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Autore: Serenity_chan    31/08/2008    5 recensioni
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Rinoa81, assistente amministratrice.

Salveeeeee ragazzeeee!!!sono nuova di qui! questa è la mia prima fanfiction su Twilght che scrivo! che emozioneeeee!!>.< quindi non siate troppo crudeli!!ç_ç
ma adesso passiamo alla stroria....
E' ambientata dopo "Eclipse"...(non ho ancora letto Breaking Dawn quindi non farò spoiler °-°)
Troveremo un Edward e una Bella felicemente sposati...ma qualcosa di oscuro si aggira nella cittadina di Forks...cosa succederà se un bel vampiro e una bella vampira si insinueranno nelle vite dei nostri beniamini? E Bella riuscirà a sopportare e superare il suo dolore?
Leggete e scoprireteeee!!! si accettano tantiii commentiiii!!!*.*
Buona letturaaa!!!!
Genere: Romantico, Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[Salveeee ragazzeeee!!! scusate se non ho aggiornato prima ma questo stupido pc mi odia!!! >.< alloraaaaa ringrazio tutteeee voiiii per i meravigliosi commentiiiii ed ecco a voi il 5 capitoloooo!!! Non è uno dei migliori quindi perdonatemi!!!ççç__ççç ho avuto molta fretta in questo perioo!!! ]
Buona Letturaaaa!!!!^^ ]


*L'Amore oltre il Dolore*



CAPITOLO. 5  L'Abbandono...

...Toc...Toc...

Bussarono alla porta della stanza n° 306 dell'ospedale di Forks.
 
Ero distesa nel lettino al centro della stanza. Guardavo il paesaggio fuori dalla finestra...un piccolo prato con delle panche e una fontenella si vedevano a mala pena sotto la fitta pioggia che aveva deciso proprio oggi di scagliarsi su Forks.

Non mi accorsi che qualcuno stava bussando alla porta, finchè da essa non sbucò una testolina nera e arruffata. Mi voltai. E potei vedere un piccolo elfo, bellissimo e aggraziato avvicinarsi verso di me lentamente.
Mi regalò uno dei suoi sorrisi più speldidi e solari, che ogni volta mi riempivano il cuore di felicità e tenerezza...ma che adesso non scalfifavano più il mio fragile cuore...

....

< Bella, come ti senti? > mi disse dopo essersi seduta nella sedia accanto al lettino.

Non risposi. Mi girai di nuovo verso la finestra. Osservando ancora una volta la tempesta. Sapeva benissimo come mi sentivo. Lo sapevano tutti.

Era ormai da più di sei giorni che mentivo spudoratamente, che facevo finta di stare bene, solo per loro... solo per la mia famiglia.

Si, fingevo. Non volevo che mi vedessero debole...
In realtà ero come un involucro vuoto...ero come...un corpo senza... un'anima.
La mia anima ormai non mi apparteneva... non più adesso.

Chiusi gli occhi e respirai profondamente prima di rivolgermi ad Alice.

< Mentirei se ti dicessi che sto bene... > dissi sospirando.

Alice era l'unica a cui non mentivo. Era inutile. In un modo o nell'altro l'avrebbe scoperto. ma non era quello il motivo per cui non le nascondevo nulla.
Lei così piccola e fragile all'apparenza, era la più forte di tutta la famiglia. Con quella sua scintilla di allegria e speranza negli occhi color ambra, sapeva riempire il cuore di gioia a chiunque.

Il fatto era che non sapevo mentirle...
Era l'unica di cui ormai io mi fidassi...

Mi distolse dai miei pensieri, la sua dolce e melodiosa voce.

< Tornerà... > disse stringendo la mia mano sinitra. Era come se attraverso quel gesto volesse trasferirmi un pò della sua forza.

Aprii gli occhi all'istante, e quando vidi nel suo viso così perfetto, un piccolo sorriso, il tormento che mi invadeva il cuore scomparve.

< Dimmi Alice...hai visto? > il mio tono di voce era allarmato.

Volevo la certezza delle sue parole...ma la piccola speranza che si era appena fatta strada in me, si dissolse all'istante, non appena abbassò lo sguardo tristemente...

Mi sentii morire. Alice aveva detto quelle parole solo per consolarmi.

< Bella ti prego ascolta...non puoi continuare così, devi reagire... > disse stringendo più forte la mia mano.

