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Autore: Liz_H    11/07/2014    4 recensioni
Harry ha perso Louis mesi fa. Il nuovo tour comincerà a breve e lui non ha idea di come dovrebbe comportarsi, sa solo che senza il suo Lou sta andando in pezzi. Deve riconquistarlo, ad ogni costo, altrimenti non è sicuro di poter continuare. Non senza di lui.
Dal testo:
”Louis è il mio respiro, Louis è la mia vita, il mio passato, presente e futuro; è entrato così a fondo nella mia anima che sarà impossibile per lui andarsene. Louis è nella mia pelle, nel mio cuore, nel mio cervello; Louis è la ragione per cui ogni giorno mi sveglio e decido di andare avanti, ed è solo per lui che affronto il mondo di crudeltà e dolore che il destino mi ha assegnato. Perché Louis è il mio amore e la mia sofferenza; Louis è nelle cose che vedo e nell'aria che respiro, nei miei tatuaggi, in ogni cosa che dico e in ogni cosa che faccio. Louis è entrato permanentemente nel mio corpo e nel mio spirito. Louis è Louis, ed è il mio tutto.”
[LARRY.]
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo è il CAPITOLO QUINDICI. Per cominciare a leggere dal capitolo 1, cliccare sulle frecce ai lati del nome del capitolo, accanto alla sezione "CAPITOLI".

***
Story of My Life

25 gennaio 2019

È passato più tempo di quanto credessimo senza che la Modest si accorgesse che io e Louis siamo tornati insieme. Ci aspettavamo che lo scoprissero nemmeno una settimana dopo, date le occhiate di Niall – anche di Liam e Zayn, ma soprattutto di Niall.

Ero sicuro che lo avessero scoperto quando ho dovuto incontrare uno dei manager più importanti, che poi voleva solo dare più prove della mia relazione con Liz. «Dovete baciarvi in pubblico, ogni tanto! Se non lo fate, la gente continuerà a pensare che siate solo amici.»

Liz ha provato a ribattere, ma alla fine ha dovuto sottostare al loro volere. È sempre stato così, con loro. Mi ricordo di quando Louis aveva provato a protestare, quando si era stufato di fingere di stare con Eleanor, il nome con cui avevano chiamato la sua copertura, che poi aveva "tenuto" fino al 2016. Alla fine ha fatto tutto da solo: ha semplicemente dichiarato che non stavano più insieme.

Prima di quelle foto, decido di passare del tempo con Louis. Non gli sono mai piaciute queste cose: anche se sa che tra me e Liz non c'è assolutamente niente se non amicizia, è comunque geloso. Ma lo posso capire; era lo stesso per me quando lui doveva uscire con quella Eleanor. La gelosia non era tanto per i sentimenti che avevo costantemente paura Louis provasse nei confronti di quella ragazza – che non sono mai stati più di semplice indifferenza, mi ha assicurato –, ma per il fatto che loro potevano uscire in pubblico, mano nella mano, sotto gli sguardi di tutti, davanti agli obbiettivi delle macchine fotografiche, senza doversi nascondere. E anche se so che il loro rapporto non è mai stato altro se non una relazione di lavoro, so anche che quando uscivano le foto di loro due o sapevo che stavano insieme, il dolore mi rodeva l'anima e finivo in un pub a ubriacarmi. Tutte le volte.

E ora che la copertura ce l'ho io, so che Louis prova le stesse cose che provavo io quando lo vedevo con Eleanor. Tra tutti i sentimenti, so che prevale un acuto, sordo, insopportabile dolore. Perché non c'è niente di peggio che vedere la persona che si ama con qualcun altro.

Nessuno può scoprire di noi, ed ora è più difficile nasconderci di quando anche la Modest sapeva che stavamo insieme, perché dobbiamo fingere anche davanti a loro. Di solito passo del tempo con Louis nelle pause durante le prove, o la notte, quando nessuno ci vede.

Quando siamo con i ragazzi non c'è problema, non dobbiamo nasconderci e possiamo tenere la mano l'uno dell'altro, o stare vicini. Sono tutte cose che facevamo anche in passato e che facevano sorridere Niall, e ora sembra proprio di essere tornati ad essere dei ragazzini perché la situazione è esattamente quella di allora, con l'eccezione che adesso la Modest non lo sa e dobbiamo contenerci, ma possiamo anche essere più liberi. Per esempio, durante le interviste possiamo sederci vicini. Quando lo facciamo, sembra che i manager vogliano dire qualcosa, ma poi si ricordano che "non stiamo più insieme" e alla fine non dicono niente. Ed è bello sapere che l'uno tiene la mano dell'altro – seppure dietro di noi, in modo che nessuno le veda – mentre ci fanno delle domande a cui per noi è difficile rispondere. Come quella volta che mi è stato chiesto di Liz. Ho dovuto sorridere e, dato che non sono per niente bravo a mentire, ho risposto – la mano di Louis che stringeva la mia, dandomi forza – che non ne volevo parlare. È così che evito le domande scomode: dicendo che non ne voglio parlare. Ma non posso continuare così. Un giorno parlerò. Un giorno tutto il mondo sentirà la mia voce, soppressa da troppo tempo. Un giorno tutti sapranno di me e Louis, dell'inferno che stiamo passando da ormai nove anni.

