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Autore: jswagmasta    10/07/2014    0 recensioni
Faccio una lunga pausa prima di riprendere a parlare –senti, io..tu .. insomma noi.. cioè è stata una cosa bellissima e non voglio che tutto questo ci divida..si insomma per me è così, io sono pronta a rischiare tutto e non mi importa delle conseguenze, belle o brutte che siano, a me basta uscire con te-
...ricordati che siamo io e te.. nessun’altro...
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglio avvolta tra le braccia di Niall, cercando di non far rumore gli do un bacio, mi alzo e scendo giù per fare colazione, ogni volta è un dramma perché non so dove cavolo ha le cose e quindi faccio un rumore assurdo come se stessero passando dei rinoceronti alla riscossa,
-giorno- dice lui entrando in cucina trovandomi a terra mentre raccolgo le pentole che ho appena fatto cadere
–ops.. scusa se ti ho svegliato- dico rimettendo tutto apposto
–tranquilla piccola-dice avvicinandosi e dandomi un bacio.
Carichiamo le valige in macchina e partiamo.
Arrivati davanti alla scuola vedo dei ragazzi pronti per entrare, gente che passa davanti a noi e non si accorge di niente
–allora… io dovrei andare- dico per poi prendere lo zaino
–non vorrai andar via senza un mio bacio, vero?- dice prendendomi il braccio-
- mah..-dico sorridendo
–oh andiamo piccola lo so che mi vuoi - dice per poi avvicinarsi a me e baciarmi senza lasciarmi il tempo di rispondergli
–mi mancherai un sacco cucciola- dice scostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio
–anche tu cucciolo.. non sai quanto..-dico dandogli un altro bacio.

Scendo dalla macchina, chiudo la portiera
–aah..ma ch’ cazz?!?!- urlo spaventandomi, la macchina con Niall a bordo si allontana,
-eri con Horan?- mi chiede questa ragazza con gli occhiali, inquietante,
-ma chi cazzo sei?- chiedo ancora sconvolta
–non hai risposto alla mia domanda-dice irritata
–e tu alla mia! Ma scusa un attimo che vuoi tu da me?!- dico per poi allontanarmi camminando a passo veloce dandole le spalle, mi insegue,
-ripeto, c’era il signor Horan in quella macchina?-dice rincorrendomi, io non rispondo ed entro nella scuola chiudendole il portone in faccia.

Vado al mio armadietto e sbatto la testa su di esso, aspetto qualche istante e lo apro sospirando profondamente e prendendo i libri,
-tutto ok?-, mi giro verso quella voce e trovo il preside che mi guarda torvo
–sisi.. non è niente..-
-senti vorrei che venissi un attimo nel mio ufficio perché devo parlarti di una cosa-dice con sguardo severo
-ok- rispondo perplessa.

Ci avviamo nell’ufficio e mi accomodo sulla sedia di fronte alla scrivania, lui si siede nella poltrona e tira fuori un fascicolo con il mio nome sopra,
-allora Melissa, guardando i tuoi voti mi sono accorto che stai calando, i professori mi dicono che hai sempre la testa fra le nuvole e che ultimamente non vieni a scuola con regolarità.. non vorrai mica perdere l’anno vero? Perché sarebbe un vero peccato, eri partita con la giusta marcia avendo una media di tutte B e di A, una studente modello, ora hai tutte C e D..-, abbasso lo sguardo con la faccia di un cane bastonato
–senti.. se in questo periodo riesci di nuovo a tirati su tutte le medie tornando come prima riuscirai a laurearti con i crediti accumulati entro metà marzo, sennò dovrai aspettare gli altri fino a giugno, quindi cerca di dare il meglio di te stessa che a febbraio facciamo gli esami se tutto va bene.. intesi?- dice rimproverandomi
–sissignore- dico con aria convincente
–va bene dai! Ora vai in classe e di che sei stata qui nel mio ufficio, ti giustifico io e NON far si che questa conversazione si ripeta- dice dandomi una pacca sulla spalla.

