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Autore: Silver Stardust    11/07/2014    4 recensioni
Questa è la storia di Fred ed Hermione. Tratta della loro vita a partire dall'estate precedente al V°anno di Hermione ad Howarts in poi. Pertanto questa storia ripercorre gli anni scolastici,le relazioni sentimentali pregresse dei due protagonisti come quella tra Hermione e Viktor Krum, le scelte di vita e di orientamento formativo,il periodo della guerra. Non mancheranno riflessioni, pensieri, momenti di raccoglimento dei vari personaggi. Inoltre cercherò di dare spazio ad aspetti secondari che, a mio avviso, per altre priorità narrative la Rowling non ha avuto modo di approfondire.
Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Blaise Zabini, Fred Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Cap 13
 
Alcune parole: rose, cazzotti, fuliggine, labbra.

 

Il mattino dopo Hermione accarezzò il lenzuolo alla ricerca di qualcuno invano, ma quando aprì gli occhi, realizzò di essere da sola nella stanza delle necessità. Sbadigliò e si stiracchiò, realizzando quanto fosse accaduto la notte precedente e all’improvviso si sollevò seduta, realizzando di aver dormito nuda e di aver lasciato sotto di lei tre macchioline rosse sul lenzuolo. Hermione sospirò: allora non erano solo dicerie infondate volte a far demordere le ragazze dal compiere quel grande passo, anche se a ripensarci non era stato così male. Un raggio di luce tagliava di netto la stanza, andandosi a posare su un comò più in là, sul quale vide un mazzo di rose poggiate: al centro ve ne era una rosso sangue attorniata da altre sei candide come la neve. Accanto vi era un biglietto su cui era scritto:

 
La cosa più speciale che mi potessi offrire: un lampo d’infinità.
Ps.
Rimani così nel sogno in cui sei e lasciati sussurrare
Rimani cosi nei sogni che fai, non ti vorrei ridestare
 
Ora e per sempre
Tuo Fred*
 
Sul volto di Hermione si dipinse un sorriso luminoso. Mai si era sentita così felice, nemmeno il giorno in cui mise piede per la prima volta a Hogwarts. Affondò il volto nel mazzo di rose e se ne inebriò, inspirandone il profumo delicato. Poi nel bagno attiguo si fece una doccia. Su una mensola trovò il deodorante di Fred e dopo qualche titubanze, si decise a metterselo: quel giorno era fin troppo speciale e lei di certo sarebbe stata lieta di portare il suo profumo.
 
Finito di rivestirsi si voltò e diede un’ultima occhiata alla stanza in cui lo avevano fatto per la prima volta, domandandosi se avrebbe prima o poi ripreso le stesse sembianze. Ad ogni modo fece una fotografia interiore di quel luogo e di quei momenti, che avrebbe messo in un suo pensatoio segreto.
Si avviò verso il dormitorio stringendo a sé il mazzo con gli occhi lucenti e trasognanti, esattamente come le tante altre mocciose imbambolate che tanto aveva criticato in precedenza. Incrociò diverse persone che la guardarono a loro volta severamente e un po’ sorprese tra cui due ragazze di Corvonero e il professor Piton che sta volta le lanciò un’occhiata fugace e tirò subito dritto.
 
Quando rientrò nella sala comune di Grifondoro, lo sguardo dei presenti si posò sul mazzo di rose e sul vestito da sera che ancora indossava, il che presumeva che avesse trascorso la notte fuori dal dormitorio. Ginny sgranò gli occhi e si voltò subito verso Ron, il quale, seppur in compagnia di Lavanda, a sua volta la guardò rosso con le orecchie quasi fumanti.
Ginny, comprendendo la fragilità della situazione, per tamponare una possibile reazione avventata di Ron, andò incontro ad Hermione:
-Hermione! Buongiorno! Ma che bel mazzo di rose! Da dove proviene?-
Hermione, convinta di poter dire qualunque scusa davanti a Ron disse: -sono di Mac Lagghen, me le ha regalate ieri sera e infatti stamane sono uscita presto perchè stavo cercando la professoressa Sprite perché  potesse trapiantarmele in un vaso-.
Tutti le lanciarono un’occhiata allusiva, squadrando il suo vestito da sera
-Cormac Mac Lagghen?!- urlò Ron paonazzo e sudato come una vaporiera come se stesse per esplodere.
-Cormac Mac Lagghen?! Ma ci sei appena uscita ieri sera al ballo!- sbottò ancora.
L’ira di Ron arrivò a farlo diventare del colore dei suoi stessi capelli e a fargli infrangere delle ampolle che aveva in mano e che avrebbe dovuto portare alla lezione di pozioni di lì a poco, mentre Lavanda lo guardava con un’espressione indecifrabile.
Hermione lo guardò sorpresa e anche alquanto indispettita, ma non fece in tempo a controbattere che Ginny l’aveva già afferrata per un braccio e trascinata su nel suo dormitorio.
 
