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Autore: _Camelia    10/07/2014    4 recensioni
-Non dire stupidaggini Ash-
Lo ammonii. Sapevo che aveva una ragazza, ma davvero mi risultava impossibile non flirtare un po’ con lui. Impossibilissimo.
Mi mise una mano sul fianco, attirandomi a se sorridendo quasi imbarazzato
-Sai è tutta sera che mi chiedo una cosa.-
Chinai il capo, curiosa di sapere cosa si stesse chiedendo dall’inizio della serata. Probabilmente che taglia di reggiseno portassi, o cose simili, che mi avrebbero fatto vedere quanto coglione fosse quel ragazzo.
Sorrise, passando a fatica una mano fra i capelli bagnati
-Chissà com’è baciarla? Davvero, hai baciato Calum, Michael, persino Luke che è sempre schivo. Me no. Mi è dispiaciuto…-
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Questa è la mia prima FF sui 5sos. Spero possa piacere. Love you all
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N.B: leggete le note dell'autore <3

Mi rigirai nel letto, svogliata, mentre sfogliavo le pagine del libro per dare un’ultima lettura, giusto prima dell’esame. Quella volta, avrei dato, e finalmente mi sarei tolta dagli zebedei, l’esame di storia dell’arte medievale.
Il telefono squillò, sul comodino, e mi trovai costretta ad allungarmi il più possibile per non spostarmi da quella posizione comoda, o comunque alzarmi dal letto. Perché mia il mio letto doveva essere così lontano dal comodino?! Perché?!
Afferrai il telefono, esultai leggermente e premetti il tasto verde, cadendo in ogni caso rovinosamente a terra. Non potevo essere meno maldestra, una volta tanto nella vita?!
Ovvio che no.
-Pronto?-
Chiesi, dolorante per via della caduta. Avevo battuto il polso destro, per non trovarmi con il naso spiaccicato a terra e magari il setto nasale rotto.
Si, ero tragica, ma che ci potevo fare.
-Hei piccola…che succede ho sentito un rumoraccio!-
La voce di Ash mi eccheggiò nelle orecchie, spingendomi a sorridere involontariamente. Mi metteva sempre di buon umore, forse perché mi piaceva così tanto.
Santo cielo, mi sentivo una moccio setta alle prime armi, non una ventenne teoricamente gia esperta. Dannatissimo Australiano dall’accento simpatico, dagli occhi dolci, le braccia forti, il sorriso incredibilmente ammaliante e le mani terribilmente perfette.
-Non ridere. Sono caduta dal letto!-
Misi il broncio, anche sapendo che non avrebbe potuto vedermi; lo facevo per prevenire, si sarebbe messo a ridere, gia lo sapevo. Ragazzo prevedibile, più o meno come me.
-Non arrabbiarti…-
Non riuscì a terminare la frase, che si mise a ridere come se non ci fosse stato un domani, e a chiedermi anche come fossi caduta, le modalità, che faccia avessi fatto. Solo alla fine mi chiese se mi fossi fatta male, solo allora mi resi conto di quanto mi facesse male il polso e maledissi me stessa.
Quel dannatissimo esame, era forse uno dei pochi che avrei potuto dare scritto e, considerando il fatto che odiavo aver l’attenzione puntata su di me e basta, io di certo non avrei mai cestinato quell’occasione. Mai, nemmeno fra un penta milione d’anni.
-Mi sono fatta male al polso….Ash che faccio? Ho l’esame fra due ore e qua si sta gonfiando tutto!-
Gli chiesi quasi disperata. Smise di ridere, me lo immaginai passarsi le mani fra i capelli ricci, sospirare preoccupato e fare quella sua tipica faccia pensierosa, quella che faceva quando voleva trovare una soluzione veloce e indolore.
-Vengo da te, metti del ghiaccio nel mentre. Se si sgonfia ti porto a sostenere l’esame, magari riesci a scrivere.-
Lo sentii chiudere la porta, quella di camera sua probabilmente, per poi prendere delle chiavi, che sentii tintinnare, dal posto dove solamente le metteva: una ciotola sul mobiletto appena dopo la porta d’entrata.
Sorrisi appena, immaginandomelo fare tutte quelle cose. Chissà com’era vestito, com’era il suo sorriso in quel momento perché, lo sapevo, stava comunque sorridendo. Dio, volevo così tanto sentire le sue labbra sulle mie, in quel momento.