Mi chiedeva di reagire! Come se potessi farlo. Ormai non m'importava più di nulla. Da quel giorno, esattamente 7 giorni fa...la mia vita, la mia felicità, le mie speranze per il futuro e....il mio matrimonio, avevano cessato di esistere.

Da quel giorno in cui il mio "Angelo"...il mio Edward era uscito dalla stanza 306 sbattendo violentemente la porta, il mio cuore aveva anch'esso cessato di battere nel mio petto.

Edward. Mi aveva lasciata....
Mi aveva abbandonata...un'altra volta. L'ennesima.

Ricordai esattamente la scena del giorno più brutto di tutta la mia vita...del giorno in cui scoprii ogni cosa...

****************

< Bentornata amore mio... > mi disse Edward sollevato, accarezzandomi delicato il ventre.

I suoi occhi erano avvolti da un velo di tristezza. Non capivo il perchè.

< Edward...cosa c'è? > dissi preoccupata. La voce stava pian piano tornando.

Si allontanò all'istante da me, lo vidi posizionarsi di fronte alla finestra. Mi dava le spalle. E questo di certo non era un buon segno.

Solo un attimo potei notare Alice guardare prima Edward, e poi voltarsi verso di me con terrore. Ma fu solo un attimo. Infatti tornò a ossarvare intensamente, con sguardo serio e duro le spalle di Edward.
E infine disse...

< Edward...la distruggerai...un'altra volta... > le parole di Alice erano dure, autoritarie...ma vi si poteva scorgere una nota di preoccupazione e supplica.

Ci fu un minuto di silenzio... come se quelle poche parole, dette così intensamente, dovessero essere assorbite lentamente.
Il silenzio era opprimente. Cercai di spezzare quella tensione. Ma non appena aprii bocca, la dolce e vellutata voce di Edward riempì la stanza e il mio cuore.

< Alice. Lasciaci soli. > il suo tono era grave, formale...e freddo.

Ero impietrita. Perchè quel tono così gelido e distaccato? Non sapevo ancora nulla, ma dentro di me avevo la certezza che qualcosa di molto doloroso mi avrebbe colpito in pieno di lì a poco. E infatti fu cisì, quando Edward si girò verso di me. Lo sguardo che mi rivolse, mi fece male al petto.

Adesso mi era davanti. Era rigido con le mani strette a un pugno. I suoi occhi prima pieni d'amore e dolcezza, adesso mi scrutavano con ira e risentimento. E le parole che si apprestò a dire furono il primo pugnale ad attraversare il mio cuore.

< Perchè mi hai fatto questo > Sibilò.

Quelle parole vorticavano nella mia mente...come un eco in lontananza.
Non riuscì a vedere in tempo, il panico e la confusione attraversarmi il viso, perchè il corpo esile e sottile ma più forte del diamante di Alice, mi si parò davanti, separandomi dalla furia di Edward.
Quando Alice  parlò. O meglio quando Alice ringhiò contro Edward quelle parole...ecco che la seconda pugnalata affondò nel mio cuore.

< NON TI HA MAI TRADITO! > Urlò Alice proteggendomi con la sua schiena. Era in posizione di difesa e mostrava i canini con rabbia.

Potei notare oltre la sua piccola spalla, Edward indietreggiare di qualche passo e appoggiarsi stancamente al muro accanto alla finestra. Tenava il capo chino tra le mani.
All'improvviso, alzò di colpo la testa per osservarmi. I nostri occhi in incontrarono per un minuto interminabile, dove solo il rumore della pioggia aleggiava in quella stanza semi buia. Il suo sguardo non era più velato dalla rabbia, ma dalla tristezza e dall'angoscia. Mi guardava supplichevole, come se volesse sentirsi dire le stesse parole di Alice...
Dal canto mio, cercai di trasmettergli tutta la sincerità possibile. Ma non capivo. Non sapevo il segnificato delle loro parole. Ero confusa e frastornata. In più sentivo un leggero fastidio all'addome. Stava per vinermmi la nausea, ne ero sicura. Ma mi trattenni. Dovevo capire.

< Per favore, qualcuno mi spieghi cosa sta succedendo! > Esclamai esasperata.

Non c'è la facevo più. Stavo per avere un principio di emicrania. Mi massaggiai con due dita le tempie ai lati degli occhi.
Entrambi si irrigidirono. Infine Edward si rivolse ad Alice.

