Un miracolo dimenticato...
Capitolo
6:
Così Hermione si ritrovò
davanti al portone del Manor dei Malfoy. Un elfo le venne ad aprire
inchinandosi davanti a lei come se fosse una padrona.
"Milady, Mich sapeva che
signorina Hermione sarebbe tornata. Mich è contento del
ritrorno
della Milady" disse l'elfo inchinandosi il più possibile
"Mich, grazie ma io dovrei
vedere Malfoy" disse Hermione capendo che non era il momento di
chiedere perchè quell'elfo l'avesse chiamata Milady.
"Padroncino Draco?"
chiese Mich
"Si lui" disse lei
mentre l'elfo la faceva entrare
"Padroncino Draco è in
stanza da letto di padroncina Selenia" disse Mich indicando il
piano superiore
Hermione sentiva qualcosa di
familiare sia verso quell'elfo che nei muri di quella casa, ma non
per la guerra, bensì per qualcosa che la faceva sentire come
poche
altre volte a casa.
Arrivò in cima alle scale,
davanti a lei si presentava un corridoio molto lungo ma ben
illuminato da luci magiche e candele. Sapeva quale stanza avrebbe
dovuto aprire, lo sapeva bene il suo subconscio e il suo cuore.
Perchè lei ormai ricordava...
Ricordava di quando andava a
casa Malfoy, si sedeva sul letto di Draco e invece di fare l'amore
parlavano, dell'uno e dell'altra per conoscersi meglio e proprio in
una di queste chiacchierate, che si concludevano con il fare del
giorno, lui le aveva parlato di sua sorella. Di quella bambina che
era stata rifutata dal padre fin dalla nasciata, quella bambina che
in effetti un padre non l'aveva mai avuto. Quella bambina nascosta per
volere di una madre stanca di essere comandata, per volere di un
ragazzino che non aveva mai conosciuto l'amore ma che
inconsapevolmente lo donava agli altri.
Accellerò il passo, Hermione,
come se tutto quello che aveva appena ricordato le servisse come
fonte di coraggio. Ma si sa che ai Gifondoro il coraggio non manca
mai ed è per questo che Hermione, una volta arrivata davanti
alla
porta di legno scuro, bussò.
"Avanti" una voce
strascicata, di chi è stanco e affaticato, le venne in
risposta e
senza esitare aprì quell'uscio che la separava ancora una
volta dal
suo obbiettivo.
Entrò nella stanza poco
illuminata, probabilmente perchè la bambina stava dormendo
ma si
potevano intravedere i mobili che non avevano nulla a che fare con
tutto il resto del manor, erano diversi, moderni più 'vivi'.
Vide, grazie alla poca luce che
filtrava dalle tende, un letto con sopra qualcuno che dormiva e
accanto una persona accovacciata al bordo del letto, probabilmente in
ginocchio, ma comunque in una posizione molto scomoda.
"Dr-Draco" lo chiamò
per nome, così, senza neppure pensare, perchè le
parole le venivano
dal cuore.
Draco, a sentire quella voce
melodiosa che aveva sognato per tanto tempo, si alzò da
quella
posizione e, aperti gli occhi, si chiese se non fosse un
allucinazione. Vedeva infatti la sua Hermione, illuminata da quella
poca luce che vi era. Si alzò, con l'impulso di
abbracciarla,
stringerla forte finalmente ma, se fosse stata un illusione?
Si alzò, pian piano e si
avvicinò a quella visione celestiale, pronto a capire che
era solo
frutto della sua immaginazione. Hermione vide che Draco era
impaurito, inquieto, pensava che lei non fosse reale, lo capiva. Nel
suo cuore crebbe ancora di più quel sentimento che sapeva
aver
provato tempo prima e che si ripresentava più forte ora.
Sollevò un braccio e poggiò
la sua mano sulla guancia del ragazzo facendogli una leggera carezza.
Draco la guardava stupito: non era un allucinazione allora!
Poggiò
la sua mano su quella della ragazza e la premette contro il suo viso
per imprimersi quel tocco che da tempo aveva desiderato.
"Hermione, sei veramente
tu, non sei un sogno, un desiderio della mia immaginazione"
mormorò Draco mettendole un ricciolo dietro l'orecchio.
"Si.. sono io e non dovrai
allontanarmi mai più" disse e con uno scatto di coraggio
poggiò
le sue labbra su quelle di Draco che stupito in un primo momento non
rispose ma la ricambiò quasi subito tornando, dopo molto
tempo, a
respirare. La baciò piano, con dolcezza come se fosse solo
un sogno
e non volesse dimenticarlo, come se volesse imprimersi nella sua
memoria quel momento, per non lasciarlo più andare.
Dopo un tempo indefinito Draco
si staccò appena dalle labbra della ragazza e la
guardò con occhi
pieni di lacrime. Lacrime di gioia, lacrime d'amore.
"Stai piangendo Malfoy?"
chiese con un dolce sorriso Hermione accarezzando il volto del
ragazzo.
"No, i Malfoy non
piangono" disse lui con un piccolo ghigno che voleva però
essere un sorriso
"Ah giusto" disse lei
allora "Stai piangendo..... Draco?"
aggiunse
guandandolo con occhi carichi d'amore
"Si, sto piangendo
Hermione
perchè tu sei qui con me" disse Draco
stringendola tra le braccia e in quel momento Hermione si
sentì
finalmente completa.
Intanto
a scuola..
Harry Potter era tornato in
classe per terminare la lezione, dicendo che Hermione era in
infermeria. Ron gli si avvicinò.
"Non è andata in
infermeria vero Harry?"chiese Ron guardandolo strano.
"No, ha ricordato più
cose ed è andata al Malfoy Manor, da Malfoy" disse Harry
sottovoce cercando di non farsi sentire.
"E tu lo hai permesso
Harry! Non ti rendi conto che quello può anche farle del
male?"
chiese Ron cominciando ad alterarsi.
"Ron, devi avere fiducia
in Hermione, dopotutto è la strega più brillante
della nostra
generazione ed anche di tutto il mondo magico, saprà cosa
pensa e
cosa fa non credi?" chiese il bambino sopravvissuto al suo amico
di sempre.
"Si Harry, hai ragione ma
Herm è nostra amica e non vorrei mai che le accadesse
qualcosa di
brutto dopo tutto quello che abbiamo e ha passato." disse Ron
girandosi e cominciando a seguire la lezione.
"Lo spero Ron.."
disse Harry sottovoce per non farsi sentire ne da Ron ne da nessun
altro. Lui sapeva bene che Hermione era in buone mani, che Malfoy non
le avrebbe mai fatto del male, lui l'amava. Ma sapeva altrettanto
bene che i Malfoy erano considerati ancora dei Mangiamorte, seppure
Draco non aveva mai fatto nulla, e questo era uno dei grandi problemi
che preoccupavano Harry ma anche Draco stesso.
Erano pochi i Mangiamorte
ancora in circolazione ma quelli che ancora non erano dietro le
sbarre di Azkaban erano, forse, i più temuti e spietati.
Harry sperava solo che la sua
amica e quasi sorella tornasse il prima possibile a scuola, tutto
qui.
Angolo
Autore:
Questo
è un capitolo un po' più corto degli altri, il
motivo è perchè è un capitolo di
passaggio. Il prossimo capitolo sarà anche esso un capitolo
diciamo di passaggio ma che ci spiegherà un po' meglio la
storia da un altro punto di vista. Spero che il capitolo vi sia
piaciuto e aspetto i vostri pareri.
A
presto, cucciola