 
Quando finalmente presero posto sul letto la ragazza sembrò a sua volta un tantino imbarazzata.
-Come va Hermione?- le chiese Ginny senza saper da cosa cominciare.
-Bene se tuo fratello non reagisse sempre in maniera così scandalizzata ogni volta che ricevo una carineria o un pensiero da qualcuno che non sia lui!- ribattè secca Hermione.
-Capisco…- disse Ginny evasiva  -Tu non lo puoi sapere, ma c’è una cosa che devi sapere su quel mazzo di rose…-
Hermione la scrutò interrogativa ma non disse nulla.
Ginny fece un sospiro:
-Vedi, quel tipo di mazzo di fiori fatto così con la rosa rosso sangue in mezzo e le rose bianche tutt’attorno rappresenta il passaggio dall’innocenza alla vita adulta- disse Ginny allusiva.
Hermione sembrò non capire.
Ginny annuì e cercò di spiegarsi meglio -Se ci fai caso la rosa centrale è rossa come il sangue che si dovrebbe perdere in quel caso: in pratica rappresenta la rottura dell’imene-.
Hermione spalancò la bocca.
-Ma nel mondo magico è un regalo noto per onorare il dono della verginità fatto da parte della propria partner, è un segno tangibile del fatto che il partner uomo, abbia apprezzato il valore di questo dono e che si prende l’impegno di onorarlo-
Gli occhi di Hermione divennero lucidi.
Ginny la guardò apprensiva –deduco quindi sia una domanda superflua chiederti che cosa sia successo ieri sera con ehm “Mac Lagghen”- disse Ginny tossicchiando il nome del ragazzo, inarcando le sopracciglia divertita.
Hermione non rispose, ma scoppiò a ridere improvvisamente e la abbracciò forte a sé.
Ginny ricambiò il suo abbraccio altrettanto energicamente: -Sono davvero felice per voi- mormorò.
-E poi  stai con un Weasley! Questo vuol dire che potresti diventare mia cognata un giorno!-
Hermione le lanciò un’occhiata: -Ginny! Non ti sembra un tantino presto per fare queste affermazioni?-
Ginny le fece una linguaccia: -mica ti ho chiesto com’è mio fratello a letto-
-Ci mancherebbe altro!- esclamò Hermione di rimando.
-lasciami fare solo una domanda- le disse Ginny.
Spara- le disse Hermione
-E’ stato romantico?- le chiese Ginny
-A dire il vero non lo avevamo programmato- ammise Hermione –Sono stata io a proporglielo- confessò.
Ginny spalancò la bocca.
-Mmh l’unica volta in cui Fred si sia spinto oltre il romanticismo è stato quando mi ha chiesto se volevo essere la sua ragazza. Anche se a pensarci bene, era l’unico modo possibile per mettere la situazione in chiaro. Però dai, anche questa volta è stato a suo modo… come dire… “premuroso” –
Ginny rise: -Non lo conoscevo sotto queste vesti-
-Scendiamo a fare colazione?- le chiese Ginny con un sorriso
Hermione annuì.
-Perfetto anche perché così ti racconto che cos’altro ha combinato il tuo ragazzo ieri sera-
 
 
Uscendo dal dormitorio Ginny ed Hermione fecero appena in tempo ad udire Cormac McLagghen dire a Ron: -non so di cosa tu stia parlando e comunque anche se fosse, non devo rendere conto a te se regalo dei fiori ad Hermione-.
Ron non ci pensò due volte e non esitò a sferrargli un pugno molto violento sul labbro-
-Fermati immediatamente Ron! Sei impazzito?- gli urlò subito Ginny precipitandosi giù da basso.
Harry lo afferrò subito cercando di trattenerlo.
-Tu non la conosci nemmeno- gli urlò contro Ron
McLagghen si tamponò appena il labbro sanguinante, ma subito si rialzò e gli assestò un bel cazzotto a sua volta e appena ne ebbe modo sparì, uscendo dal ritratto della signora grassa. Gli altri Grifondoro si erano riuniti tutti attorno a loro assistendo alla scena meravigliati.
 
