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Autore: mikichan17    30/08/2008    5 recensioni
Una terribile malattia sospesa tra sogno e realtà. Spetterà a Sasuke, sulla sua pelle, scoprire dove finisce uno ed inizia l'altra. (SasuNaru)
[3^ classificata ex-aequo al SasuNaru Themed contest indetto da Rosicrucian e Nami]
Genere: Romantico, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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the meaning of goodbye

 

The meaning of Goodbye

II.

 

- E poi Kiba ha portato Akamaru ad una mostra canina, ma gli hanno detto che quel bestione è troppo grande per competere!

Ino sghignazzò piano, poggiando una mano sulla spalla di Kiba, seduto al suo fianco con aria assorta.

- Ah, Naruto, alla fine il Don Giovanni ha fatto la sua mossa eh!

Continuò la ragazza bionda, guardando di sottecchi il ragazzo castano, che arrossì lievemente.

- Adesso lui e Hinata fanno coppia fissa, caro mio!

Kiba sorrise con baldanza, battendosi una mano sul petto.

- Come si fa a resistere ad un fascino simile, eh?

Le chiacchiere vennero interrotte dall’ingresso di Sakura nella stanzetta d’ospedale, portando su un vassoio di fortuna qualche caffè recuperato alle macchinette.

- Non hanno l’aria fantastica, ma è sempre qualcosa. Ino?

Allungò il braccio, offrendo uno dei bicchierini di carta all’amica, che la ringraziò con un sorriso stanco, imitata da Kiba subito dopo.

- Sasuke, ne vuoi?

Disse poi, voltandosi verso il ragazzo moro dall’aria truce seduto sulla poltroncina più lontana dal lettino, che le rispose con un veloce segno di diniego.

Sakura non si arrese, avvicinandosi all’amico.

- Ti farebbe bene bere qualcosa, Sasuke. Da quanto tempo è che non dormi una notte intera?

Non ottenne alcuna risposta e, sospirando rassegnata, poggiò il caffè nelle vicinanze del ragazzo, tornando poi a sedersi sulla seggiola accanto al letto di Naruto, al fianco di Ino.

- Naruto, sai, oggi la dottoressa Tsunade mi ha permesso di assistere ad un intervento chirurgico. Ero così emozionata... devo dire che però non è proprio quello che si potrebbe definire un bello spettacolo.

Sorrise amara, poggiando lievemente la mano su quella del biondo, immobile.

Da quanti giorni era in quella posizione?

Strinse le palpebre con tutta la forza che aveva per impedirsi di piangere ancora. Le sue lacrime non avrebbero aperto gli occhi azzurri di Naruto, non lo avrebbero riportato tra loro.

Tsunade aveva raccomandato loro di tenergli compagnia, continuare a parlargli, per evitare che perdesse ogni contatto con il mondo esterno e quindi erano lì, da un tempo che sembrava eterno, ore, giorni, settimane, appena c’era possibilità nessuno mancava all’appuntamento al suo capezzale.

Guardò Sasuke con la coda dell’occhio.

Senza dubbio lui era quello che stava soffrendo più di tutti per quella terribile situazione.

Non lo vedeva mai mangiare, riposarsi adeguatamente.

Ogni volta che tornava a trovare Naruto, lui era lì, su quella poltroncina, con lo sguardo corrucciato ed i pensieri chissà dove.

Avrebbe voluto fare qualcosa anche per lui, ma come tutti era afflitta dall’impotenza.

Quando l’orario per le visite si concluse, anche quel giorno, i ragazzi si alzarono di malavoglia, con i sorrisi spenti e lo sguardo vacuo, trascinandosi fuori.

Sasuke aveva ottenuto il permesso di rimanere, come unico ‘familiare’ del ricoverato, quindi salutò con un cenno gli amici che si allontanavano.

Sulla soglia, Kiba, Sakura e Ino si fermarono un’ultima volta, per voltarsi verso il biondo.

- Arrivederci, Naruto, tornerò appena Tsunade mi darà tregua.

- Arrivederci, Naruto, la prossima volta ti porto anche Hinata. Le manchi tanto.

