Buongiorno
a tutti, oggi è 24 febbraio e come al solito, qui in casa
c’è un caos assurdo,
come di consueto mi dirigo in cucina per preparare la colazione a
tutti. Quando varcai la porta del salotto mi accorsi che
c’era
qualcosa che non
andava, c’era troppo silenzio, e poi non
c’erano né le scarpe di
Louis né le felpe di Zayn in giro per casa, non
c’erano
nemmeno le urla di Ninni,
che imprecava contro Zay, perché aveva di nuovo occupato il
bagno, e lei stava
facendo (di nuovo) tardi al lavoro, entrai in cucina ma non
trovai né Louis né i suoi biscotti al cioccolato,
e non
trovai nemmeno Harry
e Niall a litigare per la scatola di cereali. Salii la scala che
conduceva alla
biblioteca, ma invece di trovarci Liam come tutte le mattine, la trovai
vuota solo con un gran caos sul tavolo, ah, giusto, il giorno dopo
avremmo avuto
lezione all’università. Quasi dimenticavo, il 10
di
novembre, Io e Giusy
avevamo cominciato l’università, lei si era
iscritta a
più corsi di lingue, mischiando lingue orientali
con quelle
occidentali e lavorava al British Museum, sezione storia moderna, io
invece seguivo
corsi di storia dell'arte e architettura, e lavoravo part-time come
cameriera in uno dei
più famosi ristoranti di Londra, mentre i ragazzi
avevano
iniziato il nuovo tour mondiale. -Che silenzio..- buttò
lì Ninni, che era appena
salita, avvicinandosi alla finestra, io
alzai la testa dal libro che stavo leggendo, lo chiusi e
sospirai: -Già, Nì
mancano tanto anche a me..-, -Si, lo so Jane, sarà dura non
vedere i ragazzi in
giro per casa, o non parlare le sere davanti alla tv a guardare qualche
nuovo film tutti insieme.. ma è il loro lavoro,
no?- rispose lei, -Si, Nì sono partiti solo ieri e
già mi
mancano.. Maledetto
Tour Mondiale!- sbuffai io, -Dai Nì, andiamo giù
che qui
sto congelando! Prepariamo un po’ di cioccolata calda, sai
è ottima per risollevare l’umore-
disse sorridendomi, mi prese a braccetto e scendemmo assieme in cucina
per
una cioccolata calda, tanta panna e marshmallow, -Se lo sapesse Niall
che stiamo preparando la cioccolata come piace a lui!- disse lei
ridendo, strappandomi un sorriso -Mi metterebbe il
broncio,
ma solo perché è
un bambino viziato!- dissi esasperata, -Si Jane, un bambino viziato,
che però
tu continui a viziare!- mi rispose lei a tono, abbassai lo
sguardo, colpevole
e dissi:- Amò, questi sono dettagli, non riesco a resistere
alla
sua faccia da
cucciolo..- Giusy scosse la testa, ridendo e rispose:-Già,
ed io
non riesco a
dire no a Zayn, è più forte di me..-, le sorrisi
e
dissi:-Ti capisco, amò, ci
guardiamo alla ricerca di Nemo?-, -ma poi mettiamo Peter Pan-, -agli
ordini,
Wendy!- dissi mettendomi sull’attenti, Ninni mi diede una
cuscinata sul viso,
così iniziammo una battaglia di cuscini fino ad
addormentarci
con le piume tra
i capelli, io sul pavimento, mentre Giusy sul divano, abbracciata ad un
cuscino.