-Ron, ti è dato di volta il cervello?!- gli urlò Hermione
-Cormac Mc Lagghen? Con Cormac Mc Lagghen?!?!- continuò ad urlare il ragazzo -Ti credevo una persona del tutto diversa. Ti avevo sopravvalutata!- le disse cercando di ferirla.
Hermione non si lasciò scalfire come sarebbe accaduto un tempo, ma piuttosto montò su tutte le furie:
-Adesso ne ho abbastanza Ronald Weasley! Io non mi intrometto nelle questioni private tra te e Lavanda. E poi sarebbe del tutto inutile dirti che hai frainteso e che non è come pensi!-
-Può darsi che sia così, tanto ormai non ti riconosco più- le rispose lui con tutta la rabbia che avesse in corpo.
Hermione strinse i pugni con altrettanta ira:
 
 –Fa’ come vuoi! Tanto tu non sei nessuno!
“Nessuno”
per potermi giudicare, né tantomeno devo rendere conto a te dei fatti della mia vita privata, chi bacio, con chi esco e tutto il resto!-
 
Dopodiché afferrò la sua cartella di libri e uscì senza concedergli più alcun diritto di replica.
Ron rimase spiazzato e senza parole. Mosse la bocca come se volesse dir qualcosa, ma senza che gli venisse in mente nulla.
Ginny gli lanciò un’occhiataccia scuotendo la testa e notò che anche George fece altrettanto, poi si voltò e si allontanò, seguendo l’amica.
 
 
Hermione si sedette al tavolo dei Grifondoro con una calma disarmante. Ginny prese posto accanto a lei.
-Sei sicura che vada tutto bene?- le chiese.
-Certo che sì. Nessuno e ribadisco nessuno potrà rovinarmi questo giorno bellissimo, tantomeno certe scenate di gelosia inutili e infantili. Adesso che ci penso… Non capisco dove volesse andare a parare. Del resto sta con Lavanda. E’ del tutto incoerente!- considerò Hermione.
-E’ cotto di te- mormorò esplicitamente Ginny, concentrandosi sulla sua fetta di torta di meringhe, cercando di evitare volutamente il suo sguardo.
-No, non è vero. E’ solo geloso che anche io possa avere attenzioni per qualcuno. Se non stessi con nessuno, il problema non se lo porrebbe nemmeno. E’ solo possessivo ed egoista- disse Hermione freddamente.
-Sarà…- disse Ginny alzando le spalle.
Hermione lanciò un’occhiata al tavolo dei Serpeverde e notò che tutti avevano preso posto ad eccezione di Zabini.
-Cambiando argomento… Non mi hai ancora raccontato cos’è successo ieri a Zabini- disse Hermione.
-Sembra che qualcuno lo abbia stregato e gli abbia rifilato un filtro d’amore. Ha ordinato di far mettere su un tango argentino, poi ha scansato tutti, compreso Jasper Fale e ha afferrato Angelina e l’ha trascinata in tutta la sala danzando sotto gli occhi di tutti, compreso quelli orripilati dei suoi compagni Serpeverde- raccontò Ginny.
-Non mi dire!- esclamò Hermione.
-E non è finita lì. Ha concluso le danze con un casquet e l’ha baciata intensamente in mezzo a tutti!- continuò Ginny.
Hermione si portò le mani alla bocca.
-Poi è arrivato Malfoy e lo ha afferrato per la giacca, allontanandolo con uno strattone e ha urlato che Blaise era stato stregato- disse Ginny storcendo il naso –Del resto sembrava un po’ strano a tutti che una cosa del genere potesse accadere tra una Grifondoro e un Serpeverde-
Hermione sembrò pensierosa: -a dire il vero non saprei… Non starebbero così male quei due… Tra l’altro ricordo che erano amici nei primi anni…-
-davvero?- domandò sorpresa Ginny.
 
 
 
 
Harry e Ron scesero in sala grande.
Ron portava un’espressione rabbuiata e si sedette il più lontano possibile da Hermione e per tutta la colazione non proferì parola. Lavanda non era nemmeno scesa in sala grande.
-E così pare che la vecchia megera abbia vietato alle coppiette di scambiarsi effusioni , dopo il ballo di ieri sera- disse Ginny per spezzare il silenzio.
-Come fai a saperlo?- chiese Harry
-Me lo ha detto Dean Thomas stamane e pare che abbia affitto il “decreto inquisitorio” questa mattina stessa- spiegò Ginny.
-Quella è una pazza, dovrebbero rinchiuderla al San Mungo al reparto di igiene mentale- proruppe Hermione stizzita.
-Forse non ha tutti i torti- mormorò acido Ron.
-Farò finta di non aver sentito- replicò asciutta Hermione.
 
