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Autore: rosestewartlondon    08/07/2014    0 recensioni
Lo guardava come l'ultima parola di un tema di storia, tanto attesa e desiderata. E lo voleva come si può volere solo l'ultimo modello di una borsa Gucci, edizione limitata, o i biglietti per la partita dell'anno. Lo guardava e sapeva che comunque non sarebbe stato suo perché lei non era chi pensava di essere. E se lo avesse ucciso? E se fosse stato quello il momento della sua metamorfosi? E se i suoi poteri, misteriosamente repressi, fossero riemersi? Non poteva rischiare. Si chiese a quel punto se fosse stato meglio non sapere. Non sapere di non essere umana e di appartenere ad una dinastia di esseri mostruosi e di essere vittima di un incantesimo. Forse sarebbe stato meglio non sapere di non potersi innamorare. Sapeva di non doverlo fare. Nei suoi occhi era riflessa la luce che pensava fosse stata nascosta dentro di se e che non riusciva a trovare dopo quella asfissiante e sconvolgente rivelazione, che in un modo o l' altro l' avrebbe segnata. L'avrebbe odiata o uccisa lui stesso prima che potesse spiegarsi, se avesse saputo la verità. Erano solo due mostri che si amavano e che non potevano stare insieme.
Genere: Fantasy, Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Chapter 3 - that sensation she didn't want to feel
Stese semplicemente un filo di lucidalabbra per completare l' opera. Aveva decorato le sue palpebre in modo semplice e per niente eccessivo. Solo un filo di eyeliner nero allungato un po' ai lati, di come Kat lo usava ogni giorno in ogni occasione. Aveva applicato del rimmel del medesimo colore dell'altro cosmetico, sia sulle sopracciglia inferiori che quelle superiori e quel di lucido rosso porpora le conferiva un certo stile. Stava a pennello con l'intero outfit, ideato lo stesso pomeriggio per la festa della vittoria dell'ultimo match, al quale lei non era andata, dei Tigers. Aveva semplicemente indossato dei jeans blu cobalto, una maglia rossa come il rossetto e le sue DrMartens. Quella maglia era tra le sue preferite, per Hope era molto elegante, ma allo stesso tempo semplice. Era abbastanza lunga, ed aveva un corpetto che le cingeva il petto e scendeva larga sotto. Aveva dei merletti sempre rossi, che non erano esageratamente eleganti. Prese la sua giacca nera, il tempo non era dei migliori. Sin alla mattina un leggero ma fresco vento aveva accompagnato ogni ora. << Io vado zia >> annunciò aprendo il portone d'ingresso. Si convinse di aver fatto bene ad aver portato la giacca che decise assolutamente di indossare. Mentre infilava la manica la zia giunse nel salotto a pochi metri da lei. Aveva il volto sporco di farina e il grembiule fradicio d'acqua e con delle macchie di crema al cioccolato, che a giudicare dall'aspetto sembravano fresche. Helen si stava dedicando alla cucina, che per intendersi non era il suo forte. Affatto. << Per che ora sarai di ritorno? >> chiese Helen avvicinandosi alla nipote. Hope non sapeva l'orario preciso. La festa iniziava alle sette e non sapeva quanto si sarebbe prolungata, fino a che ora... << Non lo so, ma non farò tardi. Promesso. >> rispose. Helen le sorrise, e le accarezzò la spalla. Da quando era uscita dall'ospedale era più apprensiva del solito, faceva molte domande e si interessava di argomenti che non dovrebbero interessare agli adulti. Certo forse era preoccupato, ma ad Hope quella serie di atteggiamenti sembrava solo ridicola. << Bene tesoro. Fa attenzione >> si raccomandò dolcemente. Hope sapeva che la zia sarebbe morta se le fosse accaduto qualosa. Qualsiasi cosa, ma nulla c'era da temere. << Okay, sta tranquilla >> la rassicurò infine, varcando la