Entro in classe e spiego alla professoressa di economia il mio ritardo, mi siedo nel mio posto affianco ad uno vuoto, quello di Elli, mi fa stare malissimo vedere che non cè nessuno e mi rattristo, ma cerco di stare attenta alla lezione perché devo recuperare tutto ed essere di parola.

Una volta a casa, non mi faccio scrupoli e quindi mi mangio un bel piatto di pasta;
Mi butto distrutta sul divano, mi metto le cuffiette e mi ascolto il Believe acoustic rilassandomi completamente, faccio mente locale di tutte le cose da fare: comprare un regalo per Louis, comprare dei nuovi vestiti e uno per capodanno, STUDIARE STUDIARE STUDIARE.. prima di prendere in mano i libri e ricominciarli ad aprire accendo il MacBook e vado su twitter, cavolo.. a quanto pare qui tutti sanno chi io sia e girano anche strani pettegolezzi.. gente che mi odia, gente che mi ama.. lascio perdere e spengo il computer, affondo nello studio, inglese, informatica, diritto ed economia e matematica.. sono queste le materie dell’esame e devo assolutamente avere B o più.

Sento un languorino alla pancia, guardo l’ora, le otto e mezza, mi alzo dalla scrivania e vado in cucina, apro la dispensa alla ricerca di cibo da sgranocchiare, popcorn, Haribo e monster ottima “cena” dedita allo studio.
Non ho mai staccato gli occhi da quei fottuti libri del cavolo, mi sono entrate più cose in testa oggi che in tutto l’anno, fatture,bilanci, imprese, Shakespeare, Agatha Christie e molto altro, il mio cervello sta per esplodere, quindi chiudo i libri, vado in doccia e me ne faccio una lunghissima, una di quelle che passi tutto il tempo a farti tutti i film mentali e far tutti i pensieri possibili ed immaginabili, mi dirigo in camera, mi infilo sotto le coperte e guardo l’iPhone..oh un messaggio
–ciao piccola, mi manchi un sacco, non faccio altro che pensare a te, qui in Germania fa un freddo pazzesco, oggi è andato tutto bene anche il concerto, qui le fans sono pazze ahahah.. Buona notte stellina.. fai tanta nanna xx-
-amore ma quanta dolcezza! Cucciolo anche tu mi manchi un sacco, a scuola il preside mi ha detto che posso diplomarmi a marzo se prendo tutte A e B quindi devo darci dentro fino a febbraio che avrò gli esami.. è colpa tua e dei ragazzi che mi distraete :P !!copriti se fa freddo, se fossi con te ti abbraccerei per riscaldarti** vabbè dai ci sentiamo domani piccolo, sogni d’oro anche a te xo’-.

Non poso fare a meno di tirarmi fuori dal letto ed andare fuori in terrazza, mi appoggio alla ringhiera e mi accendo una sigaretta, alzo gli occhi al cielo e vedo una stella..
penso a Niall, ci rivedo dentro la speranza e bellezza infinita.
-Anche tu non riesci a dormire?-
mi giro, è il signor Miller, il mio anziano vicino di casa..
-già.. troppi pensieri signore-
-oh andiamo, non darmi del lei.. dammi del tu, chiamami pure Ben-
-ok, Ben- sorrido e faccio un tiro della sigaretta
-buttala via dai-, lo guardo torva
-la sigaretta, buttala via.. ho perso mia moglie per il fumo-
-oh.. mi dispiace tanto Ben, non immagino il dolore-
-Meredith è stata il mio primo amore, ci siamo conosciuti a scuola più o meno alla tua età e dopo cinque anni eravamo già sposati, era perfetta e la amo ancora tantissimo anche se adesso non cè più.. sai.. le assomigli molto, stesso nasino all’insù, stessa corporatura, stessi occhi e stesso sguardo-.
  
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