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Autore: cucciola1cucciola2    13/07/2014    2 recensioni
È passato un po' di tempo da quando il grandissimo Harry Potter aveva sconfitto il terribile Lord Voldemort mettendo fine a tutte le atrocità da lui commesse.
Dopo la grande battaglia, il castello venne riparato e tutti imangiamorte rimasti in vita vennero spediti ad Azkaban, forse non proprio tutti dato che la famiglia Malfoy era scomparsa dopo quell'orribile battaglia. Infatti, marito, moglie e figlio se l'erano praticamente data a gambe appena Harry Potter diede segno di esere ancora vivo. Ma se dopo la grande battaglia, ci fosse stato un nuovo anno per i nostri amici, un anno in cui mettere da parte l'odio e sotterrare l'ascia di guerra per sempre, che cosa sarebbe successo? E se per effetto di una strana pozione un miracolo fosse stato dimenticato? Un miracolo d'amore tenuto nascosto per ben sette anni...
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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                                       Un miracolo dimenticato...


Capitolo 6:


Così Hermione si ritrovò davanti al portone del Manor dei Malfoy. Un elfo le venne ad aprire inchinandosi davanti a lei come se fosse una padrona.
"Milady, Mich sapeva che signorina Hermione sarebbe tornata. Mich è contento del ritrorno della Milady" disse l'elfo inchinandosi il più possibile
"Mich, grazie ma io dovrei vedere Malfoy" disse Hermione capendo che non era il momento di chiedere perchè quell'elfo l'avesse chiamata Milady.
"Padroncino Draco?" chiese Mich
"Si lui" disse lei mentre l'elfo la faceva entrare
"Padroncino Draco è in stanza da letto di padroncina Selenia" disse Mich indicando il piano superiore
Hermione sentiva qualcosa di familiare sia verso quell'elfo che nei muri di quella casa, ma non per la guerra, bensì per qualcosa che la faceva sentire come poche altre volte a casa.
Arrivò in cima alle scale, davanti a lei si presentava un corridoio molto lungo ma ben illuminato da luci magiche e candele. Sapeva quale stanza avrebbe dovuto aprire, lo sapeva bene il suo subconscio e il suo cuore. Perchè lei ormai ricordava...
Ricordava di quando andava a casa Malfoy, si sedeva sul letto di Draco e invece di fare l'amore parlavano, dell'uno e dell'altra per conoscersi meglio e proprio in una di queste chiacchierate, che si concludevano con il fare del giorno, lui le aveva parlato di sua sorella. Di quella bambina che era stata rifutata dal padre fin dalla nasciata, quella bambina che in effetti un padre non l'aveva mai avuto. Quella bambina nascosta per volere di una madre stanca di essere comandata, per volere di un ragazzino che non aveva mai conosciuto l'amore ma che inconsapevolmente lo donava agli altri.
Accellerò il passo, Hermione, come se tutto quello che aveva appena ricordato le servisse come fonte di coraggio. Ma si sa che ai Gifondoro il coraggio non manca mai ed è per questo che Hermione, una volta arrivata davanti alla porta di legno scuro, bussò.
"Avanti" una voce strascicata, di chi è stanco e affaticato, le venne in risposta e senza esitare aprì quell'uscio che la separava ancora una volta dal suo obbiettivo.
Entrò nella stanza poco illuminata, probabilmente perchè la bambina stava dormendo ma si potevano intravedere i mobili che non avevano nulla a che fare con tutto il resto del manor, erano diversi, moderni più 'vivi'.
Vide, grazie alla poca luce che filtrava dalle tende, un letto con sopra qualcuno che dormiva e accanto una persona accovacciata al bordo del letto, probabilmente in ginocchio, ma comunque in una posizione molto scomoda.
"Dr-Draco" lo chiamò per nome, così, senza neppure pensare, perchè le parole le venivano dal cuore.
Draco, a sentire quella voce melodiosa che aveva sognato per tanto tempo, si alzò da quella posizione e, aperti gli occhi, si chiese se non fosse un allucinazione. Vedeva infatti la sua Hermione, illuminata da quella poca luce che vi era. Si alzò, con l'impulso di abbracciarla, stringerla forte finalmente ma, se fosse stata un illusione?
Si alzò, pian piano e si avvicinò a quella visione celestiale, pronto a capire che era solo frutto della sua immaginazione. Hermione vide che Draco era impaurito, inquieto, pensava che lei non fosse reale, lo capiva. Nel suo cuore crebbe ancora di più quel sentimento che sapeva aver provato tempo prima e che si ripresentava più forte ora.
Sollevò un braccio e poggiò la sua mano sulla guancia del ragazzo facendogli una leggera carezza. Draco la guardava stupito: non era un allucinazione allora! Poggiò la sua mano su quella della ragazza e la premette contro il suo viso per imprimersi quel tocco che da tempo aveva desiderato.
"Hermione, sei veramente tu, non sei un sogno, un desiderio della mia immaginazione" mormorò Draco mettendole un ricciolo dietro l'orecchio.
"Si.. sono io e non dovrai allontanarmi mai più" disse e con uno scatto di coraggio poggiò le sue labbra su quelle di Draco che stupito in un primo momento non rispose ma la ricambiò quasi subito tornando, dopo molto tempo, a respirare. La baciò piano, con dolcezza come se fosse solo un sogno e non volesse dimenticarlo, come se volesse imprimersi nella sua memoria quel momento, per non lasciarlo più andare.
Dopo un tempo indefinito Draco si staccò appena dalle labbra della ragazza e la guardò con occhi pieni di lacrime. Lacrime di gioia, lacrime d'amore.
"Stai piangendo Malfoy?" chiese con un dolce sorriso Hermione accarezzando il volto del ragazzo.
"No, i Malfoy non piangono" disse lui con un piccolo ghigno che voleva però essere un sorriso
"Ah giusto" disse lei allora "Stai piangendo..... Draco?" aggiunse guandandolo con occhi carichi d'amore
"Si, sto piangendo Hermione perchè tu sei qui con me" disse Draco stringendola tra le braccia e in quel momento Hermione si sentì finalmente completa.