- Arrivederci, Naruto, verrò con dei fiori, così forse riuscirai a sopravvivere ancora una volta alla puzza di Kiba...

 

*

 

- Ciao, dobe. Lo sai che detesto parlare, dannazione... specialmente quando sono di cattivo umore.

Borbottò Sasuke, andando ad occupare una delle seggiole lasciate vuote da Hinata e Kiba, che si erano appena allontanati.

- E lo sai perché lo sono?

Chiese, cercando di guardare ovunque tranne che il viso pacifico del ragazzo steso sul lettino, quasi come fosse addormentato.

- Perché mi manchi, maledizione.

Ringhiò quasi, senza avercela con qualcuno in particolare, o con se stesso, forse, per non essere in grado di fare nulla per cambiare quella dannata situazione.

- Mi manca la tua testa quadra, mi manca il tuo sorriso da dobe, le tue idiozie...

Strinse i pugni allo spasmo, allontanandosi di scatto dal lettino e tornando a sedersi sulla poltroncina che ormai aveva preso la sua forma.

Era troppo difficile, troppo.

 

 

Si alzò, di malagrazia, avvicinandosi al lettino per l’ennesimo tentativo.

- Dobe, ti ricordi la domanda che mi facesti all’inizio di questa brutta storia?

 

- Sasuke, ora che io sono... ecco, malato, non voglio pesare sulla tua vita. Non voglio che stare con me diventi una fatica per te. Non è meglio che tu prosegua per la tua strada ed io... per la mia?

 

- Quel giorno non ti risposi. Me la presi con te, ingiustamente. La verità è che non sarei mai riuscito a trovare le parole per esprimere i miei pensieri. Non avrei mai potuto lasciarti andare per la tua strada, perché...

Ringhiò per la frustrazione, scaricando la rabbia contro la parete più vicina.

Quando un infermiera, allarmata dal rumore, li raggiunse, la mano di Sasuke sanguinava, macchiando di piccole gocce scarlatte il lenzuolo bianco del lettino.

 

 

 

- Perché non ti svegli?! Perché?! Perché mi hai mentito tutto questo tempo?! Dicevi che non te ne saresti andato da nessuna parte! Perché, allora?!

Sakura stava passando in quella zona quando sentì le urla.

Si precipitò da Sasuke, in preda ad una crisi di nervi che scuoteva Naruto per le spalle.

Lo fermò come poté, cercò di bloccarlo, di allontanarlo, finché non lo sentì aggrapparsi alle sue spalle con tutta la sua forza, abbracciandola disperatamente. Non una lacrima sfuggiva agli occhi di ossidiana, ma sentiva distintamente le difese abbandonare il ragazzo, la forza che contraddistingueva Sasuke Uchiha era lontana, nello stesso luogo di cui sognava Naruto, da qualche parte.

- Perché...?

 

*

 

- Credo che ne abbia abbastanza di stare a sentire le tue storie sui fiori, Ino.

Sbuffò Sakura, cercando di mettersi più comoda.

Era strano aver terminato gli argomenti con uno come Naruto. Di solito le loro chiacchierate andavano avanti per ore, tra risa, battute, sorrisi...

Un piccolo dettaglio mancante scombinava quella che era stata la sua allegra normalità: se lei sorrideva, non c’era Naruto a sorridere con lei, se facevano una battuta, la sua risata cristallina non si univa alle loro e le loro chiacchiere si scontravano contro un muro piatto di silenzio e poco altro.

- Dimmi tu di che diavolo dovrei parlare allora, Sakura.

Rispose acida la bionda, spostandosi indietro il ciuffo che la infastidiva con un gesto nervoso.

Sakura scrollò le spalle, il capo chino.

- Che sono quei musi lunghi?

Shikamaru fece il suo ingresso nella stanza, con quella sua solita camminata lenta e strascicata, accostandosi alle ragazze, che non gli risposero.

Ino gli sorrise debolmente mentre il ragazzo si avvicinava a lei e le posava un bacio veloce sulle labbra.

- Sasuke?

Chiese poi, guardando stupito la poltroncina vuota.

