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Autore: _Yozora_    16/07/2014    2 recensioni
Qual'è il problema? Tu...non pensi di meritare di essere salvato.
Quelle parole gli tornarono in mente all'improvviso.
Quello era ciò che l'angelo gli aveva detto durante il loro primo incontro.
La prima volta in cui i suoi occhi blu si erano legati a quelli verdi del cacciatore e gli aveva letto dentro, come nessuno aveva mai fatto prima.
Castiel aveva ragione.
Lui pensava di non meritare di essere salvato perchè non lo meritava.
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Sammy, vuoi uscire da quel dannato bagno? -

Così iniziava un'altra giornata.

La millesima, nella vita di Dean e Sam Winchester, che sarebbe stata coronata dalla stessa routine.

Il lavoro.

La quarantesima dal ritorno di Dean dal Purgatorio.

La quarantesima senza Castiel.

Il maggiore dei Winchester si era affacciato alla porta della stanza di motel che stavano per lasciare per richiamare il fratello sparito nel bagno da 20 minuti.

- Sei affogato nella tinozza del water, Sammy? - chiese ironico.

La porta si aprì e ne uscì un ragazzo più alto di Dean.

Si sistemò dietro l'orecchio una ciocca di capelli che per il fratello maggiore stavano diventando decisamente troppo lunghi, ma che lui non avrebbe mai ceduto a tagliare.

- Sono pronto, calmati -

- Sei rimasto chiuso lì dentro per 20 minuti, stavo per chiamare i pompieri – gli fece notare lui.

- Esagerato come sempre – rispose il minore che, mentre gli passava accanto, gli diede una leggera spinta ad una spalla.

- Puttana! - esclamò il ragazzo sogghignando.

L'altro, che aveva raggiunto la macchina e stava per aprire la portiera dal lato passeggero, si voltò a guardarlo e, con un sorrisetto divertito sulle labbra ribattè

- Fesso! -

Quella scena tra loro era un classico.

Dean la usava per non insospettire il fratello sul suo reale stato d'animo e Sam fingeva di non essersi accorto che ogni notte, quando pensava che lui dormisse, lo sentiva pregare Castiel.

Dean raggiunse il posto guidatore della sua Impala, ma, prima di aprire la portiera, con la coda dell'occhio, aveva scorto un movimento poco distante da lui e gli era sembrato di vedere il lembo di un trench di colore marrone sparire dietro ad un angolo.

Si ritrovò a fissare quel punto, inebetito.

Sam si appoggiò al sedile accanto al quale aveva preso posto per vedere cosa aveva trattenuto il fratello.

- Dean, va tutto bene? -

Il biondo si voltò a guardarlo

- Credevo di aver visto...- cominciò, ma si interruppe

- Non importa -

Salì in macchina e mise in moto dirigendosi verso la loro prossima meta.

 

 

Era sera inoltrata ormai e i fratelli Winchester erano nella stanza di un motel trasandato a rammendarsi le ferite.

Come sempre, la caccia era stata un successo anche quella notte, ma naturalmente qualche acciacco lo avevano subito.

Niente di particolare importanza.

Ancora una volta, come succedeva spesso in quelle settimane, un uomo sui 35 anni si teneva a distanza di sicurezza, fuori da quella stanza, ma abbastanza vicino da poterli osservare.

La sua espressione era un misto di gioia, tristezza e malinconia.

Sapeva che prima o poi sarebbe arrivato il momento di farsi avanti, di tornare, ma aveva paura.

Temeva la reazione del maggiore dei fratelli soprattutto dopo come si era comportato nel purgatorio.

Conosceva Dean meglio di quanto conoscesse sé stesso e sapeva bene che prima di cercare di capire le sue motivazioni, probabilmente gli avrebbe tirato un pugno in faccia.

Ma il tempo di esitare era finito.

Aveva provato a tenersi alla larga poco dopo il suo ritorno, non c'era riuscito e adesso aveva praticamente cominciato a fare lo stalker.

Era l'ora di farla finita.

Avrebbe sistemato le cose.

Prima o poi.

Prese un respiro profondo e chiuse gli occhi.

Un istante dopo l'uomo era sparito.

 

 

Dean era andato a sciacquarsi la faccia sempre immerso nei suoi pensieri.

Il fratello iniziava ad essere seriamente preoccupato per lui, era ancora peggio di quando era tornato dall'inferno.

Aveva l'impressione che prima o poi sarebbe esploso a forza di tenersi tutto dentro.

Temeva che quando sarebbe successo non ci sarebbero più stati pezzi da raccogliere, stavolta.

Il maggiore dei Winchester appoggio le mani al lavandino e fissò il rubinetto per qualche minuto.

 

Dove diavolo sei finito,Cas?

 

Chiese più a sé stesso che all'angelo che ormai dubitava potesse sentirlo.

- Sono qui – rispose una voce bassa e roca alle sue spalle.

Dean si voltò di scatto alle sue spalle, una mano era istintivamente scattata alla pistola che teneva alla cintura dei pantaloni, ma si bloccò una volta che vide chi aveva davanti.

- Cas – sussurrò talmente piano il biondo da essere impercettibilmente udibile persino alle orecchie dell'angelo che comunque lo sentì.

Il moro fece un sorriso forzato e puntò i suoi occhi blu in quelli verdi del ragazzo che, ancora una volta, ebbe la sensazione di venir spogliato della sua stessa pelle

- Ciao, Dean -

  
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