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Autore: Blueorchid31    11/07/2014    2 recensioni
[ Storia partecipante al contest " Tre è il numero perfetto " indetto da Ayumu7 sul forum di Efp ]
il diario di una storia di rimpianti e rimorsi in un triangolo tutto Uchiha.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 4


Giungiamo alla caverna dopo aver percorso il tragitto in assoluto silenzio. Francamente non sentivo di dover dire qualcosa. Ciò che è accaduto ieri sera, mi ha scioccata. I miei sentimenti sono così confusi: non sono più sicura di quello che provo per l'uno e per l'altro.
" Qui non c'è " gli comunico cominciando a pensare che mi stia cercando.
Lui vede il mantello dell'Akatsuki e penso che gli basti come prova che Itachi  sia stato davvero lì. 
" Lo aspetteremo " mi dice e si mette a sedere di fianco al mantello osservandolo con attenzione, come se il fratello potesse materializzarsi da un momento all'altro.

********************************************


 

Sono passati alcuni giorni, ma Itachi non è ancora tornato. Inizio a pensare, con terrore, che gli sia capitato qualcosa. Forse la sua malattia è peggiorata e io non so dove sia e non posso aiutarlo.
La convivenza con Sasuke è nettamente diversa : è taciturno e spesso di cattivo umore. Passiamo le nostre notti a fare - non so come lui lo definisca - ma non è amore. Ogni volta che prende il mio corpo, a volte senza delicatezza alcuna, sembra quasi che  cerchi di dimostrare qualcosa. Io non riesco a respingerlo: inconsciamente provo un insano piacere a sentire le sue mani che mi accarezzano rudemente, i suoi denti che affondano nella mia carne e il suo corpo sul mio. La mia lussuria si placa solo quando lui ha terminato di affermare la sua virilità  e mi lascia da sola, come un verme, tra gli spasmi del piacere che mi ha provocato. In quel momento il mio pensiero va a Itachi e con nostalgia ripenso alla sua dolcezza e al suo rispetto nei miei confronti. Il mio senso di colpa cresce man mano che i giorni passano e si attenua quando sento il respiro di Sasuke sul mio collo.
Non riesco a non amarlo, ma neanche ad amarlo davvero. Il mio cuore è diviso tra la cieca lussuria e il rimorso che spesso, la notte, non mi consente di chiudere occhio.
Lo vedo rientrare nella grotta e gettare in malo modo della legna sul pavimento. Sembra scosso. Il suo sguardo è vuoto e la mascella è serrata.
" Sasuke-kun? " lo chiamo per risvegliarlo dallo stato catatonico in cui sembra essere caduto.
" Domani, al covo degli Uchiha " sussurra appena, continuando a mantenere lo sguardo fisso nel vuoto.
" No! " urlo disperata  avvicinandomi a lui " Non lo permetterò " concludo afferrandogli una mano.
" Stanne fuori " ringhia liberandosi con un gesto rapido e violento della mia presa.
Le lacrime mi rigano il viso e spero che una piccola parte di lui si impietosisca e provi almeno a rassicurarmi. Ma non lui... non Sasuke Uchiha.
Mi lascia lì, in ginocchio, in preda alla mia disperazione. Lo guardo andare via, il ventaglio sulla sua casacca sparisce nel buio e con esso la speranza che ci ripensi.
Un senso di inquietudine e impotenza si impossessa di me: cosa accadrà adesso? Uno dei due morirà e io non posso fare nulla per evitarlo.
Rimango a fissare il buio per alcuni minuti con la vista appannata dalle lacrime. Il mantello di Itachi è ancora lì per terra, dove l'avevamo trovato. Non riuscendo a rimettermi in piedi, striscio fino ad esso e allungo una mano tremante per afferrarlo. Lo porto vicino al mio naso e inspiro profondamente i residui del suo profumo cercando di trovare la forza per reagire.
Riesco a mettermi seduta e lo abbraccio, mischiando quel lieve sentore di lui a quello fin troppo accentuato di Sasuke che è sulla mia pelle, sulle mie labbra, tra i miei capelli.
Mi passano davanti agli occhi i momenti trascorsi con l'uno e con l'altro, mentre in me cresce la consapevolezza che non voglio rinunciare a nessuno dei due.
Con enorme sforzo cerco di rialzarmi: le mie gambe sembrano fatte di piombo e non rispondono ai miei comandi.
Barcollando raggiungo l'entrata della caverna e mi guardo intorno, provando ad abituare gli occhi all'oscurità.
Un passo, poi un altro e un altro ancora e sono nella foresta, senza una meta ben precisa. Ho solo un obiettivo: fermarli.

