Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Distanceiwon    16/07/2014    8 recensioni
- Quindi, dato che la camera ora è NOSTRA, anche tu dovrai
attenerti al regolamento. - mi disse soffiando sul mio collo.
Dovevo? Si.  L'avrei fatto? Non ne sono così
sicura. No, l'avrei fatto e lui avrebbe perso quindi tanto vale mettere
in gioco qualcosa.
- Ci sto, Styles. - dissi poco distante dal suo viso - Ma... -
- Ma? - chiese lui curioso, spingendo il mio corpo tra lui e il muro.
- Ma chi infrangerà le regole per primo, avrà una
penitenza scelta dall'altro. - gli dissi sicura, pensando di
scoraggiarlo, ma ciò invece lo fece eccitare ulteriormente.
- Non ci sono limiti? - mi chiese sul mio collo.
Allora capii di essere fregata, e che avrei dovuto tener chiuso quel
forno che ho al posto della bocca. - Nessun limite. - gli dissi a
disagio, cosa che notò.
- Interessante - disse allora, mordendomi il lobo facendomi sussultare.
- Se tu perdi, verrai a letto con me. - mi disse fissandomi negli
occhi, facendo spuntare due fossette ai lati della bocca per via
dell'espressione che assunse la mia faccia.
Rimasi paralizzata. No, non potevo decisamente perdere. Non sarei mai
stata il suo premio. Ma chi prendo in giro, perchè farsi
tanti problemi?  
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 25 ff

- April's POV -

Sentivo solo il leggero ticchettio della pioggia battere sui vetri dell'auto.
Nient'altro.
Da quando Harry mi aveva palesemente trascinata in macchina nessuno dei due aveva proferito parola.
Non ce n'era bisogno.
Anche se ero rivolta verso il finestrino dai vetri oscurati la sua mano che portava tra i capelli non mi era passata inosservata.
Come non mi era passato inosservato il suo continuo leccarsi le labbra.
Era impaziente, nervoso.
Come lo ero anch'io.

I miei pensieri vennero interrotti quando posò la mano calda sul mio ginocchio facendomi così voltare di scatto.

I suoi occhi.

Illuminati dalla luce dei lampioni a cui sfrecciavamo accanto, non erano mai stati così limpidi, così trasparenti.
Potevo leggerci tutta l'attesa e il desiderio che lo avevano accompagnato per tutto il resto del viaggio.
Abbassai lo sguardo in imbarazzo essendomi accorta di averlo fissato per troppo tempo.
Non che non lo facessi mai, solo che di solito accadeva quando lui faceva altro.
Non appena mi concentrai sulle mie scarpe diventate improvvisamente particolarmente importanti sentii le sue dita sollevarmi il mento verso l'alto.
Non opposi resistenza tornando così a fissare quei due pozzi troppo verdi in quella notte.
Fece scorrere il pollice sul mio labbro inferiore con lo sguardo inchiodato nel mio.
Prima che il semaforo diventasse verde allungò il collo verso di me avvicinando le sue labbra alle mie.
Io rimasi immobile, sentendo il battito accellerare quando succhiò leggermente il mio labbro inferiore prendendosi tutta la calma possibile dato che a quell'ora le strade di Londra erano vuote e buie.

Solo in quel momento lessi un cartello illuminato da un lampione mentre sfrecciavamo tra le stradine isolate.
Holmes Chapel.
Ricordo che un giorno Harry mi aveva parlato di questo posto.
Lui era cresciuto quì.

Collegai il tutto solo quando parcheggiò la grossa auto in un vialetto poco illuminato difronte ad una casetta tipica dei paesini di quel luogo.

- Benvenuta a casa - disse Harry sorridendo aprendomi la portiera e facendomi scendere.

Non mi ero nemmeno accorta che fosse sceso quando mi sbattè contro la fiancata dell'auto fiondandosi sul mio collo.
Sapevo che sarebbe successo, non aveva detto o fatto nulla di spinto durante il tragitto, ma comunque quel gesto inaspettato mi sorprese.
Poggia la fronte sul suo collo quando sentii la sua bocca succhiare con insistenza un lembo di pelle.
Mi sarebbe rimasto il segno.

Si allontanò dal mio collo e finalmente riuscii a respirare regolarmente.
Intrecciò la mia mano nella sua correndo su per il vialetto cercando di non scivolare per via della pioggia e quando ci trovammo finalmente a riparo all'ingresso Harry iniziò a cercare le chiavi.
Era così buffo mentre non riusciva a trovare la chiave adatta che combaciasse con la serratura della porta.
All'ennesima chiave errata impercò facendomi così ridere, non potevo più trattenermi.