Febbraio e marzo passarono in fretta, io e Ninni facevamo ogni
giorno lunghe chiacchierate su skype con Harry e Louis, mentre gli
altri erano chissà dove, qualche volta io e Ninni
sentivamo
anche Liam,
ma Zayn e Niall non si fecero sentire per niente. I corsi andavano
bene, anche
se a volte sbagliavo ordinazione o confondevo i fogli degli appunti di
arte con i disegni di architettura, mentre Ninni a lavoro
confondeva le date degli avvenimenti storici, e a volte confondeva
parole francesi con parole spagnole. Una mattina di metà
marzo
decisi
di alzarmi presto per preparare un dolce o qualcosa di simile, anzi per
meglio
dire mi alzai perché non avevo chiuso occhio tutta la notte,
perché il
pensiero di Niall mi opprimeva, mi misi ai fornelli ma siccome non
c’ero proprio con
la testa, mi bruciai la mano sinistra, -MERDA, MERDA, MERDA!- imprecai
ad alta
voce, Giusy corse subito a vedere che era successo, mi si
avvicinò e mi mise la
mano sotto l’acqua gelida, -Jane, non è possibile!
È la terza volta in una
settimana!- mi rimproverò la mia migliore amica, mi battei
la
mano sana sulla
fronte e sbottai: -È tutta colpa di Niall! Accidenti a
lui!-,
-Jane, calmati,
lui non c’è!-, -Appunto! Lui non
c’è! Non ha
tempo nemmeno, per un misero
messaggio?! E tutti questi rumors su presunte ragazze da una botta e
via, non
aiutano! Affatto! -, -Lo so, Jane, ma cosa ci vuoi fare? Dai su,
andiamo a
prepararci che altrimenti facciamo tardi-, mi disse lei sconsolata,
-Vai tu,
io, oggi non ho nessuna intenzione di uscire da questa casa-, risposi
io,
percorrendo il corridoio a grandi passi, fino alla mia camera, -E dai
Giuls,
non fare la bambina..- disse lei rincorrendomi, -Buona giornata Giusy!-
dissi
entrando in camera e sbattendomi la porta alle spalle. Sapevo di
essermi comportata
in modo infantile, ma non me ne curai, sapevo che rimanere da sola in
quella
casa era peggio, perché senza i ragazzi era vuota ed era
avvolta
nel silenzio,
uno di quei silenzi rumorosi e fastidiosi. Rimasi per ore sdraiata sul
pavimento della mia stanza a pensare a come mai quei due non si
facessero
sentire. Eppure eravamo diventati molto più che amici, presi
il
cellulare e
controllai per l’ennesima volta se si erano degnati di
mandare
almeno uno
stupido messaggio, ma trovai il display vuoto, misi il telefono sotto
al
cuscino e tornai a fissare il soffitto. Quando sentii il portone
sbattere,
segno che Ninni era tornata, era ormai l’una e mezzo. Ero
rimasta
nella
stessa posizione per sei ore, sentii dei passi in corridoio e Giusy
aprì la
porta della mia stanza dicendo con rimprovero:- Giulia Jane Summer! Sei
rimasta
tutto il giorno chiusa in questa stanza?!-, -Tanto la casa è
in
ordine, non
posso cucinare, che faccio?!-, -Studi?, dai su mangiamo!- disse con
tono ovvio e io portai gli occhi al cielo, mi accorsi della busta che
aveva appesa al polso solo dopo. -Cinese?-
dissi alzando un sopracciglio, lei sbuffò e disse: -Si,
cinese,
tu non puoi
cucinare ed io non ne ho nessuna intenzione! Oggi al lavoro c'erano dei
bambini insopportabili!- scoppiai a ridere e con una mano teatralmente
posata sul cuore, dissi fintamente
scioccata: -E sono ancora vivi?!?- lei mi diede una gomitata
ridendo con me, ci
mettemmo comode sul letto e iniziammo a mangiare. Durante il pranzo,
arrivò una
telefonata da parte di Elisa, una mia compagna di corso, e
invitò me e Giusy ad una festa, accettammo e finito di
pranzare
andammo a fare
shopping. Alle 22:00 dopo esserci preparate per bene, ci ammirammo allo
specchio, io portavo un top bianco a cuore con una gonna nera a vita
alta con
fantasia in
velluto che ricordava molto il pizzo, mi arrivava a metà
coscia,
avevo dei
tacchi vertiginosi neri e i capelli lisci, tutti tirati da una parte,
mentre Ninni portava un vestito blu con la gonna a balze e le scarpe in
tinta col
vestito, i capelli lunghi e lisci che le ricadevano morbidi sulla
schiena, ci
sorridemmo allo specchio, eravamo pronte! Joseph ci
accompagnò
nel pub dove si
teneva la festa, passammo la serata ballando e bevendo, erano le 06:00
del
mattino, quando due ragazzi ci riportarono a casa, eravamo sicure di
conoscerli, ma sul
momento non riuscimmo a riconoscerli. Erano le 3 del pomeriggio quando
ci
svegliammo un forte mal di testa, dopo esser riuscite a mettere a
fuoco,
realizzammo che eravamo sul divano in salotto, ci guardammo e
scoppiammo a
ridere come due sceme, nonostante tutto ci eravamo divertite e anche
parecchio! Solo il giorno dopo scoprimmo che eravamo su tutti i
giornali scandalistici,
grazie ad una telefonata della sorella di Ninni, Gioia, che preoccupata
ci chiedeva
cosa stesse succedendo, la tranquillizzammo dicendo che eravamo state
ad una festa ed
avevamo alzato un po’ il gomito ma di non preoccuparsi.
