True Happiness
Sciacquati anche i capelli,Knave si sentì come rinato. Certo era ancora
stanchissimo,e chi non lo sarebbe dopo essere scampato alla morte,ma ora si
sentiva in grado di muoversi liberamente e di camminare. Le attenzioni e la
gentilezza di Kerias avevano avuto un effetto quasi ristoratore ed ora Knave
avrebbe potuto spingere il suo corpo a funzionare tramite l’influenza della
mente.
Il ragazzino uscì dalla vasca,si asciugò ed infine si mise i pantaloni che il
suo nuovo amico gli aveva dato,gli stavano perfettamente.
Lo stregone,vedendo ora Knave ripulito e profumato come un fiore,si rese conto
di quanto gli cominciasse a piacere quel piccolo ragazzino venuto da chissà
dove…
Insieme uscirono dal bagno e si diressero verso il primo piano.
-Ora ti porto in camera mia.- Disse Kerias -Scusami se non posso trovarne una
per te stanotte,ma l’unica chiave che possiedo è la mia. Domani farò in modo di
farmene dare un'altra per te,d’accordo?- ovviamente stava parlando sottovoce ed
i loro passi erano quanto più lenti possibile,anche se Knave non capiva bene il
perché.
-Domani ti potrai decidere,se vorrai restare qui con noi ti ospiteremo
volentieri,ma se non ti andrà sarai libero di andartene.-
Knave sentì allora uno strano impulso saltargli alla mente. Avrebbe potuto
andarsene?Abbandonare Kerias?Almeno per il momento,lo trovò la cosa più
impossibile del mondo. -Non penso che me ne andrò se mi offrirete la vostra
ospitalità,è davvero un bel posto qui!-
-Certo che è un bel posto,in realtà questo è un tempio. Dunque…- riprese Kerias
mentre si avviavano lungo il corridoio. -…Ti dovrò presentare ai miei compagni
domani. Credo che andrete d’accordo.Vedi quella porta?- Kerias indicò la prima
porta alla loro destra e Knave annuì
-Ecco,quella è la stanza del mezz’orco.Un po’ rustico e manesco,ma in fondo è un
simpaticone.Quella successiva è occupata da un umano come te,è un tipo
abbastanza silenzioso. L’altra a sinistra invece è abitata da un inquisitore,non
entrarci se hai paura del fuoco,lui lo ama. Poi c’è quella del druido,se ci
entri attento alle erbacce che ci coltiva dentro.In fondo invece ci abita il
ladro e di là c’è pure un drow!-
L’espressione di Knave che si era mantenuta entusiasta ed attenta fino a quel
punto si intimorì e trasalì al sentire la parola drow.
-Kerias si girò e vedendo l’espressione del piccolo amico,subito lo prese per le
spalle e come se stesse capendo i suoi pensieri gli disse -Stai tranquillo,non
farti impressionare dalle storie che si raccontano. -Questo qui è un elfo scuro
fidato,ti posso assicurare che mi ha aiutato anche in battaglia. Anche se hai
avuto esperienze negative,sappi che non devi temere nulla da lui…-
Knave si sentì un po’ rassicurato,ma la menzione dei drow gli aveva ricordato
l’incontro con il tremendo Kimmuriel ed i brividi non accennavano a
smettere,fino a che Kerias non gli si avvicinò di più,abbracciandolo. Ancora una
volta portò la sua bocca a sfiorare l’orecchio di Knave e gli sussurrò -E se ti
dovesse capitare qualcosa,d’ora in poi ci sarò io a proteggerti. Quindi non
avere paura.-
D’ora in poi aveva detto Kerias?Che cosa intendeva dire esattamente?Non
importava…visto che ora si sentiva meglio.
Arrivando verso la loro stanza,i due ragazzi passarono davanti a quella di
Kelthanos,dalla quale provenivano dei rumori e dei gemiti di piacere. Knave,incuriosito,sostò
un attimo davanti alla porta ad ascoltare e poi chiese,sempre sottovoce.- E qui
dentro chi c’è?-
Lo stregone si schiaffò una mano sulla fronte,ora come avrebbe spiegato ad un
bambino cosa stava succedendo in quella sala?
Knave capendo la sua reazione fece la parte del ragazzo vissuto e prima che
potesse formulare la risposta lo interruppe -So già,cosa stanno facendo,non c’è
bisogno che me lo spieghi. Sulle strade si smette in fretta di essere bambini.
Vorrei solo sapere chi sono...-
Divertito dal modo di fare di fare del ragazzino,lo stregone gli disse che
dentro vi erano la sacerdotessa ed un signore nobile che si credeva di gran
classe.
Soddisfatta la curiosità di Knave,i due entrarono finalmente nella stanza di
Kerias.
Era la camera più lussuosa che il ragazzino avesse mai visto in assoluto, grande
e riccamente arredata. Ma nonostante lo stupore,Knave si accorse di non potersi
più reggere in piedi.
Kerias se ne accorse,e velocemente gli disse di coricarsi pure sul letto...
-Ma come Kerias,quello non è il tuo letto?- domandò Knave.
-Certo,ma noi siamo piccoli ed il letto molto grande,credo che ci staremo comodi
tutti e due,per stasera almeno. E così dicendo lo spinse senza violenza alcuna
verso il letto sul quale Knave si lasciò cadere. Il ragazzino non se lo fece
ripetere due volte e,contento come non mai,s’infilò sotto alle coperte e
sprofondò in un sonno tranquillo sui morbidi ed accoglienti cuscini.
Kerias,vedendo come si era messo a dormire il ragazzino,andò a salutare il suo
famiglio che prima aveva quasi ignorato. Skye era nascosto nell’ombra e per
questo Knave non lo aveva notato.
-Hey,che ti avevo detto Skye?Avevi ragione!- gli disse sottovoce Knave.
-Ma certo,padron Kerias,ora capisco…credo che domattina ti domanderò più cose su
di lui,ora dovrai essere stanco anche tu. Riposati almeno un po’ se domani vuoi
veramente girare la città.-
Kerias annuì col capo e si congedò da Skye con un gesto della mano ed un
-Buonanotte,amico mio!- prima di mettersi anch’esso sotto alle coperte del
letto.
Proprio lì al suo fianco ora c’era quel misterioso e bellissimo ragazzino che
aveva salvato,era lì…così vicino,la sua sola presenza lo rendeva
felice,addirittura più di quanto non lo fosse prima,quando in quel letto era da
solo. Knave d’improvviso si contorse nel sonno e girandosi bruscamente andò a
finire addosso allo stregone,finendo per stringerlo a se come se fosse un
cuscino.Solo allora,sentendo il calore di Kerias,il ragazzino riuscì a calmarsi
e riprese a dormire tranquillamente,come un angelo.
Lo stregone allora lo osservò nuovamente,stava dormendo proprio bene,ne aveva
bisogno per riprendersi,ma senza che se ne rendesse conto,mentre pensava,la sua
bocca si portò sempre più vicina a quella di Knave. Per un solo secondo le
labbra si sfiorarono,un bacio rubato come in un soffio di vento a quella notte.Il
ragazzino non si svegliò nemmeno e Kerias comprese che forse,quella che aveva
provato solo poche ora prima non era la vera felicità…Quella che ora scorreva
nel suo cuore come un fiume di cristallo e che rischiarò quella sua prima notte
ad Athkatla,una notte che non avrebbe mai dimenticato.