Annuii, alzandomi da terra, tenendomi il polso stretto al petto
-Ok, cerco del ghiaccio, la porta di casa è aperta, entra senza suonare che nel mentre mi sistemo-
Lo sentii ridacchiare a proposito di quel che avevo appena detto. Ultimamente non si poteva dir nulla che, da parte di entrambi probabilmente, si andava a pensar a riferimenti sessuali.
Le intenzioni di entrambi erano molto chiare, non importava il fatto che, forse, stessimo correndo troppo…entrambi eravamo fisicamente attratti l’uno dall’altra, logicamente prima o poi saremmo finiti a letto assieme. Speravo prima, che poi.
-Ti fai sexy per me? Non risponderò delle mie azioni, in caso dovessi trovarti con solo una maglia in dosso, di quelle lunghe che arrivano a metà coscia, senza sotto nulla-
Mi morsi il labbro scendendo le scale, per poi rimproverarlo e dirgli di smetterla di parlare al telefono mentre guidava. Era pericoloso e non volevo si facesse male quindi, riattaccai la chiamata lasciando il telefono sul mobiletto della frutta in cucina.
Presi un panno in stoffa, la sacca del ghiaccio a gel, lo avvolsi con il panno e lo premetti contro il polso, sussultando appena per il contrasto caldo/freddo.
Mi lasciai cadere su una delle sedie al tavolo, allungando le gambe su quella di fronte a me per star più comoda, giocherellando di tanto in tanto con una delle frange del centro bianco, quando mi permettevo di lasciare la sacca del ghiaccio gel li, ferma in bilico sul polso dolorante e ormai gonfio.
Era una brutta cosa si gonfiasse così? Solitamente se c’era il gonfiore, stava a significare che non s’era rotto alcun osso…o forse era il contrario?
Oh, chi avrei potuto chiamare, Ash non era un dottore e se, in caso, si stesse parlando di polso rotto, lo sapevo, mi sarebbe servita una gessatura.
Via col gesso, addio ultimi spiragli estivi, ultimi bagni con i ragazzi; addio braccialetti estivi e docce comode, benvenute scritte sul gesso e polsini per nascondere l’obrobrio. Speravo davvero non fosse rotto.
Sentii suonare alla porta allora, senza alzarmi, urlai al mio posto che, chiunque fosse stato, se mi conosceva poteva entrare altrimenti avrebbe potuto tranquillamente andarsene a quel paese.
Lo so, non ero propriamente fine, ma il polso mi faceva male e mi stavo agitando per via di quella terribilissima storia dell’esame.
-Certo che sei fine come un camionista che ha appena ricevuto un due di picche dalla prostituta di turno!-
Sentii sbottare all’entrata, dall’inconfondibile voce di Luke.
Sorrisi e scossi la testa, mettendomi più comoda seduta sulla sedia
-Sono in cucina, poeta dei giorni moderni!-
Vidi spuntare la sua testa, prima del corpo che non ci mise molto a raggiungerla. Alzò un sopracciglio e mi indicò il polso coperto, sedendosi poi accanto a me
-Stai cercando di farti andare in cancrena la mano con il freddo, per poi rivenderla al mercato nero Australiano?-
Chiese, troppo serio per esser presa come una battuta scherzosa. Ma questo se le sognava di notte?
-Luke? Sei serio? Non venderei mai una mia parte visibile del corpo! Piuttosto un rene, ma mai una mano e poi a Ash piace quando gli faccio le...-
Sapevo come gli desse fastidio quando io e Ash parlavam d’esperienze sessuali. Non perché lui non ne avesse avute, ma non gli piaceva l’idea di trovarsi, poi, a fantasticare su come due suoi amici si davano al sesso o ai preliminari. Mi portò una mano alla bocca, guardandomi in cagnesco, mentre io scoppiavo a ridere divertita dalla sua espressione dolce. Era proprio un piccoletto, mi sentivo così vecchia con loro, eppure mi trovavo davvero bene.
Ridacchiai divertita, prima di sollevare la sacca del ghiaccio e fargli vedere il polso
-Stavo cercando di prendere il telefono e sono caduta! Questo è il risultato-
Misi il broncio, sentendolo ridere divertito dalla cosa. Come potevano ridere delle disgrazie altrui? Quelli dovevan esser chiamati amici? Puaf.
Incrociai il braccio libero al petto, cercando di fare la sostenuta e non scoppiare a ridere.