- Non riderai così tanto tra poco credimi - disse lui guardandomi con un luccichio negli occhi.
Arrossii lievemente a quell'affermazione ma come al solito lo notò senza troppi problemi.

- Io sono la prima volta in tutto per te, giusto? - mi chiese retorico, quindi non risposi volendo vedere con quale cazzata andava a parare - Ecco, vedi potremmo prendere in considerazione l'idea di fare sesso sullo zerbino di casa. Si è sempre aperti a nuove esperienze no? - concluse lui con un pizzico di ironia.
Scoppiai a ridergli in faccia dopo circa 10 secondi e lui mi seguì a ruota.
Il problema è che era convinto quindi presi in mano la situazione togliendogli le chiavi dalle mani.
Lui sbuffò interpretando quindi la mia reazione come un NO, cosa che mi fece sorridere ancora.
Afferrai l'unica chiave che non aveva ancora usato e magicamente la porta si aprì sotto lo sguardo allibito di Harry.

- Dimmi la verità, tu sei sensuale e dolce di giorno mentre ti trasformi in scassinatrice e provocante la notte? - mi chiese lui trascinandomi per il polso all'interno facendomi sbattere contro la porta una volta chiusa.
Cercai di non ridere a quell'affermazione, ma mi fu quasi impossibile quando pensai a come rispondergli.
Mentre lui tornava ad impossessarsi del mio collo io iniziai a far scorrere la cerniera laterale del vestito che stavo indossando, ma la cosa mi risultò alquanto complicata poichè le sue labbra non smettevano di farmi tremare.
Nel momento in cui il vestito toccò terra poggiai di malavoglia le mani sul suo petto per allontanarlo, e solo allora si rese conto che indossavo solo l'intimo nuovo.
Vidi i suoi occhi vagare senza pace lungo il mio corpo e non cercò nemmeno di nasconderlo, il che mi fece sentire apprezzata.
 
- Perchè? Questo non ti sembra abbastanza sensuale? - gli chiesi innocente passando l'indice sotto la sottile spallina di pizzo nero raggiungendo le scale - Va bene, vorrà dire che non mi servirà più allora. - conclusi portandomi entrambe le mani dietro la schiena slacciando il gancetto.
Lasciai scivolare il reggiseno lungo il mio corpo e non appena toccò terra mi voltai verso di lui per qualche secondo.

Sapevo che non avrebbe retto ancora per molto così salii in fretta la scale e mi diressi velocemente verso una delle tante porte color mogano.
Prima di entrare però mi tolsi gli slip di pizzo facendoli cadere a terra, sorpassandoli e lasciando la porta semi aperta.
Non avrei perso tempo quella notte.



- HARRY'S POV -

Ero rimasto immobile ai piedi delle scale guardandola scomparire alla fine della rampa ed ero ancora li come un cretino a fissare il punto in cui era scomparsa.
Cosa mi stava facendo quella ragazza?
In un instante mi si formò in testa l'immagine di lei nuda sul mio letto ad aspettarmi così salii i gradini due alla volta rischiando di ammazzarmi, ma non m'importava.

Non appena arrivai in cima alle scale notai subito i suoi slip di pizzo che indossava poco prima a terra di fronte ad una delle tante porte.
In quel momento sentii la parte anteriore dei pantaloni farsi improvvisamente troppo stretta e la cosa cominciava a darmi fastidio.
Non avremmo perso tempo, non oggi.
Camminai a passo svelto verso la porta ma prima di entrare presi con le mani i lembi della mia maglietta tirandoli verso lalto.
Non appena oltrepassò la mia testa la lanciai da qualche parte nel corridoio.
Aiutandomi con i piedi tolsi le scarpe bruscamente per poi slacciarmi la cintura.
Quando la allentai venni pervaso dal sollievo, finalmente non c'era più nessuna restrizione.
Feci scivolare i pantaloni a terra per poi prendere un respiro profondo abbassando la maniglia.

Mi feci strada nel buio della stanza illuminata solo dalla chiara luce dell'abat-jour posta sul comodino.
Notai subito la sua mancanza.
Non ebbi però nemmeno il tempo di voltarmi che due piccole mani mi coprirono gli occhi. Sorrisi a quel gesto.
Stava prendendo troppo il controllo per i miei gusti, ma decisi di lasciarla giocare un po'.

