Harry
arrivò a casa in anticipo, infatti dovevo
ancora vestirmi e sistemarmi i capelli, per il momento li avevo
raccolti con
una pinza «ciao, entra pure io sono ancora in
pigiama» lo salutai e lui senza
pensarci due volte entrò e mi diede un bacio sulla guancia
per salutarmi,
brividi, per caso è entrato qualche spiffero? Mah
«io vado a vestirmi tu intanto
fa come se fossi a casa tua» corsi in camera mia per decidere
cosa avrei
indossato alla fine optai per dei pantaloni neri aderenti e un
maglioncino
Burberry che odiavo solo perché mi era stato regalato da mia
madre ma era
comunque molto carino. «ho prestato la macchina a Kelly per
andare
all’università oggi dato che mi avresti
accompagnato tu a casa di Kate» dissi
mentre lo raggiungevo in salone «si hai fatto bene, non le
hai detto niente di
Parigi vero?» chiese speranzoso «no non le ho detto
niente, sai mi offende che
tu possa pensare che sono una dalla parlantina facile» si
alzò dal divano e si
avvicinò a me lentamente «no non lo penso, mi fido
di te» rimanemmo a guardarci
negli occhi per qualche istante eravamo come paralizzati, i suoi occhi
erano
dannatamente belli, i suoi capelli erano meravigliosi ed era
impossibile
resistere alle fossette che gli si formavano quando sorrideva, Harry
allungò il
braccio e mi accarezzò il viso, non riuscivo a muovermi e a
spostare lo sguardo
dai suoi occhi, ma cercai lo stesso di tornare nel mondo concreto con
tutte le
mie forze «forse è meglio andare, Kate ci
aspetta». Per tutto il tragitto in
macchina rimanemmo in compagnia di un silenzio tombale nessuno dei due
aveva il
coraggio di parlare e non riuscivamo a capire cosa stava succedendo
anche se
era già un po’ che riflettevo sul mio rapporto con
Harry.
Venti
minuti dopo arrivammo a casa di Kate che
appena mi vide mi abbracciò «Adam è in
camera mia e non vede l’ora di parlare
con te» entrai a testa bassa e presi tutto il coraggio che
avevo in corpo «vado
a salutarlo tu intanto rimani pure qui» dissi rivolgendomi a
Harry, dopo di che
mi diressi nella camera dove c’era lui, tra pochi istanti
l’avrei rivisto, lui
che è stato il mio migliore amico da tutta la vita, dopo
tutto quello che
avevamo passato insieme e in quel momento ci divideva solo una porta
socchiusa
la aprii lentamente e lo vidi seduto su una sedia di spalle era
dimagrito
parecchio, la carnagione molto chiara e i capelli mossi, erano sempre
stati
tendenti al riccio «ciao Adam» gli sussurrai
rimanendo nella mia posizione, mi
aveva sentito in un primo momento non si mosse ma poi iniziò
a girarsi dalla
mia parte lentamente chiedendosi se la mia voce fosse reale o se era
solo il
frutto della sua immaginazione, poi mi vide i nostri occhi si
incontrarono e
rividi di nuovo quello sguardo che mi aveva accompagnato per una vita
intera e
che non vedevo ormai da due anni, forse lui era cambiato ma lo sguardo
era lo
stesso di una volta. Improvvisamente si alzò e venne ad
abbracciarmi, era
talmente magro che potevo sentire le sue ossa «non ci posso
credere che sei
qui, è un sogno che si avvera per me, neanche immagini
quanto ho desiderato
questo momento» mi disse tra le lacrime. Dopo alcuni minuti
riuscimmo a
staccarci «Kate mi ha parlato di te, mi ha detto che sei
cambiato» Adam annuì «si
ho fatto molti errori Bridget ma ci sto provando con tutto il cuore a
cambiare
però nessuno riesce a starmi vicino come facevi tu e senza
di te sono perso, ho
mandato a quel paese tutte le persone sbagliate che frequentavo, primo
fra
tutti Brandon e da poco ho iniziato ad andare da una terapista che mi
aiuta con
i problemi che ho con l’alcool e col fumo, insomma da quando
abbiamo litigato è
stata questa la mia vita ma Bridget te lo voglio dire col cuore in mano
mi
dispiace davvero tanto per tutto» disse con
l’espressione più sincera possibile,
ero contenta che aveva deciso di cambiare e cosa ancora più
bella è che l’aveva
fatto senza l’aiuto di nessuno, mi sedetti nel letto e lui
fece lo stesso «Adam
io ti ho già perdonato ormai è acqua passata e
anche nella mia vita sono
successe molte cose, tanto per cominciare vado
all’università per diventare
stilista e poi vivo a Londra con la mia..» Adam
annuì e finì la frase al posto
mio «la tua migliore amica lo so, Kate me ne ha parlato,
è giusto così, sono
contento per te non posso sperare dopo due anni di trovare le cose come
le ho
lasciate anzi ci terrei tanto a conoscerla» dopo di che mi
alzai «vieni intanto
ti faccio conoscere una persona» e lo condussi da Harry
«lui è Harry» e si
presentarono «voi due state insieme?»
