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Autore: LePableu    14/07/2014    3 recensioni
[Raccolta - CreepyPasta] Tredici Creepypasta(s) sugli argomenti più diversi, scritte per terrorizzare voi poveri lettori...
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Creepypasta numero 2

Il pianoforte

Sono nella mia taverna, suono il piano, come ogni sera.

Una piccola vecchia lampada sul pianoforte illumina di una luce flebile la stanza, una luce vecchia, gialla, come piaceva a me.
Un po' come tutto quel sottosuolo, antico, di uno stile del primo novecento, il mio preferito.
Da un piccolo abbaino si sentiva la pioggia scrosciante battere sul terrazzo soprastante.
Il buio abbracciava la mia figura sullo sgabello nella stanza, da solo, in quel mondo fatto di quattro metri quadrati.
Non esisteva altro, io la tastiera, e quel vecchio spartito di Tchajkovsky.
La cascata di note scorreva ininterrotta, quando ad un tratto...
Una stonatura.

Manca una nota, quel Sol in chiave di violino, forse una delle note più importanti di quella tastiera.


Mi volto di scatto.
Avrei giurato d'aver visto un ombra muoversi là dietro. Ma è impossibile, sono solo... almeno credo.

Ma no, non sono mai stato paranoico, sono uno scettico convinto, non temo gli assassini, so di non dover temerli... loro.
Torno a suonare, questa volta il tema del ''Castore e Polluce'' ma mi fermo ancora a quel dannatissimo Sol!

Mi volto di scatto, un rumore, dei passi dietro di me si confondevano celati dalle note.
E' tutto chiuso a chiave, sarà la stanchezza che mi giuoca brutti scherzi.

''Vino donna canto'', ma anche quel famoso valzer è interrotto dalla maledetta nota.

Ora basta!

Mi alzo di scatto e lo sgabello indietreggia, apro la cassa del mio pianoforte verticale e dentro lo vedo, il martelletto del sol è bloccato, tenuto fermo.

Trovata la causa del fastidio, ritrovata la mia solita nonchalance, sposto con calma il dito tra il martello e la corda in tensione.
Tiro indietro la mano e il suo braccio arrotolandolo in una posizione tale che, se fosse ancora vivo, starebbe molto scomodo ma d'altronde nella cassa del piano...

Eppure se l'é cercata quel critico, non apprezzare il mio talento, la mia musica, è davvero un peccato.

E che peccato ho commesso io, a temere assassini quando l'assassino ero io! Quasi fa ridere, no?

Ora tocca all' ''Antica canzone francese'' sempre di Tchajkovsky.
La sentite? Suona meglio di prima...

E a voi?
Vi piace... la mia musica?


[Flashfic - 355 Parole]
   
 
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