- Ti stavo aspettando - disse lei in un sussurro vicino al mio orecchio.
Sapevo che stava provando a spingersi più in la, ma avrei scommesso qualunque cosa che fosse arrossita quando le cinsi i fianchi nudi con le mani nonostante fossi di spalle.
Ad un certo punto però non mi trattenni più, così la afferrai di scatto portandola davanti a me.
La strinsi forte al mio petto, cercando maggior contatto così spinsi il bacino contro il suo sedere sentendola tremare contro di me.

- Lo senti? E' da quando siamo saliti in macchina che ti sto aspettando. - le dissi con voce strozzata spingendo nuovamente la mia ormai visibile erezione contro di lei.
La sentii mugolare leggremente quando iniziai a far salire le mani sul suo petto nudo, sussultando quando coprii con una mano il suo seno destro.
Presi tra le dita il suo capezzolo iniziando a strofinarlo tra loro mentre lei si lasciava andare sulla mia spalla ormai passiva.

Iniaziai a camminare verso il letto sorreggendola per i fianchi, finche le sue gionocchia non toccarono il materasso.
Feci scivolare la mano libera verso il basso arrivando all'interno coscia.
Sentii la pelle d'oca formarsi sotto le mie mani mentre salivo e scendevo in continuazione.
Sapevo che non sarebbe stata in grado di muoversi e vista la posizione scomoda allungai un ginocchio tra le sue gambe che si divaricarono all'istante.
La sentii gemere quando portai la mano verso l'altro, sfiorando il suo centro.
Era fradicia, e la cosa mi fece sorridere ma cercai di non darlo a vedere sapendo che l'avrei solo messa in imbarazzo.
 
- Potrei direttamente scoparti all'istante senza bisogno di preliminari. - sussurrai con voce roca al suo orecchio sentendola gemere quando le presi il lobo tra i denti.
Le feci posare le mani sul materasso così da farla stendere sotto di me.



- APRIL'S POV. -

Posai le mani sul materasso di fronte a me e nel momento in cui rimasi a gattoni sentii la sua erezione premere contro il mio sedere.
Mi voltai verso di lui evitando di guardare in basso, ma mi fu quasi impossibile quando notai che si era tolto i boxer e si stava avvicinando a me.
Istintivamente feci qualche passo per spostarmi all'indietro ma lui mi afferrò per le caviglie tirandomi dal lato opposto sorridendomi.
Mi divaricò leggermente le gambe quanto bastava per permettergli di stendersi in mezzo a loro poggiando poi il suo peso sui gomiti ai lati della mia testa.

Mi era mancato, mi era mancato così tanto che ogni minuto che passavo con lui volevo che durasse per sempre.

- Hey - disse lui sorridendo, accarezzandomi una guancia.
Sorrisi di rimando a quel gesto così insignificante per alcuni ma pieno di valore per me.

- Hey - gli risposi io accennando un sorriso, ma sapevo che anche stavolta l'imbarazzo avrebbe avuto la meglio.
Il suo sorriso confermò la mia tesi quando si avvicinò al mio orecchio lasciando una scia di baci umidi sul collo - Amo quando arrossisci per colpa mia - mi confessò tra un bacio e l'altro.
Ci avrei scommesso che lo avrebbe notato, ormai sembrava accorgersi di ogni mio piccolo particolare.
Lo sentii succhiare di tanto in tanto il mio collo per poi risalire e posare lo sguardo sulle mie labbra.

Le sue labbra.

Lo guardai negli occhi un'ultima volta prima di infilare le mani dietro la sua nuca e tirarlo verso di me.
Si fiondò sulle mie labbra con rabbia, era un bacio brusco, uno di quelli che esprimevano frustrazione, passione, voglia e bisogno.
Si, bisogno.
Avevamo bisogno l'uno dell'altra.
Le nostre bocche non erano intenzionate a staccarsi, tanto che tirai i suoi capelli nel momento in cui mi morse il labbro inferiore all'improvviso guadagnandomi un verso gemito strozzato dalla sua bocca.
Mi staccai da lui solo quando sentii la sua mano destra scendere verso il basso, li dove ci saremmo uniti e questa cosa non gli passò inosservata.
Cercò quindi di confondermi, lasciando una scia di baci a labbra aperte sul mio collo mentre continuava a scendere.

Sapevo che stava facendo tutto questo per distrarmi e ne ebbi la conferma quando sentii la sua punta sfregare contro il mio clitoride.
Voltai la testa di lato cercando di non divincolarmi, ma mi fu abbastanza difficile.
Portò il viso sul mio guardandomi intensamente negli occhi quando sentii una leggera pressione la sotto, una pressione che aumentava ogni minuto.
Harry fu più previdente di me quando entrò con una sola spinta fiondandosi sulle mie labbra.
I miei gemiti vennero soffocati nella sua bocca mentre cercavo di lottare per un po d'aria.
Iniziò a muoversi dentro di me provocandomi una marea di emozioni troppo forti da descrivere.
Ad ogni spinta sentivo il piccolo aereoplanino di carta tra noi sfregare nella valle tra i miei seni e il suo respiro farsi sempre più corto.