soglia della porta. Sarebbe andata a piedi, voleva fare dei passi a piedi e poi la palestra della Fincol non era lontana. Da quando era uscita dall'ospedale non aveva neanche un po' di spazio per sè. Aveva l'impressione che Zayn e la zia la perseguitassero e con una fastidiosa insistenza. Zayn non era mai stato così... strano. Sì, strano era l'aggettivo perfetto per descrivere il comportamento recente di Zayn. Hope era ancora a disagio con lui per quella sera e il suo nuovo comportamento non l'aiutava minimamente. Zayn anche sarebbe stato presente a quella festa. Come tifoso dei Tigers si sentiva n obbligo. Ovviamente. Si era persino offerto di andarla a prendere, ma Hope aveva esplicitamente detto con convinzione di desiderare andare a piedi. Andava sempre a piedi a scuola, ma ultimamente non ne aveva avuto la possibilità. Zayn sembrava aver capito quel suo desiderio di voler riavere una vita normale. E non sentirsi una disagiata, perché non lo era. Kat sarebbe andata con Sean, non lo aveva ancora lasciato. Ad Hope la cosa faceva ridere. Kat aveva detto di non aver avuto tempo. Aveva avuto ben tre settimane da quella sera! Hope era convinta che alla fine lei ci teneva a lui. Una volta davanti la palestra si guardò in giro, in modo veloce e superficiale, e controllò nello schermo del suo I phone se i capelli fossero in ordine. Fortunatamente lo erano. Li aveva lisciati e lasciati completamente sciolti. Aveva un manto biondo miele che le ricopriva metà schiena. La palestra si era tramutata in una pista da ballo, con tanti luci che illuminavano il pavimento. L'odore che era solita avere era svanito, benché fosse stato sostituito da un odore nauseante di varie acque di colonie. << Hey! >>, si sentì toccare la spalla da dietro, mentre avanzava in cera di qualche viso a lei non estraneo. << Ciao Kat! >> la salutò. Notò che Kat era particolarmente bella quella sera. Aveva raccolti in una coda alta. Le sue labbra erano , non sorprendentemente, rosse. Il suo sguardo era particolarmente intenso ciò era dovuto all'ombretto nero steso sublimemente sulle palpebre. << Sei fantastica Kat >> la contemplò Hope. Dal sorriso a trentadue denti di Kat sembrava non aspettasse altro. << Lo so e grazie >> rispose in modo ironico e felice. Nella sua ironia c'era però la consapevolezza di essere davvero sexy. Con quel suo top corto nero e quella gonna, e le scarpe, i trampoli in realtà... Era da mozzare il fiato. << Anche tu Hope. Dai su! Vieni a ballare >> disse Kat porgendogli la mano e spingendosi verso la pista con movimenti sensuali. La musica era davvero, davvero assordante e decisamente troppo alta. << Si, solo ho bisogno di bere. Ti raggiungo subito >> la fermò Hope, dirigendosi verso il bancone dove cocktail e vari stuzzichini erano abbondanti. Versò della Vodka nel suo bicchiere e la sorseggiò lentamente.Il sapore della Vodka era gradevole e lei lo adorava. << Però >> pronunciò una voce profonda e familiare. Zayn. << Sei bellissima Hope >> esalò costui. Era sicuramente lui. I suoi capelli, i sui occhi, il suo stile. << Grazie >> biascicò Hope sorpresa di non averlo notato da subito. Eppure si era vestito come suo solito: skinny jeans, Blazer e maglia rossa, casual. Non c'era neanche tanta gente, non ancora. Zayn aprì una bottiglia di una Heineken e la sorseggò,finquando non le fece senno di seguirlo. << Ecco, qui si può parlare >> aveva detto Zayn, incrociando le gambe sottili e assumentdo un'aria soddisfatta, probabilmente per esser riuscito a trovare due posti liberi in un angolo più remoto e tranquillo, per modo di dire. Hope stava esaminando lentamente le sue parole. Parlare? Di che dovevano parlare. Hope si era rassicurata, in parte, pensando di