Salve a tutti! Questa è
una one-shot di circa 3-4 capitoli,
non di più credo, che mi è venuta in mente non so
esattamente per quale motivo
xD Ripensando alle mie storie che di solito hanno come personaggi
quelli della
saga di Harry Potter, mi sono detta che non penso mai al mio videogioco
preferito, Final Fantasy VIII, e quindi…eccomi qui! ^^
E’ la prima volta che uso questi personaggi in una mia
storia, ma spero vi piacerà comunque^^
Buona lettura, Ginnever
*Inebriety*
Mmm…ma che cosa è successo ieri sera?
Non mi ricordo….
Tento di fare un passo, ma le mie gambe protestano, cedendo.
M ritrovo di nuovo seduta sul letto sfatto a guardare il muro bianco.
Oddio….
Non mi ricordo...?
Scuoto il capo, e un senso di nausea si mescola nel mio
stomaco, facendomi venir voglia di vomitare.
Cazzo…
Sospiro, sfinita.
Cazzo di nuovo.
C’è puzza di alcool….e proviene dalla
mia bocca.
Mi porto subito una mano alle labbra, come se potessi
nascondere il fastidioso odore che mi sta stuzzicando le narici.
Oh no….
Chiudo gli occhi un
attimo, e il senso di nausea comincia ad
affievolirsi.
Ieri sera…ho bevuto!
Ed ecco che ritorna il senso di nausea, e il desiderio di
cacciare.
Oh no….no, no, no….e se non mi ricordo
niente…..-perché non
mi ricordo veramente un emerito cazzo-….mi
sono….ubriacata!
Sento il vomito salire, liquidi mischiati a cibo che escono
dallo stomaco e non per andare giù, ma per venire su a
rompermi le balle e far
puzzare ancora di più la mia bocca stamattina davvero
disgustosa.
Mi copro le labbra con entrambe le mani e mi alzo di scatto.
Senza badare al giramento di testa improvviso, mi catapulto in bagno e
sul
lavandino, vomito.
Dopo essermi lavata bocca e faccia, esco dal bagno,
appoggiandomi con una spalla al battente della porta, sfinita e ancora
con
pericolosi giramenti di testa.
Sbuffo.
Cazzo, che risveglio di merda….
Ma le sorprese….non sono ancora finite.
Alzo gli occhi e dopo un secondo, li dilato.
Se mi fossi ricordata qualcosa della sera precedente,
probabilmente non avrei detto esattamente
‘Cos’è’.
Oh…oh mio Dio!
Respira…Rinoa, respira….
Mi avvicino a passo felpato…ormai sono a due
metri…ancora un
passo…un metro….
I suoi capelli castani e lunghi cadono morbidi sul cuscino
bianco come la neve, le sue mani sono abbandonate sul materasso con i
palmi
bianchi e alzati.
Quella bocca…quel profilo…
Non c’è bisogno che veda il colore dei suoi occhi,
per
riconoscerlo.
Mi volto e corro in bagno, chiudendomici dentro.
Quello che con quel maledetto sorriso sognate stava
sorridendo sdraiato bella mente sul mio
letto…era…è….
“Oh mio Dio…..” deglutisco di nuovo,
mezza schifata. “…Che
diamine ci fa Irvine nel mio letto???”
Mi osservo un secondo, con curiosità mista a terrore,
facendo scorrere le mie iridi scure sulle guance diafane, le labbra
arrossate,
i capelli scomposti….e poi…
Sbarro gli occhi.
Un momento. Come mai le mie spalle sono…nude?
No…ti prego….dimmi che non è
vero….è un incubo….ti prego…
Lentamente e con paura, abbasso il capo.
Le labbra mi tremano all’improvviso.
Non è possibile….
Alzo gli occhi sullo specchio e vedo le mie iridi luccicare.
Cazzo….
Aah…colpita!
“Stai…stai bene?”
E affondata…..
Oh porca vacca….quello non era il mio letto!! E
questo…questo non è il mio bagno!
Maledetto bastardo….hai anche una bella voce! Possibile che
me ne accorga solo ora? Rinoa, Rinoa…
Bussa.
“Rinoa? Mi vuoi rispondere?”
Mi guardo un attimo attorno, soffermandomi ancora sul mio
riflesso.
Sciupata…ecco cosa sono.
I miei lineamenti perfetti e morbidi, rovinati da una notte
di alcool e sesso.
Mi risponde, si, ma dopo alcuni secondi.
“Ehm…va bene…ma…?”
“Non provare a chiedermi perché o non esci da
questa
camera.”
Non risponde. Né ora né dopo qualche minuto.
Meno male, è andato a vestirsi.
Vado verso la porta e con uno scatto la apro.
Ehi ma…io sono nuda!
Mi volto all’improvviso per rientrare in bagno, ma qualcuno
me lo impedisce perché c’è davanti.
Irvine.
Ghigna.
“Sei più bella nuda, Rinoa…”
Maledetto figlio di…
“Sta’ zitto e levati di torno, porco.”
“Dovrai spostarmi tu allora.”
Lo guardo con gli occhi ridotti a due fessure.
“Spostati, Irvine.”
“Pronunciato da te, il mio nome è molto
più sexi.”
“Ho detto spostati.”
“E io ho detto che sei sexi.”
“Non costringermi a usare le maniere
forti…”
“Non vedo l’ora…”
Ma brutto stronzo!
Gli rivolgo uno sguardo omicida e poi…mi volto.
A che mi servono gli
asciugamani se ho i vestiti in questa
stanza.
“Stai pure lì, allora.”
So che mi sta guardando il culo e glielo lascio fare. Almeno
lo distraggo.
Cammino lentamente verso il letto.
Sono tutti lì, dalla mia parte sparpagliati a terra.
Ancora un passo….e…
Mi abbasso veloce come un fulmine e li afferro.
Mi volto ghignando.
“Ti piace il mio culo?”
“A vederlo certo….ma sai, ora che so anche
com’è da altre
angolazioni…questa è roba
vecchia…anche se divina.”
Che stronzo figlio di puttana.
Mi infilo la canottiera brillantinata, le mutande e i jeans.
Il reggiseno lo getto nella borsa che è a terra, non perdo
tempo a mettermelo.
Lo guardo con occhi schifati.
“Addio, lurido porco.”
“Ti ho chiesto anche se stavi bene prima.”
Aggrotto le sopracciglia.
“E allora?”
“Dovresti ringraziarmi.”
Che rabbia!
Gli volto le spalle e
raggiungo la porta. Afferro la maniglia,
ma la sua voce bellissima e ammaliante mi blocca ancora.
“Salutami Squall, tesoro. E’ fortunato ad avere una
bella
ragazza come te per fidanzata. Ricordaglielo.”
E con le lacrime agli occhi, esco dalla camera d’albergo sbattendomi la porta alle spalle.