Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Madin    15/07/2014    7 recensioni
Solitudine. Ecco cosa l'aveva spinta a cercare qualcosa di nuovo.
Aveva appena assistito alla scena più brutta della sua intera vita; il ragazzo di cui era innamorata aveva baciato quella stupida bionda dopo che aveva portato Grifondoro alla vittoria nella partita di Quidditch. La gente acclamava quel bacio e lo incoraggiava mentre a lei dava solo il voltastomaco. Vedere le labbra di Lavanda che si incollavano letteralmente a quelle di Ron era una scena raccapricciante, e, vedere che l'ingenuo di casa Weasley ricambiava il bacio, le aveva scavato un buco nel petto inguaribile.
Non sapeva quando si era accorta di provare dei sentimenti per lui, era successo e basta.
Non si sarebbe mai aspettata che una nuova avventura era proprio ad aspettarla dietro l'angolo, e neanche le era passato per la testa che avrebbe potuto coinvolgere l'ultima persona che avrebbe voluto... come, poi, rimane un mistero...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fairytales Gone Bad

 

- Il ballo -

 

Si risvegliarono nella solita radura, abbracciati ma vestiti. Draco aprì gli occhi per primo e subito il suo sguardo si posò sulla ragazza che stringeva tra le braccia. Quando anche gli occhi di Hermione si furono aperti, si sorrisero.

«Buongiorno...» disse lei portandosi a cavalcioni su di lui prima di baciarlo.

Lui mugugnò una risposta incomprensibile e poi si mise seduto di fronte a lei.

«È la serata del ballo. Dobbiamo prepararci.» le disse aiutandola ad alzarsi.

«Ti ricordi il piano?» domandò Hermione pulendosi la gonna dai fili d'erba.

«Andiamo da Cenerentola, la prepariamo, la porto al ballo e la faccio ballare col Principe mentre tu prendi i suoi panni e aspetti Filippo prima di portarlo da Aurora.» Hermione sorrise sorniona

«Fantastico!» gli disse «Ora dobbiamo andare da lei.»

Camminarono affiancati senza mai guardarsi, ma le loro mani erano un continuo sfiorarsi, scappare e rincorrersi.

La casupola di Cenerentola comparve alla loro vista e lì si scambiarono uno sguardo di intesa.

La fanciulla era in giardino che potava le siepi e bagnava i fiori e quando li vide si illuminò di una nuova luce.

«Siete voi! Siete tornati!» gli andò incontro e gli abbracciò un po' imbarazzata e si imporporò vedendo Draco.

«Siamo qui per prepararti. Andrai al Ballo!» le disse Hermione raggiante.

Cenerentola si coprì la bocca con le mani e si commosse davanti ai due ragazzi. Quest'ultimi sfoderarono le bacchette e si fecero un cenno d'intesa. Agitarono le bacchette sulla fanciulla e in un puf venne rivestita dall'abito avorio che Draco aveva costruito su Hermione.

I capelli biondi erano raccolti ordinatamente sulla nuca fermati da una tiara argentata ricoperta da piccole perle.

Le scarpette -rigorosamente di cristallo- le calzavano perfettamente e la facevano sembrare una vera principessa.

«Non sai quanto vorrei che lo indossassi tu» sussurrò Draco nell'orecchio di Hermione «Così potrei togliertelo» lei arrossì violentemente e abbassò il capo.

Draco si avvicinò alla giovane e le porse un braccio mentre Hermione cambiava anche i suoi vestiti e quelli di lui.

Doveva ammettere che vederlo al braccio di un'altra -anche se uguale a lei-, le provocava non poca gelosia.

«Vi aspetterò qui al vostro ritorno, se tutto andrà come previsto.» nel pronunciare l'ultima frase guardò Draco e lui capì immediatamente. «State attenti.»

Prima di andarsene, Draco andò verso Hermione e la prese per un braccio facendola voltare verso di lui che dava le spalle a Cenerentola.

«Andrà tutto bene. Tornerò il prima possibile.» la ragazza annuì e poi si scambiarono un tenero e dolce bacio.

Hermione rimase a guardare i due andarsene e poi si mise a svolgere le faccende che avrebbe dovuto fare Cenerentola.

