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Autore: Inmichaelarms    13/07/2014    3 recensioni
Hayley ha paura del pericolo, del buio, del rumore. Cose che per Luke sono all'ordine del giorno.
Lui è pronto a rischiare, pronto per vincere un gioco che non ha regole.
La storia NON è mia, l’autrice mi ha dato il permesso di pubblicarla, la storia è originaria di watt-pad: http://www.wattpad.com/story/13607023-disconnect-luke-hemmings l’autrice è: http://www.wattpad.com/user/inashtonsarms
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lost
Alzò lo sguardo sulla porta di legno quando la sentì aprire.
Evie la guardava a braccia incrociate mentre si appoggiava stancamente allo stipite della porta color mogano.
-Mi vuoi ancora bene vero?-
Hayley chinò il capo di lato facendo ricadere i capelli biondi su una spalla sola, da quando sua sorella era tornata a casa non le aveva rivolto la parola e l’aveva spiazzata facendole una domanda del genere.
-Certo.-
Rispose flebilmente Hayley, nascondendo troppe parole che avrebbe potuto dire su quell’argomento.
Aveva sempre visto sua sorella con gli occhi velati da un leggero strato crespo di invidia che aveva imparato a nascondere bene.
-Se ti succedesse qualcosa, me lo diresti vero?-
Vide la sorella maggiore spostare il peso sull’altra gamba facendo qualche passo verso il letto azzurro di Hayley.
Quest’ultima chiuse il libro di storia prima di dedicare una completa attenzione alla sorella.
Non sapeva neanche lei, perché in questo periodo stavano succedendo molte cose ma lei non le diceva a nessuno.
Per non farla sentire in colpa rispose solo:
-Certo. Evie, è successo qualcosa?-
-No, chiedevo.-
Evie le sorrise gentilmente stringendo gli occhi color cioccolato prima di abbandonare la stanza.
Hayley era ancora più confusa.
 
 
 
 
Era appoggiata sul muretto mentre giocava con la fibbia nera del suo zaino a righe
Tutti gli occhi erano puntati su di lei.
Ora aveva un’altra etichetta attaccata addosso.
‘’La preda di Hemmings’’.
La preda di una caccia sconosciuta.
Alzò lo sguardo tirandosi il maglione giù per coprire nervosamente le cosce quando un ombra le si parò davanti.
Non si stupì quando lo osservò giocare con il piercing al lato del labbro.
Era fine e nero, stava a pennello su quel labbro rosso e leggermente gonfio per il freddo.
-C’è un piccolo cambio di programma.-
La voce roca la risvegliò dai suoi pensieri.   
Era riuscita, in quel giorno di distanza, a dimenticarsi di Luke Hemmings. Però, in una scuola dove i muri sussurrano il suo nome, lo trovava alquanto difficile.
La prese per un polso tirandola leggermente verso di se, iniziò a camminare e Hayley ritirò subito la presa.
Il ragazzo si girò appena fulminandola con gli occhi trasparenti.
-Hayley, andiamo.-
La ragazza scosse la testa facendosi più piccola contro il muretto.
-Avevi detto dopo scuola.-
Disse lei con voce flebile, il biondo la strattonò ancora.
-E invece andiamo adesso, oggi non posso entrare a scuola e non ho voglia di aspettarti qui.-
Grugnì alterato muovendo velocemente la mano.
La campanella suonò ma nessuno si mosse dal cortile.
Il ragazzo iniziò ad imprecare a bassa voce, tirando sempre la ragazza dietro di se, mentre sempre più paia di occhi li fissavano.
-Luke basta, stiamo dando spettacolo.-
Furioso si girò verso la ragazza sussurrandogli:
-E allora diamogli qualcosa da guardare.-
Con uno scatto rabbioso prese la ragazza dalle ginocchia che rispose con un urlo soffocato visto che il suo stomaco fu schiacciato contro la spalla muscolosa del ragazzo.
Iniziò a dimenarsi sotto l’indifferenza delle persone davanti a lei.
Lei
Lo sapeva bene che adesso le persone erano fatte così, indifferenti a tutto.
Alzavano le mani quando vedevano qualcuno in difficoltà soprattutto se quel qualcuno era Hayley Cohen.
Gli tirò un pugno forte sulla schiena e il ragazzo gemette posandola a terra.
La bionda fece uno scatto in avanti ma subito la fermò.
Si guardarono.
Hayley era immobile davanti a quel muro di ghiaccio, impenetrabile, spesso.
Con i riflessi chiari che gli regalava il sole ma con una linea scura che li attraversava.
Rabbia.
Strinse la presa sull’avambraccio della ragazza che iniziò a respirare pesantemente a tratti.
-Lukey,- una voce dietro le spalle dl ragazzo parlò –lasciala andare su.-
I muscoli del biondo si rilassarono notevolmente.
Il ragazzo dalla carnagione ambrata li guardava con le mani in tasca leggermente indifferente a quella situazione. Come se quella scena la vedesse tutti i giorni.
-Perché non ti fai gli affari tuoi, Cal?-
Luke lasciò la presa girandosi completamente verso l’amico
Ad Hayley non ci volle molto per capire che aveva davanti Calum Hood.
Alzò gli occhi al cielo, insultando chiunque avesse avuto il compito di proteggerla lassù.
Aveva i ragazzi più temuti di Baltimora davanti agli occhi, perfetti in tutto quanto scontrosi.
Hayley cercò di andarsene con scarsi risultati.
Il biondo si girò verso di lei puntandogli un dito contro.
-Se te ne vai, hai perso.-
Sputò arrabbiato, alludendo alla ‘’scommessa’’.
Hayley cercò lo sguardo di Calum che vagava per il cortile ormai quasi vuoto.
Aspettò un po di secondi, non sapendo cosa fare.
-Bene.-
Disse il ragazzo davanti a lei ghignando.
Si girò dando le spalle alla ragazza e facendo segno all’amico di seguirlo.
-Ora iniziamo il mio di gioco, Hayley.-
 
