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Autore: Chiara188    14/07/2014    2 recensioni
Hogwarts.
Silente non è morto, la sconfitta di Voldemort è ancora molto lontana.
Hermione e Ron stanno insieme e, con Harry, tornano a scuola. Ma per Hermione questo sarà un anno particolare: capirà, insieme a un altro studente, come le circostanze possono cambiare, indipendentemente dalla volontà. E i due dovranno fare delle scelte, che li porterà a dover decidere tra i loro ideali e un eventuale nuovo percorso, che si è creato innanzi a loro.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Harry aveva ripreso ad osservare Hermione.
L’amica gli aveva assicurato di non vedere più Malfoy, ma conservava diversi atteggiamenti strani.
Specialmente dopo la partita tra Serpeverde e Corvonero, l’umore della ragazza era sempre ottimo e più di una volta Harry poteva giurare di averla vista ignorare studenti che giocavano con dei Tiri Vispi Weasley, espressamente vietati all’interno del castello. Hermione, in quei giorni, era persino d’accordo a far copiare i propri compiti ai suoi amici.
Harry, che si fidava di lei, non riusciva a dubitare di lei, ma, specialmente quando ricominciò ad uscire più spesso di notte per pattugliare i corridoi, lui non poté fare a meno di avere una costante fitta allo stomaco.
Guardava Ron con apprensione e più di una volta si era domandato se avesse sbagliato a non raccontargli dell’infedeltà ricevuta. Ma poi guardava la sua amica, che passava i pomeriggi a studiare o impegnata in qualche azione da Caposcuola, e si convinceva che era tornata quella di sempre. Che andava tutto bene.
 
Quel giorno era prevista una gita ad Hogsmeade.
Hermione si vestì con calma e scese a fare colazione. Quella notte la aveva passata nella Stanza delle Necessità e le occhiaie sul suo viso lo testimoniavano.
“Non hai dormito stanotte?”, le chiese Ron.
Lei scosse la testa.
“Poco, non riuscivo a prendere sonno” Harry la guardò sospettoso, ma non disse nulla.
I tre si incamminarono verso Hogsmeade. Il buon umore era diffuso tra tutti gli studenti.
Girarono per il villaggio, fino a che non decisero di fermarsi nel pub “I Tre Manici di Scopa”, per bere una Burrobirra.
Appena entrati, notarono subito il gruppetto dei Serpeverde dell’ultimo anno. Tra loro Draco e Pansy si baciavano.
Hermione si irrigidì, senza darlo a vedere. Aveva nuovamente gli occhi di Harry puntati addosso, che cercavano di scorgere una qualsiasi reazione in lei.
Nel momento in cui i due si staccarono, il biondo notò Hermione. Quest’ultima non ce la fece più.
“Vado in bagno”, disse agli amici. Camminò a passo veloce, nessuno doveva notare i suoi occhi ormai lucidi.
Fuori dalla vista di Ron e Harry, iniziò a piangere silenziosamente. Sapeva che stavano insieme, ma non li vedeva scambiarsi effusioni da molto tempo. Era quasi come se ormai considerasse Draco “suo”.
“Sei una stupida”, disse una voce dietro di lei.
“Cosa vuoi, Malfoy?” chiese Hermione, cercando di non guardarlo in faccia.
“Mi spieghi perché stai piangendo?”
“Non so di cosa parli. Ora se vuoi scusarmi…” gli disse, cercando di andarsene. Lui la bloccò.
“Faccio ciò che fai tu, che cosa ci trovi di sbagliato?”
Ed era vero. Lei stava ancora con Ron.
 “Non è una bella situazione per nessuno dei due, ma io non ti chiederei mai di lasciare quell’idiota.”
“Neanche io potrei mai pretendere una cosa del genere da parte tua.”
Lui la abbracciò e sospirò.
“Tu resti qui per le vacanze di Natale, giusto?”
Lei annuì.
“Se decidessi di restare anch’io?”
Lei sorrise.
“Harry e Ron vanno alla Tana, sono invitata anch’io. Però” aggiunse all’improvviso “posso cercare di inventare una buona scusa.”
Lui sorrise. Le diede un fugace bacio e tornò dai suoi amici. Dopo un po’, lei fece lo stesso.
Ora, entrambi, non desideravano altro che il Natale. “Quest anno ci sono gli esami. Ho deciso di restare ad Hogwarts a studiare.”, disse, durante la cena, ai suoi amici. I due la guardarono sbalorditi.
“Hermione, non credi di esagerare? Puoi prenderti dieci giorni di vacanza, non succede nulla.”
Lei era irremovibile e Ron si rassegnò.
Poco dopo in Sala Comune, Harry la fermò.
“Non è che per caso resta qualcun altro a scuola, durante le vacanze?”
Lei arrossì.
“Harry, ma che dici? Io penso agli esami e credo che dovresti farlo anche tu.” E si congedò.
 
Mancava ormai un giorno alle vacanze.
Hermione era felice come non mai. Ventiquattro ore e avrebbero avuto la libertà di stare insieme.
Lei lo osservava nella sala del Club dei Duellanti.
Draco camminava dall’altra parte dell’aula. Era strano. Pensieroso.
Quando finirono i duelli, lui le fece cenno di aspettare. Quando tutti furono usciti, gli si avvicinò.
“Hermione, senti, ti devo dire una cosa.”
Lei lo osservò con sincera curiosità.
“Non posso restare qui per le vacanze. Devo tornare a casa.”
Lei si immobilizzò. Aveva fantasticato tanto su come sarebbero stati quei giorni. Li voleva realmente.
“Perché?”
Lui fece spallucce.
“Problemi di famiglia.”, e fece per andarsene, ma Hermione lo fermò.
“E’ per quello che penso, vero?” gli domandò sbalordita.
“Cos’è che pensi?”
“C’entra Voldemort, vero?” Lui rabbrividì al suono di quel nome.
“Ho detto che ho problemi di famiglia. Punto.”
Lei non lo lasciò andare.
“Abbi il coraggio di ammetterlo.”
Lui la guardò gelido.
“Fatti gli affari tuoi, Granger.” E se ne andò.
Lei tornò amareggiata in Sala Comune.
Mise da parte l’orgoglio e disse a Harry e a Ron “Ho cambiato idea. Vengo anch’io alla Tana.”
Poi si chiuse in camera sua. E si vergognò della persona che era diventata.
   
 
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