aver risolto la faccenda del bacio e del suo assurdo comportamento. Insomma non ne voleva più parlare. Il solo ricordo dell'accaduto la faceva rabbrividire. Era come se si stesse schernendo da sola. Torno alla realtà, quando si rese conto di aver divagato troppo, avendo portato avanti una teoria, sulle sue ignote intenzioni, tutta sua. Ma se non di quello, di cosa doveva parlare? Cos'altro? Hope era davvero nervosa, parlava in mente quando accadeva. Si assillava con mille domande, a volte nemmeno inerenti all'argomento. La maggior parte delle volte. << P-parlare? >> balbettò guardandolo, quasi impaurita. Zayn aveva finito di bere la birra e posò la bottiglia su un davanzale che sporgeva dietro di loro. Prese anche il bicchiere di Hope, ormai vuoto, e lo posò nello stesso posto. Sospirò profondamente e finalmente sembrava essersi deciso ad ammonire i dubbi della ragazza che fremeva al pensiero. Non vedeva l'ora di sapere cosa avesse da dire. << Ho l'impressione che tu sia arrabbiata con me >> ammise lui. Hope era sorpresa dalla sua affermazione. D'altronde il suo recente comportamento avrebbe potuto fare insinuare una tale cosa. S'interrogò per aver a certezza di non essere davvero arrabbiata. Certo, all'ospedale quel " ti ho fatto credere qualcosa che non c'è " l'aveva come ferita, ma non era arrabbiata con lui. Anche lei aveva sbagliato. Rimaneva tanti interrogativi nella sua mente, che non riusciva a schiarire per risolverli una volta per tutte. C'era qualcosa, qualcosa che non quadrava. Non ricordava nulla della partita solo della partita. Era come se più andasse avanti più dimenticasse di quella sera. E lei lo stava notando. Eccome se lo stava notando! Ricordava che si era ritrovata nel buio di colpo e poi nulla. Si era risvegliata su un letto d'ospedale. Ricordava la discussione noiosa di Kat su Sean, e poi? E poi niente. Zayn centrava qualcosa, le teneva nascosto qualcosa. Lo sentiva. Poteva essere il motivo per cui avrebbe potuto essere arrabbiata. No, arrabbiata non era la parola giusta. Forse delusa. Si erano sempre detti tutto. Avrebbe voluto solo delle risposte a delle domande che lei non riusciva a ricavare. Era una cosa altamente, assolutamente impossibile. Non si sentiva più attratta da Zayn come la sera prima della partita, la sera in cui aveva quasi rovinato un'amicizia fantastica. Zayn era tornato ad essere quello di prima. L'amico perfetto...o quasi. Era più protettivo e misterioso. Non freddo nei suoi confronti. assolutamente no. << Non sono arrabbiata con te >> borbottò Hope. Avrebbe voluto dire " solo delusa e confusa. Allo stesso tempo. " Si domandò, a quel punto, a cosa Zayn si stesse precisamente riferendo Forse avrebbe fatto prima a chiederglielo direttamente, ma non ne aveva la più minima intenzione, almeno fino a quando non fosse stata sicura. << A me sembra di si. Hai rifiutato il passaggio e va bene, ma ogni volta che cerco di starti vicino è come se ti facessi schifo! Forse sarei dovuto aspettarmelo, ma non ero pronto. In questo caso la colpa sarebbe mia. Solo mia. >> proseguì Zayn con un tono serio e confuso. Non sapeva cosa Hope avesse e questo lo preoccupava. Era evidente. Forse Zayn aveva ragione. Hope si era un po' distaccata da lui. Ma era pur vero che sarebbe dovuto passargli di mente come anche solo una lontana possibilità. << Non voglio perderti Hope >> si chiarì meglio lui, con un tono dolce. Hope non sarebbe mai stata arrabbiata con Zayn, lo riconobbe e pensò bene di tenerglielo presente. << Non sono arrabbiata con te, Zayn. E' solo che... è strano! Insomma tutto quello che è successo. Prima e dopo la partita. Io non ricordo niente di quella sera e ho come la sensazione che non sia per il