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Autore: Bluemask    13/07/2014    37 recensioni
Harry è primavera di prima mattina, indipendentemente dal fatto che sia Gennaio o Agosto; Harry è estate quando lascia impronte bollenti di condensa sulla sabbia serale – no, in realtà è la pelle di Louis – mentre fuori sta nevicando; Harry è autunno quando si finge offeso, con le braccia incrociate al petto come rami nodosi intorno a una corteccia, e forse in città ci sono trenta gradi; Harry è inverno, nonostante sia Giugno, quando la sua risata profuma dell’allegria di Natale e la sua lingua ha il sapore dell’euforia dei regali scartati dai bambini.
E Louis, semplicemente, è innamorato di lui in tutte le stagioni.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stagioni innamorate

 

 

 

È primavera quando Harry si alza dal letto.

Louis sente distintamente gli uccellini cinguettare fuori dalla finestra, appollaiati sul cornicione – indipendentemente dal fatto che sia Gennaio o Agosto: Harry è primavera di prima mattina.

Ha le labbra rosse, per i baci della notte trascorsa insieme e per il sonno, quando lo guarda con un occhio socchiuso. Ci passa un pugno sopra, sbadiglia. “Lou, cosa fai?” biascica in uno sbadiglio.

Louis è sicuro che la sua voce sia nata da qualche parte in montagna, tra le grotte, sotto il sole di Marzo.

“Ammiro la primavera.”

Harry gli scocca una seconda occhiata, questa volta con gli occhi verdi – prati infiniti, due innamorati che ci rotolano sopra, risate, fiori nei capelli che si intrecciano con frasi romantiche – un po’ più aperti. Ci rinuncia a capire il suo ragazzo, è una battaglia persa in partenza e lo sa per esperienza personale.

Louis sorride divertito alla sua espressione confusa e arrendevole, mentre torna a sdraiarsi sul suo petto che profuma di muschio bianco.

 

 

 

È estate quando Harry lo abbraccia da dietro, baciandogli piano il collo – quasi come un soffio di vento leggero nell’afa estiva.

“Har, sto cucinando” si lamenta Louis, ma ha un sorriso sulle labbra e Harry sa che non gli dispiacciono davvero le sue attenzioni. (“Cucinare” è un termine esagerato, comunque, visto che Louis sta solo facendo bollire l’acqua per il tè.)

“Ma mi annoio...”

Le dita di Harry si infilano maliziosamente sotto il maglione – quello con delle ridicole renne che gli ha regalato Niall il Natale scorso – di Louis, impronte bollenti di condensa sulla sabbia serale, e non importa se fuori sta nevicando: Harry è estate.

Louis in fondo non muore dalla voglia di bere il tè, così si lascia girare da Harry e lascia con altrettanta facilità che il proprio maglione venga sfilato e appoggiato sul ripiano della cucina.

Il sole di Luglio racchiuso negli occhi di Harry quasi lo brucia, il sapore di salsedine sul lobo del ragazzo lo fa rabbrividire.

 

 

 

È autunno quando Harry si pettina i ricci davanti allo specchio del bagno – Louis si aspetta da un momento all’altro di vederci spuntare in mezzo qualche foglia rossastra e marrone appena caduta da un albero rinsecchito – prima di uscire.

Louis si sta lavando i denti, il silenzio interrotto solo dallo strofinio dello spazzolino e dal rumore dell’acqua del lavandino. “Sembri un leone.”

Harry si ferma, volta con lentezza teatrale la testa verso il suo ragazzo, un cipiglio offeso. I suoi occhi sono oscurati come le violenti piogge d’Ottobre. “Come, scusa?” domanda, pacatamente, cercando di far finta di essere arrabbiato e nello stesso tempo di non sorridere teneramente davanti a una macchia di dentifricio alla menta sul labbro inferiore di Louis.

“Criniera” risponde Louis, chiudendo l’acqua e mettendo a posto lo spazzolino.

E forse ci sono trenta gradi all’infuori del loro appartamento, ma: Harry è autunno in quel momento, con le braccia incrociate al petto come rami nodosi intorno a una corteccia. “Ripetilo se hai il coraggio.”

“Criniera!”
Il resto si perde nelle risate di due adolescenti che sembrano due bambini, mentre Harry prende Louis in braccio e lo porta a letto per fargli il solletico, dimentico del resto del mondo.

Lo bacia e cattura tra le labbra quel residuo di dentifricio alla menta; in realtà a lui la menta non piace, ma gli piace Louis. Quindi, sorride.

 

 

 

È inverno quando Harry, alle undici di sera degli ultimi giorni di Giugno, decide di preparare la cioccolata calda per lui e Louis.

Louis si lascia sfuggire un sorriso divertito e esasperato, aspettandolo sul divano del salotto e osservando i suoi movimenti. Harry sta canticchiando tra sé una canzone, la voce morbida e incantevole come la prima nevicata dell’anno, mentre muove leggermente i fianchi a ritmo della musica che ha in testa; indossa un ridicolo grembiule giallo intorno alla vita e quando si volta per guardare Louis si sorridono nello stesso istante, provocandosi un brivido – un po’ freddino, ma piacevole – a vicenda.

Nonostante sia Giugno, Harry è inverno.

La sua risata profuma dell’allegria di Natale, le sue dita intrecciate intorno alla tazza di cioccolata ricordano il vischio che mettono ogni anno sulla porta di ingresso del loro appartamento, la sua lingua ha il sapore dell’euforia dei regali scartati dai bambini – e, inoltre, ha un retrogusto di cioccolata al latte.

Louis sorride, le tazze colorate ancora mezze piene abbandonate sul tavolino del salotto, mentre si lascia baciare da Harry e infila le dita nei suoi ricci. Avverte il battito rilassato del cuore di Harry contro il proprio e gli ricorda distintamente il bruciare lento e pieno di calore dei pezzetti di legno in un camino.

 

 

 

 

 

 

 

 

E Harry è primavera, estate, autunno e inverno per Louis.

Harry è semplicemente amore, se vogliamo dirla tutta:

amore in tutti i profumi, in tutte le lingue,

in tutte le carezze, in tutti i baci,

in tutte le stagioni.



  
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