Someday I'll arrived
Cap 7
Normal
Il viaggio ormai volgeva al termine; dal ponte della
nave era già possibile vedere le spiagge delle Canarie, così meravigliosamente
pacifiche… Marilyn era là, sul ponte della nave, insieme a Rock, e i suoi occhi
cercavano di riempirsi il più possibile di quelle immagini meravigliose che
componevano il paesaggio davanti a lei…
“qual è Tenerife?” chiese la
ragazzina a Rock
“è quella che vedi più vicina… sai, tra tutte è davvero la
più bella! È un luogo meraviglioso!”
“Tenerife…” ripeteva quella parola come
un mantra, ormai, inebriandosi del profumo di quel mare, che sembrava del tutto
diverso da quello che vedeva tutte le volte dalla scogliera, dove era la tomba
di sua madre. Revy e Eda osservavano i due poco più in là… Revy sospirò
“non
mi dire che sei ancora gelosa?!” le fece Eda, con sguardo interrogatorio
“ma
non dire cazzate Eda!” fece Revy, senza far trapelare la minima emozione; poi si
girò verso di lei e fece un sorrisetto come di chi sa di aver vinto già in
partenza “Rock adesso è mio, solo mio! Non ci si deve avvicinare più nessuno!!”
“ah ah ah! Già ti immagino con il vestito da sposa!!” rise Eda
“ma
tienitele per te queste stronzate sballata di una suora schizzo frenica!” ma
ormai Eda rideva senza sosta… Revy sospirò di nuovo e guardò verso il cielo,
dove le nuvole le passarono davanti come un meraviglioso corteo… e, forse fu la
stanchezza a giocarle quel brutto scherzo, ma lei sentì la voce della piccola
Rebecca ringraziarla… quella bambina che credeva che le nuvolo fossero fatte di
panna era lassù, con loro, ed ora la ringraziava… perché Revy non l’aveva
soffocata… ed ora le aveva dato una via d’uscita… anche se lei sapeva che non
era merito suo… il merito era solo di Rock…
La brezza che spirava
nell’arcipelago delle Canarie sembrava trasportare pace e serenità, come se
stessero attraccando al paradiso…
Non appena la nave fu abbastanza vicina al
porto, Marilyn saltò giù dal ponte, lasciando volare i suoi capelli sospinti dal
vento; Rock la osservò, ed anche lì ebbe un ricordo… di Gretel.. guardò Marilyn,
che si era voltata verso di lui, e gli sorrideva gioiosamente… e non seppe
perché, ma in quel momento Rock ebbe una strana sensazione… sentì uno strano
brivido… come se ancora lo aspettasse qualcosa, come se tutto non fosse ancora
finito…
“Rock!! Vieni a darmi una mano razza di scansafatiche!!” le urla di
Revy, che cercava di ormeggiare la nave, lo riportarono sulla terra; si avvicinò
a lei
“bel modo! Non puoi mica far faticare così la tua ragazza!!” li prese
in giro Eda; Revy arrossì
“per quanto ancora dovrai prender mici per il
culo??!” fece lei incavolata; Rock la abbracciò, guardandola negli occhi
“che
ti importa Revy…”
“niente… hai ragione…”
Mentre loro si baciavano,
Marilyn correva verso la spiaggia, gettando via le armi che aveva addosso…
tutte, tranne la pistola.. quella pistola con cui tutto era iniziato… e con cui
tutto doveva finire..
“Rock… va a vedere se ha bisogno di qualcosa..” ordinò
Dutch al ragazzo; lui guardò la figura di Marilyn che si allontanava e le andò
dietro… anche Revy lo seguì..
Marilyn era ormai arrivata in riva al mare, si
era tolta le scarpe, e gustava il mare che le solleticava i piedi nudi sul bagno
asciuga… Respirava a pieni polmoni quella brezza, riempiendosi di
quell’orizzonte che man mano si schiariva… Se esisteva davvero quel mondo di cui
parlava Revy, be allora lei c’era arrivata! Ed ora che l’aveva visto, era
felice! Si, lì sarebbe dovuta arrivare, lì tutto doveva avere fine: quella vita
orribile, quei ricordi agghiaccianti, quei peccati commessi uno dopo l’altro… Si
voltò verso Rock e Revy, che si guardavano e si tenevano per mano, e sorrise
leggermente… lei non poteva avere nessuna delle persone che amava, perché
nessuna delle persone che poteva avere erano lì… la aspettavano da un’altra
parte…
“Rock! Two Hands!” li chiamò da lontano; loro la guardarono “la
vedete? È qui! La mamma è qui! Mi sta aspettando! Sapevo che un giorno sarei
arrivata da lei! Grazie grazie tante! Io… io vi ho amato! Entrambi!”