trauma che ho subito, non so cos'è ma è strano e questa cosa mi fa paura. Poi tra noi è successo quello che è successo e questa cosa, mi rendo conto, non potrà mai cambiare. Non so come l'hai presa, non abbiamo più parlato di quella serata. Io non so davvero che fare. Ma voglio che tu sappia solo che mi manchi e non potrò essere , neanche tra un milione di anni, arrabbiata con te >> confessò Hope aprendo il suo cuore e lasciano trafilare i suoi dubbi e le sue incertezze. Zayn abbassò lo sguardo. Si sentiva per caso in colpa? Sì, era quello che faceva quando lo era ed era raro lo fosse. Era troppo orgoglioso. << Zayn, tu non sai niente ? >> domandò Hope alzando un sopracciglio, sospettosa. Il ragazzo si passò una mano tra i suoi capelli corvini, lasciando che la manica della sua giacca si ritirasse e lasciasse intravedere i numerosi tatuaggi. Non l'aveva mai notato. Non l'aveva mai notato quel disegno pentagonale con una croce greca all'interno. << Rispondi >> gli impose con tono convinto, probabilmente per la confusione. << Hope ascolta io... ti voglio bene. Sei una persona fantastica e mi sono preoccupato per te. Non ho parlato di quella serata perchè pensavo non volessi o forse perché io non volevo. C'è stato un malinteso. Anche al parco quella notte. Ho provato a baciarti beh...perché sono un ragazzo! Accidenti è normale! Non so cosa provi per me, ma io voglio continuare ad essere tuo amico. Amico >> sottolineò. Hope era frustata da quella sua risposta. Non l'aveva guardata neanche per un secondo in faccia e non perché era nervoso. Stava mentendo. Lei sapeva che provava qualcosa per lei, ma perché negarlo. Quella sera al parco sentiva il suo cuore battere forte. E quando è il cuore a risentirne beh... Aveva preferito mentire che dire la verità alla sua migliore amica, aveva preferito mostrarsi superficiale, rinunciare all'orgoglio per una menzogna poco credibile agli occhi di Hope. Hope non provava la stessa cosa per Zayn, ma lui stava ribaltando a situazione. << Torniamo ad essere come prima. Hope non chiedo altro. Lascia andar via tutti questi interrogativi >> progredì accarezzandole il volto. La sua mano venne spostata da quella di Hope. Una lacrima le rigò il viso. << Zayn tu sei la miglior cosa di questo mondo. La miglior cosa che sia mai stata mia. Non avrei mai creduto che un'amicizia potesse essere così forte. Io non provo nient'altro che ciò. Ora lo so, ne sono sicura come sono sicura di conoscerti. Zayn perché mi menti? Che cosa è successo quella sera che non so? Io lo so che c'è qualcosa! Ma non vui dirmelo. Va bene, okay. Ora però scusami vado da Kat che si starà chiedendo dove sia >> esalò alzandosi facendosi forza. Avanzò versò la chioma rossa che si scuoteva a ritmo di musica accanto a Sean. Zayn rimase là con le parole in bocca e il cuore in mano. Solo a guardare Hope scomparire. Forse per sempre. Qualcosa governava lui e lei. Qualcosa che Hope non conosceva, ma che aveva bisogno di conoscere. Zayn le nascondeva qualcosa che la riguardava strettamente. Hope finalmente alzò lo sguardo e vide a pochi passi da Kat, qualcuno di molto familiare. Ergeva un ragazzo alto e muscoloso. Iridi fulminanti e illuminate da una luce unica. Qualcuno che lei aveva già visto. Sentì la sua testa scoppiare quando costui la inchiodò con lo sguardo duro e severo. Ecco la musica frustante, ancora vigere nella sua testa. Quella voce chiamare il suo nome. Quell'impetuoso vento aggrovigliarla del tutto. E il rosso affogarla. Non riusciva a distogliere lo sguardo da lui. Era magnetizzata. Sentì le gambe cedere e poi si accasciò sul pavimento tenendosi la testa. Finalmente poté abbassare lo sguardo. Lacrime salate scorrevano, scavando solchi