Intanto a scuola..
Harry Potter era tornato in classe per terminare la lezione, dicendo che Hermione era in infermeria. Ron gli si avvicinò.
"Non è andata in infermeria vero Harry?"chiese Ron guardandolo strano.
"No, ha ricordato più cose ed è andata al Malfoy Manor, da Malfoy" disse Harry sottovoce cercando di non farsi sentire.
"E tu lo hai permesso Harry! Non ti rendi conto che quello può anche farle del male?" chiese Ron cominciando ad alterarsi.
"Ron, devi avere fiducia in Hermione, dopotutto è la strega più brillante della nostra generazione ed anche di tutto il mondo magico, saprà cosa pensa e cosa fa non credi?" chiese il bambino sopravvissuto al suo amico di sempre.
"Si Harry, hai ragione ma Herm è nostra amica e non vorrei mai che le accadesse qualcosa di brutto dopo tutto quello che abbiamo e ha passato." disse Ron girandosi e cominciando a seguire la lezione.
"Lo spero Ron.." disse Harry sottovoce per non farsi sentire ne da Ron ne da nessun altro. Lui sapeva bene che Hermione era in buone mani, che Malfoy non le avrebbe mai fatto del male, lui l'amava. Ma sapeva altrettanto bene che i Malfoy erano considerati ancora dei Mangiamorte, seppure Draco non aveva mai fatto nulla, e questo era uno dei grandi problemi che preoccupavano Harry ma anche Draco stesso.
Erano pochi i Mangiamorte ancora in circolazione ma quelli che ancora non erano dietro le sbarre di Azkaban erano, forse, i più temuti e spietati.
Harry sperava solo che la sua amica e quasi sorella tornasse il prima possibile a scuola, tutto qui.

Angolo Autore: 
Questo è un capitolo un po' più corto degli altri, il motivo è perchè è un capitolo di passaggio. Il prossimo capitolo sarà anche esso un capitolo diciamo di passaggio ma che ci spiegherà un po' meglio la storia da un altro punto di vista. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e aspetto i vostri pareri. 
A presto, cucciola

  
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