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Autore: yellowloid    09/07/2014    3 recensioni
{sequel di "Non essere così gentile, altrimenti cosa dovrei fare?" | SaruFei e Taiichi}
{ispirata alla second season di Oreimo | rating giallo, omofobia}
Dite ciao al sequel di cui vi avevo parlato, miei piccoli babus. ♥
♫♫♫♫
Rune scosse la testa imbarazzato quando sentì la voce del suo amico urlare un “mi ha risposto!” eccitato e lo vide leggere in fretta e furia il messaggio di Yuuichi. Possibile che non si fosse nemmeno accorto del suo stato di mutismo? Probabilmente aveva tenuto gli occhi fissi per interi minuti sullo schermo del cellulare aspettando una risposta da parte del ragazzo più grande. - Oddio- - commentò improvvisamente Amemiya, avendo appena finito di leggere.
Fei gli lanciò un’occhiata interrogativa: - Che ti ha scritto? - [...]

♫♫♫♫
Lasciatemi un commentino, su su. cuc
- Kis. ♥
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Fey Rune, Saryuu Evan - Saru, Taiyou Anemiya, Tsurugi Yuuichi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Primo capitolo.

 

Le giornate passavano tranquille in casa Rune, come se la solita spensieratezza della famiglia fosse tornata a regnare sovrana. Fei e Saru si erano abituati a quella routine quasi noiosa, tra casa e scuola, scuola e casa. Di certo le acque si erano calmate, eppure man mano che il rapporto tra i due si approfondiva Fei percepiva una strana tensione nello sguardo del suo ragazzo. Aveva già provato innumerevoli volte a domandargli quale fosse il peso che si portava da ormai molto tempo sulle spalle, eppure l’albino dagli occhi ametista non sembrava volergli dare una risposta concreta.

Quella mattina il coniglietto percepiva la tensione di Saru così forte che non riusciva nemmeno a seguire la lezione. Era talmente preso nell’osservazione del convivente che in poco tempo il professore di matematica lo riprese e lo sbatté fuori dalla porta.

… Fantastico. - borbottò il verde, poggiandosi al muro del lungo corridoio che dava su un’altra decina di aule. Mi chiedo solo cosa gli sia successo, pensò preoccupato Fei, non accorgendosi delle due presenze accanto a lui.

- Guarda un po’ chi abbiamo qua, Meia. - esclamò altezzoso un ragazzo biondo.

- Il professore l’ha mandato fuori, poverino! - commentò la ragazza al suo fianco, i lunghi capelli viola che svolazzavano per aria ad ogni suo più piccolo movimento. Rune non diede troppa attenzione alle parole della coppia, che sembrò imbronciarsi.

- Ehi, hai intenzione di ignorarci? -

- Coniglio? Guarda che io e Gillis non ti stiamo affatto prendendo in giro! -

- Non dovreste rientrare in classe? - chiese il verde. - L’intervallo è finito da un pezzo. -.

Gli amanti lo squadrarono dalla testa ai piedi. La divisa scolastica gli donava un’aria piuttosto seria, se non fosse stato per la punta di preoccupazione che persisteva nelle sue parole. Meia e Gillis si scambiarono un’occhiata veloce e scoppiarono a ridere.

- Tu, coniglietto da compagnia, - cominciò il ragazzo con gli occhiali, trattenendo le risate - pensi davvero che noi due rispettiamo l’orario della fine dell’intervallo? Ridicolo! -

La fidanzata lo supportò: - Noi due, Meia e Gillis, siamo talmente popolari che possiamo permetterci anche di saltare le lezioni e di venire scoperti senza passare alcun guaio! -

- Di certo non siamo feccia come te. - continuò il biondo.

Ma chi si credono di essere? C’è davvero qualcuno in grado di definire simpatici due soggetti del genere?