Quando raggiungo Louis nella sua camera d'albergo, mi sembra un po' nervoso. Mi fa entrare ma non si ferma a darmi un bacio, come fa di solito; si gira immediatamente e si siede sul letto. Dai suoi scatti quando si muove, dalla sua postura e dai suoi occhi capisco che è arrabbiato. Molto, molto arrabbiato.

Riconosco subito quel tipo di rabbia. È la rabbia di chi urla la sua frustrazione con la bocca chiusa, sapendo di non poter fare niente per cambiare il presente. La rabbia che io provo ogni giorno, che si annida negli angoli più bui del mio essere, ma restando sempre lì, senza mai sparire del tutto.

«Non posso continuare così.» Louis mi guarda accigliato. I suoi occhi azzurri sono così burrascosi che sembrano liberare lampi. «Non posso vederti con lei. E la parte peggiore è che non riesco ad odiarla.»

Anche se so che le mie parole non riusciranno a confortarlo, provo a calmarlo. «Sai che non c'è niente tra di noi.» Gli sorrido dolcemente, avvicinandomi e sedendomi accanto a lui su letto. Stringo la sua mano. «Amo solo te.»

Scuote lentamente la testa. «Fa male lo stesso.»

Sospiro profondamente. «Lo so. Ci sono passato anch'io, ricordi?»

Il senso di colpa si insinua nelle sfumature azzurre dei suoi occhi. Annuisce appena. «Mi dispiace» sussurra a malapena, così piano che quasi non riesco a sentirlo.

Fisso le nostre dita intrecciate. «Non è colpa tua. Non è colpa di nessuno di noi.»

«No, Harry… è colpa mia. Perché se avessimo deciso di dirlo subito dopo X Factor, prima di firmare quel maledetto contratto, ora non ci troveremmo in questa situazione.»

Mi fa fisicamente male vederlo così triste e abbattuto. «Lou, non è colpa tua.» Cerco di dire queste parole con un tono che non ammette repliche. «È colpa loro.»

I suoi occhi si stanno inumidendo. Ti prego, no. Non posso sopportare di vederlo piangere. È troppo… fa male vederlo soffrire. «È facile dare la colpa di tutto a loro, anche se tutti e due sappiamo che se io non fossi stato così maledettamente indeciso e se avessi parlato prima adesso potremmo anche essere sposati. Potremmo essere una famiglia. Ci hai mai pensato?»

Non rispondo. Certo che ci ho pensato, e mi dispiace che non siamo ancora una famiglia. Ma non mi importa, avremo tempo per quello quando ci libereremo di tutto questo. «L'unica cosa che so è che ti amo. E mi basta questo.»

Louis si alza di scatto. «Tu ti accontenti, Harry. Io voglio di più.» È rosso in viso e i suoi occhi lampeggiano di rabbia. «Non voglio più nascondermi.»

Ho un flashback. Gli feci questo stesso discorso che lui sta facendo ora a me anni fa. Avevamo appena firmato il contratto con la Modest, e proprio quando avevamo deciso di fare coming-out ci avvertirono che non potevamo. Diedi di matto – letteralmente. Durante le interviste, mentre Louis affermava di avere una ragazza io lo correggevo con "ragazzo", cercavo sempre di stare vicino a lui, facevo affermazioni scomode per la Modest, e quando una ragazza mi chiede se io stessi insieme a Louis, io annuii e le dissi di sì, sorridendo. Così iniziarono a dividerci, a tenerci lontani. Ad un certo punto non gli andava più bene che vivessimo insieme, così ci separarono. Nel 2014, Louis stava così male da essere dimagrito parecchio, non sorrideva nemmeno ai concerti, e quasi non mi parlava più. Era solo un burattino e io stavo morendo dentro per lui. Ma dopo per fortuna si è ripreso. Perché riusciremo sempre a stare meglio se con l'uno c'è l'altro.

«Non voglio più nascondermi» ripete Louis, sopraffatto dalle emozioni. Mi guarda per un lunghissimo istante, poi se ne va sbattendosi la porta alle spalle.

*

«È comprensibile» commenta Liz quando le parlo del comportamento di Louis di poco fa. «Lo capisco.»

