?!” gridò
Steve. Natasha sentì una serie di tonfi e il Capitano
ansimare.
“Sembra essere
dalla nostra parte. Rilassati. Solo che mi
servi qui” sibilò.
Bucky si voltò
a faccia in su, strinse gli occhi e gemette.
James
si mise a
correre, sentiva ululati di dolore ed esplosioni. Accelerò,
ansimando e riuscì
ad afferrare il braccio del biondo che correva davanti a lui. Questo si
voltò,
Bucky gli tolse la maschera che indossava e gridò vedendo
che al posto del
volto c’era un buco nero. Precipitò
all’indietro, lasciò andare la maschera e
cadde girando ripetutamente su se stesso.
Si
ritrovò in piedi,
madido di sudore con gli occhi sgranati. Guardò a destra e a
sinistra, c’era
una superfice di neve e l’ambiente era illuminato da una luce
biancastra.
“C’è
nessuno?”
domandò. Si girò e urlò vedendo la
maschera di Iron man nella neve.
Indietreggiò e boccheggiò, tremando.
“Esperimenti
sugli
umani”. Sentì la voce di Howard alle sue spalle.
Vide se stesso ridere, vestito
da militare, abbracciato a Steve. I caschetti da soldati di entrambi
oscillavano sulle loro teste seguendo i tremiti dovuti alle loro risate.
“Test
74, mi
raccomando, voglio il braccio montato entro sera”.
Risuonò la voce dello
scienziato dell’Hydra.
Lo
Steve davanti a lui
si trasformò in polvere e l’altro se stesso smise
di ridere. Si voltò, i
vestiti da militari scomparvero e rimase vestito con una tunica bianca.
Metà
del viso si liquefece, mostrando le ossa e l’iride rimasta
intatta brillò di
rosso.
Barnes sgranò
gli occhi ansimando e si voltò, tremando
strisciò sul pavimento. Sbatté un paio di volte
le palpebre, vide Natasha
chiudere la porta alle spalle di Steven ed espirò.
“Ben arrivato,
Capitano” biascicò.