< Lasciaci soli...per cortesia > le disse pacato.

Lei annuì ed uscì dalla stanza, non prima di avermi abbracciato e dato un fugace bacio sulla guancia per poi sussurrarmi all'orecchio.

< Non agitarti... > Mi disse sorridendo.

Neanche un battito di ciglia. Sentii solo un leggero venticello scompigliarmi i capelli e mi ritrovai sola con Edward nella piccola stanza dell'ospedale di Forks. Mi diede di nuovo le spalle e mi disse calmo.

< Promettimi che non mentirai...te ne prego > Mi disse supplichevole ora guardandomi a pochi centimetri di distanza dal viso.

< Si... > Dissi senza esitazione in un soffio.

Mi sorrise e si sedette nella sedia accanto al lettino. Mi prese le mani tra le sue e mi fissò serio e intensamente, per poi dire...

< Bella...dimmi la verita. Non avere paura della mia reazione. Io capirò > disse quelle parole con una sincerità tale da farmi salire le lacrime agli occhi.

< Si > neanche questa volta esitai. E una piccola lacrima sfuggì al mio controllo.

Non sapevo perchè mi comportavo così. Eppure non ero triste, ero solo terribilmente preoccupata. Avevo paura che di li a poco qualcosa potesse cambiare la mia vita...
E infatti fu così, quando sentii la dolce voce di Edward dire...

< Bella...prima di sposarci...sei...tu sei... > la sua voce era spezzata dal dolore. Istintivamente gli presi il viso tra le mani e lo fissai con determinazione.

< Edward, cosa stai cercando di dirmi? > I miei occhi non lasciarono i suoi neanche pe un stante.
Lui guardandomi con la stessa intensità pronunciò quelle parole duramente...

< Bella, prima del matrimonio...sei stata a letto con qualcunaltro? >

E tre...ecco la terza pugnalata che mi infilzò e squarciò il mio cuore in modo devastante. Questa volta il dolore si estese in tutto il corpo...
Le lacrime rigavano le mie guance e bagnarono il lenzuolo. Senza più forze, feci ricadere mollemente le braccia sulle mie gambe. E sfruttando l'ultima goccia di energia rimasta dissi in preda ai singhiozzi.

< Ed...ward...co-come puoi pe-pensare ad una co-cosa i-simile...io...io non...po-potrei mai...tra-tradi >

I pugni delle mie mani cercavano di trattenere le lacrime che sgorgavano dai miei occhi inutilmente. Non riusii a finire la frase che sentii il suo petto sulla mia guancia e la sua testa affondata tra i miei capelli. Mi stringeva forte, in un modo mai visto prima. Era disperato. Lo sentii gemere il mio nome più volte. E poi appena si calmò, mi prese il viso tra le mani e mi guardò con dolcezza.

< Grazie...potrai mai perdonarmi per aver dubitato di te? > Era straziato. Disperato. Mi supplicava.

"ADESSO BASTA" urlai dentro di me. Perchè Edward pensava che fossi stata a letto con qualcun'altro? E perchè diavolo nessuno mi spiegava quello che diamine mi era ccaduto? Più mi facevo domande, più il mal di testa aumentava diventando insopportabile.

Bussarono alla porta dove fece la sua comparsa Carlisle. Si avvicinò e mi diede un tenero bacio sulla fronte. Poi asciugandomi le lacrime con i pollici, si rivolse ad Edward.

< Sa? > disse Carlisle serio. Sentii la mascella di Edward contrarsi. Ma prima che potesse proferire parola, parlai al suo posto.

< Cosa dovrei sapere? > dissi confusa. I miei occhi vagavano da Edward a Carlisle e viceversa.
Prese parola Carlisle...mi guardava serio, ma il suo sorriso mi dava un senso di pace.

< Bella... sei incinta > disse le ultime parole sospirando.

Guardavo il vuoto. Non riuscivo a formulare una frase sensata. "Incinta"...solo questa parola mi tormentava. Poi in un attimo di lucidità... riuscì a dire.

< Questo è impossibile > Quello che uscì dalle mie labbra era un sussurro appena percettibile.