*********************************************

 


Ho camminato tutta la notte. Lo stormire dei rami degli alberi e il verso delle civette hanno fatto da sottofondo ai miei pensieri, che diventavano, mentre il cielo si colorava delle tinte dell'alba, sempre più  angoscianti e deprimenti.
Non ho idea di dove sia il covo degli Uchiha e Sasuke non ha lasciato tracce, ma sono sicura che sia quella la direzione giusta da seguire.
Provo un profondo rimpianto per non averlo inseguito da subito, ma ero troppo atterrita per farlo.
Mi sento stanca, ma non nel fisico che, malgrado tutto, continua a condurre la mia anima devastata verso l'epilogo di questa tragica storia.
Guardo il cielo e i miei occhi si spalancano alla vista di enormi e inquietanti nuvole nere che giungono da più parti per poi incontrarsi e formare una coltre di oscurità tanto fitta da sembrare notte.
Fulmini e saette cominciano a cadere in modo incontrollato. Una parte del bosco prende fuoco e sono costretta a correre per non rimanere imprigionata in quell'inferno. Sembra che i fulmini si concentrino particolarmente in una zona e seguo la loro luce. Mi ritrovo di fronte a un muro di fiamme che mi ostacolano il passaggio, sono di uno strano colore... sono nere.
Dal cielo vedo cadere, con estrema violenza, una serie di fulmini che sembrano avere le fattezze di un drago dai lunghi baffi e dagli occhi di fuoco. Un enorme esplosione quasi non mi fa scoppiare i timpani e le fiamme sembrano dissiparsi da un lato.
Mi dirigo in quella direzione, con l'udito ancora ovattato e in equilibrio precario, riesco a sfruttare quel piccolo passaggio per superarle senza rischiare di rimanere bruciata.
Mi ritrovo di fronte a un enorme masso di pietra su cui spicca il ventaglio degli Uchiha. Mi volto e vedo sollevarsi dalle macerie un'enorme entità di colore rosso, che sembra vagamente un samurai. Le sue dimensioni sono ciclopiche. Nella mano sinistra regge una spada, in quella destra una giara. Una figura indietreggia verso di me e riconosco il segno sul suo collo: è Sasuke. Non faccio in tempo a proferire parola che dal segno maledetto fuoriescono teste di serpente che gli si scagliano contro.
Da una di esse fa capolino Orochimaru, che poco dopo viene infilzato dalla spada di chakra e sparisce insieme al resto delle serpi.
Sasuke ricomincia a indietreggiare...  sembra ferito e spaventato. Guardo oltre la sua figura e alla base di quell' enorme ammasso di chakra rosso riconosco Itachi che, barcollando, procede verso di lui. Gli sgorga del sangue dalle labbra e i suoi occhi sono spenti, opachi.
" Itachi!!! " urlo a pieni polmoni.
Lui volge lo sguardo verso di me, ma non sorride. Anche Sasuke fa lo stesso mentre continua a indietreggiare fino a portarsi al mio fianco. Dietro di noi svetta il simbolo degli Uchiha deturpato da una profonda crepa.
Il suo corpo è segnato da profonde ferite e bruciature, ma ciò che mi lascia esterrefatta è che il segno maledetto sembra essere scomparso.
Le gambe mi si muovono da sole e mi conducono verso Itachi.
Sono l'unica che può fermarlo: non mi farebbe mai del male.
Allungo una mano verso di lui e la sua fa lo stesso, imitata dall'entità che la tende nel vuoto.
Quando le nostre mani si intrecciano, lui mi sorride di sbieco e il susanoo si ritira, scomparendo nel nulla.
Sembra sfinito e malconcio, ma continua a sorridermi con gli occhi chiusi.
Lo abbraccio e sento il suo corpo accasciarsi sopra di me con tutto il suo peso.
" Sakura " mormora con un filo di voce poggiando il mento sulla mia spalla.
È già da un po' che le lacrime hanno iniziato a scendere sul mio viso, ma ora non riesco a trattenere i singhiozzi convulsi provocati dalla vista di lui in quelle condizioni.
" È la mia occasione " dice Sasuke alle mie spalle.
Sento il gracchiare del chidori e lascio cadere  il corpo di Itachi al suolo per fermare il colpo con il mio.
Apro le braccia, mostrando a Sasuke la mia intenzione di proteggere il fratello. Anche lui, una volta, fece lo stesso per me.
Sbarra gli occhi stupito e procede verso di me lentamente.
Chiudo gli occhi quando la luce del chidori è talmente vicina e luminosa da accecarmi e attendo di ricevere la scarica elettrica che,  probabilmente, mi ucciderà.
Improvvisamente il gracchiare diventa più debole, mentre sento bruciare leggermente il viso, colpito da alcune scintille.