domandò Adam rivolgendosi a me e Harry «no,
noi due siamo solo amici» rispondemmo un po’
impacciati.
Rimanemmo
per tutto il pomeriggio a casa di Kate a
parlare delle nostre storie passate, delle cose che erano successe
mentre
eravamo lontani e di tutte le follie che avevamo fatto insieme,
così alla fine
decisi di invitarli alla festa di Kelly e loro accettarono volentieri
«vi
fermate a cena?» ci chiese Kate vedendo l’orario
«si va bene così parliamo
ancora un po’» dissi raggiante, anche la cena con
Kate e Adam fu molto
piacevole dimenticai tutti i problemi che avevamo avuto in passato e mi
godetti
quel tempo insieme a loro, avevo ritrovato due amici. Quando ci
salutammo e ci
mettemmo d’accordo che ci saremmo visti direttamente alla
festa di Kelly che io
e Harry avevamo organizzato molto accuratamente nei minimi dettagli.
Ero
davvero felice avevo addosso un’ansia incontrollabile e alla
fine era andato
tutto bene, certo stavo male per Liam infatti le occhiaie che avevo
quel giorno
lo potevano dimostrare ma ero comunque contenta «mi
riaccompagni a casa? Kelly
sarà in pensiero l’altra volta mi ha fatto una
scenata» dissi a Harry mentre
salivo sulla sua macchina «no prima voglio farti vedere una
cosa» rispose
facendo il misterioso, ricambiai il sorriso «dove mi vuoi
portare?» ma mi tenne
sulle spine «lo vedrai» mise in moto la macchina e
si diresse verso un posto a
me sconosciuto, ero eccitatissima anche se non ero a conoscenza delle
sue
intenzioni.
Lo
guardavo mentre guidava, una visione davvero
piacevole era felice glielo si leggeva in faccia, guardavo ogni cosa di
lui, le
sue labbra, i suoi capelli, le sue mani forti e calde che mi avevano
toccato
tante volte provocandomi delle scosse incredibili in tutto il corpo ed
era
bello, bello da togliere il fiato.