indelebili sul suo volto pallido. Era ancora quella sensazione che lei non voleva sentire, ma che la inebriava a che la costringeva a sopperire in silenzio. Due stivaletti marroni, consumati alle punte, si fecero avanti. Hope alzò gli occhi rossi di pianto come non mai, e ricordò improvvisamente. Eccolo il pezzo mancante del puzzle. Era stato quello la ragione del suo mancamento alla partita. Era il ragazzo. Come aveva fatto a dimenticarlo? Perché l'aveva dimenticato? La domanda giusta da porsi, in quell'istante infernale, era ben diversa. Perché le faceva quell'effetto? In realtà, notò cautamente Hope, non c'era solo una domanda da porsi, ma ben due, tre... Perché le si era accostato? Perché la stava guardando con quello sguardo agguerrito? E soprattutto: chi era? Il ragazzo era obiettivamente dotato di una suprema bellezza. Quelle due iridi veri erano così definite e bruciavano, bruciavano ardenti. Le sue labbra carnose erano così rosa e la sua pelle, di un colorito perfettamente adeguato. Ora lo vedeva meglio. le era più vicina o meglio lui era più vicino a lei, che immobile lo esaminava. Hope era riuscita a guardarlo, e se ne stava rendendo conto. Ciò l'aiutò a rialzarsi. Si fece forza e si rimise in piedi, perfettamente di fronte a lui. Nessuno sembrava essersene accorto. Hope ne era contenta. Meglio non dare nell'occhio. Il riccio era molto alto, e più "vecchio" di lei. Aveva qualche anno in più sicuramente. Lui inarcò le sopracciglia e mentre i due si fissavano ostilmente, come se si fossero fatti un torto a vicenda, il ragazzo le puntò il dito contro. << Tu! >> esclamò furioso. Hope era solo un tantino spaventata. Ma che stava succedendo? << Chi sei? >> domandò retraendo la mano e posizionandole lungo il suo corpo. La sua voce era profonda e roca. << Stavo per porti la stessa domanda >> fece presente Hope. Non aveva, di sua sorpresa, esitato a rispondere. Si era prostata coraggiosa in un certo senso. Aveva capito che aveva bisogno di domande e di risposte e l'unico modo per averle in quel momento era parlare, affrontando la situazione. << Usciamo di qui >> propose il ragazzo, facendosi spazio tra la folla, aspettandosi di essere seguito da Hope. Costei non ne aveva intenzione. << Non usciamo fin quando non mi spieghi >> ribadì Hope facendolo girare di scatto. Lui le si avvicinò. << Ascolta >> rispose cercando di mantenere la calma << Esci fuori e ti spiego >> proseguì sostenendo quanto detto in precedenza con una certa faccia tosta, che era molto simile a quella che Kat metteva in evidenza qualora si trovasse in disaccordo con qualcuno, specialmente se quel qualcuno fosse di sua conoscenza. << No, io non mi muovo. Per quanto ne so è già difficile cercare di guardarti cercando di non cadere o svenire >> ammise Hope, riferendosi al fatto di star utilizzando tutte le sue forze per resistere a quell'emicrania e quella debolezza che le impediva di guardarlo. Di guardare quei due occhi grandi e profondi che la ammaliavano e al contempo la consumavano. Il ragazzo sospirò e allargò le mani , mostrando la sua ritirata da quella "battaglia". Sospirò e mise le mani sui fianchi e assunse un' espressione presuntuosa. In tutto ciò Hope non poté far a meno di notare quanto quella camicia bianca gli stesse bene. I primi bottoni erano sbottonai e lasciavano una ridotta visuale sul suo petto, a quanto pare tatuato. Erano due uccelli quelli? Hope notò che aveva le maniche piegate e gli avambracci scoperti. Ecco che sul suo polso notò il tatuaggio, che aveva appena visto su Zayn. Anche quest'ultimo lo aveva lì. Ma cos'era quell'esagono con quella croce? << Okay, ma almeno spostiamoci >> boicottò il ragazzo, girandosi in torno per far notare alla