Filippo non tardò ad arrivare. Non sapeva come accoglierlo. Come si accoglieva un amante? Non voleva baciarlo. Non poteva tradire Draco... si mise a ridere da sola quando capì che non avrebbe tradito Draco.

«Cenerella!» sentì chiamare «Cenerella!» si voltò e vide un viso sbucare tra i cespugli. Filippo era un bel ragazzo, alto, moro e con occhi color miele.

Rimase interdetta per qualche istante prima di risvegliarsi da quello stato di trance che l'aveva avvolta. Filippo si avvicinò e le prese la mano tra le sue prima di baciarle il dorso come un soffio leggero. Hermione sorrise ma cercò di ignorare quella strana sensazione alla bocca dello stomaco che sarebbe finita in un'esilarante risata.

«Filippo! Che piacere vedervi...» disse risoluta, cercando di sembrare il più convincente possibile.

«Mia adorata, non siete ancora pronta per il ballo! È accaduto qualcosa che ve lo ha impedito?» Filippo sembrava così buffo nel modo che aveva di esprimersi che Hermione si morse la lingua per non fare brutte figure.

«Ho cambiato idea» disse quando ebbe recuperato un certo contegno «Mi piacerebbe fare una passeggiata con voi nella radura qui accanto...»

Filippo la guardò in stato confusionario; certamente non si era aspettato una tale richiesta dalla sua amata, che -a quanto pareva- adorava i balli. Però sorrise, sorrise ad Hermione e le porse il braccio permettendo che lei lo accettasse come supporto. E cosi lei fece.

Si incamminarono lungo un sentiero ciottolato che si inoltrava nella foresta scomparendo alla vista, nascosta da fitti alberi sempreverdi. Hermione condusse Filippo proprio nel luogo in cui lei e Draco avevano trovato Aurora giacere indisturbata in mezzo ai fiori.

Raggiunto il luogo, non molto distante, Hermione fece finta di notare la ragazza per la prima volta e corse subito al suo capezzale per soccorrerla.

«Guardate! C'è una ragazza! Probabilmente si è sentita male... dobbiamo chiamare aiuto!» Filippo le fu accanto in un baleno e non riuscì a distogliere lo sguardo dalla ragazza, rapito dalla sua bellezza. «Non preoccupatevi mia amata, troveremo una soluzione adeguata a questa situazione.» Hermione si alzò in piedi e iniziò a camminare intorno alla figura addormentata.

«Sta dormendo!» esclamò «Credo sia un incantesimo! Solo una magia potente può avere questi effetti...» sperò  con tutto il suo cuore che a Filippo non fosse estraneo il concetto di "magia", intesa come pratica, e le sue aspettative non vennero deluse.

«La Strega Malefica!» urlò al capezzale della ragazza voltandosi verso Hermione «La sua magia porta a conclusioni di questo tipo... è stata sicuramente lei. Solo che non si conosce rimedio...» Filippo sembrò essere affranto mentre pronunciava quelle parole e Hermione si sentì fiera del suo piano in perfetto svolgimento. Un'altra piccola spinta e anche questa storia si sarebbe risolta.

 

Il castello del Principe Azzurro era -Draco non l'avrebbe mai immaginato- davvero azzurro! E alto. E imponente. E isolato.

Era in cima ad una piccola montagna che costò al ragazzo uno sforzo enorme, lui che era abituato a scope volanti e teletrasporti.

Cenerentola invece, sembrava non accusare alcuna fatica; camminava sorridente e gioiosa come solo una ragazza che sta per realizzare il suo sogno può essere.

«Il castello è una meraviglia, non trovate?» chiese al ragazzo con gli occhi che brillavano dalla felicità.

«Lo è. Ma dovreste vedere come il castello del regno da cui provengo io sia immensamente più maestoso e antico di questo.» la ragazza aggrottò le sopracciglia ma, per fortuna di Draco, non gli domandò più alcunché.

Entrarono da un enorme portone in lego d'ebano, accolti da piccole guardie vestite a festa che li fecero entrare inchinandosi così profondamente da toccare terra. Draco sogghignò.

Cenerentola avanzò trascinando il suo cavaliere su per le scale in marmo bianco che li avrebbero condotti alla sala da ballo, al primo piano.