All’improvviso, quando quasi tutti ebbero terminato di mangiare, una folata di gufi inondò la sala depositando centinaia di copie della Gazzetta del Profeta sui tavoli.
-Sei proprio sicura di volerlo leggere?- disse Ginny ad Hermione.
-Naaa- disse Hermione scuotendo la testa.
-E invece ti converrebbe leggerlo- la redarguì Harry.
 
“La cerimonia d’inizio campionato scolastico ad Hogwarts con le scuole di Beauxbatons, Durmstrang e Sammezzano. Segue a pg. 2”
 
“Hermione Granger non è più la fiamma di Viktor Krum: Ora c’è Daphne Greengrass. Tutti i dettagli sulla rottura. Segue a pg. 4”
 
“A proposito di nuove fiamme: con chi è andato al ballo Harry Potter? Segue a pg. 6”
 
“Vassil Torlekova e Ginny Weasley. La coppia indistruttibile Segue a pg 8”
 
 
-Ci mancava solo che parlasse delle mutande di Gazza- sbottò Ginny.
-La Gazzetta del Profeta non è più un giornale attendibile, ormai sembra più un giornale di gossip da casalinga- disse Harry.
 
Ginny aprì il giornale e cominciò a leggere ad alta voce:
-Allora… cominciamo da Hermione, tanto ormai è diventata la regina del gossip anche qui dentro…- disse lanciando un’occhiataccia a Ron, il quale a sua volta ricambiò con un grugnito di disappunto.
 
-Erano piuttosto lucidi gli occhi di Hermione Granger al ballo di ieri sera, vedendo il suo amato giocatore aver preferito fare il proprio ingresso al fianco della bellissima e purosangue Daphne Greengrass, della casata di Serpeverde e il bel Harry Potter al fianco di una corvonero. Il dispiacere è stato tale che la ragazza ha preferito lasciare la sala dopo solo il primo ballo. I ragazzi, come capita comprensibilmente, hanno preferito le nuove compagne. La giovane Granger così ha dovuto ripiegare sulla scelta di un altro giocatore di quidditch: Cormac Mc Lagghen. Sembra che la rottura tra l’amica di Harry Potter e il noto fuoriclasse sia dunque definitiva.
Una volta raggiunta la scuola di Hogwarts, pare che il giocatore abbia litigato con la ragazza a causa di un dissidio avvenuto con Harry Potter. La ragazza, beccata a scambiarsi tenere effusioni con il  bambino prescelto, non ha potuto dissuadere il campione dalla rottura, preferendo deviare le sue attenzioni sulla bella Serpeverde. Ma la storia non si è conclusa qui, forse perché persino Harry Potter sembra si sia reso conto della poca affidabilità della ragazza, spesso celata da un velo di ipocrisia tipico del suo falso perbenismo. Alla fine, persino Harry Potter ha preferito scaricare la ragazza, focalizzando le proprie attenzioni sulla Corvonero Cho Chang. Come si suol dire da queste parti:
Questo è quanto accade a chi pretende di fare più incantesimi contemporaneamente con la stessa bacchetta…-
 
Hermione sollevò la testa dal giornale. Ginny la guardò incerta. Hermione sta volta cominciò a ridere fragorosamente, pensando a quanto fossero fantasiose quelle dicerie.
Poi incrociò lo sguardo di un Viktor Krum che da lontano la osservava sorridendo: la situazione di certo era paradossale. Per un istante risero assieme.
Harry a sua volta cominciò a ridere: - direi che a questo punto ci dovremmo fare una foto tutti e tre assieme mentre ci abbracciamo. Diverrebbe lo scandalo del mènage à trois-.
 
 
 
Ron si alzò per primo dal tavolo. Harry lo fissò un po’ incerto, ma decise di non seguirlo. Una decina di minuti dopo fecero altrettanto Ginny, Harry ed Hermione, i quali, svoltando in un corridoio poco bazzicato che avrebbe consentito loro di raggiungere prima la torre di Grifondoro, incrociarono  George, Lee e Fred. I tre amici stavano rientrando in tenuta boscaiola, con camicie a quadrettoni, tutti sporchi di cenere e terra.
-E voi dove eravate finiti?- chiese Harry.
-Avevamo promesso ad Hagrid che lo avremmo aiutato a sistemare della legna sta mattina- disse Lee.
Hermione rise –ma vi siete visti? Siete neri dalla testa ai piedi. Aspettate che vi ripulisco con un incantesimo-
-Non ci pensare nemmeno Granger. Nessuno mi risparmierà il piacere di una vera doccia rilassante- esclamò George, tirando dritto verso la torre di Grifondoro assieme a Lee.
 
