Raggiungemmo l’aula della nostra e unica lezione insieme di quel giorno ed incrociai mio fratello.
-Effy, vieni a pranzo con me dopo? - Mi sorrise.
-Se pranzi con quegli esseri che tu chiami amici, beh…scordatelo. - Risposi, mentre le mie amiche ridacchiavano.
Fece spallucce e se ne andò per la sua strada.
Quando entrai in classe vidi che la maggior parte dei posti erano occupati, ma la cosa più fastidiosa fu che i posti liberi erano solo quelli davanti oppure uno vicino ad un amico di Ashton, Niall Horan.
Era stato rimandato perché lo scorso anno aveva avuto dei problemi.
Mi sedetti vicino a lui senza degnarlo di uno sguardo, mentre le mie amiche si posizionarono più avanti.
-Ciao anche a te piccola Irwin. – tirò la il biondo.
Feci finta di non sentirlo e tirai fuori i libri e il quaderno di filosofia.
-Buongiorno ragazzi. – La voce del signor Brown echeggiò in tutta l’aula.
-Buongiorno Mr. Brown. – Risposero gli studenti all’unisono.
-Bene, oggi continuiamo la nostra lezione su Socrate. Con l'ateniese Socrate ,469-399 a.C. , la filosofia greca compì un enorme salto di qualità…. – Tutte le parole del professore furono trascritte sul mio quaderno.
Riempii diverse pagine di quaderno, ma, un po’, avendo la mano ‘dolorante’, cessai di scrivere, tanto mancava poco più di quindici minuti al suono della campanella.
Mi ero completamente scordata di essere accanto a Niall, finché non mi diede una gomitata.
-Mi passi gli appunti, per favore? – Disse con aria tutt’altro che gentile.
-No, potevi star ad ascoltare e scrivere qualcosa. – La campanella suonò in anticipo, presi le mie cose e feci per andarmene.
-Non assomigli per niente a tuo fratello. – Disse freddo.
-Fanculizzati. -  Mi stupii da sola per ciò che avevo detto, gli lanciai un’ultima occhiata e me ne andai.
Non mi irritai per ciò che aveva detto, perché d’altronde non aveva tutti i torti, ma la cosa che mi infastidì è come sputò fuori quelle parole.
Non nego di essere stata sgarbata e maleducata, ma non m’importava più di tanto.
Mi chiedevo come Ashton potesse uscire con certe persone, era sprecato per quelli come loro.
Glielo avevo sempre detto ciò che pensavo, ma lui mi ha sempre risposto ‘se li conosci non sono così male.’
Già, peccato io non avevo il minimo desiderio di farlo, anzi.
Continuai a camminare, ma essendo sovrappensiero, urtai contro qualcuno.
Luke Hemmings.
Credo che lui fosse quello che mi stava particolarmente un po’ più simpatico, forse perché era il migliore amico di mio fratello e spesso era sempre in casa mia.
Oltre ad essere simpatico era anche davvero bello, credo di aver avuto sempre un debole per lui.
-Scusami, Effy. – Disse sorridendomi.
-Ow, tranquillo Luke. – Ricambiai il sorriso.
Zayn Malik, comparve alle spalle dell’amico.
-Ehi Luke, piccola Irwin.-
Quanto odiavo quando mi chiamavano così.
Sul mio volto comparve l’ombra di un sorriso.
-Zayn, che lezione abbiamo ora? – Gli chiese Luke.
-Matematica credo. – Il moro fece spallucce.
- Meglio andare o la signora Williams ci spella, ciao Effy. – Luke mi si avvicinò alla guancia e mi diede un bacio.
-Ciao Luke.- -Zayn.- Lo fulminai con lo sguardo.
Mentre se ne andarono Sam mi chiamò dall’altra parte del corridoio.
-Dici tanto che li odi, poi parli sempre con loro. – Disse maliziosamente.
-Ma piantala!-  Ridacchiai dandole una live spinta.
Dal nulla mi finì tra i capelli un pezzetto di carta tutta accartocciata.
“Che ne dici se dopo prendiamo un caffè insieme? H.S.”
Sapevo di chi erano quelle iniziale, mi guardai intorno, ma di Harry non ce n’era traccia.
 
 
 
 
 
 
 

Hola!
Si questo capitolo fa schifo, non ho avuto fantasia e sono stata piuttosto sgrammaticata, ma non ho avuto voglia di rileggerlo.
Non temete, tutti i ragazzi salteranno fuori, un passo alla volta, bye:)
-C