ragazza che erano nel bel mezzo di una pista da ballo. Hope annuii e lui si diresse nella stessa direzione, imboccata prima da Zayn. Erano a pochi passi dal luogo in cui Hope e Zayn avevano conversato. << Bene >> introdusse il suo discorso la ragazza. << Iniziamo con le presentazioni >> biascicò poi. Il ragazzo la guardava acidamente e con una certa perseveranza. Era molto bello e questo Hope lo riconosceva. Un giramento di testa la colpì nuovamente, e si tenne vicino il muro con la mano sinistra mentre l'altra era occupata a sorreggersi la testa dolente. Strizzò gli occhi per qualche secondo. Non poteva resistere, non le importava con chi fosse, dove fosse o cosa stesse facendo, soffriva maledettamente. << Stai bene ? >> domandò il ragazzo più spaventato che preoccupato. Cerco di contenersi e si distaccò dal muro. Era riuscita a trattenere le lacrime e il dolore sembrava alleviarsi. << Si >> constatò infine. << Sono Harry, Harry Styles >> si presentò cordialmente l'individuo che ergeva di fronte a lei. Le porse la mano. Nel momento in cui Hope la strinse accadde qualcosa di insolito. Una scossa la pervase e le ricorse lungo l'intera colonna vertebrale. Lui immediatamente ritrasse la mano, era terrorizzato almeno quanto lei. Evidentemente anche lui aveva provato qualcosa di simile. Hope si guardò la mano e un segno nero sembrava essere comparso su essa. Un piccolo trattino verticale era al centro del suo palmo. Pensò si fosse macchiata con l'eyeliner, ma quando provo a rimuoverlo sfregandolo, capì che non era quello. Decise di pensarci dopo mettendo giù, lungo il suo fianco la mano. Lui la guardò e lei fece altrettanto. << Sono Hope Howard >> disse semplicemente. << Perché... >> Hope scosse la testa, come per rimuovere quelle presunzioni su di lui, che purtroppo erano negative. << Cosa sei tu? Insomma perché...? >> pose la sua confusa domanda, realizzando, al contempo, che se fosse stato qualcun' altro non avrebbe capito a cosa si stesse riferendo. A quel punto dubitò persino sul fatto che se si fosse sbagliata anche lui poteva non aver afferrato il contorto concetto. La sua espressione persa lasciava dubitare. << Non lo so >> continuò il ragazzo, interrompendola. Aveva chinato il capo. << E ho intenzione di saperlo. Potresti essere una minaccia per noi tutti e se fosse così avrei il compito di fermarti. C'è qualcosa in te che non quadra >> Piuttosto schietto, pensò Hope. Sarebbe stata probabilmente ferita se quelle parole fossero uscite da qualcuno che conosceva. Come Zayn. Era diverso dubitare di aver qualcosa di strano dal sentirselo dire. Era esilarata e spaventata. " Una minaccia", l'aveva paragonata ad una parola tanto misticamente assurda! Parlava come se si stesse preoccupando per l'umanità, o per la sua specie. Eh sì! Hope cominciava a dubitare non fosse tanto normale parlare in quel modo. Non aveva mai creduto alle cose sovrannaturali, ma in fondo non è mai troppo tardi. Poi chi era lui per "fermarla"? << Cosa stai blaterando? >> chiese , usando un tipo di ironia non esattamente appropriata. Bensì fuori luogo. Il ragazzo s'illuminò. << T-tu non sai >> affermò. Apostrofare l'animo di Hope con l'aggettivo << confuso >> era nulla. Harry sembrava essersi bloccato << Cosa? >> lo riprese Hope. << Insomma dì qualcosa! Sto diventando pazza ! >> gridò quasi esasperata, riferendosi anche a Zayn. Lui l'afferrò per il braccio, con una presa violenta e fin troppo forte. Nessuna scossa. Moriva dalla paura e affogava nell'ignoto oceano di irrisolvibili quesiti, in quell'istante. Lui la trascinò versò l'uscita retrostante, senza dir niente. Hope rabbrividì. << Lasciami, mi stai facendo male! >> esclamò invano. Erano fuori, dietro la