< Lo pensavamo anche noi. Un vampiro non può procreare...di questo ero assolutamente convinto. Per questo motivo ho cercato altre vie, altre possibilità per spiegare il fenomeno...e sono arrivato ad una sola spiegazione plausibile e sensata... > disse Edward, la sua voce era rotta dal dolore. Sentivo che aveva fatto fatica a crederci e ancora di più a chiedermi una cosa del genere.

< Pensavi che fossi andata a letto con qualcun'altro > La mia non era una domanda. ma non ero arrabbiata. Daltronde se fossi stata al posto di Edward avrei potuto benissimo pensare la stessa cosa.

Annuì sconsolato e afflitto, e infine mi disse in un sussurro.

< Perdonami se puoi > Non lo sentii nemmeno la mia mente viaggiava adesso attraverso i ricordi.

Ricordai esattamente del dolore all'addome e al sangue che colava copioso. Guardai allarmata Carlisle, ed Edward mi strinse la mano. Dissi con la paura che si faceva strada in me.

< Io ricordo...io stavo perdendo...il mio bambino > dissi allarmata, stringendo più forte la mano di Edward e tirando con l'altra la manica di Carlisle che disse.

< Calmati. Non è come pensi. Lascia che ti spieghi. > Mi accarezzò i capelli cercando di infondermi sicurezza. Mi rilassai leggermente e lasciai che continuasse.

< Quando Edward e Alice ti hanno portata qui, pensavo che avessi avuto un incidente. Invece... stavi per avere un aborto spontaneo Bella, non potevo fare più niente per impedirlo, ormai era troppo tardi...ma... >

Ad ogni sua parola sentivo le lacrime sgorgare come un fiume in piena dai miei occhi. Continuò la spiegazione senza smettere di accarezzarmi i capelli...

< Sei rimasta incoscente per cinque giorni circa. Ma...dopo varie anilisi ed ecografie. Posso dire con certezza che non hai perso il bambino Bella. > Concluse Carlisle con il suo solito sorriso sulle labbra.

Ci misi un pò ad assimilare tale notizia. Poi ancora sconvolta mi voltai verso Edward, anche lui sorrideva e potevo vedere nei suoi occhi l'emozione che provava...felicità! Osservai Carlisle a bocca aperta e senza fiato dissi.

< Come ha potuto salvarsi? > Istintivamente mi accarezzai con una mano il ventre.

Parlò Edward al suo posto, posando la sua mano sulla mia nel ventre.

< Semplice...è per metà vampiro. Grazie a questo è potuto sopravvivere, è molto più resistente di quanto si creda. > dicendo questo, mi fece l'occhiolino e senza darmi la possibilità di rispondere, prese il mio viso tra le mani e mi scoccò un dolce bacio sulle labbra.
Mi lasciai trasportare dagli eventi dimenticandomi che a lato Carlisle ci stava osservando sorridente.

Finchè all'improvviso la porta della stanza non si spalancò di colpo ed entrò un'Alice semplicemente terrorizzata.
Edward si staccò da me e andò subito a raggiungere la sorella, mentre Carlisle aiutandola a sedere le chiedava cosa aveva visto.

Io ero terrorizzata non l'avevo mia vista così sconvolta. Solo un attimo Alice incrociò i miei occhi spaventati con i suoi, dove potei vedere altro terrore.
poi la sentii...una parola...quella parola cambio per sempre la mia vita...

< Vampiri...>

Il ringhio terrificante di Edward mi costrinse a serrare le orecchie con le mani.

L'ultima scena che vidi fu Carlisle scattare in piedi, afferrare Alice per le spalle e correre via seguiti a ruota da un Edward più furioso che mai...non mi guardò neanche un istante...
Sentii sbattere violentemente la porta della stanza 306...e poi il silenzio...

Mi aveva lasciata...e adesso mi sentivo avvolgere dal vortice dell'abbandono....

Quella fu l'unica volta in cui vidi il suo viso...

Quella fu l'unica volta che vidi Edward....

Se solo avessi saputo...adesso non mi troverei in bilico tra la vita e la morte...

Se solo tu avessi saputo...


Continua....

[ Ditemiii un pò che ne pensate!!!!^^ per il prossimo capitolo forse vedremo che fine ha fatto Edward e... non dimenticatevi del vampiro e della vampira...tra poco arriveranno a fare danni!! ç_ç
grazie x aver lettoooooo!!!!se volete commentate!!! baciii^^]




  
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