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Autore: _itsmeraffy_    15/07/2014    1 recensioni
"-Frankie, sai anche tu perché abbiamo già sentito quella canzone vero?- le domandai interrompendo il discorso che aveva iniziato su quanto amasse la pizza.
-Si Emma, lo so anche io!- mi rispose addentandone una fetta."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Couldn't Ask For More
 
-Harry..- sussurrai, senza ricevere risposta.
-Harry..- ripetei di nuovo.
Era completamente sdraiato su di me e stavo facendo fatica a respirare. Dovevo farlo spostare in qualche modo.
-Harry!- esclamai per l’ennesima volta, con un tono un po’ più alto.
-Ancora cinque minuti Liam..- 
-Harry se non ti alzi sarò costretta a tirarti una ginocchiata in un posto dove posso immaginare faccia abbastanza male!- le minacce funzionavano sempre con lui, infatti in un millesimo di secondo era in piedi al lato del letto.
-Dio santo Emma!- esclamò tenendo entrambe le mani ben sigillate intorno alle sue parti basse, mentre io ero immersa nelle risate per la scena che si era appena verificata.
-Non so se essere più sconvolta per il fatto che tu mi abbia chiamato Liam, oppure per l’averti visto scattare così velocemente appena sveglio!- esclamai indicandolo con un dito e coprendomi la bocca con la mano libera.
-Ti.. ti ho chiamato Liam?- balbettò, arrampicandosi di nuovo sul letto e sedendosi accanto a me.
-Sì Harry e non credo di voler sapere il perché!- scherzai, cercando di alzarmi per andare verso il bagno. Dico cercando, perché fui bloccata da una presa sul mio polso che mi fece ritornare immediatamente sul letto non appena i miei piedi toccarono il pavimento.
-Dove pensi di andare?- la sua voce mattutina e quel suo sguardo erano la combinazione perfetta per farmi sciogliere nelle sue braccia.
-A prepararmi H, dovremmo tornare a Londra sai?- risposi, affermando l’ovvio. 
Dopo avermi guardato per qualche secondo senza dire niente, si avventò sulle mie labbra come aveva fatto la sera prima, lasciandomi senza respiro.
-Okay, ora puoi andare..- si alzò velocemente, senza darmi nemmeno modo di realizzare e si diresse verso il bagno con il suo sorriso da colpevole in viso.
-Questa me la paghi!- sbraitai sentendo chiaramente la sua risata prima che il getto della doccia la coprisse.

