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Autore: Makil_    14/07/2014    1 recensioni
La nuova generazione di maghetti è pronta a varcare la soglia di un esilarante avventura tra i confini della fatidica scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Rose , Albus e James tre cugini che nutrono un forte legame congiuntivo che li unisce , saranno pronti a vivere fantastiche esperienze in questo viaggio nel mondo della magia.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Tutti gli studenti passo per passo , si addentrarono nell’ingresso ,immediatamente, quest’ultimo si riempì.
Hagrid fece accomodare gli studenti su una rampa di scalini obliqui dinanzi ad un portone in legno con rifiniture in metallo lucidissimo.
« Bene , ragazzi , adesso attenderemo pochi secondi prima di entrare » enunciò Hagrid mentre indicava il portone alle sue spalle.
« Molti di voi già sanno che una volta arrivati li attende una cerimonia , lo smistamento » continuò Hagrid.
I ragazzi si guardarono in torno e ad Albus ritornò in mente il ricordo che fin ora aveva persuaso la sua mente , lo smistamento nella casa di Serpeverde.
Hagrid stava continuando a parlare ma Albus aveva pensieri altrove , e se fosse capitato nei Serpeverde?
e se non sarebbero riusciti a collocarlo? Tutti questi quesiti stavano facendo rimpiangere al ragazzo di non essere andato via prima.
All’istante il portone alle spalle del gigante cigolò e si aprì , Albus intravide al suo interno una lunga disposizione di posti a sedere e tavoli , c’era molta confusione in quello di fronte a loro. Rischiando di coprire l’apertura del portone da quale si poteva vedere la sala , l’uomo che vi era appena uscito sorrise. Era alto , molto meno di Hagrid , robusto e indossava una giacca marrone molto lunga , così tanto da finire come un mantello. In testa , i capelli erano coperti da un grosso cappello cilindrico anch’esso marrone e ripiegato su se stesso. Sulle gambe premevano , afflosciati , pantaloni mal ridotti che finivano con degli scarponi neri. Sul volto pareva esserci la presenza di peluria molto sottile. Teneva in mano , dalla punta , un cappello rattoppato , stropicciato e vecchio.
« Buona sera , studenti » disse l’uomo con voce rauca. « Sono il docente di erbologia , il professor Longbottom »
Aveva un’aria giovanile e questo parve attirare l’attenzione di molti studenti. Hagrid non si era accorto della presenza del docente.
« Oh , buona sera , professor Longbottom stavo giusto spiegando alcune cose prima di poter entr…» spiegò Hagrid  , non ebbe , però , il tempo di concludere la frase.
« Comprendo pienamente , Hagrid , la professoressa Mcgonagall  crede che sia giusto il momento di poter accedere alla sala grande » concluse il docente , agitando la mano, con la quale teneva il capello , verso il portone in segno di benvenuto.
Il professore aprì il portone cigolante e la massa di studenti vi si addentrò seguendolo mentre girò a destra.
Era una sala abnorme , illuminata da una miriade di focolari accesi pendenti dal soffitto , vi erano quattro tavolate molto lunghe , in fondo alla sala un altro tavolo di fronte si innalzava su una scalinata. Il soffitto non era illuminato da sole luci , ma anche da quello che sembrava essere un cielo stellato , pari a quello che avevano lasciato fuori , vi erano inoltre molte  candele fluttuanti a mezz’aria. Il professor Longbottom fece segno agli studenti , meravigliati , di seguirlo , per poi fermarsi accanto ad uno sgabello in legno.
« Mantenete l’ordine ! » urlò il docente.
A queste parole la moltitudine di studenti si sistemò in fila per quattro , zittendosi del tutto. “Tin”-“Tin” , una donna anziana era apparsa sopra un leggio d’oro sul quale vi era raffigurato un gufo , stava battendo un piccolo mestolo argentato su un calice , probabilmente per far segno della sua presenza. Vestiva con un lungo abito rosso porpora , teneva i capelli grigiastri legati in uno chignon , ed indossa piccole lenti quadrate.
