Colin Canon
Il mio mito fin da bambino è sempre stato Harry Potter.
Non mi vergogno ad ammetterlo, è cosi!
E pensare che quando sono arrivato ad Hogwarts per la prima volta non avrei mai immaginato di essere smistato proprio nella sua casa.
Quando il Cappello Parlante mi assegno alla casa dei Grifondoro, non ci credevo!
Ero nello stesso dormitorio di Harry Potter.
Il mio sogno si era realizzato.
Passarono gli anni e io volevo essere suo amico.
Gli stavo sempre appiccicato, penso che certe volte abbia voluto uccidermi, metaforicamente parlando si intende. Anche perché penso che odiava un po’ le macchine fotografiche, e io ne avevo sempre una con me.
Ce l’ho al collo anche adesso.
Adesso che la guerra è iniziata.
Adesso che i Mangiamorte, i servi del Signore Oscuro, hanno attaccato il castello.
La professoressa McGranitt mi aveva costretto ad andarmene, ma io non le ho dato ascolto.
Non voglio perdermi il trionfo del mio eroe sul male.
No, voglio esserci anch’io, quando finalmente metterà la parola fine a questa brutta storia.
Però, a quanto pare, il destino non ha voluto che io potessi festeggiare con lui.
No, perché senza accorgermene, qualcuno mi ha attaccato alle spalle.
Sono caduto e ho sentito le voci farsi sempre più lontane, le immagini sempre più sfuocate, fino a diventare tutto nero.
Io volevo festeggiare con Harry Potter, il mio mito, il mio eroe. Ma, a quanto pare, non mi è stato concesso.