Curiosa di sapere cosa ci facesse li, poi, lo osservai alzando un sopracciglio
-Che ci fai a casa mia Luke? Claude è uscito con una ragazza-
Solitamente, i ragazzi venivano li per cercar mio fratello, escludendo Ash s’intende. Alzò le spalle, sventolando la mano come a sottolineare che sapeva meglio di me dove si trovasse mio fratello; non era troppo strana, come cosa, contando il fatto che nessuno, in quella famiglia, chiedeva mai dove andasse qualcuno. Ci facevam tutti i cavoli nostri, in poche parole, e la cosa mi piaceva da impazzire.
-Allora?-
Chiesi curiosa, sottintendendo di voler chiedere perché fosse venuto li, a parlare con me a questo punto.
Lo vidi arrossire di colpo, grattandosi la nuca, come se avesse voluto chiedermi la cosa più imbarazzante del mondo. Davvero, con me non doveva vergognarsi, con tutte le figure del cavolo che avevo fatto io in sua presenza, partendo dalla rivelazione per il mio amore infinito verso i ragazzi più piccoli.
Lo spronai spintonandolo appena, facendolo ridere leggermente e poi parlare
-Beh volevo chiederti di Skye. Sai non posso parlarne con Ash, perché è sua cugina e mi farebbe il culo a strisce. Non posso dirlo a Cal che lo direbbe per sfottermi, probabilmente a Skye stessa! Michael….beh lui non tiene giu nemmeno l’acqua! Quindi, direi che basicamente sono fottuto, perché due miei amici non sanno tenere un segreto, anche se in buona fede, e uno di questi è iperprotettivo nei confronti dell’oggetto del mio desiderio!-
Disse la frase quasi d’un fiato, facendomi intenerire incredibilmente tanto; davvero, quanto poteva essere tenero quel biondino dall’aria troppo seria per la sua età?!
Sorrisi, scompigliandogli i capelli e guadagnandomi un’occhiataccia
-Beh…non le ho ancora parlato di te. Non fraintendermi, non le direi mai che sei interessato, ma potrei metterle la pulce nell’orecchio e capire se c’è una risposta positiva da parte sua! Se ti consola, comunque, non mi parla mai di potenziali ragazzi che le interesserebbe conoscere.-
Lo vidi tirare un sospiro di sollievo e annuire, a quanto pareva, quella, era una notizia più che buona per lui. Beh, anche a me avrebbe fatto piacere sapere se ad Ash interessassero o meno altre ragazze; non che non fossi convinta del fatto che il nostro fosse un’ interesse reciproco, ma non c’era mai stata una vera e propria confessione da parte sua e mia.
Avrei dovuto dirgli come mi faceva rischiare un infarto ogni volta che sorrideva, perché davvero, sapevo che prima o poi il mio cuore si sarebbe fermato.
Mossi il polso, sospirando affranta
-Non si sgonfia…-
Luke sollevò lo straccio, osservò con fare critico il polso e si alzò sfregandosi le mani
-Non sembra rotto! Credimi mi sono rotto un sacco di ossa, sono sbadato!-
Si grattò la testa in imbarazzo, non si rivelava facilmente ad una ragazza la propria sbadataggine
-Non hai una crema per sgonfiare? Aiuterebbe più del ghiaccio sai-
Mi grattai il mento, per poi alzarmi e frugare nel cassetto dei medicinali, un cassetto troppo alto per me
-Ah eccola! Luke dammi una mano, è quella la in fondo-
Cercai di prendere la scatoletta alzandomi sulla punta dei piedi, ma era troppo lontano per me e non avevo voglia di prendere una sedia, contando che accanto a me stava un gigante alto più di un metro e ottanta.
Sentii il suo petto schiacciarsi appena contro la mia schiena, mi voltai sentendomi schiacciata fra lui e i contenitori per la pasta…meglio avere il naso schiacciato contro il suo sterno che contro dei fusilli che sapevano ancora di grano tagliato.
Abbassò le braccia, con il tubetto stretto fra le mani, e mi fissò cercando di trattenere una risata; sapevo che stava pensando, che ero una nana, il maledetto.
-Che state facendo?-
Chiese una voce, piuttosto seccata, alle spalle di Luke, contando che io ero praticamente dentro la dispensa ormai. Lo scansai appena, per trovarmi un Ash decisamente, e infondatamente, alterato davanti gli occhi. Sorrisi allegra, sgusciai dalla mia piccola trappola e andai a salutarlo; intenzionata a baciarlo comunque sulle labbra, nonostante si vedesse che fosse arrabbiato con me, mi trovai invece a baciargli la guancia. Aveva rifiutato il mio bacio, ricevendo in risposta una mia occhiataccia.