Passammo
due intere
settimane tra feste e discoteche, e puntualmente ritornavamo a casa in
uno
stato pietoso. Al nostro ritorno ogni volta sulla porta di casa
c’erano quegli stupidi
paparazzi con le loro maledette macchine fotografiche, non che non ci
fossimo
abituate, insomma eravamo figlie di due degli uomini più
ricchi
e importanti
del pianeta, ma dava comunque fastidio. Aprile lo passammo
più
tranquillamente,
non che avessimo scelta, tra l’università, gli
esami ed il
lavoro; anche se per
tutto il mese Niall e Zayn erano sempre in prima pagina grazie al loro
nuovo
vizio di cambiare ragazza come uno di solito si
cambia le
mutande..
le chiamate con Lou ed Harry non diminuirono, anzi aumentarono, ci
raccontavamo
tutto, anche le cose più piccole e stupide, molte volte
capitava
che molto
infastiditi ci raccontassero di come le fan li attaccavano, e loro
esprimevano tutto il loro disappunto verso le Directioners
più
audaci che
rubavano baci e lasciavano qualche pacca sul loro
sedere, e
loro non potevano fare altro che stare lì e
sorridere. Io e
Ninni li tranquillizzavamo dicendo che erano cose del tutto
normali, di non pensarci troppo e i Larry ci facevano delle smorfie in
risposta, poi scoppiavamo a ridere tutti e quattro. La giornata del 5
Maggio,
visto che avevo studiato tutta la notte e alle 10:00 del mattino ero
crollata sul letto, mi alzai verso le
20:00, e
trovai Ninni sul divano che leggeva una rivista, quando mi vide me la
lanciò ed
io la presi al volo, l’articolo che stava leggendo parlava
dei
ragazzi che la
sera prima erano atterrati a Los Angeles e sarebbero rimasti
lì
per un paio di
giorni, chiusi la rivista e guardai Giusy, ci sorridemmo in modo
inquietante, ci
eravamo capite solo con uno sguardo. -Amò ti ricordi di quel
viaggio che
stavamo organizzando..- dissi -Quello in California, dici?-
continuò lei,
-Proprio quello- risposi facendole l’occhiolino,
preparammo le
valige e dopo aver chiamato i Manager per sapere in che hotel
alloggiavano quei cinque, inventando che volevamo fare una sorpresa ai
nostri
amici. Alle 22:00 eravamo già sul jet di papà
dirette
verso gli Stati Uniti. Dopo tredici ore atterrammo a LA che erano le
3:00 del mattino, chiamammo un taxi e andammo direttamente in hotel.