- Har..di più.. - gli dissi sospirando al suo orecchio.
Sapevo che stava cercando di trattenersi per non farmi male, ma quella notte volevo dargli tutta me stessa.
Rimase quasi sorpreso dalla mia richiesta, ma non ci mise molto a fare ciò che gli avevo chiesto.

- Alzati - mi ordinò con voce bassa notando la mia confusione iniziale.
Mi prese per i fianchi facendomi mettere a gattoni sul letto mentre lui si posizionava dietro di me.
Non avevamo mai provato a farlo in quel modo e la cosa mi spaventava un po', ma ero sicura che avrebbe portato piacere ad entrambi.

- Sono sicuro che ti piacerà - mi sussurrò all'orecchio prima di far sfregare la sua punta contro di me.
Sussultai leggermente quando mi prese per i fianchi entrando in me di colpo.
Non riuscii a soffocare un urlo per la sorpresa, ma a quel punto non dovevo più preoccuparmi.
Non c'erano nè Anne, nè Carmen o nessun altro che ci avrebbe potuto sentire.
Le spinte continuavano ad aumentare ogni volta e facevo addirittura fatica a reggermi a gattoni, Harry parve notarlo tanto che iniziò a lasciarmi una scia di baci discontinui lungo la colonna vertebrale.

- Reggiti alle lenzuola - mi disse lui al mio orecchio incominanciando a notare la mia instabilità, tanto che le gambe avevano iniziato a tremare.
Ormai lo sapeva anche lui che quando iniziavano a tremarmi le gambe non sarei durata ancora per molto.
Così iniziò a penetrarmi con spinte sempre più veloci e profonde rispetto alle precedenti tanto che fui costretta ad aggrapparmi alle lenzuola per non cedere.

- Harry non..sto.. - sussurrai intervallando ogni parola da gemiti che lasciavano inconsciamente le mie labbra.
Un calore ormai a me famigliare si stava formando nel mio basso ventre e ad ogni spinta lo sentivo aumentare.
Non sarei durata al lungo.

- Vieni, April. Lasciati andare - sentii quelle parole pronunciate come una supplica mentre le sue spinte aumentavano di velocità sapendo che sarei arrivata al culmine di li a poco.
Capii che non ce l'avrei fatta nel momento in cui le mie gambe tremarono così tanto che Harry dovette afferrarmi per il bacino per sostenermi.
Una scarica di brividi mi percorse la schiena quando sentii quel calore esplodere dentro di me.
Portai la mia testa all'indietro ormai incapace di dire o fare nulla.
Sentivo Harry sussurrarmi parole dolci all'orecchio mentre continuava a muoversi dentro di me, rassicurandomi che sarebbe andato tutto bene.
Mi stesi sul letto respirando affannosamente mentre Harry uscì da me all'improvviso afferrando la sua erezione tra le mani, muovendole su e giù.
Non glielo avrei lasciato fare, così nonostante il fiato corto mi fiondai su di lui levando le sue mani che vennero sostituite dalle mie.

- April, non devi farlo...non se non te la senti... - mi disse lui con il fiato corto ed un'espressione tra lo stupito ed il preoccupato.
Volevo farlo, era pur sempre la mia prima volta in tutto con lui.

- Voglio farti godere come tu fai con me - gli dissi per la prima volta senza imbarazzo, così senza aspettare la sua risposta abbassai la testa verso la sua erezione pulsante portandomela in bocca.
Non ero per niente sicura di ciò che stavo facendo, ma vedere i suoi occhi serrarsi all'istante mi diedero un incoraggiamento.
Iniziai muovere le mani su e giù senza sosta concentrandomi di più sulla punta, sentendo quel sapore salato uscire a poco a poco.

- Dio April - disse lui soffocando un gemito
Sapevo che non sarebbe durato ancora per molto, così iniziai a pompare più velocemente e non appena lo sentii urlare il mio nome chiusi gli occhi per la sorpresa.
La mia bocca venne invasa da quel liquido salato che prontamente ingoiai ripulendo ogni residuo dalla sua punta.
Sinceramente pensavo peggio, come sapore non è poi così male è solo strano.

