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Autore: Bebess    11/07/2014    1 recensioni
Sana e Heric si sono lasciati con una promessa: "Se prenderai la cintura nera sappi che anch'io vorrei parlarti."
Ma che fine avrà fatto questa frase? Heric sarà riuscito a prendere la cintura? E tutto quello che hanno passato, sarà rimasto solo un dolce ricordo?
Dedicata a Tiziano Ferro, il mio idolo.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Rei Sagami/Robby, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 13




 Il giorno delle riprese era iniziato. Il film che dovevamo girare parlava di una storia d'amore nata tra una ragazza ricca alla ricerca dell'assassino della sua famiglia e un ragazzo che cerca di combattere lo spaccio di droga nel suo quartiere. Io interpretavo la protagonista Arisu mentre l'altro personaggio si chiamava Eichiro.
L'appuntamento era alle 9.00 in via del Corso e subito vidi Charles.
-Hei, Charles!- urlai.
-Ciao Sana!- rispose lui con il suo solito sorriso smagliante. -Tutto apposto oggi? Ti sei un pò ripresa?-
-Bhe dai... diciamo di sì. Ma prima ho saputo da Robby che tu non farai la parte del protagonista, come mai?-  La cosa mi dispiaceva. Se proprio avrei dovuto recitare delle scene d'amore preferivo girarle con Charles che era un mio amico invece che con uno sconosciuto.
-In effetti ci sono rimasto male anche io. Pare che questo attore sia un pò raccomandato...-
-Mmmh, già mi sta antipatico.- dissi nervosa.
-Buongiorno ragazzi! Vi vedo in ottima forma, ne sono felice.- Si avvicinò un uomo di statura abbastanza bassa con una camicia elegante e con un'aria di una persona molto precisa.
-Buongiorno! Se non sbaglio lei è il regista.- disse Charles.
-Infatti non sbagli mio caro. Sono molto contento della vostra presenza nel mio film. Vi ho sempre seguito singolarmente, poi al debutto di New York siete stati meravigliosi e di certo non potevo perdere l'occasione di avervi nel mio film.-
-Oh, ma che gentile.- dissi con un sorriso imbarazzato.
Così ci incamminammo verso una via meno conosciuta della città per provare la prima scena. Passeggiando potei notare con quale cura erano costruiti gli edifici e quanto erano carine le case. Osservai le varie vie che mi si presentavano quando ad un certo punto vidi in lontananza una struttura diversa dalle altre. Ma certo, era un ospedale. Solo al pensiero di questa parola mi venne in mente Heric. La sera prima avevo pianto talmente tanto che la mattina dopo decisi di non pensarci più. Ma ciò era impossibile, tutto mi ricordava lui.
Mi fermai e cominciarono a luccicarmi gli occhi.
-Quanto vorrei essere lì con te.- dissi. Dopo qualche secondo sentii la voce di Robby.
-Sana, come mai ti sei fermata?- Cercai di tornare all'espressione di prima e risposi.
-Nulla avevo la scarpa slacciata, eheh.- 
"Che scusa di merda" pensai. Ma Robby a volte era così stupido che infatti ci credette.

Quando arrivammo a destinazione fui un pò stanca, d'altronde una sfaticata come me non era abituata a camminare per più di 10 minuti.
-Bene, qui si girerà la prima scena con il gruppo di ragazzi che spacciano droga. Poi a primo impatto si vedrà il protagonista maschile, qualche battuta di Charles e alla fine ci sarai tu Rossana. Oggi non dureranno molto le riprese essendo una semplice introduzione del film.- disse il regista.
-Che bello già mi piace! Ma si può iniziare?- chiesi allegra.
-Ehm, no Sana. Bisogna aspettare il signorino Thomas.- parlò Robby.
-E chi è?- chiesi. In quel momento guardai Robby cadere a terra.
-Ma c-come chi è? E' l'attore che farà il protagonista maschile.- rispose.
-Ma come mai non è ancora arrivato?-
-Bhe, avrà avuto un contrattempo...-
-Sì ma il regista non mi sembra tanto preoccupato o nervoso.-
-Te l'ho detto, qui c'è qualcosa sotto.- disse Charles avvicinandosi e parlando a bassa voce.
G-g-grrrrow.
-Oh oh, è il mio stomaco che brontola, eheh. Non ci vedo più dalla fame, stamattina ero così di furia che non ho nemmeno fatto colazione. Visto che bisogna aspettare quel ragazzo, ne approfitto per andare a comprarmi un buon cornetto. Torno subitoo!- dissi io sparendo in un attimo.
-Stai attenta Rossana!- urlò Robby. Corsi ed entrai in un bar vicino.
La scelta dei dolci era molto vasta ma tra i tanti non vidi i miei amati cornetti alla crema.
-Oh no, non ci sono i cornetti! Uffaa.- Proprio quando esclamai questa frase vidi una ragazza dall'altra parte del bancone.
-Mi dispiace piccola, sono finiti. Però se vuoi ci sono i bomboloni alla crema chantilly, le ciambelle, le tortine alla nutella...-
-Ehm...non saprei. Perchè vede io non sono italiana quindi non so quale dolce oltre ai cornetti potrebbe piacermi. Lei quale mi consiglierebbe?- chiesi.
-Bhe, i bomboloni sono i miei preferiti. Però visto che non so se a te possano piacere meglio andare sul semplice, cioè le ciambelle.-
-Lei dice?-
-Certo che sì.-
-Bene, allora mi affido a lei ahahah.- dissi ridendo. Mangiai la ciambella con gusto, evidentemente la barista mi aveva consigliato bene. 
Pagai e appena mi girai andai involontariamente addosso ad un ragazzo.
-Oh scusami, che sbadata!- Alzai gli occhi. Che bel ragazzo. Era alto, spalle un pò larghe, capelli corti scuri con il ciuffo tirato all'indietro e occhi verdi.
-Stai più attenta, pischella.-
A quella frase mi innervosii. Non sapevo cosa voleva dire l'ultima parola ma già dal tono in cui l'aveva pronunciata capii che non era un aggettivo gentile.
-Scusa, come mi hai chiamato?-
-Pischella. Amplifon, se non ci senti.-
Quel modo odioso di parlare, oddio. Era così simile a... no, ma che farneticavo. Quello la era molto più antipatico di Heric. Era una specie di Akito però com'era all'inizio.
-Sì che ci sento, carino. Però non so cosa significa quel termine e visto che ti ho chiesto scusa potresti essere più cordiale, non ti pare?- dissi io.
-Cordiale, ma come parli? Senti levati per favore, che già mi hai fatto perdere troppo tempo. Adios.-