palestra. Era buio e faceva piuttosto freddo. Motivo in più per rientrare. Hope chiamò nella sua mente Zayn. Aveva bisogno di lui. Harry non ascoltava. La lasciò solo una volta assicuratosi di esser solo. Era un vicolo ceco, stretto e macabro. << Non so tu chi sia, cosa sia. Ma sai qualcosa e tu devi dirmelo. Lavori per lui ? Non è vero? Carl? Ma certo che sì. Quale sia il tuo trucco non lo so, ma non funzionerà più >> disse furioso. Carl, chi era Carl? << Rispondi! >> urlò furioso, restringendole il braccio. Lacrime aspre bagnarono di nuovo il suo volto, due volte nella stessa serata. Un rumore lo fece voltare, Hope si abbassò a terra tenendosi la testa. Qualcuno avanzava nella nebbia. Hope alzò lo sguardo e lo riconobbe. Zayn. << Styles >> parlò non degnandola di uno sguardo. << Malik >> lo copiò Harry. << Lasciala stare, brutto bastardo >> imprecò assalendolo di colpo, facendo sobbalzare il cuore, lo stomaco, l'intestino, ben tutto ciò che fosse all'interno di Hope. Quest'ultima era troppo impegnata a vivere il presente per trasferirsi sul suo pianeta dove ogni domanda era ben accetta. Harry teneva Zayn lontano con le sue grandi mani. Ma Zayn gli scagliò un pugno nello stomaco, facendolo sussultare. Sembrò non aver scaturito nulla, neanche una nonché minima reazione. << Smettila idiota >> parlò Harry beffardo. << Non le sto facendo nulla di male. Non ancora, almeno. Lavora per Carl >> annunciò, forse aspettandosi lo stupore di Zayn che si era ricomposto e forse calmato, in parte. << Come al solito non capisci niente Styles >> rise sotto i baffi Zayn, schernendolo. Ora che le acque si erano placate , Hope si chiese come i due si conoscessero. Un'altra domanda che si univa alle altre. << Non lavora per Carl, ma non la vedi?!? >> indicò Hope ancora a terra. Harry la guardò. Era lei quella sotto i riflettori in quel momento. << Non sa niente, credimi >> concluse avvicinandosi lentamente ad Hope. << Come al solito hai frainteso Malik >> replicò Harry. << Tu non sai di cosa è capace >> proseguì. Hope si sentiva come un fenomeno da baraccone. Si chiese se lo fosse per davvero, o era solo un allusione momentanea. << Lo so, ma non sa niente Harry. Dobbiamo parlare >> concluse Zayn facendosi seguire da Harry. Hope aveva paura si picchiassero ancora. Si alzò da terra e cercò di calmarsi. << Aspettami Hope, ti riaccompagno a casa >> disse Zayn prima di svoltare. Hope annuii. Di lui sapeva di potersi fidare, non aveva comunque le forze di scappare. Si sentiva debole. << L'hai difesa perché è la tua ragazza. Ora ho capto! >> commentò Harry. << Non è la mia ragazza >> lo confutò Zayn. Dopo di che i due si allontanarono. Hope voleva ascoltare, nessuno voleva fare il primo passo. Bene, ci avrebbe pensato lei. Aspetto qualche minuto, prima di avanzare. Fremeva all'idea di aver la possibilità di scoltare per chirire almeno qualcosa. Era nervosa e impaurita. Avrebbe voluto avere quel tipo di temerarietà tanto ambita. A passo cauto e accortò avanzò, appiccicata alla parete, fino alla fine del vicolo, lungo all'incirca due-tre metri. Poco distanti risuonavano sul marciapiede desolato le voci dei ragazzi. << Zayn, sapevo fossi un coglione ma non così... >> Era Harry, per forza. << Devi dirglielo >> continuò. Fu quello che riuscì ad origliare. Doveva avvicinarsi, ma come? L'avrebbero vista. Lo fece ugualmente. La nebbia era dalla sua parte. L'aria non era affatto nitida. Era spalle al muro e vedeva i due ragazzi parlare. << Devi dirglielo >> ripeté Harry. Zayn commentò qualcosa sottovoce. << Ne pagherai le conseguenze, più di quanto tu non abbia già dovuto fare in passato >> rispose Harry, con la sua voce profondamente roca e forte. Hope inciampò su un