Gli voltai le spalle, rivolgendomi a un Luke decisamente in imbarazzo
-Grazie Luke, sei un amore senza di te sarei ancora li a cercare di afferrare questa scatoletta a furia di saltelli!-
Presi la scatoletta dalle sue mani, la aprii e, spruzzata un po’ di crema sul polso, mi misi a massaggiarlo svogliatamente, sotto lo sguardo pungente di Ash.
-Allora? Che stavate combinando voi due?-
indicò prima me, poi l’amico, che si mise a ridere agitato
-Senti amico, non sarai geloso vero? Non stavamo facendo nulla!-
Ash si avvicinò pericolosamente a Luke, facendomi sbuffare irritata. Non ero una alla quale piaceva assistere a duelli di singolar tenzone, davvero mi irritavano e se lui pensava di fare il grosso in tal modo, a casa mia, si sbagliava di grosso.
-Ash!-
Ignorò palesemente la mia voce, fermandosi appena a dieci centimetri da Luke, osservandolo dal basso all’alto contando che il biondino, più piccolo, era comunque più alto di lui
-Che vorresti fare Irwin! Non essere idiota, l’ho solo aiutata a prendere la crema!-
Luke si allontanò, calmo, cercando di non agitarsi troppo rischiando di lasciare un pugno in faccia all’amico
-Si, certo! L’hai detto tu che ultimamente ti piace una mora, più grande di te ma più bassa! So di chi parli!-
Luke arrossì di colpo e io, invece, mi trovai a ridere come una dannata. Quell’idiota di Ash non sapeva proprio nulla, ignorava alla grande pensando che fossi io, l’amore segreto di Luke
-Senti io so chi gli piace, e non sono io! Luke ci sentiamo più tardi, quando avrò fatto tornare il sale in zucca a questo scemo! Direi che farò l’esame orale, a questo punto!-
Scossi la testa, scrivendo su uno dei tanti post-it in cucina un promemoria: “fissare l’esame orale”.
Luke uscì, salutando entrambi con una sventolata di mano, ricevendo solo un’occhiataccia da parte di Ash che, velocemente, si voltò verso di me.
-Stavate flirtando!-
Sgranai gli occhi sorpresa da tutta quella gelosia
-Ashton ma ti senti?! Seriamente, se mi fosse interessato sarei passata da lui molto prima! Invece ho aspettato che qualcuno lasciasse la propria ragazza, prima di rivelargli i miei sentimenti!-
Sbuffò sonoramente, portandosi la mano fra i capelli
-Non mi hai dichiarato nulla! Nulla di nulla!-
Portai le mani ai fianchi, spazientita dalla cosa. Le situazioni dl genere mi facevano solo che perder le staffe
-Beh, se per questo nemmeno tu! Ma se ci tieni, a sapere quello che è sott’inteso, allora eccoti accontentato!-
Prima che potesse reagire, presi il colletto della sua camicia a scacchi rossa, lo tirai a me e gli infilai la lingua in bocca, dandogli uno dei più eloquenti baci possibili. Mi staccai per riprendere fiato, mordendogli con forza il labbro per sentirlo gemere dal dolore; sorrisi fra me e me, in parte dispiaciuta di avergli fatto male
-Se non ti è ancora chiaro, tu mi piaci. Non come un amico, beh anche come un amico, ma più un amico che mi porterei a letto, possibilmente con una relazione a lunga scadenza.-
Sentii le sue mani poggiarsi sul mio fondoschiena, mentre con le mie andavo a giocare con alcune ciocche dei suoi capelli ricci; dopo un suo sguardo serio, scoppiò a ridere più rilassato e imbarazzato dalla cosa
-Scusa, non volevo fare la parte del geloso, ma un po’ lo ero. Luke è bello e a te piacciono più piccoli, hai detto, e poi non mi avevi mai detto che ti interessavo! Interessi anche a me, sai, insomma si.-
Sbattei le ciglia, leggermente confusa da quel fiume di parole. Non aveva nemmeno fatto una piccola pausa per riprendere fiato, no, proprio tutto così come se stesse correndo per prendere un treno e dovesse dirmi comunque quelle cose.
Sorrisi appena, lasciandogli un bacio sulla guancia,tenero, prima di sciogliere l’abbraccio e prendere la sacca di ghiaccio ormai freddo. Beh, era ancora fresco, ma troppo poco per il mio polso.