Passò circa mezz’ora prima che uscisse da quel bagno e ritornasse a farmi compagnia. Io avevo acceso la musica al massimo volume, perciò non mi accorsi immediatamente della sua presenza.
-If today I woke up with you right beside me, like all of this was just some twisted dream, I’d hold you closer than I ever did before. And you’d never slip awaaaay, and you’d never hear me saaaaay..- quando ero completamente presa dal testo di quella canzone, mi voltai verso dove si trovava lui e feci una salto di cerca tre metri per lo spavento.
-Oddio Harry mi ha fatto venire un infarto!- esclamai posando una mano sul cuore per far capire il mio stato. 
Lui non rispose, ma rimase lì a fissarmi con quel suo sorrisetto in viso e solamente un’asciugamano agganciata attorno alla sua vita. Aveva ancora i capelli bagnati a causa della doccia, perciò la visuale non mi dispiaceva per niente.
-Questa cosa è ironica, sai?- mi domandò, avvicinandosi e strofinando un’altra salvietta proprio sulla sua testa, per asciugarsi.
-Cosa?- domandai confusa.
-E’ una coincidenza. Fino a ieri ogni volta che ascoltavo questa canzone durante i concerti pensavo a quanto le parole mi si addicessero e ora ti sorprendo mentre la canti.. - si fermò a pochi centimetri da me, posandomi le mani su i fianchi.
-Bè, se ti fossi svegliato con un’amnesia come nella canzone, questa mattina ti saresti dimenticato tutto quello che hai detto ieri sera.. soprattutto quando ti sei definito IDIOTA- sottolineai quell’ultimo termine sorridendo. Lui mandò indietro la testa ridendo.
-Sapevo che me lo avresti rinfacciato a vita!- commentò tirandomi verso di se e abbracciandomi.
Quel nostro momento fu interrotto dal suono del mio cellulare, che Harry subito afferrò dal comodino su cui si trovava.
-Harry dammi il telefono!- lo ammonii, tendendo la mano aspettando che me lo consegnasse. Ovviamente non mi ascoltò.
-Pronto? Oh ciao Perrie, sì tutto bene grazie!- appena lo sentii nominare il suo nome, mi portai entrambe le mani alla bocca perché ero ancora incredula del fatto che quella ragazza che fino a un anno prima idolatravo, ormai era una delle mie amiche più strette.
-Sì, Emma è qui davanti a me! Dovresti vederla, sono sicuro che non reagisce in questo modo quando riceve le mie telefonate!- Harry amava prendermi in giro e io amavo quel suo lato scherzoso.
Finalmente dopo qualche secondo riuscii a recuperare il mio telefono e a parlare con Perrie. Mi aveva chiamato perché Zayn le aveva raccontato del mio incidente e per ripropormi il suo invito al concerto di quella sera. Ovviamente accettai e ci demmo appuntamento a qualche ora dopo.
-Devo ancora capire perché sei così eccitata quando ti chiama!- commentò lui non appena la telefonata si concluse.
-Harry, Perrie fa parte delle Little Mix, la Girl Band più famosa al MONDO!- esclamai come se fosse un fatto ovvio.
-Mmmh, hai mai pensato al fatto che il tuo attuale fidanzato faccia parte della boyband del momento?- mi domandò in tono scherzoso. In effetti aveva ragione, reagivo così ogni volta che mi presentava qualcuno del mondo dello spettacolo, ma quando si trattava di lui e dei ragazzi era come se mi dimenticassi della loro fama mondiale.
-Va bè, ma tu sei Harry!- gli feci una linguaccia e ritornai ad occuparmi della mia valigia.

Dopo qualche minuto, rimasi da sola perché Harry tornò in camera sua a preparare i suoi bagagli. Quando ritornò da me, era vestito in quel modo che sapeva benissimo farmi impazzire e aveva un sorrisetto in faccia che lo confermava.
-Bè? Sei pronta?- mi domandò sul ciglio della porta con il suo borsone in spalla e gli occhiali da sole indosso.
-Ti odio.- fu l’unica cosa che dissi prima di oltrepassarlo e camminare verso gli ascensori. Una sua risata consapevole giunse alle mie orecchie poco dopo.
-Daaaai Em, aspettami!- esclamò con una cantilena da bambino di cinque anni che vuole essere portato al parco giochi dai genitori. Gli stavo dando le spalle, perciò non mi ero assolutamente accorta che mi aveva ormai raggiunta.
-No! Ti sembra il modo di presentarsi alla porta di una ragazza?- dissi in modo ironico. Lui non mi diede nemmeno tempo di realizzare cosa stesse succedendo perché mi prese per i fianchi e mi girò verso di lui, azzittendomi posando le sue labbra sulle mie.
Non ci volle molto prima che quel bacio diventasse fin troppo spinto; ero sicura fosse tutto dovuto al fatto che eravamo stati distanti per un mese intero e ora non avevamo intenzione di limitarci. Fummo però interrotti da qualche schiarimento di voce, che ci fece sobbalzare.
-Che succede qui?- mia sorella era lì a pochi metri da noi, intenta a guardarci sorridente con Louis accanto.
-Te l’avevo detto che sarebbe successo!- constatò proprio quest’ultimo.
In effetti mi ero completamente dimenticata che nessuno era a conoscenza del fatto che avessimo chiarito quella notte. Io ed Harry eravamo ancora lì pietrificati, cercando una spiegazione da dare.
-Tomlinson, hai tu il mio carica..- Niall si bloccò a metà frase e anche lui ci guardò sorpreso.
-Niall, ti avevo detto di aspett..- ed ecco Frankie dopo qualche secondo, anche lei stoppatasi per lo shock nel vederci insieme.
-Bè?- domandammo io ed Harry all’unisono.
-Ho vinto la scommessa!!!- sbraitò il biondino.
-Perchè dovete sempre scommettere su di noi?- domandò Harry ridendo e causando la risata di tutti.
Dopo esserci ricomposti, scendemmo nella hall dell’hotel dove trovammo Ashton e Gemma che ci informarono del fatto che Zayn, Liam, Michael, Luke e Calum erano già su uno dei due aerei che ci avrebbero riportato a Londra e che quindi noi avremmo preso il secondo. 
-Ben tornata in famiglia Em!- mi sussurrò Gemma, facendo in modo che fossi l’unica a sentirlo mentre ci stavamo dirigendo verso le auto che ci avrebbero condotte all’aeroporto.
-Hey voi due!- la voce di Harry era chiaramente diretta a me e sua sorella. -Qualcuno mi deve delle spiegazioni! Perché sono l’unico qui a non sapere?- sapevamo perfettamente a cosa si stesse riferendo, ovvero a quell’episodio in cui Gemma l’aveva fatto cadere mentre lo teneva in braccio molti anni prima, ed entrambe scoppiammo a ridere.
-Oh, l’hai scoperto Styles?- questa volta fu Louis a parlare e Harry o guardò sconvolto. -Anche tu lo sai????- domandò.
-Haz, lo sanno tutti!!- aggiunse Niall, seguito dalla sua risata contagiosa. 
-Mi ritengo offeso!- esclamò Harry, incrociando le braccia al petto e impostando un’espressione triste. Le risate aumentarono a quel punto e io mi diressi verso di lui afferrandogli una mano.
-Dai H, puoi continuare a fare l’offeso in macchina!- gli diedi un veloce bacio sulla guancia e lo trascinai sull’auto.
-Me la pagherete!- disse lui, facendoci ridere di nuovo.


