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Autore: InMichaelsarm    08/07/2014    3 recensioni
*Tratto dalla storia*
"Non lasciarmi ti prego"
"Ti prometto che ci rivedremo, costi quel che costi ti ritroverò"
Quelle parole rieccheggiavano nella mia mente mentre guardavo il ragazzo che tanto mi era mancato. Era lui, mi aveva trovato finalmente. E ora tutto mi ritornava in mente, il suo sorriso meraviglioso, i suoi occhi infiniti, la risata contagiosa, quel senso dell' umorismo che ti contagiava sempre, quella bellezza che mi fermava il cuore. Lui era l'unica persona di cui mi fossi mai veramente fidata, dopo tutto, e ora era davanti a me, ora. Lo aspettavo dall' esatto momento in cui se n'era andato, e ora, finalmente sentivo che quella felicità che avevo provato stava tornando, che la mia vita stava per prendere una piega diversa. Lo sentivo mio, sentivo che in un certo qual modo non ci eravamo mai lasciati.
"Ci conosciamo?" quella frase mi fece cadere il mondo addosso. Quindi non si ricordava di me? Non mi aveva cercato. Si era scordato di me, d'altronde lo avevano fatto tutte le persone della mia vita. Ero sola, di nuovo.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CHAPTER THIRTY-TWO

Ora come ora sono più confusa che mai; la mia testa dice di non rispondere e il mio cuore dice l'opposto.

E così lascio prevalere il mio orgoglio e aspetto che la suoneria cessi, ma mi pento subito dopo di non aver risposto a Louis.

Giustifico il mio senso di colpa dicendo che non avrei saputo cosa dire e nel caso l'avessi fatto non gli avrei permesso di rifarsi una vita con la ragazza con cui era uscito il giorno prima.

D'altro canto, volevo sapere a tutti i costi cosa voleva per essere arrivato a chiamarmi.

Era troppo tardi per andare da lui e così lascio semplicemente perdere tutto mettendomi a dormire.

Non appena il mio viso si appoggia al cuscino, i pensieri mi si affollano nella testa e lo stress degli ultimi giorni mi colpisce come uno schiaffo violento.

Ed è inutile negare a me stessa che va tutto bene, che l'arrivo di questo bambino è stata una benedizione, perché non è così. Ho paura. Non credo di essere pronta ad affrontare tutto questo da sola. E Louis mi manca, troppo.

Vorrei solo non dover dirglielo proprio ora che sono incinta. Ma non posso passarci sopra. Lui è il padre del bambino e non posso nasconderglielo. È un suo diritto e nonostante i nostri disguidi deve saperlo. Devo affrontarlo, con il rischio che il nostro rapporto si chiuda definitivamente e per sempre.

Lascio alle spalle i pensieri e mi concentro per addormentarmi.

 

È una chiamata a svegliarmi.

Rispondo senza visualizzare chi sia il mittente: è Ryan.

Rispondo ancora un po' assonnata, ma dall'altra parte, una voce eccitata e felice non sembra accorgersi della mia condizione.

Pronto?”

E' nato, ti rendi conto?!”
“Oh Ryan, è nato Liam, non ci posso credere!”

Si! È davvero qualcosa di spettacolare essere padre!”
“Come sta Sele?”

Stanca ma bene. Anche la piccolina è felice! Quando l'ha preso in braccio per la prima volta era abbastanza incredula ma l'ho vista commossa per la prima volta.”
“Sono davvero felice Ryan. Per tutti voi. Dai un bacino ai miei nipotini e verrò presto a trovarvi!”

Noi dovremmo trasferirici entro due settimane.”

Perfetto! Allora ci vediamo in questi giorni.”
“Ti aspettiamo! Ciao sorellina!”

Ciao Ryan”

Poso il telefono e torno a sdraiarmi sul letto. Ma poco dopo ricevo un'altra chiamata.

Ciao John. Che c'è?”
“Ciao Kara. Ho bisogno di un favore.”
“Certo, se posso aiutarti.”
“So che non è un periodo facile per te ma ora ho bisogno del tuo aiuto perché mia moglie ha problemi di salute e devo lasciare il bar temporaneamente.”
“E non puoi assumere dei nuovi camerieri?”

Ecco, il fatto è proprio questo. Io mi fido solo di te e Louis per questo ti ho chiamato.”
“Bhe John, tu sai dei miei problemi con Louis, ma se posso aiutarti ci passerò sopra.”