- Era stremato. Si è addormentato lì e un paio di infermieri lo hanno spostato a riposare in una stanza libera. Finalmente.

Disse Sakura in un soffio, giocherellando distrattamente con l’orlo sporgente del lenzuolo del lettino.

- Uh, non mi sembra affatto una cattiva idea quella del riposino...

Borbottò Shikamaru tra sé e sé, ignorando l’occhiataccia rivoltagli da Ino.

Una parlantina familiare giunse alle loro orecchie dal corridoio e poco dopo dalla porta fecero capolino due figure note.

Kiba e Hinata salutarono velocemente gli amici con qualche sorriso forzato ed andarono ad occupare l’ultima seggiola rimasta libera.

Il castano ghignò appena quando la sua ragazza arrossì impercettibilmente mentre si sedeva sulle sue ginocchia.

- Niente di nuovo?

Chiese poi, controllando velocemente con lo sguardo il macchinario che, costantemente, riportava il battito del cuore di Naruto.

Ino Sbuffò, cercando nuovamente di sistemare il maledetto ciuffo che la infastidiva.

- Nessuna novità. E siamo anche a corto di argomenti.

Disse, stizzita, abbandonando i vani tentativi.

Un qualche borbottio indistinto giunse dalla parte di Hinata, senza però che qualcuno ne cogliesse il significato.

- Confessioni.

Ripeté, alzando la voce ed abbassando lo sguardo sulle mani giunte, intrecciate con quelle di Kiba.

Sakura distolse lo sguardo ed Ino cercò di sottecchi quello del fidanzato

Shikamaru parve comprendere e sorrise lievemente, alzandosi.

- Amico, non è aria per noi. Andiamoci a fare un giro.

Disse, posando una mano sulla spalla di Kiba prima di uscire, seguito poco dopo dall’altro.

 

- Ok quindi... chi comincia?

Hinata sorrise debolmente, alzando lo sguardo stranamente decisa e facendo segno di voler essere lei ad iniziare.

Vagò con gli occhi chiarissimi per qualche attimo attraverso la stanza spartana che ospitava loro e Naruto, prima di prendere fiato e cominciare.

- Naruto-kun, non so se te ne sei mai accorto, ma io ho sempre...

Tentò inutilmente di non arrossire, rallentò ma non si fermò. Se Naruto aveva la forza di lottare per la propria vita lei avrebbe potuto di sicuro sforzarsi ed aprirsi un po’. Con piacevole stupore si accorse che ancora una volta era stato il biondo a trovare il modo di farle venire voglia di superarsi, anche inconsciamente.

- Io ho sempre guardato a te in modo particolare, diciamo. Ho sempre pensato che fossi... speciale.

Lo disse tutto d’un fiato, sentendosi andare a fuoco.

 

Quando lo seppe, sorrise dolcemente.

Dopo tutto non era così stupida, allora.

Quel ragazzo era un libro aperto dopo tutti quegli anni e non aveva ancora imparato a mentire.

E oltretutto era davvero lampante: lo si poteva leggere in ogni gesto, negli sguardi che si scambiavano cautamente pensando che nessuno guardasse, nelle frecciatine discrete, nei movimenti delle mani che casualmente si sfioravano più spesso del normale.

Anche se si considerava una frana praticamente in tutto, i suoi occhi poteva dire che funzionassero bene, e probabilmente una piccola parte di lei aveva sempre saputo che quei ragazzi erano fatti per essere una cosa sola.

Anche se sorrise, le fece comunque un po’ male.

Non aveva mai sperato di essere ricambiata da Naruto, ma da qualche parte nel suo cuore sentì qualcosa spezzarsi.

Però non pianse o si disperò: se Naruto così era felice, allora lo sarebbe stata anche lei.

 

Sakura vicino a lei ridacchiò leggermente, prendendole la mano per incoraggiarla.

- Decisamente una confessione alla Hinata, senza dubbio.

Commentò, senza malizia, facendo sorridere anche le altre.

 - Ok, Sakura, ora tocca a noi.

Iniziò Ino, guardando prima l’amica poi il volto addormentato di Naruto.

