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Autore: Harmony394    16/07/2014    7 recensioni
C’era una cosa che non aveva mai sopportato degli asgardiani: il fatto che fossero sempre maledettamente invadenti. Non aveva detto una sola parola da quando aveva rimesso piede su Asgard, eppure sembrava che tutti stessero cercando di tirargliene fuori quante più possibili solo guardandolo negli occhi. Il loro era uno sguardo avido, curioso e quasi famelico, ma nonostante la mordacchia gli stesse lacerando la lingua, scavando a fondo senza alcuna pietà, Loki non poté fare a meno di sorridere sardonico, divertito dalla situazione.
Era tornato, alla fine. Ma non da vincitore, né da perdente. Semplicemente, era ancora lì.
(...)
«Adesso, qui dinanzi a tutti loro, io ti chiedo: cosa hai da dire in tua discolpa?».
Sembrò che tutta Asgard pendesse dalle sue labbra: la plebe venuta ad assistere al suo ritorno ammutolì di colpo, le guardie rafforzarono la presa sulle loro lance e Sif e i Tre Guerrieri, come se fossero stati sincronizzati, strinsero più forte i pugni e digrignarono i denti, curiosi di sapere cosa avrebbe risposto.
Loki ghignò. «Vi sono mancato?».

[SEQUEL DI: LA VOLPE E IL LUPO] [LokixNuovopg] [Accenni al film THOR:TheDarkWorld]
[STORIA CONCLUSA]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'La Volpe e il Lupo.'
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~Epilogue
 

“Non è un viaggio. Tutti i viaggi finiscono ma noi andiamo avanti, il mondo gira e noi giriamo assieme a lui, i progetti svaniscono, i sogni prendono il sopravvento, ma ovunque vada ci sei tu, la mia sorte, il mio destino, la mia fortuna.”
-Anonimo.




 
Quando era bambino, Loki aveva sempre cercato di sfuggire dal Destino, perché l’idea di essere lui a decidere per se stesso lo allettava più di qualsiasi dolce o scherzo. Era un’idea utopica, aveva capito col tempo, perché per quanto ci provasse alla fine era sempre il fato ad avere la meglio e tutti i suoi piani fallivano miseramente sotto il peso di una vita già scritta.

Tuttavia Loki non aveva mai smesso di cercare il lato positivo della sua situazione. A che cosa serviva buttarsi giù, dopotutto? Avrebbe solo dato soddisfazione a chi lo odiava e intristito chi invece lo appoggiava, quindi aveva iniziato a cercare e cercare e cercare qualcosa che lo portasse avanti, un obbiettivo per cui non mollare. All’inizio lo aveva trovato nella disfatta di Thor, poi nella conquista di Midgard e infine nel volersi impadronire del trono di Asgard. Aveva fallito in tutte e tre le occasioni e così alla fine Loki aveva smesso di cercare di scalare cime troppo elevate persino per lui, che era il Dio dell’Ambizione e dell’Inganno.

Dopo la sconfitta di Thanos, Odino aveva annullato la condanna a morte per i servigi che aveva reso alla Corona. Ma se la vita gli era stata restituita, lo stesso non poteva dirsi della libertà. Adesso non era più chiuso in una cella stretta e angusta, ma in una grande gabbia dorata. Sognava spesso la fuga, Loki, e un giorno ci sarebbe riuscito. Ci riusciva sempre, lui. Scappava, portava il caos nella vita altrui, per poi tornare di nuovo come se nulla fosse accaduto. Odino aveva rinchiuso il suo corpo, dopotutto, non la sua rabbia. Quella sarebbe rimasta per sempre.

«Loki» Era la voce di Emily. I suoi occhi vispi e cerulei lo guardavano con dolcezza. Loki abbozzò un sorriso. «A cosa pensi?».

Penso a come evadere da qui, a quanto queste mura mi stiano strette, che vorrei lasciare tutto e andare via. «Al bambino», rispose invece, guardando il ventre di Emily che, giorno dopo giorno, diventava sempre più grande. Erano passati solo due anni dalla battaglia e, dopo che si erano uniti in matrimonio, Emily era rimasta incinta del loro secondo figlio. La nutrice aveva detto che si trattava di un maschio e, prima che lui potesse replicare, Emily aveva preso la parola. “Narfi”, aveva detto. “Si chiamerà Narfi. L’ho promesso a una persona”, una persona che a suo dire le aveva salvato la vita durante il viaggio per l’Hel. Ma non aveva aggiunto altro, nemmeno sotto minaccia. Alla fine, Loki aveva lasciato perdere.

Vàlì aveva reagito bene quando aveva ricevuto la notizia. Da quando gli era stato raccontato l’accaduto, era diventato un bambino molto più saggio e vigile e aveva smesso di guardare Loki con astio. Non si parlavano molto, loro due. Non ne avevano bisogno. Bastava una sola occhiata per capirsi. Durante quegli anni, Loki aveva imparato a conoscere meglio suo figlio e aveva capito si somigliavano più di quanto credesse, non solo nell’aspetto, e ciò lo riempiva di soddisfazione.

Emily sorrise e posò una mano sulla sua gamba. «Questa volta», disse, sorridendo sotto i baffi. «Somiglierà a me!».

«Oh, no» Rispose Loki, beffardo. «Non è ancora nato e gli auguri già certe cattiverie?».

Emily gli rifilò un pugno leggero sulla spalla, proprio come quando erano bambini e giocavano insieme. Non lo avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso, ma era lieto che il loro rapporto non fosse cambiato nonostante tutte le intemperie che avevano affrontato durante quegli anni. Loki sapeva che, semmai un giorno fosse davvero evaso da Asgard, sarebbe tornato indietro solo per lei. Per il suo sorriso. Per le sue mani calde e le labbra dolci.  