Fred rimase di fronte a loro tre, sfoderando un sorriso divertito.
-Sei talmente sudicio che il bianco dei tuoi denti spicca!- disse Hermione ridendo.
-Stai per caso ridendo di me, Hermione Granger?- le disse lui alzando un sopracciglio.
HErmione si liberò in una risata ancora più sonora di quella precedente, a tal punto da sorprendere persino Harry, che la guardò stranito: mai l’aveva vista ridere così di gusto.
 
-Ah sì? Adesso vedremo se riderai ancora di me!- le intimò Fred in tono di sfida e immediatamente la afferrò in braccio portandola contro il muro, incurante di essere di fronte ai due amici.
-Lasciami Fred!- urlava Hermione impazzita, dimenandosi più che potesse.
-Ridi ancora di me, Granger… - le disse lui ancora, con un sorriso malizioso -Avanti, forza, vediamo se ne hai ancora il coraggio-
Detto ciò, cominciò a baciarla impregnandola della stessa fuliggine che aveva lui in volto.
-No Fred! Non ti azzardare! Lasciami!!- continuò ad urlargli lei
-E non è finita qui! Adesso ti faccio un incantesimo indelebile, così che tu non te lo possa cancellare per una buona mezz’ora- aggiunse lui.
-Non ci provare nemmeno!- gli intimò lei cercando di scansarsi dalla sua bacchetta il più possibile.
“Plop” si udì-
-Troppo tardi, Granger- le disse lui ridendo –Adesso puoi andare- continuò lasciandole raggiungere Harry e Ginny.
-Ah Granger!- la chiamò di nuovo Fred, facendola voltare –dimenticavo questo!- dandole un bacio molto intenso e passionale, facendo uscire gli occhi fuori dalle orbite sia a Ginny che ad Harry.
Hermione si laciò trasportare per qualche secondo, dopodiché cominciò a colpirlo, schiaffeggiandolo sulle spalle –Non la passerai liscia. Maledetto!- gli disse imprecando.
-E così sembra che non lo vogliano nascondere più di tanto ormai- commentò Harry, allontanandosi assieme a Ginny.
 
 
A differenza delle sue consuetudini, Ron decise di scendere prima a fare lezione, per evitare di fare il tragitto assieme a Harry ed “Hermione”.
Tuttavia, dopo aver incontrato George salire le scale tutto sporco e imbrattato, ebbe modo di incrociare Harry, Ginny ed Hermione, quest’ultima con il volto e le labbra in particolar modo impregnate di nero.
-George??- pensò ad alta voce. Ora cominciava ad essere sul serio confuso. Non capiva.
Vedendoli chiacchierare amabilmente, si morse un labbro e preferì non avvicinarsi, cambiando strada.
 
 
 
 
Quella sera, poco prima di scendere per cena, Ron ebbe modo di udire parte di un discorso che stava intercorrendo tra Ginny e il fratello George.
-Direi che una testa rossa ha decisamente conquistato il cuore di Hermione Granger, dovresti vederla, non l’avevo mai vista così presa, né tanto meno mi sarei aspettata che si sarebbe innamorata di lui, se solo Ron la smettesse con questa gelosia insensata, sarebbe tutto più semplice!- disse Ginny
Udendo queste parole, Ron rimase shockato. Chi era quella testa rossa di cui Ginny e George stavano parlando in terza persona? E pensare che in quello stesso giorno aveva provato gelosia nei confronti di Hermione a causa di ben due persone diverse, maledicendo persino il suo povero fratello George, che aveva scansato con insolenza quando gli si era avvicinato. Povero George. Ora era tutto chiaro! Com’era possibile che se ne fossero accorti tutti meno che lui? Come aveva fatto ad essere così cieco?
Allora neanche George era un pretendente di Hermione. Chi poteva essere allora quella testa rossa di cui stavano parlando poco prima, se non proprio lui: Ron Weasley?
 
Adesso che aveva aperto gli occhi avrebbe dovuto sistemare le cose, compresa Lavanda Brown! Ron si sentì felice, come poche volte si era sentito in vita sua. Ora capiva finalmente gli atteggiamenti di Hermione: erano volti a farlo ingelosire appositamente perché si scordasse di Lavanda e si accorgesse di lei! E alla fine, il piano di quell’infallibile genietto aveva funzionato!
 