Dopo circa due ore eravamo di nuovo a Londra. Dovevo ammettere che il dolore causato dall’incidente si stava facendo risentire, motivo per il quale Harry aveva insistito nel portarmi a casa con lui invece che farmi tornare al mio appartamento da sola, dato che mia sorella e Frankie avevano deciso di stare con Louis e Niall. In quel momento ero sdraiata su quel letto che fino ad un mese prima avevamo condiviso mentre lui aveva deciso di fare la sua seconda doccia della giornata. Ero talmente persa nei miei pensieri da non accorgermi che mi stava fissando ormai da un po’ di tempo, posato con la schiena sulla porta del bagno. 
-Da quanto sei lì?- gli domandai quando incominciò ad avvicinarsi al letto. Era a petto nudo ed indossava solo un paio di boxers.
-Da qualche minuto. Quando ho aperto la porta ti ho vista così assorta e non ho voluto disturbarti- ammise, sdraiandosi accanto a me.
-A cosa pensavi?- mi domandò ruotandosi su una spalla sola e accarezzandomi il viso. 
-A tutto questo..- ammisi senza pensarci un attimo. 
-Ovvero?- non aveva afferrato il concetto e lo dedussi dalla sua fronte corrucciata una volta che mi misi anche io nella sua stessa posizione, in modo da guardarlo dritto negli occhi.
-Mi spaventa il fatto che non riusciamo a stare lontani H. So che ora penserai che io sia pazza, ma diciamo che è un spavento in senso positivo. Se penso a due anni fa a quest’ora, tu eri solo un ricordo.. qualcosa che cercavo di evitare. Ora invece è il contrario, sei diventato la mia vita e ho provato sulla mia pelle più volte cosa significa perderti.. E’ come perdere una parte di me stessa.- dal suo sguardo concentrato potevo capire che mi stava ascoltando attentamente e stava pensando ad ogni singola parola che usciva dalla mia bocca.
-Cosa succederebbe se fossimo costretti a stare lontani? Ho quasi paura che un giorno ti renderai conto che io sono troppo poco, perché in fin dei conti io non ti merito. Non merito la vita che mi stai facendo vivere..- a quel punto fui costretta a rompere il contatto visivo.
-Emma..- sussurrò posando due dita sul mio mento per far si che tornassi a guardarlo. -Non penso tu ti renda conto di quanto semplicemente con uno sguardo tu riesca a migliorarmi la giornata. Non ti rendi conto di quanto sia io quello che non ti merita. Certo, devo ammettere che la mia vita è ben agevolata in questo momento, ma non potrei definirla perfetta se al mio fianco non ci fossi tu.- una lacrima stava minacciando di uscire dal mio occhio, ma quella volta era una lacrima di gioia. 
-Non permetterò a nessuno di separarci, non lo permetterò nemmeno a me stesso Em.- a quel punto sentii l’enorme bisogno di abbracciarlo e di stringerlo a me. Era come avere il mondo tra le braccia quando lo facevo.
Ci volle poco prima che le nostre azioni ci facessero capire che avevamo bisogno l’uno dell’altra in quel modo che ci univa al meglio.