sasso e imprecò << Merda >>. Si maledisse per essere così sfacciatamente maldestra. I ragazzi si voltarono e avanzarono verso di lei. Insieme. << Che devo sapere ? >> domandò Hope con una voce rotta . Alcune lacrime scorrevano sul suo volto, ancora. Harry e Zayn si guardarono complici. << Hope è arrivato il momento della verità >> annunciò Harry con una certa, sospetta instabilità vocale. << Non è arrivato nessun momento. Vieni Hope, andiamo a casa >> proseguì Zayn. alzando la voce, più di quanto avesse fatto nella conversazione di prima e ignorando "l'amico", cambiando discorso. Parlavano di due cose diverse, a quanto pare Harry voleva raccontarle quello che Zayn non voleva. << Non devi sapere niente >> bofonchiò Zayn per concludere. Le tese la mano per farla avanzare verso di lui. Hope non si mosse. << Invece sì! >> ribadì la ragazza. << Zayn devi dirglielo >> s'intromise Harry. << Dirmi cosa? >> domandò Hope. << Nulla >> rispose Zayn guardando male Harry. Come poteva pensare che se l'avesse anche solo seguito Hope avrebbe dimenticato tutto? Come poteva farlo? La conosceva, avrebbe dovuto saperlo. Zayn prese Hope per il braccio con una stretta piuttosto forte, ma non quanto quella di Harry forse per le sue mani più piccole. Hope non disse nulla, semplicemente acconsentì i suoi movimenti. Harry rimase indietro. Si voltò guardandola e Hope fece altrettanto. Due sguardi in un' oscurità, più complici di quanto pensino o di quanto possano solo minimamente immaginare. Hope sapeva almeno chi avrebbe dovuto cercare per sapere chi lei fosse, cosa fosse e rispondere a tutti quegli interrogativi. Perché quel segno, perché una minaccia, perché quei giramenti di testa. perché il vuoto di memoria, ecc. << Zayn, hai detto di voler essere mio amico. Beh da ora io e te non ci conosciamo più. Sai quanto ho bisogno di sapere ma pensi più a te che a me. Io non l'ho mai fatto con te, mai di proposito. Tu lo stai facendo. Da ora in poi scordati di me >> disse Hope prima di scendere dall'auto di Zayn. Sbatté lo sportello e si appropinquò verso casa. Doveva cercare risposte ed Harry, sebbene di lui avesse paura, sembrava l'unico disposto a farlo. Non poteva fidarsi di nessuno, ma almeno provare. L'auto di Zayn andò via e il rumore delle gomme risuonò nell'aria. Devo solo trovare Harry, pensò Hope, non avendo idea di come. #spazio autrice
Hey! Salve a tutti! Grazie di aver letto, grazie mille davvero. Spero sia stato di vostro gradimento e prima di passare all'analisi del capitolo voglio solo dire che mi dispiace non aver aggiornato per un po', ma avevo perso l'ispirazione. Ahahah. Chi scrive mi capirà. Comunque ora continuerò, è Estate ed avrò più tempo. Quindi pensò che dovrei riuscire a pubblicare almeno un capitolo a settimana. Allora che dire... Povera Hope! E' super confusa è ciò è alquanto deducibile ahah L'amicizia con Zayn sembra essere andata in rotoli. Proprio ora che Hope aveva chiarito i suoi sentimenti per lui. L'incontro con Harry è stato piuttosto sconvolgente per lei ma utile al contempo, non trovate? Almeno ora sa a chi rivolgersi per capirci qualcosa. La confusione era l'obiettivo di questo capitolo, i chiarimenti verranno forniti più in là. Troppi misteri, non trovate? Vorrei sapere cosa è secondo voi quel segno? Harry ha terrorizzato Hope, ho immaginato il suo personaggio così e ho provato a descriverlo. Spero vivamente che il capitolo non vi abbia annoiato. Vorrei tanto sapere cosa ne pensate, è importante. Quindi se vi va lasciate una recensione, anche breve. Che sia una critica o meno sarà ben accetta. Ora vi lascio, mi sono dilungata troppo. Grazie ancora < 3 Alla prossima!
 
  
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