 
 
 
Dopo essere entrata in ritardo, aveva passato tutta l’ora di storia ad evitare lo sguardo dei suoi compagni.
Curiosi, amareggiati e alcuni forse invidiosi.
Si catapultò fuori dall’aula andando, a sguardo basso, verso il suo armadietto.
Ci nascose il naso dentro cambiando velocemente libri.
Quando lo chiuse due occhi neri, nascosti da grandi lenti trasparenti, la fissavano.
Era una sua compagna del corso di Psicologia.
Non era mai stata troppo ad osservarla.
Era una ragazza comune.
Era poco più bassa di Hayley, la lunga frangia scura le ricadeva davanti agli occhi.
Notò che le punte dei capelli erano più chiare.
-Ciao.-
Disse la ragazza sistemandosi la tracolla bianca.
Hayley non rispose, era la prima persona che parlava con lei da quando aveva messo piede nella Baltimora High School.
-Sei nella mia classe di Psicologia vero?-
La bionda annuì confusa quando la ragazza mora le fece segno di seguirla.
-Non ti da fastidio se ci sediamo insieme vero?-
Hayley scosse la testa e la mora fece una piccola risata.
Hayley non riusciva a pensare a niente di negativo su quella ragazza.
La fissò sistemarsi ancora la tracolla sulla spalla, sembrava quasi impacciata in quelle Converse bianche.
-Comunque sono Ryan.-
Disse la ragazza mora sorridendo ad Hayley, lasciando spuntare l’apparecchio che le fasciava i denti dell’arcata superiore.
-Lo so è un nome da maschio ma a mio padre piaceva.-
La bionda sorrise.
-Hayley.-
Disse presentandosi, Ryan annuì svoltando l’angolo.
-Lo so, sei abbastanza famosa.-
La bionda aggrottò la fronte stringendo più forte il libro azzurro di psicologia.
-Sai non ho tanti amici.-
Hayley le fu grata quando la sentì cambiare argomento.
-Nemmeno io.-
Si fermarono davanti alla classe di Psicologia.
-Spero che David non mi interroghi, la scorsa volta non c’ero.-
Commentò Ryan indicando con il mento il professore seduto dietro la cattedra.
Hayley rise leggermente dandole una pacca sulle spalle.
-Ti presto i miei appunti se vuoi.-
La mora annuì sedendosi, poi, vicino ad Hayley sotto lo sguardo di tutti.
 
 
 
 
Rise più forte aprendo la porta pesante della scuola per uscire.
Ryan era davvero simpatica e aveva scoperto che avevano molte cose in comune .
Per una volta in una scuola di 800 studenti, non si sentì sola.
Fermò i suoi passi quando si accorse di due paia di occhi scuri.
Salutò Ryan velocemente dandole appuntamento per il giorno dopo.
Guardò ancora quel viso conosciuto.
Stava aspettando lei, ne era sicura.
Infatti, quando si avvicinò, il ragazzo si staccò dal muretto drizzando la schiena.
-Hayley.-
-Calum.-
  
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