- Cosa hai det- - Fei non fece in tempo a controbattere che sentì il respiro mancargli e il suo corpo piegarsi automaticamente in avanti, le braccia a sostenere la pancia appena colpita da un pugno da parte di Gillis.

- Questo, coniglietto, era per ripagare il pugno che mi ha dato qualche mese fa il tuo amichetto. Ci vediamo! - esclamò il ragazzo, tirandogli una lieve pacca sulla spalla e lasciando Fei inginocchiato a terra, dolorante. Si lasciò scappare un gemito soffocato, bisbigliando piano il nome di Saru. I due amanti erano ormai scomparsi dalla parte opposta del corridoio.

Forse le acque non si erano proprio calmate. Forse era solo la calma prima della tempesta, ma in fondo Rune Junior ci era abituato. La cosa che lo faceva innervosire, però, era la sua inutilità in qualunque situazione: non era di certo la prima volta che veniva malmenato e non riusciva a ribattere. Ricordava perfettamente gli schiaffi ricevuti dal padre al suo ritorno a casa, qualche mese prima. Continuava ad essere così inutile, si faceva costantemente difendere da Saru.

Ed eccolo lì, il suo albino, che probabilmente aveva sentito i suoi gemiti. Fei non era mai stato troppo muscoloso, aveva una corporatura nella norma, ma per quanto fosse simile a quella di Saru la sua resistenza era di grado molto più basso.

- C-Cosa vuoi, Saryuu? - chiese freddo, rialzandosi lentamente. L’albino lo guardò perplesso. Fei non lo chiamava mai col suo nome completo, cosa era successo esattamente?

- Ti sembrerà strano, - disse: - ma gemevi così forte che ti ho sentito da dentro l’aula. Che è successo? -. Gli posò una mano sulla spalla, ma sentì immediatamente uno schiaffo colpirla.

- N-Non mi toccare. Non voglio essere aiutato proprio da te, ancora e ancora! Lasciami in pace! - urlate le ultime parole, il coniglietto fuggì via per il corridoio, lasciando Saru solo a riflettere.

♫ 

Il suono della campanella che segnava la fine delle lezioni invase i lunghi corridoi della scuola, mentre gli studenti lasciavano l’istituto per recarsi finalmente verso le proprie case. Leggere sfumature arancioni tingevano dolcemente il cielo colmo di nuvole rosee. Saru si aggirava come un’anima in pena all’interno dell’edificio scolastico, intento a cercare in qualunque angolo il suo amato coniglietto. Purtroppo di quest’ultimo non vi era nemmeno l’ombra, e dopo un po’ persino la pazienza dell’albino scemò completamente e decise di tornarsene a casa, con o senza il fidanzato. Persino Taiyou sembrava scomparso nel nulla.

Saryuu ripercorse i corridoi ormai invasi dall’oscurità e scese numerose rampe di scale, fino ad arrivare - finalmente - all’uscita dell’edificio. Assorto nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni, percorse l’intero cortile scolastico e finalmente si ritrovò sulla strada di casa, che percorse come da abitudine; l’unica cosa che mancava era la presenza di Fei. Al solo pensiero del verde, Saru scosse con decisione il capo e cercò di non dare troppo peso alla scenata di quella mattina, anche perché altrimenti sarebbe stato assalito da infiniti dubbi.

Finalmente arrivò a casa. Suonò al campanello e ad aprirgli fu Kinako, raggiante come sempre, che lo salutò calorosamente. Saru ricambiò, togliendosi le scarpe una volta entrato e lasciando la borsa all’entrata, troppo preso dalla foga di controllare che il coniglietto fosse al sicuro. Entrò in soggiorno, ignorando i continui richiami della Nanobana, ma del ragazzo dai capelli verdi non c’era traccia. Gli stava sorgendo un drammatico dubbio: dove diavolo era finito Fei?

Corse verso la cucina, spalancando la porta e richiamando il suo ragazzo.