Presi dal freezer del ghiaccio a cubetti, lo avvolsi in un fazzolettino di stoffa e premetti sul polso, mettendo poi in bocca a mia volta un cubetto. Mi piaceva mangiare il ghiaccio, anche se la maggior parte delle volte risultavo stupida.
Ash si mise accanto a me, passandomi le braccia attorno ai fianchi per abbracciarmi da dietro
-Allora, l’esame?-
Alzai le spalle, con la bocca impegnata a trattar col ghiaccio; sventolai le mani in aria, come a dire che l’avrei rimandato, ottenendo in risposta la sua faccia confusa e basta. Presi fra le dita il ghiaccio, tenendolo per poter parlare
-Lo sposto. Non riesco a scrivere con questa, penso lo farò orale!-
Alzai le spalle, darlo in un modo o nell’altro sarebbe stato indifferente tanto.
Lo vidi sorridere furbetto, prima di avvicinarsi a me; alzai un sopracciglio, arretrando di qualche passo non fidandomi per nulla di quel faccino d’angelo che si trovava. Era dannatamente e impensabilmente bello
-Dove vai piccola?-
Mi chiese, come se nulla fosse, intrappolandomi contro il tavolo; alzai le spalle e mi appoggiai con la mano sana al bordo, sorridendo angelicamente
-Da nessuna parte mi sa!-
Rise divertito prima di scendere a baciarmi il collo, salendo lentamente verso le labbra. Sfiorò leggermente le mie, sorridendo, scostandomi poi i capelli dal viso
-Esatto. Non vai da nessuna parte, perché ti voglio qui-
Premette ancora le sue labbra contro le mie, facendomi sospirare e schiudere le labbra per far incontrare le nostre lingue Mi appoggiai a  lui, lasciando il corpo completamente in balia di se stesso, non lo controllavo più; dopo poco mi trovai seduta sul tavolo, con la mano fasciata contro il petto; la alzai, appoggiandola sulle spalle di Ash che si mise poi a urlare sorpreso da qualcosa
-Dannata….sei ghiacciata che hai addosso?!-
Sbattei le ciglia confusa, di che parlava?! Ah, si, probabilmente del fazzoletto che avevo lasciato inconsciamente aprire: il ghiaccio era fuoriuscito dal fazzoletto, scendendo nella maglia di lui, strisciando poi sulla pelle nuda e calda. Ridacchiai appena, divertita dalla cosa, per poi prendere con l’altra mano un cubetto e passarlo dal braccio al collo
-Non so, che ho addosso?-
Chiesi innocentemente, facendo assolutamente finta di nulla. Continuai a passare il ghiaccio sulla sua pelle, sfuggendo alle sue mani e distraendolo lasciandogli bacetti di tanto in tanto
-Sei facilmente distrai bile, Irwin!-
Sogghignò appena, piegando la testa di lato per lasciare esposto il collo, che subito baciai. Mi portai in bocca un cubetto tracciando una piccola stradina fino alle sue labbra; lui lo prese, mi baciò e poi si staccò per mangiarsi finalmente il cubetto.
-Eccitante!-
Mi guardò negli occhi per qualche secondo, prima di sollevarmi e far scontrare il mio bacino col suo; gemetti appena sentendolo contro di me, facendolo sorridere compiaciuto. Alzai un sopracciglio, passandogli la mano sul cavallo dei jeans, sorridendo appena, per poi abbassarmi a mordergli il lobo
-Lo sento, che sei eccitato. Sai pensavo…non c’è nessuno a casa mia.-
Gli feci notare, come se non c’avesse gia fatto caso o non glie l’avessi gia detto. Si morse il labbro, facendo risalire le mani sulla schiena, sotto la maglia, fino ad arrivare al gancetto del reggiseno che si slacciò nel giro di pochi secondi
-Mmh? Vuoi giocare a carte?-
Risi appena, mordendolo e facendolo gemere ancora
-Si. Ne ho un paio in camera, bellissimo, ma sappi una cosa: gioco sporco-
Ridacchiò, spostandosi dalla cucina in camera mia. Mi lasciò cadere sul letto e, senza mai lasciare il mio sguardo, si fiondò a chiudere la porta di camera mia.
Questa volta a chiave, per evitare qualsiasi interruzione, perché sarebbe stato impossibile fermarsi, entrambi lo sapevamo per certo.
Lo guardai, sdraiata sul letto, mentre si alzava l’orlo della canotta per sfilargliela; il telefono di Ash si mise a suonare, come suoneria, questa settimana, teneva una canzone dei Coldplay che gli avevo fatto ascoltare fino alla nausea. Lasciò la maglia e mi guardò negli occhi, chiedendomi se rispondere o meno.
