"No" penso "non in questo momento." C'è un momento per tutto e questo è quello sbagliato, ma il caso non vuole proprio capirlo e mi manda lui. Entra in classe con quel sorriso che gli ho viso pochi minuti fa e quando mi vede mi fa l'occhiolino. Mi sento la faccia in fiamme. < pss > sento qualcuno che mi chiama da dietro, mi giro. È Ash il mio migliore amico. Gli faccio un cenno con la mano come per chiedergli aiuto. Gli chiedo costantemente aiuto. < lo conosci? > mi chiede con il suo solito fascino. È il ragazzo perfetto. Capelli biondi, occhi nocciola e una bandana sulla testa per non fargli finire i capelli sugli occhi, solo che è gay. Gli racconto la storia del panino quando, ad un certo punto, non mi guarda più negli occhi come fa sempre ma guarda sopra di me. Ha la bocca un po' aperta e sembra totalmente distratto. Mi volto e trovo Calum che mi fa un cenno con la mano in segno di saluto. < mhh > dice < dovrei sedermi al mio posto. > il mio volto si trasforma da stupita a arrabbiata < questo è il mio posto! > sbotto. Ride, una risata meno isterica di quella che ha fatto nel corridoio. < stupidina, sono il tuo compaigno di banco. E ancora non so il tuo nome > noto che Ash è ancora imbambolato così sospiro e inizio a presentare me e il mio amico. < lui è Ash e io sono.. > < kally > dietro di me spunta kally, la stronza della classe. Calum mi guarda non prestando attenzione verso kally e questo mi piace. < allora Jay, mi posso sedere? > mi dice. Come sapeva il mio nome? Mi aveva detto che non lo conosceva ancora. Lo guardo interrogativo spostando la mano sulla sua sedia. Mi indica il cartellino che Ash ha sulla maglietta e quello che ho io. Lui ha scritto che è il migliore amico di Jay e io che sono la migliore amica di Ash. Perspicace il ragazzo. Si siede e inizia a disegnare sul banco con le dita. Nelle ore seguenti parliamo con i gesti e gli occhi. Lo capisco e lui capisce me. E in quelle poche ore con lui dimentico il mondo intero. ------------------------------------------ È ora di pranzo. Mi alzo spostando di poco il mio banco per passare. Non sono una di quelle ragazze magre, anzi sono un bel po' sovrappeso. Divento rossa in viso per l'imbarazzo che mi ha procurato quello stupido banco e quando prendo lo zaino da terra vedo kally e la sua cerchia indicarmi e ridere. Ne ho fin sopra la testa di quegli insulti idioti. Sposto di molto la sedia dandogli un calcio e, prima di uscire dalla porta, mi volto verso quelle stronzette, le alzo il dito medio e me ne vado sbattendo i piedi. < wow! > Calum è dietro di me e corre per avvicinarmisi poco di più. Lo guardo e il mio sguardo riflette tutto quello che penso così se ne sta zitto per un po', poi riprende. < sei stata magnifica lì dentro! > l'angolo sinistro della mia bocca si alza formando un mezzo sorriso. Mi fermo e Calum fa lo stesso. Cammino e Calum mi segue. Mi sento osservata. < ora puoi andare > dico. Lui mi sorride e mi blocca per un braccio. < se non mi avessi parlato avrei giurato fossi muta. > rido. Faccio solo questo, ma a lui basta per abbracciarmi. Un'abbraccio goffo. < non sei grassa, Jay > mi dice. Come osa dare un suo parere sul mio aspetto quando ci consciamo solo da poche ore!? Ma infondo gli sono grata per averlo detto e ricambio l'abbraccio. Mi accarezza il viso e avvicina la sua faccia alla mia. Penso che mi stia per baciare quando cambia direzione e mi sussurra all'orecchio < ci vediamo al parchetto. Ore 15:00. Ti aspetto. > e senza neanche guardarmi in faccia si gira e se ne va, lasciandomi dall'apparenza del pieno al vuoto totale.