… Ah. - fu l’unico verso che uscì dalla sua bocca alla vista di un Rune Junior seduto al tavolo nella più completa catatonia. Appena si riprese, a stento Saru si trattenne dall’urlargli contro. - D-Dove eri finito? - chiese invece, chiudendo la porta e appoggiandovisi.

Fei lo degnò di una risposta dopo svariati minuti di silenzio. - Sono tornato a casa prima. Ora scusa, ma voglio andare a dormire. - si alzò lentamente, avvicinandosi alla porta. Appena i loro volti si trovarono a pochi centimetri di distanza, la freddezza delle parole del verde colpì Saryuu come una decina di lame affilate. - Levati e lasciami aprire la porta. -

Uhm, no. -

- Come no? - Fei corrugò la fronte risultando tremendamente carino agli occhi del compagno, che mantenne una certa serietà ignorando l’istinto di baciarlo, vista la distanza praticamente nulla.

- Ora tu mi spieghi perché ce l’hai con me e che cosa ti ho fatto. Poi, forse, ti lascerò andare a dormire.(*) -

L’esitazione di Rune fu subito evidente agli occhi dell’altro, che quasi senza rendersene conto fece scivolare il braccio sinistro attorno alla vita del fidanzato. Le guance di Fei si imporporarono dolcemente, mentre andava a coprirsi il volto con le mani.  Passarono interminabili attimi di silenzio.

… Staccati. - mormorò piano Rune, visibilmente imbarazzato, e a Saru quasi cascò la mandibola quando con uno spintone l’altro lo sbatté alla porta chiusa della cucina. Il vecchio livido dell’albino pulsò impercettibilmente. - Mi fai uscire o ti devo picchiare? -

- Da quando sei diventato così manesco, coniglietto? - chiese Saryuu scansandosi, mentre l’altro apriva la porta e fuggiva in camera sua. Non ottenne nessuna risposta, ma oh, quando fa così vorrei solo baciarlo e dirgli quanto lo amo.

♫ 

Il fatto incredibilmente tragicomico - Fei non sapeva se ridere o piangere davanti a tutta la sua immensa sfiga e annessi film mentali - era che se la stava prendendo con la persona che non gli aveva mai fatto nulla di male. Farmi innamorare è stata una cosa positiva, giusto?, no perché altrimenti mi chiedo come mai io non abbia ancora mandato Saru a quel paese. Era incredibilmente stupido da parte del verde prendersela col suo ragazzo solo perché ci teneva a proteggerlo, eppure tutti sapevano quanto Fei sapesse essere tsundere quando voleva. Oddio, devo smetterla di leggere manga. (**)

Era ormai da una buona mezz’ora che rotolava sul letto e ancora non aveva trovato la pace mentale adeguata per fare qualsiasi cosa che comprendesse l’uso di un cervello fresco e riposato. Che poi era praticamente impossibile avere un cervello lucido alle nove di sera, dopo una giornata orrenda e soprattutto senza aver toccato cibo dall’ora di pranzo. Eppure non ce la faceva proprio, non aveva la minima voglia di alzarsi dal letto, trascinarsi giù per le scale e subire la tensione e gli sguardi interrogativi del suo ragazzo su di sé. Improvvisamente sentì una fitta di gelosia invadere il proprio corpo al solo pensiero che probabilmente Saru aveva già cenato, in compagnia dei genitori di Fei e magari in quel momento stavano chiacchierando come una normale famiglia. Non che il verde considerasse il suo ragazzo un estraneo, anzi, per lui Saru era parte indispensabile della sua famiglia; la cosa che gli dava veramente fastidio era che forse, forse, non aveva dato nemmeno peso al suo comportamento, non si era fatto nessun film mentale e magari - il pensiero lo terrorizzò - pensava che quello di Rune Junior fosse solo un problema stupido.

Insomma, perché solo a Fei toccava rimuginare sull’accaduto per ore, senza trovare nemmeno la forza di alzarsi dal letto? Perché in quel momento era sdraiato su quel - per fortuna comodo - materasso e stava pensando a Saryuu come se a quest’ultimo non fregasse nulla di lui? Non si fidava di colui che osava definire il suo ragazzo?

