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Autore: smartjes    14/07/2014    3 recensioni
In genere la gente non sogna di lavorare in un hotel, ma ci sono vari tipi di hotel, e vari tipi di persone.
Io sono il tipo di persona alla quale piace lavorare in hotel. Specialmente se si tratta del Rosewood London.
-Non mi conosci- risponde.
-Basta accendere il computer e potrei sapere i tuoi programmi per le vacanze di Natale, e anche dei tuoi amici barra colleghi-
-Questo non cambia il fatto che stai rischiando di perdere il lavoro-
-Senti, adesso vado a prenderti questo maledetto caffè freddo, ti ci farò affogare!-
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo





In genere la gente non sogna di lavorare in un hotel, ma ci sono vari tipi di hotel, e vari tipi di persone.
Io sono il tipo di persona alla quale piace lavorare in hotel. Specialmente se si tratta del Rosewood London.



Osservo le persone camminare per i corridoi lussuosi dell'albergo. Ci sono famiglie, coppie in viaggio di nozze, single di ogni genere e spesso qui si vedono anche VIP.
Guardandole non hanno niente in comune queste persone, ma il denaro li rende tutti clienti di questo hotel. Che, tanto per sottolineare, la gente normale come me non potrebbe permettersi. 
-Dovresti iniziare a pulire le stanze, Reese- una voce mi distrae dai miei pensieri.
-Oh, sì. Mi deve scusare, vado subito Oscar- rispondo velocemente.
Passo per lo stanzino, prendo il carrello con gli asciugamani, le lenzuola, le saponette e l'aspirapolvere. Così inizia il mio giro quotidiano sui piani tre e quattro. Ognuno di essi presenta dieci suite, parliamo di suite di extra lusso, quindi enormi, ma non mi lamento perchè adoro il mio lavoro. È come essere alla settimana della moda ogni giorno, oppure alla fiera dei cani di piccola taglia, o ancora il set di un film. Se non lavorassi qui, sarebbe stato impossibile incontrare Zac Efron. Qundi, in conclusione, ne vale la pena pulire venti suite al giorno.
Entro nella prima stanza, passo l'aspirapolvere, pulisci il bagno, rifaccio il letto, metto gli asciugamani puliti, qualche saponetta e passo alla prossima ripetendo le azioni.
Arrivi davanti alla 41, prendo la carta, la faccio passare per quell'aggeggio che mi ricorda un bancomat ed apro la stanza facendo un balletto (ho le cuffie nelle orecchie, non sono stupida). La stanza è parecchio disordinata, quindi incomincio a raccogliere le cose sparse sul pavimento, poi passo l'aspirapolvere continuando a ballare sulle note di "Classic".
-You’re over my head, I’m out of my mind, thinking I was born i...- mi blocco accorgendo mi che non sono sola nella stanza. Alzo lo sguardo e la prima cosa che vedo è un petto tatuato, mi ci soffermo un attimo, non sono i più bei tatuaggi che abbia mai visto, ma la visuale non è affatto male. 
-Complimenti, non sei affatto male come ballerina- mi dice la voce maschile.
-Ti ringrazio!- esclamo fiera di me stessa. 
-Ti interessa tanto il mio petto?- mi chiede.
-Non posso neanche guardare il petto di una persona del sesso opposto?- mi meraviglio vedendo chi è in realtà l'uomo che mi trovo davanti.
-Che c'é stupita di essere davanti a Harry Styles?- 
-Ho incontrato Zac Efron- rispondo sicura di me.
-Di certo non era a petto nudo- 
-Era pur sempre Zac, però. E credimi, non è affatto male anche vestito- 
Si porta la mano alla tempia e fa una smorfia di dolore. Rimango in silenzio quando si sposta nella stanza fino ad infilarsi sotto le coperte, resto a guardarlo.
-Qualcosa che non va?- chiedo.
-Non è che potresti portarmi una tazza di caffè freddo... Reese- assottiglia lo sguardo per leggere il nome sul mio camice.
-Non è che potresti scendere a fare colazione? Io dovrei pulire la stanza- faccio un cenno con le mani ad indicare lo spazio che ci circonda. 
-Mi sono ubriacato questa notte- 
-Complimenti, davvero- accenno un finto sorriso.
-Non avete un servizio per i VIP con un forte mal di testa?- 
-E voi "VIP"- faccio le virgolette in aria -Non potreste essere meno pretenziosi, siamo tutto esseri umano, tutti fratelli e sorelle e non dovremo trattarci male- faccio io ironica.
-Non voglio che qualcuno mi racconti la Bibbia, voglio del caffè freddo- 
-Allora vai a prenderlo!- dico con fare ovvio.
-Potrei lamentarmi e farti licenziare- 
-Non lo faresti- 
-Non mi conosci- risponde.
-Basta accendere il computer e potrei sapere i tuoi programmi per le vacanze di Natale, e anche dei tuoi amici barra colleghi- 
-Questo non cambia il fatto che stai rischiando di perdere il lavoro- 
Che cosa assurda, sembriamo due bambini delle elementari che litigano. Io non conosco questo tipo, so solo quello che dicono i giornali sul suo conto! E lui non conosce me, mi sta irritando.
-Senti, adesso vado a prenderti questo maledetto caffè freddo, ti ci farò affogare!- alzo la voce esasperata -E poi mi farai pulire questa stanza!- continuo -Anzi, meglio, mi aiuterai a pulire quasta stanza!- 
-Non gridare, ti sei scordata della mia sbronza-
-'Fanculo tu, la tua sbronza e il tuo caffè- grido ancora uscendo dalla stanza, questa volta ha vinto lui.



Una nuova storia! wooo
Avevo voglia di scrivere una mini-long, così l'ho fatto, hah.
Niente, spero che vi piaccia,
Alla prossima,
Ems :)
   
 
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