La rosa annuì decisa, sistemandosi meglio, come per prepararsi a raccontare una lunga storia.

Ringraziò il sonno a cui Sasuke non era riuscito a resistere, con la sua presenza sarebbe stato decisamente più complicato.

- A differenza di Hinata, quello di cui dobbiamo parlarti noi lo sai, o almeno una parte.

La bionda le fece cenno di continuare.

- Come ben sai io e Ino abbiamo avuto una cotta per Sasuke per molto, molto tempo.

Sorrise dentro di sé, ricordando le litigate con l’amica, i vani tentativi, giorno dopo giorno, di attirare l’attenzione di un Uchiha assolutamente disinteressato, la frustrazione che a volte la prendeva e le faceva compiere azioni di cui spesso si pentiva subito dopo e tutte quelle piccole cose che facevano parte della loro routine di ragazze innamorate.

- E quando ci avete confessato di esservi messi insieme, beh...

 

Lo sguardo di Naruto cercava inutilmente un punto qualsiasi da fissare che non fosse lo sguardo allibito delle due ragazze di fronte, mentre Sasuke teneva alto il suo, senza lasciar trapelare un’emozione.

Cercò inutilmente di divincolarsi quando sentì il moro stringergli il fianco con un braccio ed avvicinarlo a sé, possessivo.

Prese a cercare di raddrizzare tutte le pieghette della camicia della divisa in modo quasi ossessivo, trovandolo in qualche modo d’aiuto per i suoi nervi tesi.

Quasi da un minuto buono tutto taceva.

L’aula deserta di chimica sembrava stranamente inquietante in quel momento ed avrebbe dato qualunque cosa per trovarsi ovunque fuorché lì.

Lì con Sasuke.

O meglio, lì con Sasuke che lo teneva per un fianco di fronte alle espressioni allucinate di Sakura e Ino.

Sentì il senso di colpa stringergli il cuore ed i polmoni chiudersi per la frustrazione.

Il moro strinse di più la presa, riuscendo a calmarlo almeno un po’.

Lo avrebbero odiato? Non gli avrebbero parlato mai più? Lo avrebbero chiamato sporco traditore?

Non le voleva perdere, non lo avrebbe sopportato.

Vide con la coda dell’occhio Ino afferrare la mano di Sakura leggermente.

Senza dire una parola camminò con calma fino alla porta dell’aula, trascinandosi dietro l’amica, ed uscì.

Le ragazze non gli rivolsero la parola per giorni, ignorando i suoi tentativi di approccio ed evitando il più possibile di incontrarlo, anche a scuola.

Sasuke sapeva di poter fare a meno di loro, ma non sopportava l’idea che Naruto soffrisse della situazione.

Avrebbe parlato loro, che lo volessero ascoltare o meno.

Quando si mosse alla loro ricerca le trovò in poco tempo, in uno dei corridoi della scuola.

Sorridevano, e Naruto insieme a loro.

 

- Ci abbiamo messo un po’ di tempo ad accettarlo e non ti abbiamo mai neanche chiesto realmente perdono. Tu ci avevi già perdonato, anzi, continuavi a sentirti in colpa inutilmente.

Sakura sospirò profondamente, passandosi stancamente una mano tra i capelli.

- Quindi scusaci, Naruto.

Ino concluse per lei, sorridendo amara.

- Non hai idea di quante te ne abbiamo dette dietro...

Continuò la bionda, ridacchiando un po’ e guardando divertita l’amica al suo fianco.

- Devi aver starnutito ogni cinque minuti circa!

Mentre ridevano piano si ritrovarono a pensare a quanto tempo fosse passato da quei giorni.

Avevano appena diciassette anni e sapevano ancora così poco della vita, adolescenti come tanti altri, emozionati dalla scoperta del mondo e dalle sorprese di ogni giorno.

In fondo però non erano cambiati così tanto, avevano imparato che il mondo è cinico e brutale a volte, ma non si erano lasciati scoraggiare del tutto.

Forse anche grazie al ragazzo steso su quel lettino, ai suoi sorrisi e alla sua visione tutta particolare dell’esistenza.