Quanto posso essere pessimo, quanto. Dio mio.

Rinunciò categoricamente alla cena e si infilò sotto le coperte, quasi come se il digiuno fosse la punizione migliore al suo egoismo.

♫ 

Saryuu Evan non aveva cenato, non aveva rivolto la parola ad Asurei e Kinako e non aveva intenzione di alzarsi da quel maledetto divano per nessuna ragione al mondo. Era di pessimo umore e per ora quell’interessante televendita che veniva ripetuta alla televisione da più di mezz’ora era un sottofondo adeguato alla sua depressione. Probabilmente è più una punizione mentale che un sottofondo.

Per qualche assurdo motivo ripensò alla litigata che aveva avuto quella sera con il suo coniglietto e il suo volto si incupì più di quanto non fosse già. Non aveva ben chiara la situazione, eppure era ben chiaro che Fei stava cercando di evitarlo e che era arrabbiato con lui. Non che ci volesse molto a capirlo, ma andiamo!, si vedeva a distanza che c’era qualcosa che non andava.

E Saru aveva paura. Aveva molta, molta paura. Non voleva darlo a vedere, ma dal profondo del cuore sentiva che Fei gli nascondeva qualcosa, così come Asurei da quando gli aveva parlato di quella ditta con cui si stava accordando per un affare.

Stava cercando di non pensare a tutti i suoi interrogativi quando la stanchezza si fece sentire, rendendo improvvisamente pesante il suo corpo. Si accoccolò meglio sul divano e rilassò gli arti, cadendo lentamente in un sonno profondo che l’avrebbe tenuto sdraiato sulla morbida superficie del sofà fino alla mattina seguente.

 

 

(*) Giuro che non è un doppio senso. ^^"

(**) Piccolo accenno a Oreimo, non c'entrava niente ma mi diverto, lol. Chi ha visto l'anime capirà. c:

- Mari’s corner -

… Lo so, lo so, non ci credo manco io. Ho aggiornato, YOU BITCHES- Ma omg insomma sono emozionata (?) Intanto buonasera a tutto il fandom, chissà se vi ricordate di me! (chissenefrega, io compaio molto random-) Era tipo da aprile che non mi facevo viva con un aggiornamento, I know, ma sappiate che ero sempre presente. Ho visto lo schifo, ho visto le proteste e ora vedo che stiamo migliorando. O almeno spero. Diciamo chiaro e tondo che mi ero presa una pausa, non dal fandom di Inazuma, più che altro dalla scrittura: ho avuto modo di rivedere un po’ il mio stile, di leggere molto e di migliorare, credo. Improvvisamente, in questi giorni ho sentito il bisogno remoto di continuare questo capitolo, che ormai stagnava sul mio pc da troppo tempo. Ed eccomi qua, in poche ore, stasera, l’ho concluso. Mi sento terribilmente soddisfatta. *A*

Sono successe talmente tante cose in questi mesi che non so proprio cosa dire, boh, un po’ mi era mancato aggiornare, lo ammetto. /sigh Nuovi fandom, nuove fiction da leggere, chi mi segue su Twitter o Ask mi capisce bene (?) e poi beh, è finita la scuola ed io vi auguro - in ritardo - buone vacanze! *A* Probabilmente vegeterò in casa per tutta l’estate, ma fa niente. E nulla, io spero che la storia continui a piacervi nonostante l’aggiornamento in enorme ritardo e che recensiate anche questo capitolo! Le recensioni al prologo mi hanno resa tanto felice, non ho risposto ma sappiate che le ho lette tutte e vi ringrazio tanto! ;W;

Io vi saluto, non so quando sarà il prossimo aggiornamento e quindi basta, passo e chiudo.

Chu!

- Mari. c: 

  
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