Sia
Rock che Revy arrossirono a quell’affermazione; poi l’espressione sul volto
della bambina cambiò, e divenne più serena, ma strana… Rock se ne accorse e quel
brivido tornò ad intimorirlo
“io ho commesso tanti peccati…” riprese Marilyn
“ ma ormai non serve più pensarci! Perché sono qui, con la mia mamma! Tra poco
la abbraccerò come un tempo! E i miei peccati saranno perdonati dal
signore!”
No! Rock aveva capito ormai! Lasciò la mano di Revy, ma prima che
potesse provare a fermarla
“grazie di tutto! Addio…” Marilyn estrasse la
pistola che aveva lasciato nella fondina, se la puntò alla tempia e premette il
grilletto… il sangue della piccola colorì di rosso quella spiaggia bianca,
mentre il mare continuava a farle delle carezze sul viso.
“no!!!” Rock urlò
mentre le correva incontro; la prese tra le braccia, stringendosela forte
“perché? Perché? Ormai eri libera! Eri qui, non dovevi più preoccuparti di
nulla!” le lacrime di Rock scendevano amare sul viso della bambina,
completamente arrossato dal sangue che le colava… Revy si avvicinò a Rock,
mettendogli una mano sulla spalla…
“Rock… non fare così… sai anche tu che
questo era l’unico modo… così sarà davvero libera… come la giovane Washinime…
ricordi? Lo dicesti proprio tu…”
“è vero Revy… ma lei era così piccola! Lei
poteva ancora avere una vita migliore! Perché? Perché?”
“Rock… guarda… lei
sta sorridendo…”
Rock guardò la bambina, che aveva un sereno sorriso sul
volto, un’espressione calma e felice; si, ora era libera… Rock si asciugò le
lacrime e la prese in braccio…
“voglio darle una sepoltura…”
Revy annuì e
lo accompagnò… la pistola rimase lì… trasportata dal mare che piano portava via
anche il sangue che era rimasto a riva…
Rock era in piedi davanti a quella tomba… per l’ennesima
volta aveva visto morire davanti ai suoi occhi una persona cara… una bambina…
un’anima innocente… ma non era triste…
“guarda, Revy… le vedi?”
“m? cosa
Rock?”
“Marilyn e sua madre… sono lì… giocano… e sono felici…”
Revy
sorrise leggermente “si… le vedo Rock…”
Lui la strinse forte, guardando
ancora la tomba della bambina… Poi decise che non serviva più a nulla rimanere
lì, a piangere sul passato, così si avviò insieme a Revy alla nave…
“ei
Rock…”
“si?!”
“adesso non vorrai mica venire anche qui ogni volta
no?”
Rock si mise a ridere… rise, in quella giornata che tanto gli sembrava
triste, e che invece non era altro che un giorno come tanti altri, per lui, per
loro, che ne vedevano tutti i giorni di cose come quelle…
“no, non ti
preoccupare!” Rock la prese per la vita e se la strinse forte “mi basti tu,
Revy!”
Mentre loro si baciavano, Dutch slegava gli ormeggi, pronti per
ripartire; anche quel capitolo si stava chiudendo, un altro dei tanti capitoli
della loro storia… Rock sapeva che non lo avrebbe mai dimenticato, come tutto
del resto… Ma ormai era tutto passato… ormai si stava aprendo un nuovo capitolo…
quello di lui e di Revy… Rock la prese per mano, la tirò per farla
correre…
“vieni Revy! Dai andiamo sbrigati!”
“Rock! Fa piano! Ma si può
sapere che vuoi?”
Lui si fermò, la guardò ancora e la strinse “solo te,
Revy…”
E mentre la Lagoon salpava, lasciandosi dietro anche quell’avventura,
a Rock sembrò si sentire nell’aria quel canto, che l’aveva sempre accompagnato
in quelle storie; chissà, forse era Gretel che lo cantava ancora per lui, o
magari Marilyn… a lui non importava… a lui bastava sapere di averla accanto… di
avere accanto Revy…
FINE
DEDICA: Dedico questa fan alle persone più
importanti della mia vita! La mia famiglia e le mie amiche! Si capisce che gira
tutto intorno ai personaggi dei gemelli, che io amo con tutto il cuore! Perché
siamo io e il mio fratellino! Quindi attenti a voi…
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