Grazie, davvero grazie Kara!”

Figurati!”

Allora vi mettete d'accordo voi per gli orari e cose simili.”
“Si, tranquillo. Ora vai da tua moglie e stalle accanto. Ci vediamo presto.”

Grazie ancora Kara, a presto!”

e in meno di un paio di minuti mi ritrovo ad avere un lavoro con il mio ex, padre di mio figlio. Perfetto, la giornata non poteva iniziare meglio! Ironia della sorte. Quando decido di non volerlo più vedere, la vita me lo mette di fronte.

Decido di passare nel pomeriggio e mettermi d'accordo con lui per gli orari di lavoro, e più tardi penserò al da farsi sul bambino.

Nel frattempo mi farò una doccia.

Quando mi spoglio di fronte allo specchio del bagno, mi guardo, ripercorrendo ogni tratto del corpo, ogni lineamento del viso, del mento, delle spalle, arrivanto fino alla pancia e quasi involontariamente metto una mano sopra.

Sono quasi compleatamente felice in quell'istante ma poi tutto torna reale e decido di entrare nella doccia.

Quando ho terminato, mi asciugo i capelli e poi mi vesto.

Scendo poi in cucina e mi preparo qualcosa da mangiare prima di andare al bar.

Mi ritrovo in salotto, sdraiata a sgranocchiare, guardando uno stupido telefilm di cui non so nemmeno il nome dei protagonisti.

Mi sento una stupida vecchia che non ha nemmeno una vita sociale.

Terminato il mio cosiddetto pranzo, mi alzo, mi do un'ultima sistemata e poi esco di casa per andare al bar.

Sono sempre più terrorizzata man mano che mi avvicino a quel bar. E se lo trovassi con la sua nuova ragazza? E se si stessero baciando? E se non avessi la forza di superare la situazione?

La mia testa è un caos, fino a quando non entro in quel bar e tutte le mie paure crollano.

Lui non c'è dietro al bancone. E non ci sono clienti.

Vado sul retro a cambiarmi. È rimasto tutto tale e quale a come l'avevo lasciato. Il mio armadietto, addirittura la posizione del mio grembiule.

Me lo metto ed esco, pronta a ricominciare la mia vita al di fuori della mia casa.

È presto quindi non mi aspetto di avere molti clienti per queste prime ore pomeridiane.

Inizio così a pulire in giro giusto per fare qualcosa.

Dietro di me sentro dei passi, così mi giro e lo vedo, di fronte a me, in tutta la sua bellezza che mi guarda con i suoi occhi color del mare.

Non mi esce nemmeno un “ciao”. Mi limito a guardarlo. È lui a parlare per primo.

Ciao”

Ehi”

Ti ha chiamato John?”
“Si, stamattina.”
“Per te non è un problema lavorare con me?”
“No. E per te?”
“Nemmeno.”

Da fidanzati a sconosciuti. Faceva male sentire la distanza tra di noi.

Abbasso lo sguardo e ritorno a pulire il tavolo, finché lui non mi toglie lo straccio dalla mano e sempre tenendomi delicatamente per il braccio fa in modo che io lo segua verso un tavolo per sederci insieme.

Cosa volevi l'altro giorno?”
la domanda mi coglie alla sprovvista

Solo vederti.”
“E perché volevi vedermi?”
“Perchè tutte queste domande?”
“Perchè voglio sapere cosa ti sta succedendo. È vero, io ho sbagliato e me ne assumo tutta la responsabilità ma tu hai qualcosa che non va. L'ho visto l'altra sera nei tuoi occhi.”

Nei miei occhi non c'è proprio niente, se non la tristezza e la mancanza.”
“E chi ti manca?”
“Come se non lo sapessi. Non mentire Louis. Lo sappiamo entrambi che ti amo e che mi manchi ma sappiamo benissimo entrambi che non possiamo stare insieme”
“E perché non possiamo?”
“Perchè siamo troppo diversi. E poi tu esci già con un'altra ragazza quindi io non ne voglio più sapere.”
“E se ti dicessi che non è nulla quella ragazza?”
“Ti direi che sei uno stupido perché è davvero bella e si vede che gli piaci. Non prenderla in giro.”
“Ma non è te.”
“E' solo un bene questo, fidati.”

Vedo la speranza spegnersi completamente nei suoi occhi e a quel punto capisco che vuole stare solo.

Mi alzo e vado a fare il mio lavoro, cercando il più possibile di ignorarlo per il resto del turno.