Thor gli aveva raccontato che, dopo la battaglia contro Thanos, una nuova leggenda era sorta fra gli abitanti di Midgard: narrava di lui, del serpente e di Emily. Lì sulla terra la chiamavano Sigyn, che significa fedele, e per quanto non avesse mai apprezzato la razza umana, Loki non poté fare a meno di trovare quel nome terribilmente appropriato. I midgardiani erano soliti narrare leggende sul loro conto, ma Loki non si entusiasmava all’idea di essere oggetto delle storie di esseri inferiori. Tuttavia, sapere che il suo nome sarebbe vissuto per sempre lo eccitava; poteva considerarla una piccola vittoria contro tutti coloro che lo avevano sempre disprezzato e, in un certo senso, anche nei confronti del destino stesso che aveva sempre fatto di tutto per rendergli la vita difficile.

Col tempo, Loki aveva imparato che cercare di cambiare il fato era inutile quanto riuscirci davvero, poiché, in un modo o nell’altro, si sarebbe comunque sentito insoddisfatto. La soddisfazione non era nella sua natura, si diceva, ed era per questo che si aggrappava con tutte le sue forze a qualcosa che lo portasse avanti. Si adattava, Loki. Ingannava se stesso oltre che gli altri e fingeva un sorriso quando avrebbe solo desiderato urlare. Cercava il lato positivo della situazione.

Un sorriso gli incurvò le labbra, mentre Emily posava il capo sulla sua spalla: lui il suo lato positivo lo aveva trovato già da tanto tempo; aveva dei folti capelli rossi, gli occhi così vispi da sembrare quelli d’una volpe, un sorriso furbo e una voce squillante e spesso fastidiosa; trovava il suo lato positivo quando le accarezzava i capelli, quando lei sorrideva a Vàlì e il suo naso si arricciava, quando litigavano per poi fare la pace sotto le lenzuola. Lo trovava sempre, Loki, il suo lato positivo, come una costante, e il nome che gli diede fu quello di sua moglie Emily, che, proprio come dicevano le leggende, gli sarebbe stata accanto per tutta l’Eternità, pronta a raccogliere il veleno che i serpenti maligni godevano a gettargli addosso. E lui, per ringraziarla, avrebbe mentito per lei, inventato per lei, fatto qualsiasi cosa fosse in suo potere pur di vederla sorridere.

Il destino non esiste, si disse Loki mentre giocava con un ricciolo dei capelli rossi di Emily, ma semmai dovessi sbagliarmi, se davvero è già tutto scritto, allora sarò ben lieto di viverlo insieme a lei.

 

 
 


- Note dell’Autrice.

 E alla fine, anche questa storia è giunta al termine.
Quando ho messo il punto finale al capitolo, mi sono sentita, per un momento, spiazzata ed euforica allo stesso tempo. Non ho mai portato a termine un progetto così grande, quindi per me è ancora una sorpresa. La Volpe e il Lupo mi ha portato via ben due anni del mio tempo, ma se potessi lo rifarei ancora, ancora e ancora una volta. Non è stata solo una fanfiction, per me. È stata molto di più. È stata uno dei motivi principali per cui andavo avanti nei momenti di depressione, ciò che mi ha fatto maturare a livello “scrittorio” ed è soprattutto grazie a lei se ho conosciuto tante persone speciali che adesso sono fra le mie amiche più care (Erza e Red, sto guardando voi) e mogli sfaticate (Darma <3).
 
Credo non ci sia bisogno di ripetere che senza il sostegno di voi lettori questa storia non avrebbe mai visto un epilogo, che Vàlì non sarebbe mai esistito e che io starei ancora scrivendo qual è con l’apostrofo e mettendo la virgola dopo il verbo. Quindi anche se sembrerà scontato, se è una cosa già letta e riletta, io vi ringrazio di cuore. Grazie per essermi stati accanto quando avrei voluto mollare tutto, grazie per aver letto questa storia e grazie per averla amata. Siete preziosi e non smetterò mai di dirvi quanto io vi sia grata per tutto questo. Grazie, grazie e ancora grazie.
 
Non scriverò un threequel, su questo sono categorica. Ma non perché non voglia più scrivere di Loki ed Emily, anzi scriverei di loro per sempre, ma perché sarebbe una forzatura e se c’è una cosa che non ho intenzione di fare è rovinare questa storia per un capriccio personale. Tuttavia, ho in serbo molte altre fanfiction. Al momento sto scrivendo una long sul Trono di Spade che pubblicherò a breve… ci rincontriamo lì? :)
 
Emily, Loki e Vàlì vi dicono grazie per essere rimasti con loro fin proprio alla fine. Non vi dicono addio, perché addio significa andarsene e andarsene significa dimenticare, mentre loro non vi dimenticheranno facilmente. Sperano che sia lo stesso per voi.
 
Vi mando un bacione e vi dico ancora grazie. Vorrei potervi abbracciare tutti ma non posso, quindi l’unica cosa che posso fare e dedicare a tutti voi questo epilogo. Vi voglio bene.
 
Alla prossima storia. :)
 
P.S: un ringraziamento speciale va alla mia carissima Beta, 
vannagio. Se sono arrivata fin qui, è anche e soprattutto grazie a lei. Grazie mille, Vanna. <3
 
P.S.S: Qui ci sono i miei link di Facebook e Ask. fm, caso mai voleste mettervi in contatto con me. :)

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