« Sono lieta di dare un caloroso benvenuto a tutti i presenti , che oggi sono riuniti qui per prestare il loro prezioso contributo a questa scuola in un’efficiente carriera da mago o strega che sia , mi presento sono la professoressa Mcgonagall , nonché preside dell’istituto » poi tossì e continuò « Prima di avviare il banchetto di inizio anno , come ben sapete il nostro efficiente sistema di smistamento vi collocherà in una delle quattro case di Hogwarts , esse sono Grifondoro , Serpeverde , Tassorosso e Corvonero. Molti di voi , come me agli antipodi , saranno preoccupati se non spaventati nel pensare di essere posizionati in una casa che reputate peggiore delle altre , con ciò oserei consigliarvi di non badare al nome di qualcosa  , poiché esso , non fa che illudervi su ciò che vi è dietro , ogni casa ha i suoi pregi. Il principale che tutte hanno in comune è quello che stipulerete una volta entrati , un sentimento chiamato amore » illustrò sorridendo.
I ragazzi dopo queste parole parvero rassicurati anche se Albus aveva ancora un solo pensiero tra la mente , il solito , quello che lo assillava dalla partenza dell’espresso.
« Professor Longbottom , sarebbe così gentile da posizionare il cappello sullo sgabello? » chiese la professoressa Mcgonagall.
«Certamente » rispose felice il professore.
« La ringrazio» disse educatamente « Bene , adesso verrete chiamati uno per uno e grazie al cappello parlante posizionato qui in basso , smistati in una delle case. Buona fortuna a tutti! » spiegò la preside indicando il cappello posizionato sullo sgabello sotto il leggio innalzato .
Il professor Longbottom afferrò una pergamena dal giaccone , poi l’aprì.
« Ah , dimenticavo , prima di procedere con lo smistamento il nostro cappello parlante vorrebbe dire qualcosa » continuò la professoressa Mcgonagall , arrestando l’apertura della pergamena da parte del professore.
Il cappello spalancò gli occhi infossati sulla pelle marrone , un ripiegamento laterale forniva esso di una bocca.
Gli studenti guardavano il cappello stranamente.
Poi quest’ultimo aprì la bocca.
« Sono un cappello , non son bello e non ho mento ,
ma son il ferro portante dello smistamento.
Rattoppato , vecchio e ambiguo ,
stropicciato , modesto ed esiguo ,
forse non mi crederete ,
ma sappiate che dovete.
Son qui da molto tempo
e nelle vostre teste non ho mai trovato un lembo.
Nulla mai mi ha resistito  ,
forse perché sono brutto o aggrinzito.
Ma sappiate che mi impegnerò
e in una delle quattro case vi inserirò:
Grifondoro il gran ruggito splendente
ove lì nessuno dissente
coraggioso o modesto che sia ,
sappiate che quella è la casa mia.
Corvonero il falco lucente
come lo è la brillante mente ,
Casa dell’intuito e l’intelligenza
del buon studio e della sapienza.
Serpeverde striscianti e astuti
Capiterete solo se vero compiaciuti
il serpente nello stendardo
agita la cosa come un dardo.
Tassorosso tana della bontà
Ove non regna luce di siccità
Il buon animo di Tosca
non può aver figura losca.
Indossatemi e ve ne sarò grato
sono il capello parlante e non un berretto abbandonato »
Quando il cappello ebbe concluso , tutti gli studenti erano rimasti con il fiato sospeso . Nessuno avrebbe mai creduto che un cappello avesse potuto prendere parola similmente .
« Adesso il professor Longbottom chiamerà ognuno di voi e vi inviterà a sedervi sullo sgabello per lo smistamento » disse la professoressa Mcgonagall.
Il professore srotolò la pergamena , nuovamente , e cominciò a chiamare i primi studenti .