 Dopo che i due fratelli si allontanarono per scendere in sala grande, Ron fece altrettanto, prendendo posto accanto ad Hermione. Questa volta,  invece di lanciarsi sul buffet, afferrò la bottiglia del distillato di rabarbaro e la versò con molta galanteria nel bicchiere di Hermione. La ragazza lo ringraziò senza farci molto caso, ma quando si offrì di servirle personalmente dal vassoio la porzione di ali di pollo, Hermione si bloccò a fissarlo:
-Sei sicuro di sentirti bene?- gli chiese lei.
-certo che sì, Mione- rispose lui un po’ goffamente.
-E la sfuriata di oggi? Vuoi dire che non sei più arrabbiato?- continuò lei a chiedere esterrefatta.
-Certo che no! Mione, cioè volevo dire, che lo so che vorresti che facessimo pace e che ti perdonassi. Ma tranquilla, non c’è nemmeno bisogno che tu mi faccia le tue scuse- continuò Ron.
-Io vorrei che la smettessi di farfugliare simili assurdità! E per l’appunto io non ho proprio nulla da farmi perdonare!- gli urlò lei, andando via subito dopo.
Harry, Fred, George, Ginny e Lee fissarono Ron del tutto confusi.
Ron rise amabilmente: -tranquilli, conosco il suo gioco, so perfettamente che cosa sta facendo: fa così per attirare la mia attenzione.
A Ginny andò il distillato di traverso, tossendo ripetutamente, mentre Harry si mise una mano sulla fronte scuotendo il capo.
-Cosa sono quelle facce? Andiamo, continuiamo a mangiare-disse Ron.
-Forse le dovresti delle scuse- puntualizzò Ginny.
-No Ginny, è troppo presto per quello. Non vedi che sto al suo gioco?- replicò Ron con convinzione
-Mi viene da vomitare- disse Ginny, alzandosi e raggiungendo Vassil Torlekova al tavolo di fronte.
Harry rimase per un attimo a guardarla, a seguire i suoi movimenti, la sua sagoma, le sue forme, i suoi magnifici capelli, mentre veniva accolta tra le braccia di Torlekova. Poi notò che Cho lo stava fissando dal tavolo dei Corvonero. Lui le fece un cenno e lei gli sorrise facendo ciao con la mano.
-E’ tutto pronto per l’incontro di sta sera?- lo ridestò Fred.
-Sì- disse Harry.
-E come facciamo a far introdurre i ragazzi di Sammezzano nel castello nell’ora del coprifuoco senza che quella vecchia megera lo venga a scoprire?- chiese George.
-Dopo cena saliranno direttamente da noi nella torre di Grifondoro e poi sarò io a scortarli con il mantello dell’invisibilità. Tanto sono in cinque. Ce la dovremmo fare- replicò Harry
-E se qualcosa dovesse andare storto e la Umbridge ti beccasse nei corridoi?- chiese Fred.
-In quel caso interverremo noi con la nostra nuova polvere confusiotrice- intervenne George.
-Sì e magari potremmo perfezionarla rendendola anche vomitosa!- aggiunse Fred trionfante.
-Grandioso ragazzi! Ogni volta mi sorprendete con qualcosa di nuovo- disse Harry.
-Ma lo sapete che quella megera sta reclutando tutti i Serpeverde come scagnozzi per la sua “missione di inquisizione suprema?”- li avvertì Lee.
-Sarà una delizia rifilare qualcuno dei nostri scherzi a Furetto e a Troll e Gargoyle- sghignazzò Fred sfregandosi le mani pregustando l’idea.
 
 
 
Erano quasi le h 9,30 ed Hermione si stava avviando silenziosamente verso la stanza delle necessità con fare guardingo, quando a un certo punto si sentì tirare dentro un’aula del corridoio che stava percorrendo.
-Così ti sei struccata Granger-
-Fred!- gli sussurrò lei allarmata
-Peccato, il rossetto nero ti donava. Aveva un non so che di “dark”, quasi fossi una strega-
-Io sono una strega- gli disse lei a labbra serrate.
-Peccato, pensavo di uscire con una ragazza molto sexy invece- disse lui accennando un sorriso malizioso.
-Semmai sono una “strega” molto sexy- disse lei alzando un sopracciglio.
-Direi che non mi è poi andata così male- disse lui baciandola con ancora il sorriso stampato sulle labbra.
Hermione gli tirò uno scappellotto e si abbandonò al suo abbraccio, in cui lui sagacemente ne aveva approfittato per infilare le mani sotto la sua maglietta, sotto il suo reggiseno.
Si scambiarono un bacio molto appassionato, ma poi lei gli spintonò la fronte all’indietro.
Fred la guardò indispettito.
Hermione comprendendo perfettamente cosa gli frullasse per la testa gli annunciò:
-non se ne parla nemmeno! E poi abbiamo l’ES e siamo anche in ritardo per giunta-
Fred scosse la testa: -lo sai che certe volte mio fratello ha ragione quando dice che sei noiosa?-
-Io non sono noiosa- gli rispose lei con un sorriso rilassato.
-E’ vero- disse lui alzando le spalle –ma io sono più divertente di te!-
-Non l’ho mai messo in dubbio. Solo tu potevi inventare qualcosa come le merendine marinare, rifilandole alla Umbridge- gli rispose lei
Fred le rivolse un sorriso sereno, puro, senza malizia alcuna.
-Andiamo!- disse lei ridendo, afferrandogli le braccia per sollevarlo da terra.
-Va bene, ma sono sicuro che sta sera ti schianterò- la provocò lui
-Lo vedremo- disse lei accettando la sfida.
 
