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Autore: Shannon Shay Tomlinson    09/07/2014    0 recensioni
Louis fa parte di un clan.
Alexia fa parte del clan nemico a quello di Louis.
Il capo di Louis ha chiaramente espresso di volere tutta la famiglia di Alexia morta, per vendicarsi.
Louis è il figlio del migliore amico di Romano.
Louis le darà filo da torcere quando Romano, il suo capo gli confesserà che sono stati i genitori di Alexia ad ammazzare suo padre quando era piccolo.
La userà e illuderà per raccattare informazioni per il suo clan e distruggerla.
Ma come riparerà tutto quando scoprirà alla fine di essersi innamorato di lei e che suo padre non è stato realmente ucciso dai genitori di Alexia?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
 
P.O.V. Louis
La casa di Romano mi piace, è ormai pure casa mia in un certo senso, vivevo qui fino a tre anni fa, finché poi non mi sono trasferito nel mio appartamento, anche se Romano insisteva a farmi vivere in una villa simile a questa, per lui vivere nel lusso era una priorità visto i soldi che gli uscivano dal culo.
Stromberg non era ancora arrivato, io e Romano eravamo seduti uno di fronte all’altro su delle comode poltrone marroni, un tavolino di legno ci divideva.
La porta si aprì ed una cameriera entrò con in mano un vassoio che poggiò sul tavolino: tè caldo, zucchero, limone, latte, biscotti e pasticcini.
-Signore, il signor Stromberg ha chiamato e mi ha pregato di avvisarvi che è bloccato dal traffico e di iniziare pure senza di lui.
-Vabbene, grazie Trudy. Vai.
Romano la liquida con un cenno. La cameriera esce e ci lascia di nuovo soli. Romano prende una tazza di tè.
-Prego serviti Louis.
-No grazie, ho già fatto colazione a casa.
Romano annuisce con un sorriso.
-Hai visto Vanessa prima di venire da me? Ieri sera quando sono arrivato, appena le ho detto che oggi passavi era elettrizzata, non vedeva l’ora di vederti.
-No, credo che stesse ancora dormendo quando sono arrivato.
Annuì di nuovo. Come per darmi ragione.
Vanessa era sua figlia, è di una palla mortale. Ci frequentavamo da 2 anni, all’inizio mi stava bene, un po’ mi piaceva, era bella con un fisico da paura e pure ingenua, Romano quando ha saputo che uscivamo insieme era estasiato, ma a dire il vero stavo ancora con lei solo per Romano, da una metà perché un po’ mi faceva paura e da un’altra perché  sembrava davvero interessato che io stessi con lei e non volevo deluderlo, ma per me era solo una tortura, insomma ho vent’anni cazzo e lei ha solo sedici anni, è una ragazzina e poi in questo periodo faceva un po’ la troia.
-Allora andiamo al sodo. Senza che faccia lunghi giri sappi che questa missione non ha niente a che fare con le spedizioni e l’altra roba.
Bevve un sorso.
-Ma di una vendetta.
Fui leggermente sorpreso a quella parola, ma continuai a stare zitto.
-Sono passati molti anni e direi che gli ho lasciti in pace per un bel po’ per riuscire a prenderli di sorpresa a quei bastardi dei Payne.
Rimasi spiazzato.
-I Payne? Credevo che si fossero spostati in America, visto il casino che hanno fatto dieci anni fa.
-Infatti, ma Stromberg mi ha assicurato che sono tornati in città e hanno cambiato pure nome. Ora sono ‘Millar’.
Sbuffò disgustato. E addentò un biscotto.
Infondo non poteva avere torto. Dopo quello che mi avevano riferito su di loro provavo solo odio per quelli.
-E allora, perché vuoi vendetta? Che ti hanno fatto?
Domandai un po’ irritato.
-Quel bastardo di Jeoff Payne, o come ora si fa chiamare, Hank Millar, è un maledetto stronzo.