 

*

 

Accortosi di essersi addormentato si maledì mentalmente, lasciando velocemente il lettino dove qualcuno probabilmente lo aveva trascinato di peso ed affrettandosi a tornare da Naruto.

L’idea di non vederlo nelle vicinanze lo innervosiva.

Doveva essere lì nel momento in cui avrebbe aperto gli occhi.

Doveva essere al suo fianco quando, con la voce impastata, avrebbe chiamato il suo nome e gli avrebbe chiesto che diavolo ci faceva lì. Doveva esserci perché doveva avere modo di guardarlo male, il peggio possibile, per aver ignorato i sintomi del suo peggioramento, un’altra volta, per non avergli detto nulla, per aver preferito evitare di preoccuparlo che pensare alla sua stessa salute.

Poi, finito di insultarlo, si sarebbe concesso un gesto poco da lui, lo avrebbe stretto tra le sue braccia più forte che poteva ed avrebbe ripreso a dirgli quanto fosse stupido ad averlo fatto angosciare così tanto e gli avrebbe promesso di ucciderlo con le sue stesse mani se gli fosse mai venuto in mente di rifare una cosa simile.

Lo poteva sentire, ridacchiare piano vicino al suo orecchio e sussurrargli piano “Te l’avevo detto, teme, che non me ne sarei andato da nessuna parte”.

Scosse la testa nervoso, scacciando quei maledetti pensieri.

Quando raggiunse la stanza di Naruto non lo trovò solo.

Sentì la voce di Sakura parlargli piano e ricordare giorni che anche a lui non erano certo nuovi.

La lasciò parlare, senza entrare, riconoscendo intanto anche le risate di Ino ed Hinata.

Quel dobe aveva sempre fatto un effetto particolare a chiunque gli stesse vicino, non si stupiva di vederlo sempre circondato di persone che non riuscivano a fare a meno di lui.

Quando si accorsero di lui sulla soglia, le tre ragazze gli sorrisero debolmente, preparandosi ad andarsene.

Le salutò con un cenno del capo mentre gli passavano al fianco ed uscivano veloci.

Per quel giorno non sarebbe arrivato più nessuno, pensò, andando a sedersi su una delle seggiole accanto al lettino ed appoggiando piano la propria mano su quella di Naruto, in un gesto dettato più dal’abitudine che da una reale volontà.

Quando se ne accorse si concesse un sorriso leggero, increspando gli angoli della bocca.

Era sempre stato normale per lui cercare quel contatto, nei momenti di sconforto o debolezza.

Quando sentiva le proprie difese crollare, inconsciamente trovava il modo di avvicinarsi all’altro ragazzo: bastava uno sguardo, uno sfiorarsi casuale e sapeva di poter trovare la forza per tornare sé stesso, perché aveva qualcuno al suo fianco, sempre, qualcuno da proteggere.

Di tutte quelle cose, tutti quei pensieri che Naruto gli ispirava, giorno dopo giorno, non aveva mai avuto modo di parlargliene.

Più che altro andava oltre alle sue abilità di algido Uchiha senza sentimenti.

Sospirò, poggiando le braccia sul bordo del materasso sottile, al fianco del biondo, poggiandovi il mento.

Pensò che probabilmente quando Naruto avrebbe aperto gli occhi avrebbe trovato, da qualche parte, la forza per confessargli tutto.

Anche se sospettava che probabilmente sapesse già tutto, glielo avrebbe ripetuto, chiaro e tondo.

Un altro piccolo sorriso si fece strada sul suo volto ora che questa nuova determinazione lo spingeva e con la testa ed il cuore più leggeri quasi non si accorse che le palpebre tornavano a farsi pesanti e la lieve stretta sulla mano di Naruto più leggera. Prima di chiudere gli occhi cercò un’ultima volta con lo sguardo il volto del biondo, seguendone i contorni con la vista appannata dal sonno incombente.

 

 

 

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Chiedo scusa a tutti per il terribile ritardo, ma ultimamente trovare il tempo necessario ad aggiornare è stato un pò complicato e poi... sono una sfaticata inguaribile, lo so. ^^''

Questo capitolo è un pò più corto del precedente (meglio per voi d'altronde) ma, purtroppo, non più allegro.