Nella hall venimmo accolte da Paul che ci accompagnò nella
camera dei ragazzi,
la loro camera in realtà era una suite, dove
c’erano
cinque stanze con letto
matrimoniale, due bagni e un salottino con tv al plasma e ogni genere
di
videogioco presente in commercio, i ragazzi non c’erano e
non sarebbero tornati per alcune ore, allora decidemmo di farci una
doccia e
cambiarci, e con i capelli ancora bagnati ci mettemmo comode nei
divanetti, io
indossavo una canottiera azzurra con delle culotte blu scuro, Ninni
invece,
indossava una canottiera rossa e dei pantaloncini dello stesso colore,
perché si vergognava
ancora, oppure come diceva lei: “Io almeno ho il senso del
pudore”, certo come
se io uscissi di casa nuda.. Sentimmo la serratura scattare, erano
arrivati! Accavallai le gambe e attesi, mentre Ninni stava appoggiata
al muro, la prima ad entrare fu Cara e poi entrò
Liam, seguito da Harry che sorreggeva un Niall alquanto ubriaco, e
l’ultimo fu Louis che tentava di far star fermo Zayn che
invece
di camminare sbandava;
quando Cara si accorse della nostra presenza corse ad abbracciarci,
seguite da Harry, Louis e Liam, Liam mi prese in braccio e mi fece
girare, dicendo: -Dio, quanto mi sei mancata Jane- risi e ricambiai
l’abbraccio, Harry aveva dato un bacio sulla guancia di Giusy
e
l'aveva stretta fra le braccia, poi era andato
a soccorrere Niall che nel frattempo si era accasciato sul pavimento.
-Ma che
diavolo è successo a questi due?!- sbottai,- E’ da
quando
sono uscite le vostre
foto sui giornali che fanno così, la sera si ubriacano e la
mattina si
svegliano con un gran mal di testa- sospirò Cara tra le
braccia
di Liam,
seduta su un pouf, aiutai Harry a stendere Niall sul divano e chiamai
il
servizio in camera, Zayn intanto stava abbracciando una colonna di
marmo
posta al centro della stanza, e Louis con l’aiuto di Harry
tentava invano di
staccarlo, alla fine andò Giusy che dolcemente con
un tono
fra lo scocciato e il divertito disse: -Zayn,
tesoro è tardi, forse è meglio se vieni a
stenderti-
Malik con qualche lamento
si appoggiò a lei che lo accompagnò sul divanetto
davanti
a quello
dov’eravamo io e Niall, lo fece sdraiare e gli si sedette
vicino.
Sollevai gli occhi al cielo e sbuffai, alzandomi per aprire la porta,
perché era arrivato il servizio in camera, feci
portare dentro il carrello, poi ringrazai il cameriere e chiusi la
porta; andai
al carrello dove c’erano dei cappuccini, del tè e
dell’acqua con l’aspirina,
presero tutti il cappuccino tranne me e Lou che prendemmo il
tè,
poi
portai l’acqua con l’aspirina a Niall e lo
costrinsi a
bere, dopo aver bevuto
corse velocemente in bagno a rimettere, non capivo il motivo di
ciò, allora Cara che era seduta vicino a Liam, rispose alla
mia
domanda silenziosa: -Ha
bevuto a stomaco vuoto, nonostante i ragazzi abbiano cercato di fargli
cambiare
idea-, mi schiaffai una mano in fronte e a denti stretti dissi:
-IDIOTA!-
poi andai a soccorrerlo. Dopo che ebbe rimesso anche l’anima,
gli
feci lavare i
denti e lo accompagnai di nuovo sul divano, richiamai il servizio in
camera e
feci portare due piatti di riso in bianco, altre
aspirine e
un
vassoio di dolci assortiti, un'oretta dopo andai ad aprire al
cameriere, e lo
ringraziai, salutandolo cordialmente. Ognuno di noi prese una fetta di
dolce e
cominciò a mangiare, tutti tranne Zayn e Niall che dovevano
mangiare il riso in