Arrivarono alla mercé di un salone enorme addobbato a festa: le persone, vestite con i loro abiti migliori, volteggiavano per la sala a coppie, a ritmo di una musica dolcemente riprodotta da un'orchestrina completa di ogni strumento che si rispetti.

Draco individuò immediatamente il Principe, un alto ragazzo biondo seduto alla sinistra di una bellissima donna che ne riportava gli stessi tratti, probabilmente la madre. Che a sua volta, sedeva accanto ad uomo invecchiato con l'età che doveva essere molto bello in gioventù, il Re.

«Andiamo ad annunciarci alla Famiglia Reale» propose Draco, già con un piede avanti in direzione della fine della sala. Non si rese conto di essere trattenuto dalla stessa ragazza che stava cercando di portare con sé, spaventata e angosciata

«Vi prego no! Non sono degna di parlare con la Famiglia Reale, sono solo una semplice sguattera...»

«Non questa sera» le rispose Draco il più dolcemente possibile, accompagnando le parole a mesti sorrisi che lo aiutarono a convincere la piccola Cenerentola.

Arrivati al cospetto dei regnanti, Draco si inchinò profondamente, cercando di imitare la modalità e la galanteria degli altri uomini presenti nella sala.

Cenerentola ammaliò tutti con la sua dolcezza, e bastò uno sguardo col principe che fu subito amore.

Lui si alzò dal suo trono e le prese la mano, gliela baciò da perfetto cavaliere e poi la condusse al centro della pista da ballo mentre Draco si congratulava con la riuscita del piano.

 

«Un rimedio ci sarebbe.» Hermione aveva parlato piano, sommessamente ma a voce abbastanza alta da far udire a Filippo le sue parole. Si accovacciò accanto a lui e gli spiegò.

«Mi è capitato di vedere altre volte incantesimi di questa potenza, magie oscure e irrisolvibili,» Filippo si adombrò «ma, conosco anche un rimedio che forse potrebbe spezzare questo incantesimo.»

«E quale?» la voce risollevata di Filippo le giunse alle orecchie come una melodia.

«Un bacio. Bacia le labbra della ragazza e lei si sveglierà.» gli occhi di Filippo si oscurarono nuovamente.

«Ma io non provo sentimenti per questa fanciulla, siete voi l'unica per me.»

«Ne vale la vita di una fanciulla innocente. So cosa provate per me e  vi assicuro che anche io provo gli stessi sentimenti, ma vi chiedo di salvare questa giovane. Per me.»

Filippo non poté far altro se non inginocchiarsi accanto al viso della ragazza che, rilassata, dormiva beata sognando fate e unicorni. Avvicinò lentamente il viso fino ad essere distanti solo qualche insignificante centimetro. Poi accadde: le labbra di Filippo si poggiarono su quelle di Aurora e le accarezzarono dolcemente finché la stessa non aprì gli occhi e guardò il giovane scostarsi.

Hermione sorrise. Era davvero una bellissima versione di lei, doveva ammetterlo.

L'incontro tra quei due fu fatale; non ci fu più scampo per il loro amore sopito e risvegliato da un tenero bacio. La ragazza si alzò aiutata da Filippo che la sorresse gentilmente.

«Dove mi trovo...?» biascicò la ragazza confusa e assonnata «Chi siete voi?»

Filippo le sorrise dolcemente e poi le spiegò tutto con voce grave «Sono il Principe Filippo e vi trovate in una radura nel regno del Principe Azzurro.» Hermione si allontanò un poco, capendo che la sua presenza non era più necessaria. Li vide allontanarsi insieme e capì che era fatta: avevano sistemato la storia. Chissà come Draco se la stava cavando...

 

Volteggiavano insieme ormai da parecchi minuti e Draco capì che ormai quello che doveva fare era stato fatto, e lasciò che Cenerentola avesse la sua serata con l'amore della sua vita.

Si allontanò dal salone da ballo e si smaterializzò pensando alla  casa della ragazza, a cui lui ed Hermione si erano dati appuntamento ore prima.

Apparve dietro un cespuglio e vide subito la ragazza che si cambiava d'abito.