Fece una pausa per calmarsi.
-Anni fa mi ha prima rubato la donna che amavo e poi dopo che ho trovato Kate e  l’ho sposata, abbiamo avuto diversi scontri finché una volta mentre ci ha teso una trappola ho lasciato diversi uomini a casa per controllare la situazione e li l’hanno uccisa con alcuni del clan.
Il suo sguardo era dritto nella fotografia appesa alla parete di Kate. Sorrideva.
Romano aveva gli occhi pieni di odio.
Cercai di calmarmi, mi avevano raccontato solo quando ebbi 13 anni per bene l’accaduto di quella notte. La rabbia mi stava risalendo.
-Ora voglio solo che sia vendicata, lei e i miei uomini, voglio che i Payne vengano distrutti, che la loro stirpe venga estinta, non voglio più vedere un Payne in questa terra.
Ringhiò brutalmente. Alzandosi.
Rimasi titubante per la storia. Ma cercai di non darlo a vedere.
-E come pensi che possa aiutarci quella ragazzina?
Dissi ripensando alla sera precedente in cui mi diceva che la missione riguardava seguire una ragazza.
Romano prese una foto dalla scrivania poco lontana e me la allungò, c’era la foto di una ragazza a dir poco brutta, piena di brufoli con occhiali. Avrà all’incirca quattordici o quindici anni.
-Lei, è Alexia Payne.
La mia mente si concentrò su quel nome. Era una di quei stronzi.
-È giovane, le mie fonti mi dicono che ora lavora pure lei con il padre da poco, quindi è inesperta e sarà facile per te. Saprà sicuramente tutti gli orari, i luoghi in cui agiscono visto che cercheranno il più possibile di coinvolgerla per farla allenare per questo lavoro . Tu devi seguirla dappertutto,  sapere tutto quel che fa perché sarà sicuramente collegato al loro clan e raccattare tutte le informazioni possibili e passarle a me, così potremmo attaccarli quando meno se li aspettano continuando così fino ad arrivare alla punta della piramide: Jeoff.
Notai un pizzico di malvagità nei suoi occhi.
-Perché non catturi direttamente la figlia e non lo ricatta facendolo venire qui con una trappola come ha fatto lui anni fa, e poi non lo ammazzi direttamente?
Gli chiedo, sarebbe stato più veloce e semplice per me invece che fare da babysitter ad una ragazzina tra l’altro brutta. E poi chi cazzo di idiota fa lavorare una ragazzina di quindici anni nel proprio clan?
-Te l’ho detto dobbiamo procedere lentamente, distruggendolo poco a poco per poi finirlo. E poi no, non posso catturare sua figlia i suoi uomini sono molti la recupererebbero in fretta, dovremmo prima eliminarli.
Annui.
-Come farò ad avvicinarmi a lei?
Chiesi rassegnato.
-Ti introdurrai nella sua scuola, abbiamo incastrato il vecchio preside e ora Stromberg diventerà il nuovo preside così che non ci siano problemi.
-Ma ho venti anni.
Puntualizzai.
-Raditi e ne dimostrerai diciotto. Siete tutti così pelosi in questa generazione…
Mi guardò e poi la porta si aprì e Stromberg fece ingresso.
-Ehilà.
Disse sorridente, ricambiai il sorriso.
-Gli ho già detto tutto.
Disse Romano.
-Tutto, tutto?
-No, ma per ora gli bastano queste informazioni.
Stromberg annuì.
-Louis hai un due settimane libere, poi inizierai.
-Vabbene.
-Perché ora non vai da Vanessa? Magari la svegli e vi fate una passeggiata.
Mi suggerì. Feci un sorriso ‘felice’ ed annuì.
-Noi intanto perfezioniamo il piano e ti sistemiamo nella scuola.
Annuisco di nuovo ed esco. Era tutto così frustrante.
   
 
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