 
 
Quando i due entrarono nella stanza delle necessità, gli altri studenti si stavano già esercitando.
-Hermione! Fred! Che fine avevate fatto- disse loro Ron.
Fred rimase per un momento immobile con gli occhi sgranati, senza dire nulla.
-Magari in quel lasso di tempo è sbocciato l’amore- li canzonò George ad alta voce.
-Scusateci tanto, ma avevamo Gazza alle calcagna e ci abbiamo messo un po’ a seminarlo – rispose Hermione con superiorità.
-Avete fatto bene- disse Harry –altrimenti ci avrebbe spedito direttamente qui la Umbridge-
-Tanto nell’attesa ci siamo esercitati un po’- aggiunse Ginny.
-Neville è riuscito a disarmare Seamus Finnigan!- esclamò Luna applaudendo euforicamente.
 
-Ragazzi, lasciate che vi presenti i nostri nuovi compagni di Sammezzano: Se non li conoscete già: Federico Argentero, Claudio Costa, Gabriele Stimato, Priscilla Corsini e Cecilia Serafi; e di Durmstrang Vassil Torlekova- disse Harry con una vaga intonazione sofferta.
I ragazzi fecero di volta in volta un cenno di saluto e di assenso.
 
L’allenamento fu intenso e tutti riuscirono ad evocare il primo incanto patronus. Poi Hermione si cimentò con una lezione di guarigione umana, insegnando qualche incantesimo per curare gli ematomi  e le emorragie interne.
Tutti ascoltarono in semicerchio con grande interesse. Poi Harry intervenne in aiuto dell’amica per spiegare qualche trucco di sopravvivenza, qualora non fosse stato possibile soccorrere un amico con la magia.
 
-Per prima cosa verificate la regolarità della pulsazione cardiaca, effettuando una pressione sulla carotide-
Disse Harry.
-E se la pulsazione non ci fosse?- chiese Ginny preoccupata.
-In tal caso dovrete effettuare un massaggio cardiaco- disse Hermione senza pensarci troppo.
-Con la respirazione bocca a bocca?- chiese Fred.
-Sì, con la respirazione bocca a bocca, perché in tal caso vorrebbe dire che il paziente non sta respirando- concluse Hermione.
-E come si fa?- chiese Dean Thomas malizioso.
-Indovina!- esclamò Padma Patil, come se fosse una cosa molto ovvia.
-In realtà non è una cosa così ovvia- ammise Hermione, sapendo che con una tale affermazione si sarebbe data la zappa sui piedi.
-Perché non ci fai vedere?- chiese Fred con un sorriso indissolubilmente stampato sulla faccia.
-Ma certo- mormorò Hermione –vieni pure tu, Fred Weasley-
Fred le si avvicinò con fare trionfante, quando Hermione esclamò allusiva: -Harry non ti dispiacerà vero usarlo come cavia…-
-Che cosa?!- esclamò Fred –Non ci pensare proprio Granger! Se dobbiamo sottoporci a questa cosa non potete farcelo fare tra persone dello stesso sesso!- disse raccogliendo un cenno di assenso da parte di tutti gli altri ragazzi nella sala.
-Voi ragazze fate pure tra di voi! Di certo non è un problema starvi a guardare- esclamò Lee.
-Piantatela! Avete solo paura che il vostro orgoglio maschile venga ferito- intimò loro Ginny azzittendoli.
-Non succede nulla se rendiamo un po’ più stimolanti questi incontri, visto che non siamo proprio in un’aula universitaria e rimaniamo pur sempre tra “amici”- esclamo Seamus Finnigan con un sorriso malizioso.
Tutti rimasero in silenzio a fissare sia Harry che Hermione, affinchè si pronunciassero in merito.
-Oh, e va bene!- disse lei combattuta –ma non pensate che questa non sia una cosa seria- aggiunse.
 