Uhm... direi che non so che altro dire quindi passo alla risposta ai commenti!^^

 

Capitatapercaso: Grazie mille per il tuo commento, tanto per cominciare (mi fa sempre piacere riceverne uno tuo, sempre accurato e preciso, grazie davvero)... In secondo luogo, mi dispiace di averti portato alle lacrime ma.. beh, credo che in un certo senso fosse anche il mio obbiettivo quindi... ^^'' Spero che questo capitolo non ti abbia delusa e che continuerai a seguirmi! Grazie ancora!^^

 

Rosicrucian e Nami: Eh si, l'avevi detto, ma non ci ho mai molto creduto sinceramente! Ti ringrazio ancora una volta per il bellissimo contest che hai aperto e per questo riconoscimento assolutamente immeritato! grazie, grazie, grazie! Ci sarebbero molte altre cose da dire probabilmente ma buona parte te le sei già dovute sorbire nei miei scleri quotidiani, quindi ti lascio in pace e concludo qui!^^ grazie ancora! (ah, ho usato il singolare per abitudine, ma ovviamente il ringraziamento va a Martina come ad Amanda!^^)

 

Vavvymalfoy91: Inizio con grazie, perchè è la prima cosa sensata che il mio cervello riesce ad articolare dopo la lettura del tuo commento! I commenti come i tuoi sono quelli che ogni autrice (almeno credo, per me vale così) spera di ricevere dai propri lettori: sono quelli precisi, puntigliosi e soprattutto pieni di complimenti assolutamente immeritati che fanno svolazzare le povere autrici deboli di cuore per la stanza... grazie mille, davvero, anche se definire questa cosa 'meraviglia' mi sembra eccessivo, così come tutte le altre belle parole che hai speso (di cui ovviamente ti sono grata però!)(evviva le contraddizioni della mente umana!)... sono felice che tu abbia trovato Sasuke IC perchè sinceramente non ne ero completamente convinta. Infine perdonami per non aver aggiornato tanto velocemente, sono decisamente una polenta, gomen! Spero tanto che continuerai a seguirmi e che questo capitolo non ti abbia delusa!^^ Grazie mille ancora!

 

Stray cat Eyes: beh... wow. Cioè no, seriamente... wow! Ok, mi riprendo. Che cosa posso dire? La prima cosa che mi viene in mente è riempirti di ringraziamenti, senza sosta, ma purtroppo non credo di avere il tempo necessario (neanche una vita basterebbe) per metterli tutti per iscritto, ti basti sapere che il tuo commento mi ha davvero scaldato il cuore e dire che ho saltellato per la gioia è riduttivo. Ovviamente so che sei stata troppo gentile e troppo buona nel giudicarla, non credo che meriti tutte queste parole di lode, ma un commento come il tuo decisamente rimette in sesto, senza contare che esso stesso è praticamente migliore della storia in sè! (non per niente sei arrivata al primo posto con la tua bellissima fic!) Insomma, non riesco a trovare nient'altro di sensato da dire se non che spero che il seguito non ti stia deludendo e che vorrai continuare a seguirmi così che magari questa fic possa riuscire a smuovere in te tutte le meravigliose emozioni di cui parlavi ancora un pò, così da rendere me l'autrice più felice di questa terra!^^ Grazie mille ancora, davvero.  

 

Shiro Neko: Grazie mille per il tuo commento e grazie per aver trovato questa storia interessante! Sono stata un pò una polenta nell'aggiornare, ma diciamo che la velocità non è proprio la mia dote principale! Non posso dirti nulla su cosa accadrà in futuro al nostro caro Naruto, ma spero vivamente che continuerai a seguire la storia così da scoprirlo tu stessa... spero anche che questo seguito non ti abbia delusa! Grazie ancora, il fatto che questa fic piaccia ad un'autrice bravissima come te mi fa davvero piacere (tra l'altro ho appena notato l'aggiornamento della tua fic e anche il fatto che ho mancato di commentare un capitolo, devo rimediare! >.<)... spero di risentirti presto allora!^^

 

 

 

 

 

 

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