«Non lo sai che se qualcuno ti vedesse in questo stato potrebbe approfittare di te?» disse uscendo da dietro il suo nascondiglio, dirigendosi verso la ragazza.

«So come difendermi, grazie.» sorrisero e quando lui la raggiunse, si baciarono con tenerezza.

«È fatta!» esclamarono in coro «Sì, tutto è andato secondo i piani... smettila di parlare in contemporanea con me! Adesso basta!» entrambi si zittirono e poi scoppiarono a ridere come bambini.

«Okay, abbiamo sistemato due storie.» disse Hermione avvolta dalle braccia del ragazzo.

«Credi che il nostro compito sia finito?» domandò lui scuro in volto.

«Non lo so. Possiamo solo sperarlo.» anche Hermione si sentiva triste.

Si risvegliarono al castello, nella camera di lui ed Hermione ebbe un'illuminazione.

«Oh Merlino! Oh Merlino!» Draco non capiva cosa avesse ma attese che la ragazza continuò a parlare «Il bicchiere!» dopodiché lo fissò come se anche lui fosse a conoscenza della sua scoperta. Lui alzò un sopracciglio.

«Il bicchiere!» ripeté lei sempre più convinta.

«Mezzosangue di cosa diamine stai parlando?» stava perdendo la pazienza.

«Prima che iniziasse tutto questo» disse riferita alle favole «io ho preparato la pozione di notte e l'ho bevuta da un bicchiere che avevo preso dalla cucina...»

«Ladra» la accusò lui e lei lo fulminò con lo sguardo.

«Dopo averla bevuta, ho riportato il bicchiere dove lo avevo preso. Doveva essere ancora sporco della pozione, non avendolo lavato ma solo pulito con un panno, e dev'essere stato usato da te durante la colazione del giorno dopo!»

Draco si illuminò «Quando sono stato male!» lei annuì.

«Sì! Devi aver bevuto la pozione anche tu, per questo sei stato implicato in questa faccenda...» Hermione si sentì soddisfatta.

«Mezzosangue sei un genio.» la prese per le spalle e con forza le posò le labbra sulle sue. Tutti i nervi di Hermione si risvegliarono, le sensazioni al basso di ventre si fecero insopportabili e il modo in cui lui la toccava non aiutava per niente.

«Draco adesso no ti prego... non posso resistere ancora...» lui sogghignò compiaciuto «Non farlo» lei scosse la testa e si allontanò.

Improvvisamente sentirono dei brividi invaderli, che non avevano niente a che vedere con la libidine. Era la pozione che svaniva, Hermione ne era certa.

«Mezzosangue noi...»

«Sì» gli disse.

«Hai trovato il lieto fine» lei lo guardò di scatto. Sì, pensò, aveva davvero trovato il suo lieto fine.

«Ti amo Draco» lui si irrigidì e si allontanò spaventato.

«Mezzosangue... non possiamo... no.» lei non capì. Draco si avviò verso la porta e la aprì, facendole segno di andarsene.

«Ma Draco...»

«Vai» il tono brusco di lui non ammetteva repliche. Hermione lo assecondò con la pesantezza nel cuore.

Appena la porta si richiuse dietro di sé, scoppiò a piangere sonoramente e muovere i passi verso il suo dormitorio fu più difficile di qualunque altra cosa avesse mai fatto.

Aveva commesso un errore, un errore gravissimo. Lui non era pronto per quello: Voldemort lo teneva in pungo e gli aveva affidato un compito, qualcosa di pericoloso. Lei doveva assolutamente scoprire di cosa si trattasse prima che fosse troppo tardi. Cercò di pensare a cosa Voldemort bramava e cosa potesse chiedere ad un ragazzino.

Inoltre doveva dimenticarsi dei sentimenti che aveva per lui. Era chiaro come il sole che non avrebbero potuto stare insieme. In più, Ronald si era svegliato ed era suo dovere di amica andare da lui.

 

 

Note:

Ehi! Lasciate da parte le armi per favore! So di essere in un ritardo pazzesco e mi sono già schiaffeggiata con una torta... ok non proprio ma virtualmente lo farei. Ecco il capitolo che da una svolta a questa storiella... allora?! Finito tutto eh... devo ancora scrivere il continuo, perciò abbiate pazienza. Scusate.

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Madin