`For the first time.`

Sono rannicchiata nel letto e piango perché tutto questo mi sembra assurdo e non capisco davvero come abbiamo potuto arrivarci. L’altro giorno abbiamo litigato per la terza volta in questa settimana e tu lo sai, io odio litigare con te. Litighiamo perché il mondo fa schifo, perché i nostri genitori non possono darci più un soldo, tu non puoi più farti i tuoi amati tatuaggi, io non compro un libro da due anni e i nostri guardaroba non vedono niente di nuovo da così tanto tempo che quella spocchiosa di mia cugina li definirebbe “imbarazzanti e vergognosamente fuori moda”; litighiamo perché stiamo insieme da 6 anni e io vorrei tanto sposarti e mettere su famiglia, ma quando te lo dico tu sbuffi e gli occhi ti diventano lucidi perché lo sappiamo entrambi che non possiamo permetterci niente di tutto ciò. E davvero, mi piange il cuore quando ti vedo così, con la barba ispida che chiede di essere tagliata, le mani sulla fronte e il cappellino rosso di lana tirato sopra agli occhi per non farmi vedere quanto stai male, ma io lo so lo stesso e non serve a niente il fatto che tu voglia proteggermi, io ti sento lo stesso piangere sotto la doccia ogni volta che perdi il lavoro perché, “ci dispiace Zayn, ma abbiamo troppi dipendenti” e io vorrei solo morire e tornare a 2 anni fa, quando non dovevamo preoccuparci di niente e passavamo il nostro tempo ad organizzare viaggi e a fare l’amore.

E allora penso che non facciamo l’amore come si deve da troppo tempo, e non m’importa se non siamo più belli come una volta e se le ragazzine che incontriamo per strada non ci guardano più con invidia, non m’importa se le tue mani non so più belle come un tempo, se hai un’unghia nera perché il primo giorno del tuo ultimo lavoro ti ci sei dato una martellata, se i tuoi occhi sono stanchi, e se il tuo sorriso non è più così felice; non m’importa se io ho sempre le occhiaie, non mi trucco più da mesi perché non ne trovo il motivo e se i capelli sono ormai secchi e sfibrati, magari non sono più bella come una volta e, sul serio, non lo so, perché tu non mi fai un complimento da così tanto tempo che è meglio non pensarci altrimenti ricomincio a piangere. Non m’importa di niente, voglio solo stringerti forte e baciarti fino allo sfinimento, dirti che tutto questo passerà e smetterla di fare tutto solo per frustrazione. Ma poi sento il portone di casa sbattere e mi alzo di scatto perché, nonostante tutto, mi mancavi già troppo, ti sorrido senza troppo entusiasmo e tu mi dai un bacio sulla fronte; in mano hai una vecchia bottiglia di vino, di quelle che costano così poco che probabilmente se ti ci sbronzi devi andare all’ospedale a farti una lavanda gastrica; sei un po’ brillo perché hai gli occhi lucidi, probabilmente anche oggi qualcosa è andato storto e ti sei fermato al pub davanti casa a bere qualcosa, ma evidentemente non te ne frega perché mi prendi in braccio e mi porti in terrazza, ci allunghiamo sul divanetto logoro dal tempo e dal vento e mi metti un braccio intorno alle spalle e sì, cazzo, sono così felice che ogni tanto sei brillo e dimentichi tutti i nostri problemi. Inizi a indicare le stelle e io sorrido, perché sei davvero adorabile quando fai così, sorrido, ma evidentemente c’è qualcosa che non va nella mia espressione perché ti zittisci subito e inizi a scusarti, a dire che vuoi di nuovo vedere il mio bel sorriso stampato sulla mia faccia, a dire che ti dispiace perché non fai altro che trascurarmi, a dire che mi ami e che sono bellissima, anche se devo mangiare di più perché sono più magra del solito. Mi dici di avere un altro po’ di pazienza perché il mio lavoro come commessa in quel supermercato da quattro soldi aiuta e perché un certo Matt ha detto che se tutto va secondo i suoi piani, per la fine del mese ti assume a tempo indeterminato e ti paga anche bene. Io ti sorrido, perché due settimane fa te lo diceva John, e la settimana prima un certo Dean. E lo so che non c’è niente da sorridere però sono felice quando trovi di nuovo la speranza e, chi lo sa, magari stavolta Matt ha ragione, tutto andrà secondo i suoi piani e lo faremo santo. Poi inizi a parlare del matrimonio e di un ipotetico bambino perché lo sai che mi fa piacere, ma io sono stufa di stare qua a sentirti parlare allora ti bacio e non ti lascio più; iniziamo a toccarci e a stringerci come se ci incontrassimo per la prima volta, e probabilmente finiremo a fare l’amore, stavolta come si deve però, su questo divano logoro dal tempo e dal vento e la signora del palazzo di fronte ci urlerà qualcosa per farci smettere, ma chissenefrega.

Angolo autrice. Ciao a tutti, è passato tantissimo tempo dall'ultima volta in cui ho pubblicato qualcosa, però stamattina a furia si ascoltare 'For the first time' dei The Script, a cui la one shot è chiaramente ispirata, e non avendo nulla da fare mi è uscita questa storiella e non lo so, l'ho scritta in così poco tempo che non ne sono neanche poi così sicura però mi sembra passabile. Spero che piaccia anche a voi e che qualcuno mi dica le sue impressioni, soprattutto se questo qualcuno ha anche dei consigli da darmi per migliorarmi.Vi lascio con una foto di Zayn che rispecchia perfettamente lo Zayn di questa one shot, visto che, come al solito, non sono riuscita a fare un banner decente. A presto, Zaccaria.