Harry sorrise: -A questo punto, se non ti dispiace, Fred lo cedo “moooolto” volentieri a te- le disse Harry con un ghigno divertito, avendo intuito ormai cosa si celasse tra di loro.
Hermione si finse stizzita, ma un cuor suo anche lei stava esultando di gioia.
-Fred, prego accomodati qui di fronte a me- gli disse con fare professionale
-Con molto piacere- esclamò lui trotterellando di fronte a lei.
-Sbottonati la camicia- gli disse lei
-Oh oh! Sta sera un trattamento decisamente personalizzato- commentò Fred facendo ridere tutti.
-Sta zitto- gli disse lei alzando gli occhi al cielo e arrossendo sulle guance.
-Dovete cercare un punto all’altezza dello sterno e su di esso farete delle pressioni continue e ripetute- disse lei tastando il suo addome marmoreo.
Ginny guardò George e gli sussurrò all’orecchio: - Guarda: è diventata paonazza. Resisteranno a questo gioco?-
Hermione continuò: dopodiché mettete un pugno sotto la nuca del, ehm, “moribondo” così da reclinargli indietro il capo. La vedete tutti questa posizione? Chissà perché questa posizione è necessaria?-
-Per comodità del soccorritore?- tirò a indovinare Anthony Goldstein.
-non esattamente- disse Hermione
 
-Ho come l’impressione che stia temporeggiando- sussurrò Ginny a George.
-Guarda Ron…- le rispose allusivo George.
-Già- disse Ginny lanciandogli uno sguardo apprensivo, mentre le orecchie di Ron erano diventate rosse e sembrava che stessero per emettere fumo
 
-Per fare in modo che il flusso d’aria soffiato all’interno non trovi ostacoli e arrivi direttamente ai polmoni del soccorso- disse una voce dalla cadenza vagamente italiana.
-esatto Federico- disse Hermione chinando il capo lieta di aver ricevuto una tale risposta. Poi si ridestò, ricordandosi di quel che avrebbe dovuto fare di lì a poco e deglutì preoccupata.
Peraltro si accorse che tutti la stavano fissando in attesa e quando afferrò tra le sue mani il capo di Fred e incrociò il suo sguardo, lui le sfoderò uno dei sorrisi più belli e sereni,che gli avesse mai visto fare.
Guardandolo, il cuore di Hermione perse un battito, perdendosi sempre di più nei suoi occhi stupendi incorniciati dalle sue ciglia rosse e delicate.
-Tappate le narici per fare in modo che il flusso d’aria non esca dal naso- disse ancora una volta lei.
 
Fred dischiuse le labbra con uno sguardo estasiato e quando lei, finalmente, posò le labbra sulle sue, fu come se il mondo si fosse fermato di nuovo intorno a loro, come era accaduto le prime volte.
Sentì le labbra di Fred morbide e calde e non mancò di avvertire il profumo distinto della sua pelle. Quello che aveva indossato lei stessa in quella stessa mattina. “Avevano lo stesso odore” chiunque attento se ne sarebbe accorto
Gli altri tacquero avvolgendoli  in un silenzio significativamente profondo e colmo di rispetto per quel momento che sembrò essere esclusivamente “loro”.
 
Un brivido di eccitazione percorse Hermione e quando si staccò appena da lui, i loro occhi rimasero incatenati per qualche infinitesimo istante.
 
Poi i dubbi e le paure tornarono: che cosa avevano pensato gli altri in quel momento? Si erano accorti di “loro”? Forse non erano riusciti a nasconderlo come avrebbero dovuto e la loro emozione li aveva traditi: doveva trovare un espediente per staccarsi da lui.
 
Improvvisamente Hermione riprese a parlare facendo finta di nulla:
-qualora il ferito non avesse ripreso ancora a respirare dopo un paio di boccate, provate, come ultima chance, a dargli un colpo deciso allo sterno con tutta la forza che avete- disse lei tirando un pugno molto forte a Fred, lasciandolo senza fiato e cogliendolo del tutto di sorpresa.
Un’altra risata si sollevò nell’aula.
 
-Adesso tocca a voi- disse lei facendo l’occhiolino.
 
 
 
 
 
 
Chiedo umilmente scusa per un tale ritardo, ma è stato un mese allucinante, pieno di esami in università e di lavoro. Ma prometto che quest’estate pubblicherò molto più spesso. Attendo i vostri pareri.

  
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