bianco, andai a sedermi vicino a Niall e cominciai a mangiare la mia
fetta di
torta al cioccolato, il biondino però ne voleva sapere di
mangiare e continuò
a fissarmi, mi girai dalla sua parte e dissi:-Qual è il
problema? Non vorrai
mica che ti imbocchi, vero?- lui, mi fece gli occhi dolci e il labbro,
lo
guardai sconcertata ma alla fine annuii, Liam ci guardò
incuriosito e mi
chiese:-Ma tu non ce l’avevi con lui?-, -Si Leeyum, infatti
domani facciamo i
conti, adesso verrebbe male perché l’alcol
anestetizzerebbe i colpi- risposi
io facendogli l’occhiolino, poi presi ad imboccare Niall con
calma, -Niall,
non ci credo! Ti stai facendo imboccare sul serio.. Sei proprio un
bambino
viziato..- sospirò Louis, Niall gli fecce la linguaccia
scatenando l’ilarità
degli altri. -Bambini!- mormorò Cara, le sorrisi. Ninni si
alzò dal divano per
portare l’acqua con l’aspirina a Zayn, poi venne da
Niall e
gli diede l’altro
bicchiere, quando mi alzai, lui mi prese per il polso, mi
tirò a
sé e
provò a baciarmi, io lo allontanai e dissi: -Non se ne parla
proprio! Io sono
ancora incazzata con te! E poi sai di alcol, a letto forza!- provai ad
alzarmi
dalle sue gambe, ma lui continuò a tenermi stretta tra le
braccia, -Potresti
lasciarmi andare? Sai avrei sonno anche io! E poi tu te ne devi andare
in
camera!- dissi scocciata, -No, Giù non se ne parla nemmeno,
non
ti ho avuta per
molto, troppo tempo! Tu resti qua.- rispose lui serio, -Mmh Jane, mi
sembra che tu non abbia scelta- disse Harry ghignando dalla poltrona
dov’era
seduto, -Taci!- sbuffai io, -Tra rose e fior, nasce l’amor,
tra
Jane e
Niall..-, -Ti avverto Styles, un’altra parola e..- lui mi
parlò sopra
dicendo:-A quando le nozze?- e poi scoppio a ridere, provai ad alzarmi
ma Niall
non ne voleva sapere di lasciarmi andare, -Niall se mi molli, dopo che
avrò
strozzato Harry ti do un bacio- -Mmh..no!- -Uff Horan! Ti do
un
bacio e resto
con te, okay?-, -Ummh.. ci devo pensare…-, roteai gli occhi
e
dissi:-Ma cosa vuoi ancora?-, lui mi guardò con
un’aria
furbesca sul volto e
disse:-Voglio un bacio adesso, uno dopo e che resti con me tutta la
notte-, -E
va bene!- sbuffai e mi chinai per dargli un leggero bacio sulle labbra,
poi lui
allentò la presa ed io sgusciai via, mi voltai verso il
riccio e
ghignai
malignamente, lui mi guardò con aria spaventata e
disse:-Cazzo!
Jane cara, ma lo
sai che stavo scherzando, no?-, -Harry caro, ti conviene scappare-,
-Niall!
Questa me la paghi..ahio!- mentre parlava, gli fui subito addosso,
visto che
quel cretino non aveva nemmeno provato a sfuggirmi e iniziai a fargli
il solletico mentre lui strillava come una gallina e chiedeva aiuto al
suo ragazzo tra le risate, Lou ci si avvicinò e mi disse con
finto
rimprovero:-Ehi gradirei che mi lasciassi il ragazzo tutto intero, se
non ti
dispiace- gli sorrisi, scompigliai i capelli a Harry, che mi
lanciò uno sguardo
omicida e tornai da Niall gli diedi un bacio poi ognuno andò
nella propria
camera, io con Niall, Cara con Liam, Harry con
Louis e Ninni con Zayn. Una volta che fummo in
camera, Niall
si sdraiò
sul letto ed io mi accoccolai sul suo petto, mentre lui mi accarezzava
la
schiena, -Mi sei mancata parecchio- mormorò lasciandomi un
bacio sui capelli,
-anche tu, ma domani facciamo i conti-, non lo vidi ma potrei giurare
che
stesse sorridendo, poi mormorò un “si,
si” e Morfeo ci accolse tra le sue
braccia. *to be continued*