All’improvviso
fermò la macchina eravamo arrivati,
guardai fuori dal finestrino e mi accorsi che ci trovavamo in una
strada che
non avevo mai visto prima e intorno a noi c’erano solo case,
scesi dalla
macchina guardandomi attorno con un’espressione spaesata
«ma dove siamo?» Harry
si avvicinò a me «tu seguimi» non me lo
feci ripetere due volte e lo seguii, mi
condusse in un vicolo buio che a dire la verità un
po’ mi spaventava ma se lui
era con me mi sentivo al sicuro, Harry salì su una scala che
portava non so
dove, inizialmente rimasi un po’ dubbiosa ma poi decisi di
seguirlo, al termine
di quella scala ci ritrovammo sopra un tetto «siamo su un
tetto?» gli chiesi
restando nella mia posizione «sì ma è
questa la parte bella» e continuò a
camminare, mi misi al suo fianco cercando di capire cosa voleva
mostrarmi e ciò
che vidi mi tolse il fiato «caspita è
bellissimo» avevo davanti a me un
panorama stupendo potevo vedere tutta Londra e vista di notte era
meravigliosa,
forse mi sbagliavo su questa città, riuscivo a vedere il Big
Ben e tutte le
luci della notte «si lo penso anch’io,
l’ho scoperto per caso e da allora vengo
spesso qui è uno dei posti migliori che conosco»
disse avvicinandosi a me e
guardandomi negli occhi «mi piace tanto» dissi con
un filo di voce, lui si
avvicinava sempre di più lasciando pochi centimetri di
distanza tra di noi i
nostri visi erano sempre più vicini, Harry mi prese per i
fianchi e mi lasciai
trasportare dalle sue mani, una serie di emozioni mi travolsero in quel
momento, era come se ci fossimo solo noi, come se non esistesse
nessun’altro al
mondo, potevo sentire il suo respiro e il calore del suo corpo, stava
per
succedere le nostre labbra stavano per incontrarsi per la prima volta,
ormai la
distanza tra noi due era al limite socchiusi gli occhi… ma
un rumore conosciuto
attirò la nostra attenzione rovinando quel momento magico
che si era creato,
era il mio cellulare «scusa devo rispondere è
Kelly» mi scusai e risposi al
telefono «Bee sei viva? Hai visto che ore sono?
Com’è che ultimamente fai le
ore piccole? Non è che mi stai nascondendo
qualcosa?» la sentivo malissimo
perché la su il telefono non prendeva bene «no
Kelly sto bene non farti strane paranoie»
cercai di farmi sentire «che hai detto? Ti sento malissimo ma
dove diavolo
sei?» la sentivo a tratti «il telefono qui non
prende bene, arrivo a casa tra
qualche minuto» «ok» e attaccai.
«scusa è che Kelly si preoccupa sempre se non
mi vede rientrare, l’avrei dovuta avvisare» Harry
annuì sforzandosi di
sorridere «non ti preoccupare, ti accompagno a
casa» salimmo in macchina e
guidò verso casa mia.
Tornai a casa esausta dal sonno e con mille pensieri per la testa Kelly era già addormentata entrai in camera mia mi misi il pigiama e mi sdraiai sul letto, tutte le cose che erano successe con Harry avevano un significato, le emozioni che provavo quando stavo con lui e poi ci stavamo per baciare e non mi sono tirata indietro, forse il nostro rapporto andava oltre l’amicizia era qualcosa di più, forse stavo iniziando a provare qualcosa per lui, si provavo qualcosa per Harry ma cosa? Non potevo essere innamorata di lui, io amavo Liam e l’ho sempre amato o forse li amavo tutti e due? è possibile amare due persone contemporaneamente? Liam lo amavo con tutta me stessa e Harry? Si forse era proprio così che stavano le cose amavo anche Harry solo che non me ne rendevo conto, altrimenti perché facevo quei pensieri su di lui o dio non può essere amo due ragazzi allo stesso momento e adesso che faccio? Questo sì che è un problema, e Harry invece provava le stesse cose che provavo io? Be secondo Kelly si, però stava cercando di baciarmi, ma non avevo comunque la certezza assoluta che mi amasse, o dio mi sono innamorata di Harry Styles, ma come è potuto succedere? E pensare che all’inizio non lo potevo neanche vedere, poi siamo diventati amici e adesso me ne sono addirittura innamorata, mi sarei dovuta confidare con qualcuno ma chi? Kelly non l’avrebbe presa molto bene dato che Harry non le stava particolarmente simpatico, Adam era lo stesso fuori questione l’avevo appena incontrato non potevo confidarmi con lui come se niente fosse, avevo bisogno di dirlo a qualcuno, avevo bisogno di un consiglio perché non sapevo davvero cosa fare, ma perché doveva succedere proprio a me non potevo essere felice e serena come lo sono Kelly e Jane, no solo a me succedono queste cose, avevo bisogno di sgombrare la mente così cercai di non pensare più a niente chiusi gli occhi e provai a dormire anche se risultò molto difficile.