Anche io lo capisco. Ma allora perché ci sto così male? E, soprattutto, Louis si era sentito come mi sento io ora quando gli avevo parlato io in quel modo, anni fa? Non potrei mai perdonarmi di averlo ferito come lo sono io adesso. «Mi sento come se non fossi abbastanza. Come se dovessi fare qualcosa di più» confesso.

«Lo so» ammette. «Mi sono sentita così con Caitlin, poco prima che se ne andasse. Ma per voi è diverso. Basta guardarvi: non riuscirete mai a separarvi, vi amate troppo. È evidente a chiunque.»

«Perché Caitlin ti ha lasciata?» Le parole mi sfuggono dalla bocca; non avrei voluto farle una domanda così indiscreta e diretta, ma voglio davvero saperlo e non sono riuscito a trattenermi.

Si stringe nelle spalle e fa un respiro profondo. «Be'… non l'ha esattamente detto, ma sono sicura che secondo lei non valeva la pena di nascondersi… non per me. Tenevo più io a lei che lei a me.» Scuote la testa, piano. «Ha detto che sarebbe stato meglio per tutte e due dimenticare e trovarci un ragazzo. Non so come farà, perché a lei non piacciono i ragazzi, solo le ragazze. Vuole ricominciare a mentire a se stessa.»

«Vuole che tu sia felice.» Non so perché io stia difendendo Caitlin, dopotutto l'ho odiata dopo che ha lasciato Liz per mezzo di uno stupido foglio di carta.

Sbuffa, facendo una risatina isterica. «Questo è il problema! Io ero felice. Così felice. Era lei a non esserlo. Non abbiamo nemmeno parlato della rottura. È stato tutto talmente inaspettato. È semplicemente… scappata.»

«Mi dispiace davvero tanto.» So cosa si prova quando si viene lasciati, anche se a dir la verità quando Louis se n'era andato avevamo già discusso un milione di volte su quell'argomento, perciò la cosa non era stata totalmente inaspettata. Certo, era stata comunque assolutamente devastante. Ma se mi avesse lasciato un paio di righe dopo tutto ciò che abbiamo passato insieme, come ha fatto Caitlin con Liz, ci sarei rimasto mille volte peggio.

«Adesso va tutto bene. Liam mi sta aiutando molto.» Sorride mentre pensa a lui, e un lieve rossore le tinge le guance. Lo stesso rossore di quando mi ha detto…

«Aspetta un secondo.» Cerco di ragionare. «Hai passato le vacanze con lui?»

Spalanca gli occhi e apre la bocca per parlare, ma rimane senza parole. «È solo che… ehm, è davvero un ottimo amico e…»

Capisco che è sicuramente più di un amico dalla sua espressione. «State insieme?»

«Cosa?! No!» Riprende aria, perché ha smesso di respirare. «No» dice con un'espressione delusa. «No.»

Riconosco nei suoi occhi gli stessi sentimenti che provavo io quando mi chiedevano sei io e Louis stessimo insieme, durante X Factor. Eccitazione, delusione, turbamento. Perché volevo così tanto che fosse vero. Volevo così tanto stare con Louis, ma lui non si decideva. Sapevo che provava quello che provavo io, ma non era ancora pronto. E dopo, quando si è deciso, avevamo già firmato quell'orribile contratto.

Così il nostro amore è stato sempre nascosto, agli occhi del mondo.

Spero solo che tutto questo possa cambiare.

*

Stasera abbiamo il nostro ultimo concerto in Belgio per questo tour; domani mattina presto partiremo per l'Olanda.

Come al solito le prove durano tutto il pomeriggio fino all'inizio del concerto. Appena prima che inizi lo spettacolo – come sempre riusciamo a sentire le urla delle fan da dietro le quinte mentre si esibiscono le Open Your Wings – Louis decide di rivolgermi la parola. Non abbiamo parlato davvero dopo quello che mi ha detto stamattina, ma mi è comunque stato vicino come sempre. Le sue dita intrecciate alle mie, la sua mano sulla mia spalla, la mia testa appoggiata a lui.

Prima di parlarmi mi prende per mano e mi trascina in un angolo, lontano dagli altri, dove nessuno ci può vedere. «Mi dispiace per quello che ho detto prima. È solo che… sono così geloso.»

Cerco di sorridergli, rassicurante. «Non ti preoccupare.»

Louis avvicina le sue labbra alle mie alzandosi in punta di piedi.

Poi succede tutto troppo velocemente. Sentiamo una voce urlare che stiamo per entrare. Sentiamo qualcun'altra che chiama i nostri nomi. E poi dei passi che si avvicinano troppo in fretta.

Io e Louis ci separiamo, ma troppo lentamente. La manager ci guarda con uno sguardo sospettoso. «Che state facendo?»

Rimango immobile, non sapendo cosa dire. Per fortuna, ci pensa Louis. «Volevo dirgli una cosa, ma di là non riusciva a sentirmi bene.»