La nostra riconciliazione in piano fisico durò fino a quando entrambi non avevamo più aria nei polmoni per continuare, perciò in quel momento eravamo di nuovo sdraiati sul letto, con le gambe ingarbugliate e la sua testa era posata sul mio stomaco. Il suono del campanello interruppe quei minuti romantici.
-Avevi invitato qualcuno?- gli domandai piuttosto sorpresa.
-Intendi per un manage a trois? No Em, non sono ancora così perverso!- il suo sarcasmo era sempre presente. Gli tirai un leggero schiaffo sul petto prima di infilarmi una delle sue magliette e scendere con lui al piano di sotto, per controllare chi si fosse presentato alla nostra, bè sua, porta.
Giunsi al suo fianco proprio nel momento in cui aprì ed entrambi rimanemmo sorpresi nel vedere quelle due figure davanti ai nostri occhi.
-Mamma?- esclamammo contemporaneamente. Infatti in fronte a noi vi erano Anne e mia madre, sorridenti più che mai con le braccia tese verso di noi, pronte ad abbracciarci.
-Abbiamo interrotto qualcosa?- domando mia madre dopo aver salutato entrambi, riferendosi al nostro abbigliamento. In effetti Harry indossava solamente un paio di boxer e io una sua maglia.
-Ehm no.. io..- Harry cercò di inventarsi una scusa, ma ovviamente non ne fu in grado.
-No, stavo solo andando a farmi una doccia!- risposi io al suo posto, lanciandogli uno sguardo come per dire “potevi fare di meglio”, e poi chiusi la porta alle spalle delle due donne che erano ormai entrate.
-Oh Debs, non metterli in imbarazzo!- esclamò Anne sorridendo.
-Bè, come mai questa sorpresa?- domandò Harry cambiando discorso e dirigendosi verso la cucina.
-Avremmo dovuto venire domani, per il concerto al Wembley Stadium, ma Deborah era un po’ preoccupata per l’incidente di Emma perciò abbiamo pensato di venire un giorno prima..- spiegò Anne.
-Tranquilla mamma, Harry si sta prendendo cura di me- la informai io, abbracciandolo.
-Non avevamo dubbi!- rispose lei, di nuovo facendo allusioni ad altro.. classico di mia madre.

Quella sera portammo anche le nostre due ospiti inaspettate al concerto delle Little Mix, in quando si erano rivelate fan accanite,  e mi sentii felice più che mai quando mi resi conto di quanto tutto fosse dannatamente perfetto in quel momento.

Non potevo chiedere di meglio.


Okay vi devo tantissime scuse e non so se mi perdonerete, spero vivamente di sì!
Sono stata assente più del solito, ma diciamo che ho avuto una specie di blocco delle scrittore e questo capitolo ne è la prova dato la scarsa lunghezza e le scarse idee! Ho iniziato a leggere molte Fanfictions su siti vari (in inglese) e mi sono resa conto di quanto la mia sia uno schifo a confronto, perciò mi sono un po' buttata giù da sola. Spero ugualmente che non mi abbandonerete, anche perchè credo che tra poco questa storia giungerà ad una fine e ho già molte idee per una nuova fanfiction, un po' diversa da questa ad essere sincera!
Mi scuso ancora per il tremendo ritardo! Fatemi sapere cosa ne pensate, pleaaaase!
Love you xxxx


Raffy.


      



          
  
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