"Ma chi si crede d'essere questo qui?" pensai.
Uscii dal bar più nervosa che mai. Ma guarda te se mi dovevo rovinare la giornata per il maleducato di turno. Menomale che non l'avrei mai più rivisto.
Arrivai dal mio manager e dagli altri.
-Hei Sana, com'era il cornetto?- chiese Charles.
-Sono arrabbiata, arrabbiatissima. Nervosa, nervosissima.- dissi mettendo le braccia incrociate attorno al petto.
-Come mai, il cornetto faceva schifo?-
-Mmmmh... CHARLES MA QUALE CORNETTOOO!- urlai.
-S-scusa, e allora c-che è successo?- chiese quasi impaurito.
-Ho incontrato un antipatico che mi ha dato della pischella. Non so che cosa voglia dire ma penso sia un'offesa e non mi sta beneee!- gridai scuotendo la testa.
-Ma dai Sana, che ti importa. Neanche lo conosci.-
-E questo che vuoldire? Allora mi può offendere chiunque?-
-Assolutamente no, però non ti conviene arrabbiarti in questo modo per uno sconosciuto.-
-Sì, hai ragione.- dissi sospirando.
-Ragazzi è arrivato Thomas per cui spostatevi perchè iniziano a girare la prima scena.- disse Robby.
-Che dici Charles, andiamo a conoscerlo? Magari facciamo amicizia!- dissi entusiasta.
-Mmmmh...- ghignò lui.
-E dai, non giudicare un libro dalla copertina! Magari è simpatico e non è un raccomandato come dici. Andiamo?-
-Va bene, mi hai convinto.-
Ci avvicinammo al ragazzo in questione e iniziai subito a parlare.
-Hei ciao, noi siamo Rossana Smith e Charles Lones. Ci fa molto piacere l'idea di lavorare insieme a te e anche di conoscerti.- dissi sorridente.
Un secondo dopo che finii di parlare si girò e rimasi di sasso. 
No, non potevo crederci. Che destino crudele.


POV Heric.


Ma... dove sono? Aiutatemi, per favore...Devo vedere...


Cercai di aprire gli occhi. Quante ore avevo dormito? Non sapevo che ora era e neanche in che posto mi trovavo. 
Riflettei sul sogno che avevo fatto. Mi trovavo sperduto in una foresta e man mano che camminavo non riuscivo a vedere più nulla. Nè alberi, animali, foglie, nulla. Che incubo terribile.
Chiusi per un attimo gli occhi perchè sentivo un gran dolore alla testa.
Dopo qualche secondo li riaprii.
-M-ma... cosa...- 
Non potei crederci. Stavo continuando a sognare o quella era la pura realtà? Vedevo tutto sfocato, come una fotografia ad effetto opaco.
Sentii il cuore che cominciava a palpitare sempre di più dall'agitazione. Io che ero agitato era un evento più unico che raro. Mi sistemai meglio e cominciai a strizzare gli occhi pensando che forse era entrato qualcosa nelle palpebre.
Ma niente, la mia vista rimaneva sempre uguale. Fu a quel punto che mi prese una paura terribile.
-N-non vedo nulla... C'è qualcunoo? Dannazione, perchè non vedo niente? Aiutatemi! Dove sonoo?- urlai. Ero disperato e capendo che nessuno mi aveva sentito iniziai a muovermi e non vedendo dove stavo andando caddi per terra.
Finalmente dopo qualche secondo sentii una voce femminile che si avvicinava a me.
-Signorino Akito, che cosa sta facendo? Deve stare seduto non può alzarsi!- era una voce abbastanza adulta e non capii chi poteva essere.
-Non me ne frega nulla, dimmi dove sono! E perchè non vedo? Cosa mi avete fattoo?- gridai disperato cercando di ostacolare con le braccia le mani della donna che cercava di riportarmi dov'ero prima.
-Per favore si metta seduto così posso controllare che cosa le sta succedendo. Se lei si muove non mi è possibile!-
-No voglio sapere adesso che cos'ho, non posso aspettare accidenti!-
Furono le mie ultime parole perchè dopo di esse sentii un piccolo ago trapassarmi la pelle, dopodichè mi addormentai.
Non so per quanto tempo, ma dormii.





Angolo autrice, chi vuole se lo legga.

 Ciaooo a tutti!! come state? Questo capitolo devo dire che è molto pieno di cose e forse non ci crederete ma l'ho scritto alle 4 di mattina ahahahah. Avevo l'ispirazione a go go e non potevo andare a dormire!! ;D L'ho pubblicato solo adesso perchè quando ho finito ero stanca e poi oggi rileggendolo ho deciso di aggiungere altri particolari eheh!! Spero vi piaccia e recensiteee!!
Grazie a chi segue:3
un besos
-Gaiuccia-







  
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