Prese il telefono e accettò la chiamata, avvicinandosi a me: appoggiò il ginocchio destro sul materasso, spostando la scollatura della maglia e il reggiseno ormai slacciato per sbirciar dentro; sospirai mordendomi il labbro, risalendo con la mano sulla sua coscia ancora coperta dal jeans strappato in svariati punti
-Hei Luke…no, non me la sono presa…senti amico ci sentiamo dopo eh. Davvero hai preso il momento-
Si bloccò abbassando lo sguardo, guardandomi mentre gli slacciavo sorridente i jeans e lo spogliavo lentamente tirando giu la stoffa dei boxer stringendola fra i denti
-…sbagliato. Non chiamare ciao.-
Liquidò l’amico abbastanza frettolosamente, continuando ad osservarmi per gettare poi la testa all’indietro, lasciandosi sfuggire gemiti di piacere. Mi fermai, alzando la testa, per percorrere con le mani il petto tonico e sollevargli la maglia
-Spegni il telefono-
Lo spense, lasciandolo cadere sul letto chissà dove, per poi gettarsi sopra di me e baciarmi con foga, sfilanomi finalmente la maglia e il reggiseno che, gia da tanto, voleva levarmi.
Non ci mise molto tempo a arrivare all’orlo degli slip, facendomi gemere vi ci infilò lentamente le dita lunghe
-Ash…-
Sospirai passandomi le mani fra i capelli. Stavo andando a fuoco, ma dovevo ammettere che mi piaceva tremendamente e, forse, aspettare qualche settimana era valsa la pena.
Non mi sarei mai pentita delle cose fatte quel pomeriggio, gia lo sapevo.

Note dell'autore

Sono riuscita a postare con un giorno di ritardo. Questo perchè, prima di partire, sono stata sveglia a scrivere!
Yeeee!
Le cose si fanno piccanti, non sono scesa nei dettagli, più che altro per la poca voglia di cambiare rating, ma immagino si possa capire cosa stiano facendo sti due zzzzozzzoni!
Il banner di oggi è temporaneo, ma la mia migliore amica, che segue la FF, mi ha genitlmente fatto questo disengo e non potevo non metterlo! Dai, a me piace un sacco, fatele i complimenti! <3
Siamo al capitolo -7  io so gia come andrà a finire! Mi odierete? Mi amerete?? Vi stò mettendo un sacco di pulci nell'orecchio? Hummmm
Ho deciso, inoltre, di spoilerizzare una piccccccolissima parte del prossimo capitolo, non so per farmi perdonare per il ritardo (o forse solo perchè voglio fare come i telefilm, che mettono le scene salienti un po' sparse nella promo, ma non fan vedere nulla in verità hummm)

"Le mie amiche mi ripetevano spesso una frase. Non che non lo sapessi di mio, di relazioni ne avevo avute parecchio, ma ero ferma da un po’, da dopo la rottura con Edoardo, quindi parlavo spesso di sesso con loro.
Mi ripetevano spesso come, la prima volta, fosse terribile, poco piacevole, come la seconda, la terza, la quarta…Non riuscivo a capire perché dicessero così, insomma loro come me avevano avuto solo due ragazzi, la domanda era semplice: perché a loro non era piaciuta?
La risposta, era ancora più semplice: il ragazzo era sbagliato. Nonostante vi fosse stato amore, in apparenza forse, io sapevo che questa cosa, con Ash, era stata tremendamente diversa rispetto quelle con Edo.
Era stata giusta, mi aveva preso al cuore, era stato amore e non semplice sesso.
Mi stringeva a se, mi coccolava nel dormiveglia mentre io disegnavo piccoli cerchi sul suo petto, guardando le sue ciglia lunghe che solleticavano la pelle sottostante.
Ero innamorata. Persa."


Pulce nell'orecchio?? Mmmm!
Parlando di cose seire! Ringrazio con tanto tantissimo amore tutte le ragazze che hanno lascaito una recensione! Vi adoro tutte, anche voi che seguite e mettete fra i preferiti e spero di riuscire a toccarvi dentro!
D'ora in avanti, lascerò sempre un'anticipazione del prossimo capitolo, quindi leggete sempre qua sotto!
seguitemi su Twitter (ricambio assolutamentissimo) e su tumblr (idem )
Tanto amore, Camelia <3
   
 
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