« Aranold Fred »
Il ragazzo biondo si avvicinò allo sgabello , il professore sollevò il cappello e Fred sedette , poi il docente posizionò il cappello sul capo del ragazzo.
« Mh » balbettò all’istante il capello « Interessante , credo sia meglio … TASSOROSSO! » urlò strizzando la punta.
Il professore teneva il cappello con due mani dalla punta, mentre la pergamena fluttuava dinanzi al volto del docente.
« Bole Feringer » urlò il professore posizionando il cappello sul capo della ragazza.
«Sì , comprendo , vediamo un po’ sarà meglio … SERPEVERDE! » urlò il cappello.
« Creyns Florence » continuò il professore.
« Bene , molto bene , direi TASSOROSSO! » urlò il cappello schiacciando l’occhio.
Poi la ragazza si alzò e andò a sedere al suo tavolo.
Il cappello continuò a smistare per circa altri 20 minuti fin ad arrivare al cognome dei Potter.
«Potter James II » disse il professore guardandosi attorno.
La professoressa Mcgonagall sorrise a James.
Il cappello poi fu posizionato sul capo del ragazzo seduto .
« Umh , Potter , tuo padre è stato difficile da collocare , ma GRIFONDORO! » urlò fiero il cappello.
« Potter Albus Severus » gridò il professore posizionando il cappello sul capo del ragazzo.
« Interessante davvero , un po’ come tuo padre , ma oramai lo so , ne sono convinto! GRIFONDORO! » urlò il cappello entusiasta.
I due fratelli presero a sedersi al tavolo dei Grifondoro mentre la lista defluiva correttamente.
Fu , dopo minuti , il turno di Rose.
« Weasley Rose » disse il professore sfinito ,  e posizionò per l’ultima volta il cappello sul capo della ragazza.
« Davvero interessante , grandi cosa , grandi credo sarò meglio Corvonero , anche se GRIFONDORO! » urlò il cappello.
Rose corse al tavolo e abbracciò i suoi cugini , erano finiti tutti e tre insieme poi si mise in punta di piedi e guardò gli altri tavoli , Scorpius Malfoy era capitato nei Corvonero.
« Corvonero? Scorpius? » disse la ragazza scoppiando a ridere.
«Credo che i suoi genitori non saranno molto contenti » enunciò Albus.
Il professor Longbottom si allontanò con la lista che si arrotolò e si introdusse tra le tasche dell’insegnante.
Poi la voce della preside echeggio nella sala.
« Miei prodi , adesso che ognuno è nella propria casa  sarebbe il momento del banchetto! »
Nella sala esplosero ronzii fastidiosi.
«Direttamente dalle cucine di Hogwarts – disse la donna placando il ronzio di voci – ecco a voi il prelibato ed atteso banchetto di inizio anno , buona cena a tutti! »
La professoressa agitò le mani e dai tavoli si innalzarono parecchi piatti argentati e calici d’oro , al centro di ogni ripiano vi erano cibi di ogni tipo , dal più piccolo e curato centrino con le olive aromatizzate alla grande teglia ricca di brodaglia e tacchino. Il tavolo dei docenti , quello posto sul piano innalzato , profumava di pollo allo spiedo. Ogni insegnante  , notò Albus , stava gustando il proprio piatto , anche Hagrid era seduto lì all’estremità del tavolo dei docenti. Solo uno parve essere insensibile a ciò che stava accadendo , vestiva con una giacca abbottonata lievemente , dal color grigio scuro . Aveva folti capelli biancastri che sfioravano le punte delle orecchie, sul naso poggiati vi erano degli occhiali con lenti tonde.
Indossa un cappellino nero e dal collo pendeva una cravatta. Aveva il volto ormai segnato dalle rughe e dal tempo , e assimilava in lui un'espressione di cupa serietà. La professoressa Mcgonagall si alzò:
«E adesso , dopo aver finito la vostra cena , sarà meglio presentarvi i vostri futuri insegnanti »
La sala intera si voltò a guardare la tavolata ove vi erano seduti i docenti.
   
 
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