Non appena il bar è vuoto, vado sul retro, mi tolgo il grembiule e mi riprendo le mie cose per poi uscire senza dire una parola.

Durante il tragitto verso casa, penso al fatto che non ci salutiamo nemmeno più. È da non credere e io sono una stupida. Sono stata ancora zitta.

Il resto della sera trascorre normalmente tra televisione e pc, niente di così eclatante, fino a che non suona il campanello.

Non ho idea di chi sia ma scendo comunque ad aprire. Sono in pigiama quindi è bene che sia urgente.

Apro già con la risposta cattiva sulla punta della lingua ma mi accorgo ben presto che non la utilizzerò.

Louis”

Ciao”
“Che ci fai qui?”

Bhe ecco, ho fatto la chiusura e mi sono accorto che non c'eri e che non ci siamo nemmeno salutati quando te ne sei andata.”
“Sei venuto qui perché non ti ho salutato quando sono tornata a casa?”
“Per te non sarà così ma per me è importante qualsiasi cosa dici”

Vuoi entrare?”

No. Sì”

Okay, accomodati”

Grazie.”
“Vuoi qualcosa da bere?”

No grazie.”
“Va bene.”

Allora, vuoi dirmi il vero motivo della tua visita?”
“Senti, io voglio sapere perché sei venuta da me l'altra sera.”
“E io voglio sapere perchè mi hai chiamato il giorno successivo.”

Perchè volevo sapere cosa volevi.”
“Senti, io non volevo nulla. Semplicemente volevo vederti ma poi mi sono resa conto che stai cercando di ricostruirti una vita e non sarò io a impedirtelo.”
“Costruirmi una vita? Non è il mio intento, non senza di te. Mi stavo svagando ma io non voglio costruire nessuna vita se non ci sei tu. O con te o senza.”
“Stai scherzando? Perché dici questo Louis? Non puoi mettere in stand-by la tua vita perché non ci sono io. Non puoi assolutamente. Devi vivertela e con me non saresti capace di farlo.”
“Oh queste sono solo scuse. Sai benissimo che possiamo stare insieme. Faresti prima a dire che non vuoi.”

E' qui che ti sbagli. Io voglio stare con te ma tutte le volte che ci abbiamo provato è andato tutto a puttane e sinceramente sono stanca di stare male.”

Perchè credi che io non stia male? Tutte le sere ripenso a ciò che ho fatto e me ne pento perché io e te stavamo bene prima della storia di Eleonor e con quello ho perso tutto ciò che mi stava più a cuore, tu sei tutta la mia vita e io non posso arrendermi. Sarebbe troppo semplice.”
“Fidati che non è affatto semplice rinunciare a te. Mi manchi ogni giorno eppure lotto contro la mia volontà per stare bene, anche se non è cambiato niente. Anzi, ogni giorno si sente sempre di più la tua mancanza e fa male rivederti in ogni angolo di questa casa ma poi mi rendo conto che nella realtà siamo distanti anni luce.”
“Se tu solo me lo permettessi, io potrei tornare e rendere tutte quelle mancanze solo un ricordo.”
“Non più ormai. Davvero Louis, volta pagina. Con me ti faresti solo del male.”

Ma come puoi dire questo? Io con te mi sono innamorato per la prima volta, con te è stata addiritttura la prima volta che ho fatto l'amore, ma che fosse solo amore. Io non posso dimenticare tutto questo.”

Dopo quella frase mi ero resa conto che non potevo più nasconderlo. Che era davvero lui quello con cui volevo stare. Che niente ci avrebbe separato perché l'avrei cercato incessantemente in ogni volto che incontravo se non fossimo stati insieme e così presi coraggio per rivelargli ciò che avrebbe cambiato l'esistenza di entrambi.

Devo dirti una cosa...”

la sua espressione si incupì e si rilassò nell'esatto istante in cui ho pronunciato quelle parole.

Era ora di dirgli la verità.

 

 

 

 

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICE

Hola amourrrs <3

So che sono moltissimi mesi che non mi faccio più sentire ma ora sono qua e vorrei dirvi che mi siete mancate ed è per questo che ho deciso di riprendere a scrivere, sperando che leggerete la ff :)
Prometto di continuare a scrivere e di non fare mai più assenze così tanto lunghe!

Un bacio :*

Fatevi sentireeee :)

A_Drop_In_The_Ocean

 

   
 
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