Sentii due mani sollevarmi e portarmi verso di lui prima che due labbra si fiondassero sulle mie.
Un bacio dolce, stanco molto diverso dai precedenti.
Sentii la sua lingua passare sulle mie labbra prima di staccarsi da me - Ora sei pulita - mi disse sorridendo.
Sorrisi a quell'affermazione prima di venir trascinata sul materasso con lui.

- Dimmi la verità, questo non era il tuo primo pompino vero? - mi chiese lui ironico mentre appoggiavo la testa sul suo petto.
Rimasi scioccata dalla sua affermazione tanto che spalancai la bocca divertita allontanandomi leggermente da lui.

- Piantala - gli dissi dandogli una sberla sul braccio facendolo scoppiare a ridere.
Uno dei miei momenti preferiti con lui erano questi, in cui potevamo essere noi stessi.

- Sai, ti facevo più una da coccole post-sesso a dir la verità - continuò lui vedendo che avevo preso le distanze da lui, guadagnandosi però un'altra sberla.
Ero buffa e la cosa lo fece ridere di nuovo tanto che mi colse alla sprovvista facendomi cadere su di lui mentre mi cingeva i fianchi con un braccio.
Ed era vero, amavo quel tipo di coccole, erano così intime.
Ci scambiavamo baci, ma parlavamo anche alternando momenti seri a momenti come quelli di poco fa.

Poggiai così la testa sul suo petto caldo cingendogli un fianco mentre lui portava un lenzuolo sopra di noi.

- Ormai non so dove sarei senza di te - mi disse lui dandomi un bacio leggero sulla fronte.
Sorrisi a quell'affermazione leggendo la sincerità nei suoi occhi.

- In prigione, te lo dico io. - gli risposi sapendo di coglierlo alla sprovvista.
All'improvviso sentii il suo petto vibrare sotto di me e lo seguii a ruota.
Amavo farlo ridere.
La sua risata mi ripagava di tutto.

- Vaffanculo, stronza - mi disse lui, ma potei sentire l'ironia nella sua voce.
Gli pizzicai un fianco facendolo contorcere dal ridere.
Quando mi alzai leggermente sporgendo il viso verso di lui smettendo improvvisamente di ridere.

- Ti amo scemo - gli dissi prima di posare le mie labbra sulle sue dolcemente, uno di quei baci lenti che ci scambiavamo raramente.
Forse uno dei più belli.

- Ti amo anch'io piccola - rispose lui dopo un ultimo sciocco tra le nostre labbra stringendomi a se.











- IL MIO SPAZIO -

Care lettrici,
I'M BACK

So che avevo precedentemente accennato che non avrei più continuato questa storia, ma ho visto che alcune di voi ci erano rimaste davvero male e che volevano un continuo per i nostri April e Harry.
Così ho deciso di ritagliare un po' di tempo anche per voi.
Continuerò la storia e spero di non deludervi mai più, non c'è cosa peggiore credetemi.

VENIAMO AL CAPITOLO

* si nasconde *
* scava una buca e ci nasconde la testa come gli struzzi *
* scappa in Vietnam con zio Pepito *

THAT AWKWARD MOMENT

Vi giuro credo di non essermi mai vergognata così tanto.
Non sono brava a parlare di certe cose, quindi verbalmente le evito ma dovendole scrivere non posso saltarle.
Comunque sia che ne pensate dei nostri protagonisti?
Io penso sia stata una cosa molto dolce da parte di Haz portarla in un posto sperduto per stare da soli lontano da tutto e tutti.
Voi?

Qui abbiamo i nostri ragazzi


Quindi, detto questo passiamo ad altro:
CHI E' ANDATA A SAN SIRO/OLIMPICO?
Io sono stata il 28/29 a Milano e penso che non ci siano abbastanza parole o aggettivi per descriverlo.
Raccontatemi come avete vissuto quel giorno (:

Ci tengo inoltre a ringraziare tutte voi che mi avete dato la forza di andare avanti e continuare a scrivere questa storia, grazie a tutte che avete sempre recensito e vi siete sempre interessate.
RINGRAZIO SEMPRE ANCHE VOI, LETTRICI SILENZIOSE
Mi farebbe piacere sentire anche voi  a volte!

Non voglio essere cattiva ma vorrei trovare almenno 3 recensioni, solo per capire se vi interessa ancora la storia, se ne vale la pena continuarla.
E' davvero importante per me.

P.s
SE AVETE TWITTER/ASK/IG SEGUITEMI E RICAMBIO

TWITTER: @Cookiees_99
ASK: ask.fm/OttaviaRaimondi
IG: Distanceiwon

Un bacio

O xx

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Distanceiwon