Riapro gli occhi e vedo la mano aperta di Sasuke a pochi centimetri dalla mia faccia e i suoi occhi che mi guardano impauriti e rabbiosi allo stesso tempo, mentre la sua bocca è spalancata come per riprendere fiato dopo un grande spavento - non è riuscito a colpirmi.
Il mio cuore riprende a battere e afferro la sua mano martoriata dai fulmini: è incandescente.
" Basta Sasuke-kun " gli dico con fermezza, provando quasi pena nel vederlo così disperato e smarrito.
" Non posso Sakura " ribatte con un filo di voce.
" Itachi è già morto " gli comunico, mentre sdraiato per terra lui comincia a tossire sputando sangue.
" S-sta zitta " mi intima, ma questa volta non ho intenzione di dargli ascolto.
" È malato ed è per questo che ha deciso di affrontarti. Credeva che il suo sacrificio avrebbe placato la tua rabbia " spiego a Sasuke che è immobile davanti a me. La sua mano, intrecciata alla mia sembra priva di vita.
" Sakura. N-non avresti dovuto " cerca di dirmi Itachi, quando un altro colpo di tosse più intenso lo fa accasciare di nuovo al suolo.
Una solitaria lacrima riga la guancia destra di Sasuke e la sua mano, finalmente, stringe la mia con tanta forza da provocarmi dolore.
Mi libero della sua presa e mi accovaccio di fianco a Itachi.
Lo alzo di peso e gli faccio appoggiare la schiena al mio petto, consentendogli di mettersi seduto.
" Avresti dovuto dirmelo " gli dice Sasuke che sembra essere di nuovo se stesso. I suoi occhi mostrano tristezza e il suo atteggiamento non è più spavaldo, né folle.
" Era questo il mio destino " gli risponde Itachi con la sua solita calma, accennando un lieve sorriso.
" Dovevo liberarti dal segno maledetto e donarti i miei occhi" continua con voce flebile " Ma ho sottovalutato la tenacia di questa ragazza "
Sento lo sguardo di Sasuke che sembra quasi incolparmi di aver assecondato la volontà del fratello, ma non me ne curo: sto cercando di concentrare tutto il mio chakra per dare sollievo a Itachi.
Anche Sasuke, quindi, si inginocchia di fianco a lui e scuote la testa come per cercare di scacciare dalla sua mente il pensiero di aver sprecato anni della sua vita a rincorrere la vendetta sbagliata.
" Avvicinati " lo invita Itachi.
Sasuke si sporge verso di lui e la sua fronte viene colpita lievemente dall'indice e il medio della sua mano, che la spingono all'indietro.
" Sei diventato molto forte otouto " gli dice con un sorriso - è orgoglioso di lui.
Mi stupisco nel vedere il viso di Sasuke mutare: è di nuovo lui, è quel bambino di cui mi sono innamorata... è l'uomo che avrei voluto che diventasse.
" Sto meglio Sakura " mi comunica Itachi che grazie al mio aiuto si rimette in piedi.
" Torniamo a Konoha " ci propone Sasuke.
" Mi piacerebbe Otouto, ma a questo punto la mia missione non è ancora finita. I nostri nemici sono molto forti e determinati a distruggere il mondo ninja. Fino a quando ne sarò in grado, continuerò a operare nell'ombra e a proteggere il villaggio. Lascio a te il compito di riportare in auge il nome degli Uchiha" gli risponde Itachi fissando il ventaglio bianco e rosso sulla pietra.
" Non voglio separarmi ancora da te " ribatte Sasuke con tono quasi supplice.
Itachi sorride... è felice di sentire quelle parole.
Si scosta da me e ci volta le spalle cominciando a zoppicare verso la boscaglia.
" Andiamo Sakura. Torniamo a casa. " mi dice Sasuke con inattesa gentilezza.
Quanto avevo desiderato, in passato, di ascoltare quelle parole proferite dalle sue labbra.
Abbasso lo sguardo e porto un pugno chiuso sul petto.
" Io... " tentenno.
" Sakura? "  Il modo con cui pronuncia il mio nome non è più astioso, né freddo. È quello del mio compagno di squadra, del ragazzo che si frapponeva tra me il nemico per difendermi.
" Io non vengo Sasuke " trovo finalmente il coraggio di dirgli.
È deluso, glielo leggo negli occhi, ma non me la sento di lasciare Itachi: voglio stargli vicino fino alla fine.
" Hai fatto la tua scelta " mi dice dandomi le spalle.
Vedo la sua schiena diafana allontanarsi e dall'altra parte quella di Itachi che sparisce nella boscaglia.
Il mio cuore è abbastanza grande per amarli entrambi, ma è Itachi ad avere  più bisogno di me ora.
Forse un giorno ci rincontreremo.

 

   
 
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