Lei alza un sopracciglio, non credendo ad una sola parola. «Sapete di avere un contratto.»

«Non stiamo insieme!» esclama Louis. «Ci siamo lasciati mesi fa. Vogliamo solo provare a… ad essere amici di nuovo.»

«Sapete bene che questa vostra "amicizia" sembrerà molto di più. State lontani dove c'è pericolo che prendano foto o video. Non mi interessa cosa fate quando siete a casa, o quando non c'è nessuno. L'importante è che stiate divisi quando siete in tour. Chiaro?»

«Sì.» Il mio tono è sottomesso, mi sento un ragazzino sgridato dalla maestra.

Louis invece non risponde. Rimane semplicemente a fissare la donna con gli occhi pieni di puro odio.

Lei gira i tacchi e se ne va, voltandosi un'ultima volta per avvertirci che è ora di iniziare il concerto.

All'inizio sono piuttosto depresso, non mi comporto come faccio di solito, non sorrido nemmeno un po' durante le prime canzoni.

Poi dobbiamo cantarne una che cantiamo da anni, che i fan si aspettano di sentire ad ogni concerto: Story of My Life.

Canto le mie parti senza avere il coraggio di volgere lo sguardo verso Louis. Ma alla fine i miei occhi incontrano i suoi, un secondo prima che arrivi la strofa che deve cantare. Leggo nel suo viso una determinazione che non ho mai visto prima, e capisco cosa sta per fare.

 

And I'll be gone, gone tonight

 

Louis mi fissa per tutto il tempo, come se mi stesse dedicando la canzone. Tutti lo capiscono.

 

The fire inside my chest is burning bright

 

Okay, forse vuole solo cambiare una piccola parte del testo, forse non combinerà un disastro, forse non è così arrabbiato e la sua è solo una piccola frecciatina nei confronti dei manager…

 

The love I feel for you will never die

 

Mi immobilizzo, terrorizzato da quello che farà la Modest finito il concerto. Ma poi penso che quello che sta facendo Louis è una cosa bellissima, anche se terrificante. Tanto vale che me la goda. Voglio proprio sapere cosa si è inventato per il prossimo verso.

 

You're mine, Harry Styles.

 

Spalanco gli occhi, non sapendo se sorridere o no. Vorrei farlo. Vedo la mia espressione sul grande schermo un secondo prima che cambi soggetto. Il mio viso mostra sorpresa, incredulità, felicità… e soprattutto, amore. Un amore così immenso che non ho mai pensato il mio volto potesse mostrare.

Niall, Liam e Zayn ci guardano con tanto d'occhi. Niall è così sconvolto che non riesce nemmeno a ridere, anche se il suo sorriso è così grande da illuminare l'intera arena. Liam ci guarda con un sorrisetto compiaciuto, guardando ora me ora Louis. Zayn scuote la testa sorridendo, come a dire: "Non ci posso credere, l'ha fatto davvero."

La canzone continua e io mi porto il microfono davanti alla bocca per cantare il ritornello ormai come un automa, senza spostare gli occhi da Louis, che mi guarda con un sorriso gigantesco. Interrompe il nostro contatto visivo solo per rivolgersi ai manager, dietro le quinte, facendogli un gestaccio e sorridendo come un angioletto. Da qui non riesco a vedere la loro reazione, ma immagino siano indignati.

Louis torna a guardarmi. I suoi occhi sono la cosa più bella che abbia mai visto, e lui è la cosa più meravigliosa che mi sia mai potuta capitare.

Corre verso di me e io a stento riesco a camminare verso di lui. Mi mette una mano attorno alla vita e lo faccio anche io con lui. Camminiamo sul palco salutando le fan, che urlano come se ne dipendesse la loro vita, sventolando in aria enormi cartelloni con scritto "LARRY IS THE WAY!". Una ragazza coi ricci biondi, non so come, sovrasta tutti i rumori gridando a squarciagola: «Sapevo che era reale!» Mi fanno male le guance tanto sto sorridendo. 

Non ho idea di cosa io stia facendo, ma sto adorando tutto questo.
Capisco che quindi, è questo che si prova a stare insieme alla persona che si ama in pubblico. La Modest pensa che sarebbe un disastro se tutti venissero a sapere di me e Louis, e finora abbiamo creduto loro.

E invece non è così. Le persone urlano «Larry Stylinson! Larry Stylinson!» felici. Alcune ragazze sono scosse da singhiozzi isterici alternati a risate altrettanto isteriche.

Potrei – voglio – abituarmi a questa sensazione. Voglio tenere la mano di Louis per le strade, voglio essere fotografato con lui, voglio finire su tutti i giornali.

Voglio amarlo di fronte al mondo intero. E, in questo momento, giuro a me stesso che lo farò.

Presto.

  
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